Esperienze

Penso che tutte le persone siano in grado di essere felici, amare, lavorare o studiare con soddisfazione, avere relazioni serene. Nell'ascolto che offro in seduta la meta è di ripristinare entusiasmo ed energie credute perse o mai messe in gioco. Per fare questo occorre approfondire la conoscenza di se stessi, dei propri punti di forza e di fragilità. Nella mia esperienza trentennale mi sono occupata e mi occupo dei passaggi critici della vita individuale o di coppia, in adolescenza come nella maturità, di fronte ad una scelta importante o ad una sconfitta, quando finisce una storia o non si riesce a iniziare una, quando si pensa di non aver mai vissuto e di aver ingannato se stessi. Incontro chi vive momenti di dolore a causa di una separazione, un lutto o un evento traumatico che può essere anche un intervento chirurgico importante. Persino momenti di gioia come un successo o la nascita di un bambino possono creare difficoltà e occorre occuparsene subito, prima che abbiano effetti a lunga durata.
Tratto fobie e attacchi di panico, pensieri e comportamenti ossessivi, disturbi della sfera sessuale. Poiché ciascuno ha delle risorse di cui a volte non è consapevole, offro percorsi di crescita personale per chi vuole sapere qualcosa di più di se stesso, della relazione che intrattiene con gli altri e mettersi in gioco rispetto ai suoi desideri.
Ho esperienza nel trattamento delle psicosi e ho tenuto gruppi di riabilitazione: di lettura e scrittura, sull’Enneagramma, cineforum, di discussione tematiche affiancate ad esperienze verso l’esterno.
il sintomo non è da tacitare ma da ascoltare, per questo vale la pena di prendersi un’oretta per riflettere con calma su ciò che sta accadendo, uno spazio per sé. Questo, secondo me, è la cura analitica. Uno spazio in cui aiuto ciascuno a trovare il suo modo singolare di riappropriarsi della sua esistenza.

Il mio metodo
Il mio metodo si basa sulla parola e sull’ascolto. Ciò che mi guida nel mio lavoro è un ascolto libero da pre-giudizi che permette alla persona che chiede aiuto di poter dire liberamente e nella parola trovare le direttive del proprio desiderio e riattivare le sue risorse.
Ognuno di noi ha delle risorse che in momenti particolari sono bloccate, spente o per varie ragioni non si è mai riusciti ad attivarle in modo soddisfacente. La consulenza e/o il percorso di ascolto consentono di sbloccare le difficoltà, di reperire un senso ai sintomi e liberarsene, di produrre un pensiero fertile che consenta di trovare modi sani di rispondere al disagio.
La terapia è improntata sul colloquio clinico che può risolversi nella semplice consulenza o in un percorso. Solo la valutazione della natura del disagio e delle necessità che la persona porta, permette di delineare il tipo di itinerario più idoneo alla sua domanda. Propongo percorsi individuali, di coppia e di gruppo, consulenza e sostegno psicologico.

La mia formazione
Ho una formazione psicoanalitica; mi sono laureata a Padova in psicologia clinica e specializzata in psicoterapia a indirizzo analitico presso il Laboratorio Freudiano per la formazione degli psicoterapeuti a Roma. Sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto al n. 4829.
La mia formazione si è arricchita strada facendo non solo nei percorsi didattici ma soprattutto attingendo dalla pratica svolta anche in contesti differenti. Oltre al lavoro nel mio studio personale è stato molto importante quello svolto presso l’associazione La Casa Blu aps, che si occupa di inclusione sociale e offre attività di riabilitazione per giovani e adulti con disagio psicologico grave. Una fonte di nuove idee è arrivata dall’incontro con ragazzi dai 14 ai 15 anni nell’ambito dell’orientamento scolastico e in studio con adolescenti dai 12 ai 18 anni.
Faccio parte dell’associazione Giardino Freudiano (di cui sono cofondatrice) che promuove la ricerca e lo scambio sulle teorie psicoanalitiche nell’intersezione con altri ambiti del sapere e della cultura, tra i quali la scienza e l’arte. In questa associazione ho coordinato gruppi di studio su vari temi tra i quali il sogno e la scrittura, la sessualità, la teoria della clinica ecc.
Ho partecipato e partecipo a seminari, convegni, corsi ECM, gruppi di discussione sulla clinica. Dal 2011 frequento il gruppo Inconscio a Firenze il cui interesse è articolare “il tratto” del caso clinico. Partecipo ai convegni della Fondation Européenne pour la Psychanalyse in Italia.
Mi sono formata sul divano come analizzante e proseguo la mia formazione sulla poltrona dell’analista, imparando ancora da chi ascolto.

Propongo:
psicoterapia individuale e di coppia
sostegno psicologico individuale e di coppia
sostegno alla famiglia in situazioni di crisi
psicoanalisi
consulenza on-line

Patologie trattate:
Difficoltà di relazione
(sentimenti, amicizie, lavoro, coppia)
Dipendenza affettiva
Disturbi d’ansia: fobie (sociale, scolastica, del lavoro ecc.), attacchi di panico, ansia generalizzata
Crescita personale e supporto all’adolescenza, immagine di sé
Sviluppo dell’autostima
Difficoltà sessuali e disturbi del desiderio sessuale, supporto all’identificazione dell’identità di genere
Pensieri ossessivi, azioni compulsive
Sintomi psicosomatici
Riorganizzazione delle scelte nei momenti di difficoltà
Depressione, lutti ed eventi gravosi, passaggi d’età (adolescenza, menopausa)
Altro

Indirizzi (3)

Studio in poliambulatorio
Via Leone XIII 43, Martina Franca


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Presso questo indirizzo visito: adulti, bambini a partire da 12 anni
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0444 156..... Mostra numero


Pazienti senza assicurazione sanitaria


Colloquio psicologico • 60 €

Colloquio psicologico clinico • 60 €

Consulenza online • 60 € +4 Altro

Psicoterapia individuale • 60 €

Psicoanalisi • 60 €

Psicoterapia di coppia • 75 €

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Presso: studio in poliambulatorio psicoterapia individuale

Sempre cortese e disponibile, la dottoressa Pinto ha saputo mettermi a mio agio da subito. Attenta all'ascolto, la dottoressa apre la mente sui problemi, proponendo spunti di riflessione per superarli. Decisamente una professionista da consigliare

Dott.ssa Maria Pinto

Buonasera e grazie per le sue parole. Il merito va a lei che ha lavorato molto bene, è stato deciso e coraggioso, non si è mai arreso alle difficoltà del quotidiano, ha cercato ciò che stava dietro all'apparenza.
Un caro saluto e un augurio di buona continuazione.
Maria Concetta Pinto

V
Appuntamento verificato
Presso: studio in poliambulatorio colloquio psicologico

Capace di instaurare una giusta sintonia subito, molto attenta, primo incontro ottimo

Dott.ssa Maria Pinto

Buongiorno, la ringrazio per le sue parole. A dire il vero l'incontro è stato fruttuoso per entrambe in quanto lei ha portato una domanda senza delega ma mettendosi subito al lavoro. Un caro saluto. MCP

P
Numero di telefono verificato
Presso: Consulenza online consulenza online

Nonostante la consulenza sia avvenuta on line, ho avvertito una vicinanza e un'attenzione particolari. Sono contenta di aver trovato nella dottoressa Pinto un punto di riferimento per eventuali altri momenti di incertezza.

Dott.ssa Maria Pinto

La ringrazio per le sue parole gentili e per l'incontro fertile dovuto al suo essersi presa cura di sé in un momento di difficoltà.
Un caro saluto. MCP

A
Numero di telefono verificato
Presso: Altro Altro

La Dottoressa Pinto è molto preparata e in grado di gestire qualunque situazione le si presenti. La consiglio. Mi sono rivolta a Lei attraverso amici comuni ed è stata molto discreta, mostrando sensibilità e preparazione per la problematica che le avevo sottoposto. Grazie Dottoressa.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buonasera, e grazie per l'opportunità. Da qualche tempo vivo uno stato di delusione e ansia legata a mia figlia di 22 anni. Cerchiamo di assecondarla in tutto (secondo le ns possibilità e a volte anche oltre). È studentessa fuori sede. Facciamo molti sacrifici per mantenerla. Ma siamo contenti di farlo. Acquisti, viaggi etc. Tutto quello che chiede in qualche modo riusciamo sempre a soddisfarla (almeno credo). Lei non pretende e capisce i ns sacrifici. Fin qui ok.
Il problema qual'è? Spesso sembra che non ci sopporta. È chiaro che si sorza a “non essere come noi” anche se nn facciamo nulla di anomalo. Sembra voglia proprio fare l'opposto di quello che consigliamo o che facciamo solitamente noi in famiglia. Quando è fuori non ci chiama mai. Se lo fa è perchè noi insistiamo. Dice sempre che ha cose più importanti da fare (amici, studio, serate etc). Poi quando ci sentiamo dopo tanto tempo c'è lo scontro: è nervosa, risponde male, fraintende, si offende insomma difficile dialogare. Molto difficile anche tenere la calma perchè in cuor mio pretendo almeno un minimo di riconoscimento.
Una volta ci ha detto che le mettiamo ansia, stress, angoscia. Eppure siamo genitori molto dinamici, giovanili e impegnati. Sicuramente apprensivi ma solo perchè ci preoccupiamo della sua felicità. E siamo sicuri che la sua felicità dipende anche da questo rapporto burrascoso con noi genitori.
Inutile dire poi che ha un rapporto conflittuale con la madre (un classico).....
Così a volte mi assale la tristezza, la delusione e penso al perchè succede questo. Ho anche pensato a parlare con uno specialista per entrare nel ns vissuto e capire perchè. Vivo male. Vorrei che sia felice ma che ci sia un bel rapporto padre/madre/figlia. Ma la vedo difficile.

Gentile Signora, capisco il suo dispiacere di madre. Il conflitto che le figlie instaurano con le madri è molto doloroso ma purtroppo necessario al loro percorso evolutivo, se sua figlia le è ancora contro potrebbe essere molto probabile che non si è separata dalla mamma che ha sempre avuto cura di lei. Figli e figlie fanno fatica a separarsi soprattutto dalle madri in quanto sono il primo oggetto d’amore, di cura, di vicinanza epidermica. Difficile lasciare un godimento acquisito. Accade, però che il germogliare della vita porti una ragazza a desiderare di divenire donna a tutti gli effetti, ad emanciparsi e per fare questo deve fare un salto dalle sicurezze dell’infanzia, dei genitori che accudiscono e proteggono, all’incertezza della vita adulta, sconosciuta. Questo porta conflitto. Allora gli amici, lo studio, serate ecc. sono il modo per dire “Io sono un soggetto a parte, differenziato da mia madre, da mio padre”. Si scambia il differenziarsi (separarsi) dai genitori con l’essere diversi da loro, ma è un mezzo per passare il fiume, per arrivare all’altra sponda, quella dell’agognata età adulta dove un soggetto è sicuro di sé. Si fa per dire!
Lei e suo marito, se capite ciò che si cela dietro a queste rappresentazioni di libertà di vostra figlia, potete accettare meglio il fatto che non vi sopporti: vostra figlia non sopporta di essere ancora figlia-bambina, ma dentro di sé è ancora in lotta con il suo desiderio di essere la vostra AMATA bambina. Inoltre, cosa molto importante, si sente in colpa per il fatto di separarvi da voi, di lasciarvi.
Voi potete aiutarla. Quando verrà a trovarvi potete, lei e suo marito assieme, parlarle e spiegarle che vi fa piacere che si stia costruendo il suo mondo, il suo futuro, che ha amici e interessi suoi personali. Che forse siete ancora troppo presenti ma che vi fidate di lei. Potete accordarvi sulla scansione delle telefonate, una ogni 15 giorni o una alla settimana.
Qui c’è bisogno di un suo sforzo a lasciarla andare via da sé. Condivido che lei ci tenga a restare calma nelle provocazioni di sua figlia nei suoi confronti. Arrabbiarsi serve solo ad alimentare un legame nocivo, occorre crearne uno nuovo basato sulla fiducia, sul credito che lei dà alle capacità della ragazza.
Accanto a questo, considerando che bisogna aiutarla a crescere, occorre fare attenzione a quello che si dà in termini finanziari: una ragazza matura deve cominciare a pagare con i soldi che guadagna le sue necessità extra come viaggi ecc. Quindi attenzione a quello che si dà: dare troppo infantilizza.
Un caro saluto.
Maria C. Pinto

Dott.ssa Maria Pinto

Salve, ho un problema nel gestire le emozioni. Quando sono con gli altri divento apatica, ma questo per celare ciò che provo davvero. Ma quando sono in famiglia o da sola provo le mie vere emozioni e non le nascondo. Non voglio essere un peso per gli altri ecco perché le nascondo. Cosa posso fare?

Gentile signora, le faccio una domanda di rimando: perché le sue emozioni dovrebbero essere un peso per gli altri?
Forse le faccio più di una domanda: si fida degli "altri"? Qual è il suo rapporto con loro, sono solo conoscenti o amici e amiche del cuore? Ma la domanda più importante è la prima. A volte non si vuole dispiacere all'altra persona per paura di perderla ma questo comportamento può anche significare non gettare le basi per una relazione vera dove si scambiano affetti sinceri. E se quell'amica o amico non gradiscono giocare con le carte scoperte perché infantili e troppo permalosi, si può sempre trovare di meglio.
C'é da dire che quando un'amicizia si basa su parole vere che corrispondono ad emozioni vere anche l'altra persona capisce che ha trovato un'amica preziosa, di cui può fidarsi.
Un caro saluto.
Maria C. Pinto

Dott.ssa Maria Pinto
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