Esperienze
Mi occupo di supporto, colloquio psicologico, sostegno e consulenza psicologica, individuale, in coppia, genitoriale e in piccoli gruppi, nelle diverse forme di disagio e sofferenza espresse dalla persona, sia per adulti sia per minori. Parent training. Ricevo nel mio Studio privato a Campi Bisenzio e saltuariamente a Prato. Inoltre mi occupo di sostegno psicologico a domicilio per persone che non possono spostarsi e svolgo attività psicologico riabilitative per persone con disabilità intellettiva e altre tipologie di disturbi.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia della salute
Principali patologie trattate
- Ansia ,
- Stress ,
- Paura ,
- Dipendenza affettiva ,
- Narcisismo ,
- +22 a11y_sr_more_diseases
Indirizzi (2)
Via G. Mazzini, 52, Campi Bisenzio
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Giacinto Fabbroni 11, Prato
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
50 € -
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Consulenza psicologica
50 € -
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Colloquio individuale
50 € -
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Colloquio psicologico di coppia
50 € -
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Colloquio psicologico domiciliare
50 € -
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Recensioni
4 recensioni
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M
Margherita
Ottima professionista, attenta, professionale ed empatica. Mi sono trovata molto bene.
• Cell. 3337088147 • colloquio psicologico •
Dott.ssa Ingrid Madiai
Grazie per la recensione, mi fa piacere
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G
Giada
Eccellente professionista, molto empatica, schietta e diretta. Mi sono sentita subito a mio agio.
• Cell. 3337088147 • colloquio psicologico •
Dott.ssa Ingrid Madiai
Grazie di queste parole, mi fa piacere
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R
R. M.
Dottoressa seria, competente, attenta e disponibile
• Altro • Altro •
Dott.ssa Ingrid Madiai
Grazie per la recensione
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M
MC
Dottoressa competente, disponibile e professionale
• Altro • Altro •
Dott.ssa Ingrid Madiai
Grazie di queste parole
Risposte ai pazienti
ha risposto a 12 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sono una ragazza di 24 anni e ho difficoltà a casa con i genitori, cose che pensavo ormai di aver elaborato essendomi sempre domandata molto. In adolescenza ho avuto problemi di alimentazione, non mangiavo ed ero tanto magra (periodo durato circa 3 anni), non mi è stato mai diagnosticato un disturbo alimentare perché mai mi sono sentita di parlarne con uno specialista. Un giorno dal nulla mi sono guardata allo specchio e non mi riconoscevo più, mi sono vista pallida, brutta e infelice. Ho deciso di cambiare la mia vita e ho iniziato a mangiare con alti e bassi per alcuni anni, ripromettendo a me stessa solo la mia felicità e lasciandomi alle spalle la sofferenza. Sono tornata io, solare e felice di vivere, da che non vedevo più neanche un futuro. Questi alti e bassi sono sempre andati meglio, regolando la mia alimentazione e il mio stato d’animo.. qualche anno fa provai anche ad andare da un nutrizionista confidando per la prima volta a voce le difficoltà avute in passato, fu per me difficile pronunciare quelle parole davanti a lui, mi sentivo di farlo ma nel frattempo mi sentivo sbagliata, insomma non so con che coraggio dato mi uscirono quelle parole e purtroppo lui dopo non mi fece sentire a mio agio e così lo mollai. In tutto questo ci sono i miei genitori, a cui voglio un bene dell’anima e per tempo mi sono detta che il bene supera tutto, che devo comprenderli ma effettivamente mai che venissi compresa. Le liti scatenati con loro, quelle poche che ho e che sono esplosive magari anche piene di rabbia, per appunto incomprensioni, magari aspettative da parte mia, da una ricerca di dialogo e attenzioni emozionali.. mi fanno pensare sempre una cosa e cioè che non mangiavo per un motivo, perché ho una famiglia alla sfascio, come potevo uscire migliore, di cui condivido il sangue ma se l’avessi vista all’esterno non l’avrei mai frequentata. Alcune liti, alcune parole, mi fanno riflettere che sono due genitori che non si parlano, mia mamma rassegnata e che non si cura, mio padre egoista, mi uccide la loro indifferenza ma anche indifferenza emotiva. Dissi a mia mamma di volerle bene e lei non mi rispose, ad oggi, dopo averglielo rinfacciato mi risponde. Ma sembra sempre di dover dire io le cose, di dover comprendere che loro hanno le loro difficoltà… mai che mia mamma sia venuta a chiedermi dopo una lite come mi sentissi anche sentendomi piangere. Di dirmi scusami, questo dolore lo condividiamo insieme. Scrivo con le lacrime in mano perché una parte di me pensa solo che vorrei abbandonarli, non curarmi di loro quando si faranno vecchi, non fargli vedere i nipoti quando avrò figli, così come ho chiuso per anni dialogo con mia sorella quando ho ripreso a mangiare perché le liti continue con lei mi facevano soffrire e non si riusciva ad avere un dialogo sano e sincero. Ecco, ho paura, paura di non ritornare a non mangiare, paura di questa sofferenza che ritorna come un fulmine in alcune liti, ho paura perché non so come si faccia a non curarsi delle emozioni di un figlio, vorrei punirli perché mi fanno soffrire e alcune volte ho pensato che qualcosa di grave in me avesse potuto farlo. Inoltre questo pensare a me stessa, alcune volte sembra mi renda fredda e impassibile anche in altre situazioni.
Buongiorno, grazie per la condivisione.
Comprendo la sua sofferenza.
La sua capacita' di analisi è importante e utile per elaborare quello di cui parla e le suggerisco di parlarne con uno/a psicologo/a per poter approfondire le sue domande e casomai intraprendere un percorso.
Rimango a disposizione.
Grazie e Cordiali saluti
dott.ssa Ingrid Madiai
Buongiorno, nel rapporto (oltre dieci anni...) che ho con la mia compagna sento che mi manca qualcosa per essere felice e non saprei proprio come uscirne, cosa fare per cambiare la triste situazione attuale; sarà perchè all'età di oltre cinquant'anni non viviamo ancora assieme; sarà perchè i momenti d'intimità non ci sono (non sappiamo nemmeno cosa voglia dire l'espressione "far l'amore"....); sarà perchè io non ho mai vissuto un rapporto d'amore nella fase giovanile della mia esistenza; sarà perchè gli anni passano....
Grazie!
Gentile utente,
durante una relazione significativa di lunga durata comprendo le domande aperte che si pongono a se stessi e all'altro, insieme al desiderio di risposta.
Il cambiamento nel tempo, anche se fa parte dell'essere, è difficile da vivere, soprattutto insieme. Importante è il desiderio di ciascuna e parlarne con la partner è un buon modo per costruire un desiderio condiviso che possa restituire un progetto futuro appagante per entrambe insieme oppure non insieme, tuttavia autentico nel rispetto del desiderio di ciascuna. Penso che un colloquio con una/o psicologa/o, individualmente oppure in coppia, a vostra discrezione, possa essere opportuno per sciogliere quei nodi che creano sofferenza.
Rimango a disposizione. Cordiali Saluti, dott.ssa Ingrid Madiai.
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