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Sono un Medico Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale-Familiare e Psicoterapeuta ad indirizzo strategico. Lavoro preferibilmente con adulti, sia per p...

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  • Psicodiagnostica
  • Psicoterapia
  • Mediatore familiare
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Presso: Consulenza Online psicoterapia

Non posso che dare il massimo punteggio: puntualità, disponibilità nella pianificazione degli appuntamenti e cortesia sono stati presenti dal mio primo appuntamento e restati tali nei mesi!

Dott.ssa Maria Salomone

Grazie mille Stefania .Faccio il massimo per prendermi cura di chi si affida a me .Un caro saluto

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno,
il mio problema riguarda una crisi di coppia. Io ho 30 anni, compiuti a inizio anno e lui ne farà 27 tra poco. Ci portiamo 3 anni e mezzo circa. La nostra storia dura da 4 anni, e da due stiamo convivendo. Abbiamo fatto sacrifici e arredato e sistemato la nostra casa sempre condividendo ogni piccola scelta, in questi anni abbiamo condiviso tanto, gioie, viaggi, amicizie, e anche dolori per alcune perdite da me subite, dove ho sempre avuto il suo sostegno. E' stato sempre un amore molto forte, un legame che abbiamo sentito tutti e due molto forte. Abbiamo vissuto il primo difficile periodo di pandemia (marzo-maggio) molto sereni in casa, e anche questa seconda fase (ottobre-gennaio). Premetto che lui ha la sua famiglia lontano, e in questi mesi questa cosa gli è pesata molto, il natale e tutte le feste lontano da loro, il lavorare senza mai prendersi un giorno di riposo e parallelamente dover studiare, e io con il mio lavoro in smartworking da ormai un anno. Però questo stress dovuto da ciò che ci circondava sembrava non avesse ripercussioni su di noi. Abbiamo continuato a fare investimenti anche molto ingenti per il nostro futuro, la nostra casa e la nostra felicità, comprando pure una moto per poter tornare a viaggiare finito questo difficile periodo. Mi ha fatto passare un trentesimo compleanno stupendo, anche se forse io su di me sentivo pesare l'arrivo dei trent'anni e il fatto che nel giro di qualche anno avrei voluto un qualcosa in più per noi, un bimbo magari e il mio lavoro che diventasse a tempo indeterminato, visto che ancora non lo è. Forse ho fatto pressione su di lui involontariamente con i miei pensieri, tanto che il 28 febbraio, dopo 5/6 giorni che lo vedevo meno affettuoso e più pensieroso è crollato e mi ha detto di aver fallito con se stesso perchè mi vuole davvero un gran bene ma non sente più quel sentimento di prima nei miei confronti. Inizialmente voleva lasciarmi subito, perchè dovevo trovare qualcuno che potesse darmi quello che lui non riusciva più a darmi, poi ha detto di volerci pensare bene prima di buttare via tutto quello che abbiamo costruito insieme e da due settimane ci siamo separati così da dar lui il tempo di riflettere. Quando mi ha detto quello che provava l'ho visto distrutto e l'ho visto piangere per la prima volta nella sua vita. Ci siamo sentiti poco in questo momento ma sia tramite la sua famiglia che tramite le poche chiamate che ci siamo fatte è ancora pieno di dubbi e confusione, ha paura di cosa potrà scegliere ora per noi e il riflesso che questo avrà nel futuro, ha paura del futuro e di quello che potrà avvenire. Io dal mio sono innamoratissima, mi manca tanto e non so come approcciarmi a lui, se stargli vicino o continuare a lasciargli il suo spazio. L'unica cosa che gli ho chiesto è di non scegliere per tutti e due, perchè da quello che dice lui pensa al futuro, pensando ai possibili risvolti negativi/positivi per entrambi, mentre gli ho chiesto di fare insieme queste scelte, una volta che lui avrà più chiaro quale sia il problema dietro la sua confusione: questa situazione di pandemia? La famiglia lontana? Qualcosa che abbiamo trascurato il noi? Magari il non avere più i nostri spazi come prima (lui ha sempre adorato avere dei momenti per lui), ma questa pandemia ci ha rinchiusi in casa e spesso ci ha obbligato a non prendere tempo per noi. Pensate si possa ricucire il rapporto e rinvigorire i nostri sentimenti e la nostra relazione?

Buongiorno, alla luce di quanto emerge sarebbe opportuno stabilire insieme se è il caso di iniziare un percorso di coppia per far luce su questo malessere .Se l’idea è condivisa da entrambi potrebbe essere una buona occasione di chiarimento verso la scelta migliore per entrambi .Saluti.Drssa Maria Salomone

Dott.ssa Maria Salomone

Salve, scrivo per chiedere un vostro parere sul mio percorso terapeutico. Premetto che ho 33 anni, sono all'ultimo anno di dottorato e da circa 2 anni sono in terapia per problemi di ansia/attacchi di panico. La terapia é di tipo psicodinamico, é iniziata in maniera tradizionale ma da un anno circa prosegue via Skype causa Covid. Da quando ho iniziato il percorso mi sono sentito subito accolto, ascoltato, compreso ma parallelamente, sin dalle prime sedute, sentivo che qualcosa nella terapia mi feriva profondamente. Inizialmente pensavo fosse normale provare un po' di "dolore" nel portare all'esterno cose profonde della propria vita ma poi col passare del tempo mi sono reso conto che il dolore dipendeva proprio dal rapporto terapeutico. A causa di un rapporto conflittuale con i miei e soprattutto della loro distanza emotiva, non ho mai avuto accanto qualcuno in grado di ascoltarmi davvero e tutte le mie emozioni, i malesseri interiori, non sono mai stati condivisi con loro. Avere adesso accanto una persona molto presente che mi accompagna nei miei vari stati emotivi, dovrebbe darmi sollievo e invece mi fa star male. Ho parlato con lei di questa cosa e lei mi dice che ci vuole tempo per lasciare andare via quello che non abbiamo avuto e accettare quello che la terapia può dare senza dolore. Solo che sono passati due anni e io dopo la seduta vorrei sentirmi meglio e invece mi sento peggio, vedo in lei tutto quello che non ho mai avuto e sto malissimo. Mi chiedo come si possa gestire questa cosa e se dopo tanto tempo é "normale" sentirsi così. Aggiungo che gli attacchi di panico non sono scomparsi del tutto, credo di riuscire a gestirli meglio ma dal momento che mi capitavano spesso quando mi trovavo fuori casa e adesso causa smart working e covid non esco quasi più, non sono in grado di stabilire quanto siano migliorati.
Grazie a chi risponderà.

Buongiorno credo che questo suo stato d’animo ed emotivo sia legato proprio all’efficacia del percorso terapeutico che sta affrontando ..il passaggio attraverso la sofferenza è necessario quando si sperimentano nuove modalità di relazione e di Conportamento.Si dia tempo ,abbia la costanza di continuare ,rifletta sul fatto che questo uragano che tutti noi stiamo attraversando causa covid ha dilatato un po’ tutto il nostro tempo .Quindi continui con fiducia aspettando che possa sperimentare queste nuove modalità anche all’esterno della sua casa .Cordiali saluti .Drssa Maria Salomone

Dott.ssa Maria Salomone

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