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Esperienze

Su di me

La mia attività come psicologa si basa sull'empatia con il cliente, ovvero la capacità di mettersi nei panni di un'altra persona. Questa capacità è fo...

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Specializzazioni

  • Psicologia Clinica

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M
Profilo verificato
Presso: Studio Psicologico

Sono molto contenta di aver conosciuto la dottoressa Tosi! Grazie alle sue capacità e al duro lavoro, sono uscita da un periodo molto brutto della mia vita, facendomi riscoprire me stessa.
La ringrazio ancora tanto!

C
Profilo verificato

E stato il primo incontro con la dottoressa Tosi, ma mi sono sentita a mio agio come se la conoscessi da tempo. Continuerò la mia terapia con Lei perché sono sicura che arriveremo insieme all'obbiettivo per il quale mi sono rivolta a Lei

A

Ormai sarà un anno che mi reco dalla dottoressa Tosi. Sono sempre rimasto soddisfatto dai nostri incontri e dalla competenza e professionalità della dottoressa che riesce a mettermi sempre a mio agio!!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 30 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno

Si cerca sempre il cambiamento. Ma se alla fine non si vuole cambiare? Se si arriva a questa triste verità come ci si deve comportare? Sono in terapia da 2 anni per dipendenza dai genitori e poca indipendenza e qualche risultato positivo c'è stato (ho fatto qualche lavoretto). Siccome ritorno spesso a una fase regressiva chiusa in casa con sbalzi d'umore ho deciso con il terapeuta di richiedere un aiuto farmacologico come sostegno. Ho appena iniziato la cura con antidepressivo e ansiolitico.
Giungo al punto: mi sono chiesta che nonostante questi anni di lotta (più contro me stessa anche se la rivolgevo verso gli altri) se ora che prendo farmaci mettiamo il caso che io inizi a star meglio, con periodi piu lunghi di umore normale, mi cercherei un lavoro? Mi muoverei verso l'indipendenza?(anche perché con lo psicoterapeuta abbiamo iniziato anche a parlare di possibile uscita di casa entro qualche anno perché l'ambiente dove vivo peggiora la situazione).
La mia risposta è stata NO.
Mi è stato chiesto esplicitamente dal terapeuta se desidero cambiare, al momento non ho risposto, ma forse la risposta dentro me (No) l'ho celata per tutti questi anni, nella speranza di un cambiamento che ho sempre rimandato. Sicuramente ho paura, ho traumi, mi aggrappo troppo al passato e al futuro, ma la verità è che mi piace tanto immaginarmi una vita diversa, visitare luoghi, ma appunto immaginarmeli e basta. Non voglio affrontare questa vita e ora che sono effettivamente a un punto di svolta ho capito di non essere così coraggiosa da continuare. Troppi compromessi, troppe cose da cambiare.
Ebbene vi chiedo, come ci si comporta in questi casi? Quando non si vuole collaborare (e a quanto pare ho vissuto nell'illusione anche questi anni). Vado dal terapeuta e gli dico che non voglio continuare perché non voglio cambiare e che mi arrendo? Chiamo lo psichiatra e gli dico di iniziare a scalare i farmaci (che ho appena iniziato a prendere)? Lo comunico la mia famiglia (che in 10 anni ormai si è rassegnata)?
Ci sono tanti scritti online che spiegano cosa cambiare, al contrario non trovo informazioni per non cambiare.
Vi ringrazio se vorrete rispondere.

Ritengo sacrosanto il diritto di poter mantenere cio che si chiamano come proprie difese personali anche se interferiscono parzialmente col cambiamento con la C maiuscola. Occorre secondo me che sia lei a rispettare i suoi tempi per modificare la sua vita! Dott.ssa TOSI Maria Luisa

Dott.ssa Maria Luisa Tosi

Salve. Avrei una domanda da porre. Sono una ragazza di 18 anni leggermente sovrappeso e spesso mi capita di mangiare, non per necessità ma per piacere o stress o pensieri negativi che mi invadono il cervello. Come potrei evitare questa fame emotiva? Già non apprezzo il mio aspetto fisico e sto cercando di dimagrire e migliorarlo con lo sport, ma cado sempre in questa fame insaziabile. Grazie.

Una analisi della tua storia personale e delle modalità a cui rispondi ad essa può senz'altro fare la differenza. Dott.ssa TOSI Maria Luisa

Dott.ssa Maria Luisa Tosi

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