Dott.ssa Federica Palozzi

Sicuramente sarai curioso di sapere qualcosa di più su di me; io, per esempio, lo sono sempre quando guardo i siti di persone sconosciute.
In questo spazio potrei elencarti tutta la mia formazione accademica, i numerosi corsi di aggiornamento seguiti, le diverse strutture dove ho svolto il tirocinio o lavorato, ecc… ma non voglio farlo! Ora, invece, voglio parlarti di ciò che mi ha portato, ancora oggi a distanza di anni, a mantenere vivi l’interesse e la passione nei confronti della psicologia.
Sono sempre stata una persona particolarmente sensibile ed empatica, e queste mie caratteristiche mi hanno portato, nel corso della vita, a intraprendere diverse esperienze nel sociale. La prima esperienza in assoluto fu di volontariato, e si svolse presso una comunità residenziale per persone disabili. All’epoca non ero ancora maggiorenne, ma quell’avventura fu così “grande” da lasciarmi addosso tre cose: primo, che donare qualcosa di sé agli altri è davvero arricchente e appagante; secondo, che nel mio futuro avrei voluto essere vicina agli altri nel loro percorso di sofferenza; e terzo, che al di sotto di quella sofferenza si nasconde una forza indicibile, che solo chi la prova riesce a trasmettere. Così, con questi capisaldi impressi nel cuore e nella mente, decisi di iscrivermi alla facoltà di psicologia. Si prospettarono anni di studio e di formazione lunghi e, a volte, faticosi. Ho intrapreso tante “avventure”, alcuni motivanti, altre meno. Ho approcciato a diverse realtà, da quella del consultorio familiare a quella dei dipartimenti di neuropsichiatria infantile; da quella dei centri diurni per disabili a quella degli sportelli d’ascolto psicologici. Ho seguito, inoltre, diversi corsi e seminari su tematiche disparate (mbsr, yoga della risata, disturbi nell’età evolutiva, psicologia nel contesto domiciliare, sessuologia, psicotraumatologia, ecc…) e ognuna delle realtà nella quale mi sono calata ha contribuito a rendermi sempre più curiosa, spingendomi a spaziare nei diversi ambiti della psicologia e nella scelta degli strumenti, sempre più diversificati, che oggi trovano impiego nella psicoterapia moderna.
Questo eclettismo del mio bagaglio culturale, unito al desiderio costante di conoscenza, contribuiscono a rendermi una terapeuta curiosa, accogliente e sempre ben disposta a crescere e migliorare.
Pertanto, rispondendo alla premessa che ti ho fatto sopra, ti dirò che ciò che mi porta ancora oggi a investire in questa professione è il paziente: quel suo filo di voce o la velocità d’eloquio del primo incontro, che nascondono in sé una guizzosa speranza di stare bene; quella gioia nei suoi occhi quando sente di essere compreso; quell’imperturbabile certezza di avere trovato un punto di riferimento fuori e dentro di sé; quella voglia di collaborazione e di responsabilità che sopraggiunge quando comincia ad investire nel suo futuro; quella straordinaria sensazione che comunica quando sente di essere finalmente “giunto a casa”; e quel malinconico e timido saluto alla fine del percorso.
E’ per tutto questo, e per molto altro, se oggi sono ancora qui.

• Ansia

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• Stress

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• Depressione

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• Attacco di panico

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• Disturbo d'ansia generalizzato

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• Disturbo post traumatico da stress

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• Disturbi dell'umore

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• Disturbo di personalità

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• Rapporti sessuali dolorosi (dispareunia)

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• Disturbi psicosomatici

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• Problemi relazionali

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• Problemi di coppia

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• Bassa autostima

• Psicologia Clinica

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• Psicologia cognitiva

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• Psicologia della Salute

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• Psicoterapia

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• Sessuologia

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• Psicoterapia cognitivo comportamentale