Dr. Federico Baranzini

Buonasera,
La diagnosi di un disturbo di personalità, come il disturbo narcisistico di personalità (DNP), si basa principalmente su un'attenta valutazione clinica condotta da un professionista qualificato, come uno psicoterapeuta o uno psichiatra.

Questa valutazione include solitamente un'intervista approfondita con il paziente e, talvolta, può includere anche questionari o test standardizzati. Ovviamente immagino che la sua terapeuta abbia avuto molto tempo per arrivare a definire tale diagnosi.

Tuttavia, è importante sottolineare che non esiste un singolo test che possa diagnosticare definitivamente un disturbo di personalità.

La diagnosi si basa piuttosto su un insieme di criteri clinici, per esempio come quelli delineati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), che descrivono specifici modelli di pensiero, emozione e comportamento.

Il disturbo narcisistico di personalità covert, che lei menziona, è caratterizzato da sentimenti di inferiorità, vulnerabilità alle critiche e ansia, a differenza del sottotipo "overt" che mostra grandiosità e un bisogno di ammirazione

È importante che la diagnosi sia stata fatta considerando questi aspetti.

Per quanto riguarda i disturbi dell'umore, questi possono coesistere con i disturbi di personalità. La diagnosi di un disturbo dell'umore si basa anch'essa su criteri clinici specifici e può richiedere un'attenta valutazione dei sintomi, della loro durata e dell'impatto sulla funzionalità quotidiana del paziente.

Se ha dubbi o preoccupazioni riguardo alla diagnosi ricevuta, è assolutamente legittimo e utile discuterne apertamente con la sua psicoterapeuta. Chiedere chiarimenti, esprimere dubbi o anche richiedere una seconda opinione sono passaggi importanti nel suo percorso di cura.

Inoltre, è importante ricordare che il trattamento dei disturbi di personalità deve includere la psicoterapia, e che talvolta può esser eindicato un trattamento farmacologico, soprattutto se ci sono sintomi significativi di ansia o depressione.

Può sempre chiedere un secondo parere.
Cordiali saluti

Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

Buongiorno,

La "Faxina" sembra essere un refuso o un errore di digitazione, ma basandomi sul contesto della sua domanda, è probabile che si riferisca alla "Venlafaxina", un farmaco antidepressivo. La Venlafaxina appartiene alla classe degli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SSNRI) ed è utilizzata nel trattamento della depressione, dell'ansia e degli attacchi di panico

Gli effetti collaterali più comuni della Venlafaxina includono:
Nausea
Secchezza delle fauci
Cefalea
Sudorazione (inclusa sudorazione notturna)
Problemi alla vista
Vomito
Diarrea
Variazioni dell'appetito
Variazioni del peso
Sbadigli
Capogiri
Mal di testa
Ansia
Nervosismo
Battito cardiaco accelerato

È importante notare che, come per tutti i farmaci, gli effetti collaterali possono variare da persona a persona e non tutti gli utilizzatori sperimentano gli stessi effetti. Inoltre, la Venlafaxina può interagire con altri farmaci e può avere effetti di sospensione se interrotta bruscamente, quindi è importante seguire attentamente le indicazioni del medico riguardo al dosaggio e alla durata del trattamento

Se ha ulteriori domande o preoccupazioni riguardo all'uso della Venlafaxina, le consiglio di discuterne con il suo medico o farmacista, che possono fornirle informazioni più dettagliate e personalizzate basate sulle sue specifiche condizioni di salute.

Cordiali saluti
Federico Baranzini
Psichiatra a Milano