Dott.
Giacomo Belcari
Psicologo,
Psicoterapeuta,
Psicologo clinico
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Roma 1 indirizzo
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Esperienze
Su di me
Sono psicologo e psicoterapeuta, nella mia esperienza ho toccato vari ambiti professionali, dalle dipendenze all'educazione passando per il disagio me...
Formazione
- Laurea in Psicologia Clinica conseguita presso Università degli Studi di Padova
- Specializzazione quadriennale in Psicoterapia Funzionale Corporea conseguita presso la Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale di Napoli
Specializzazioni
- Psicoterapia
- Psicosomatica
Tirocini
- Ospedale dei Colli c/o Dipartimento funzionale dipendenze. (Padova, 2002)
- CGIL di Mestre c/o Sportello Nuovi Diritti e Categorie Protette. (Mestre,2005)
- Associazione La Tenda - Comunità Semiresidenziale per le dipendenze (Roma 2007)
Foto
Competenze linguistiche
- Italiano,
- Francese,
- Spagnolo,
- Portoghese
Premi e riconoscimenti
- .
Pubblicazioni e articoli
18 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Marina
Un grandissimo aiuto per i miei problemi di ansia e stati depressivi.netto miglioramento nella qualità della vita.
C.R.
Scrupoloso Attento all’ascolto fin da subito a mio agio nel raccontare la mia situazione, essendo la prima esperienza ero molto titubante ma dopo il primo colloquio lo consiglio vivamente!
Luigi Ruoppo
Serenamente , mi sento di consigliare il dott.re
Belcari per aver gestito con professionalità
Il mio stato di ansia patologica, dimostrando piena disponibilità ma.sopratutto valutando con precisione
I sintomi rappresentati del mio malessere.
Grazie Dottore !!!!!!
P.R.
Il dott. Belcari è un ottimo professionista, puntuale e competente. Mi sono sentita da subito a mio agio e accolta. Nonostante i miei timori prima di conoscerlo, ho iniziato un percorso di utilissima crescita personale.
S. C.
Consiglio vivamente il dott. Belcari sempre molto disponibile, puntuale e estremamente professionale.
Eolide
Monsieur Belcari a été dès le départ très avenant et à l’écoute de mon problème. Il m’a accompagné pendant quelques séances dans mon malêtre émotionnel tout en mettant en lumière des problématiques sous-jacentes. Cela a été très bénéfique pour moi. Plein d’empathie et professionnalisme, monsieur Belcari me parait un excellent thérapeute.
Alessandra db
Mi sono rivolta a questo professionista su consiglio di un'amica cosa dire? Ho trovato professionalità empatia disponibilità ma soprattutto la strada migliore e più veloce che poteva portarmi ad incontrare me stessa a guardarmi con occhi diversi che fossero i miei e non più quelli lì che mi erano stati dati dall'esterno. Non posso che ringraziare il dottor bericari per la strada che abbiamo e stiamo percorrendo insieme
Stefy
Devo dire grazie a questo Dottore che ha saputo ascoltarmi e aiutarmi a superare degli ostacoli per me insomortabili. Ho imparato ad accettarmi e piacermi per come sono.
Dany
Finalmente ho trovato uno psicoterapeuta che mi ha fatto sentire a mio agio. Grazie a lui ho superato delle difficoltà che da tempo mi turbavano.
Laura
Lo specialista è stato estremamente corretto e l’ho trovato molto gentile ed empatico: questo mi ha aiutata a sentirmi subito a mio agio, compresa e accolta.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 61 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Mi rivolgo a voi come ultima speranza per cercare di comprendere e affrontare la difficile situazione che mia sorella sta attraversando. Da quasi due anni, lei è confinata nella sua camera, incapace di percepire il sapore di qualsiasi alimento o liquido. Inoltre, ha gravi difficoltà con il suo sistema digestivo, non riesce a andare regolarmente in bagno e sperimenta un ciclo mestruale irregolare. Ha descritto una sensazione strana in bocca che interferisce con la deglutizione.
Inizialmente, siamo ricorsi all'aiuto di un dottore, ma i sintomi persistono. Abbiamo consultato diversi psicologi e endocrinologi su indicazione del nostro medico di base, ma finora non abbiamo ottenuto risultati significativi. Mia sorella si alimenta in modo estremamente scorretto, ricorrendo a vere e proprie abbuffate con cibi come gelati, biscotti e torte, il che ha portato ad un aumento di peso considerevole rispetto al suo stato precedente.
Attualmente, mia sorella è completamente immobile e trascorre la maggior parte del tempo a letto. La nostra famiglia è profondamente preoccupata per il suo benessere fisico e mentale, e stiamo cercando aiuto da specialisti come voi per trovare una soluzione a questa complessa e dolorosa situazione.
Qualsiasi consiglio o indicazione sarebbe estremamente apprezzato. Siamo disposti a collaborare attivamente con voi per trovare una via d'uscita da questa difficile situazione e per aiutare mia sorella a ritrovare una buona salute fisica e mentale.
Grazie per la vostra attenzione e pronta risposta.
Cordiali saluti,
Paolo
Ciao Paolo, comprendo la preoccupazione che hai per una persona a te così vicina. I problemi di alimentazione che hai descritto sono da approcciare in maniera seria e decisa. Ovviamente si tratta di una costellazione di disagi che si manifestano principalmente nell'alterazione del comportamento alimentare e ti consiglio di rivolgerti ad un centro specializzato che tratta questo tipo di problematica. Credo che con questo presupposto tua sorella potrà essere presa in carico nella piena considerazione di tutti gli elementi che compongono il suo quadro clinico. Resto a disposizione per chiarimenti e ti auguro che le cose possano presto migliorare.
Buongiorno,
Dopo due anni e mezzo credo sia il momento di interrompere il mio percorso con il mio psicologo. Comincio a nutrire dei dubbi - che ho sempre nutrito - sull'aiuto concreto che mi possa continuare a dare, mentre lei ogni volta mi dice di continuare. Mi sento meglio alla fine delle sedute, ma non sento di fare grandi passi. Nello specifico, mi sento molto coccolato, mi viene rinforzato molto il mio ego, ma sembra che non sia mai colpa mia, e sempre una responsabilità degli altri. Certo, mi fa sentire meglio, però mi sembra di non affrontare realmente niente: avrei bisogno di prendere due schiaffoni, ogni tanto. Non sono riuscito ad essere sincero su tanti argomenti in terapia per due anni, ed ora che finalmente sono venuti fuori a causa di un evento esterno (sono stato "beccato") li ha affrontati in un modo che non condivido (nello specifico: problematiche in campo sessuale, assenza di desiderio nei confronti del partner, preferenza alla masturbazione piuttosto che al rapporto sessuale, miei meccanismi di difesa per cui ho mentito per diverso tempo al mio partner su autoerotismo e altri argomenti su questa sfera). Mi ha prescritto, senza diagnosi o senza approfondire o darmi strumenti per affrontarlo, immediatamente di astenermi da qualsiasi rapporto sessuale, sia con il partner sia di natura autoerotica. Questa cosa, senza gli strumenti per affrontarla, sento che non sia giusta, che rovini la mia relazione e che non porti nemmeno me ad una soluzione sana, sebbene ne capisca il senso (un banale: astieniti fino a quando non sarai tu a desiderarlo davvero).
Vorrei affrontare la questione con uno specialista sessuologo che mi possa dare anche un altro approccio, vorrei sperimentare altri percorsi e altri metodi, ma la mia terapista sostiene che dovrei continuare il percorso con lei, e che è un momento in cui sarebbe dannoso abbandonare.
Non so come comportarmi: io mi sento pronto per affrontare un nuovo percorso con un'altra persona, ma temo di non riuscire a prendere questa decisione quando, la prossima settimana, la vedrò.
Come posso fare? Può causare problemi interrompere un lavoro di questo tipo? Premetto che io ne sono sufficientemente convinto e che se dovessi decidere io (so che in realtà devo decidere io, ma l'opinione di chi mi ha seguito per due anni e mezzo conta, eccome) abbandonerei il percorso e proverei con un altro specialista.
Buongiorno, ho letto con interesse la sua lettera in cui spiega molto bene la situazione e lo stato d'animo che la domina. Ci sarebbero molte cosa da dire, a partire dalla legittimità delle sue sensazioni, fino ad arrivare all'esigenza di essere se stessi. Ovviamente il parlarne con la sua terapeuta in maniera sincera è il primo passo da fare. Non so cosa sia meglio per lei, se cambiare terapia o meno, ma vorrei porre l'accento su una sua esigenza che a mio avviso non aspetta altro che essere realizzata, mi riferisco allo schiaffone! Non dobbiamo mai credere che la soluzione venga dall'esterno, questa è una falsa interpretazione che ci viene fornita dalla mente. Lo schiaffone se lo deve dare lei applicando la sua capacità creativa alla vita e alla risoluzione dei problemi. E' probabilmente in questo momento chiamato ad una profonda azione creativa nei suoi stessi confronti, si faccia come vuole! La psicoterapia è un contenitore fluido in cui accadono delle cose, bisogna saper leggere anche quelle che sembrano dei problemi di funzionamento della relazione. Quello che cerca dalla terapeuta potrebbe essere non tanto la "sberla" in sé e per sé, ma piuttosto la consapevolezza di averne bisogno. Provi a darsi un bello schiaffo di amore e inizi a crearsi.
Resto a disposizione per eventuali altre domande. In bocca al lupo!
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