Dr. Mirco Castiglioni

La consulenza non sostituisce la visita, ma attraverso il colloquio e la visione di esami che il paziente vorrà mostrare orienterà verso una diagnosi ed un eventuale trattamento.

Il primo passo per affrontare disturbi di natura andrologica o semplicemente per fare un check up dell’apparato genitale è rappresentato dalla visita andrologica.
In realtà, tutti gli uomini dovrebbero, fin dai primi anni di vita, essere visitati da un andrologo per prevenire problemi ed anomali in fase di sviluppo.
Nella maggior parte dei casi, però, ci si reca dall’andrologo con ritrosia e solo se necessario, quando un fastidio ai testicoli o nell’area genitale non passa e si inizia ad avere il timore di qualcosa di serio.



Finalità della visita andrologica
La visita andrologica consente di escludere, individuare, curare le principali patologie andrologiche, quali disfunzione erettile, eiaculazione precoce, varicocele, fimosi, frenulo breve, ma anche di avviare il necessario iter per affrontare casi di infertilità maschile.



Svolgimento della visita andrologica
La visita andrologica si sviluppa in maniera diversa a seconda che si tratti di una prima visita o di un controllo. In caso di prima visita, lo specialista andrologo dovrà innanzitutto acquisire informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente (anamnesi), ivi compresi vizi ed abitudini che possono danneggiare l’apparato genitale (fumo, alcool, alimentazione, sedentarietà).
Inoltre, sarà fondamentale verificare la presenza di problematiche andrologiche in famiglia, l’assunzione di farmaci dannosi e conoscere lo stile di vita sessuale del paziente.
Fondamentale poi è l’esame obiettivo del paziente, cioè l’osservazione e la palpazione di testicoli e pene per valutarne forma, dimensioni e aspetto.
Essendo in genere l’andrologo anche un urologo, egli provvede all’esplorazione rettale per valutare la prostata ed escludere malattie di natura proctologica, in primis le emorroidi.



Preparazione alla visita andrologica
Non è necessaria alcuna preparazione specifica per la visita andrologica in sé, ma è possibile arrivarci preparati se in possesso di alcuni esami di laboratorio che il proprio medico di medicina generale saprà prescrivere (ad esempio riferiti a glicemia, assetto lipidico, funzionalità epato-renale, dosaggio di vari ormoni e dei radicali liberi).

La prima visita andrologica è associata all'ecografia in modo da permettere un inquadramento clinico il più completo possibile

La prima visita urologica è associata all'ecografia in modo da permettere un inquadramento clinico il più completo possibile

La prima visita urologica è associata all'ecografia in modo da permettere un inquadramento clinico il più completo possibile

La prima visita andrologica è associata all'ecografia in modo da permettere un inquadramento clinico il più completo possibile

L’ecocolordoppler del pene viene di prassi effettuato in associazione all’iniezione intracavernosa di un farmaco vasoattivo che permette di ottenere informazioni sull’afflusso di sangue al pene, sulla sua distribuzione e sulla funzionalità del meccanismo di chiusura del deflusso venoso, necessario per ottenere una erezione rigida.
L’esame permette inoltre di studiare la morfologia dei corpi cavernosi e del corpo spongioso, di evidenziare zone di fibrosi o placche di induratio penis plastica (IPP), nonché di monitarne l’evoluzione nel tempo.
Fondamentale per diagnosticare problemi di erezione
Si tratta di un esame fondamentale nella diagnosi della disfunzione erettile, in grado di evidenziare una disfunzione endoteliale che può associarsi ad una patologia cardiovascolare, costituendo a volte il primo segnale d’allarme.
Esecuzione ed effetti: l’esame sfrutta le proprietà degli ultrasuoni e non è doloroso. Solo l’iniezione del farmaco può dare un minimo dolore (l’ago è sottilissimo).
Dopo alcuni minuti l’effetto del farmaco provoca, in genere, una erezione che deve essere monitorata e, se eccessivamente protratta, si dovrà effettuare una seconda iniezione nel pene con un “antidoto”.

L’ecocolordoppler del pene viene di prassi effettuato in associazione all’iniezione intracavernosa di un farmaco vasoattivo che permette di ottenere informazioni sull’afflusso di sangue al pene, sulla sua distribuzione e sulla funzionalità del meccanismo di chiusura del deflusso venoso, necessario per ottenere una erezione rigida.
L’esame permette inoltre di studiare la morfologia dei corpi cavernosi e del corpo spongioso, di evidenziare zone di fibrosi o placche di induratio penis plastica (IPP), nonché di monitarne l’evoluzione nel tempo.
Fondamentale per diagnosticare problemi di erezione
Si tratta di un esame fondamentale nella diagnosi della disfunzione erettile, in grado di evidenziare una disfunzione endoteliale che può associarsi ad una patologia cardiovascolare, costituendo a volte il primo segnale d’allarme.
Esecuzione ed effetti: l’esame sfrutta le proprietà degli ultrasuoni e non è doloroso. Solo l’iniezione del farmaco può dare un minimo dolore (l’ago è sottilissimo).
Dopo alcuni minuti l’effetto del farmaco provoca, in genere, una erezione che deve essere monitorata e, se eccessivamente protratta, si dovrà effettuare una seconda iniezione nel pene con un “antidoto”.

La procedura viene effettuata con poltrona Emsella (HIFEM) ed è indicata per incontinenza urinaria, disfunzione erettile, eiaculazione precoce, dolore pelvico cronico

L' esame non viene eseguito direttamente nello studio medico ma in laboratorio di seminologia in libera professione. Il paziente verrà contattato direttamente dalla biologa per concordare l'orario e le modalità di esecuzione dell'esame

Il trattamento con onde d'urto a bassa intensità è una terapia innovativa per la disfunzione erettile a genesi vascolare e per l'induratio penis plastica o malattia di La Peyronie. La terapia si basa sul trasferimento di energia ai corpi cavernosi per stimolare i processi rigenerativi, Il protocollo prevede 6 sedute

Il trattamento con onde d'urto a bassa intensità è una terapia innovativa per la disfunzione erettile a genesi vascolare e per l'induratio penis plastica o malattia di La Peyronie. La terapia si basa sul trasferimento di energia ai corpi cavernosi per stimolare i processi rigenerativi, Il protocollo prevede 6 sedute (1-2 sedute settimanali)

Questo nuovo trattamento della DE ha lo scopo principale di restaurare una funzione erettile spontanea e naturale, ma i dati della letteratura dimostrano anche che può costituire una “terapia di salvataggio” in una certa quota di uomini non-responders ai PDE5inibitori (Sildenafil, Vardenafil, Tadalafil, Avanafil).
Possiamo parlare perciò di riabilitazione erettiva, in analogia al recupero delle funzioni motorie dopo una paralisi.