Salve sono una ragazza di 28 anni e ho un problema con il cibo. Ho il terrore di soffocare col cibo.
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Salve sono una ragazza di 28 anni e ho un problema con il cibo. Ho il terrore di soffocare col cibo. In più mangio poco e non solo per la paura. Sono sottopeso e non riesco ad ingrassare anche se provo a mangiare di più vedo i piatti enormi se mangio 50gr di pasta è una vittoria. Ma perché? Io non voglio dimagrire o cose del genere e non mi vedo grassa, anzi ma il mio rapporto col cibo è pessimo. Odio mangiare davanti agli altri, mai fuori casa. Riesco a mangiare a casa mia a volte in camera perché in cucina con gli altri ho ancora più ansia. Da cosa può dipendere?
Mangiare dovrebbe essere un aspetto della vita semplice , piacevole e funzionale al benessere. Quando questo non avviene ma al contrario l'alimentazione si trasforma in un'area carica di ansia, tensione, paura e rituali, è il segnale di un problema. che può diventare importante.
Sintomi quali temere di rimanere soffocati con il cibo, non poter mangiare in compagnia di altri, dimagrire troppo, devono essere considerati , sono segnali significativi di un disagio emotivo che sembra coinvolgere la sfera personale e anche quella relazionale.
I motivi che determinano il disagio sono sempre legati alla storia di ognuno di noi, non è possibile dare una risposta generalizzata. Il modo migliore per trovare sollievo è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la possa aiutare a capirsi meglio e soprattutto ad affrontare e risolvere il suo problema.
Sintomi quali temere di rimanere soffocati con il cibo, non poter mangiare in compagnia di altri, dimagrire troppo, devono essere considerati , sono segnali significativi di un disagio emotivo che sembra coinvolgere la sfera personale e anche quella relazionale.
I motivi che determinano il disagio sono sempre legati alla storia di ognuno di noi, non è possibile dare una risposta generalizzata. Il modo migliore per trovare sollievo è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la possa aiutare a capirsi meglio e soprattutto ad affrontare e risolvere il suo problema.
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Buongiorno. Difficile dare un risposta così su due piedi. Buona norma sarebbe parlarne intanto con il medico di famiglia e provvedere eventualmente a degli accertamenti organici, ragionando per esclusione. Poi si può fare una valutazione per i disturbi del comportamento alimentare, meglio se in un centro specializzato. Potrebbe trattarsi di un errato convincimento, che però produce degli effetti reali sulla sua immagine corporea, oltre che sul suo corpo. Non trascuri la situazione!
Da ciò che dice sottolineo due aspetti che meritano un approfondimento. Se considero la paura di soffocare come a se stante, e non è la sola ad avere questo timore, potrebbe essere conseguente ad un episodio accaduto in passato per lei traumatizzante (non necessariamente deve essere capitato a lei). Oppure potrebbe esserci un filo rosso che lega gli aspetti che Lei espone e che le fanno vivere il momento del pasto con un disagio significativo. Si rivolga al suo medico di base in prima battuta, credo che farsi accompagnare in un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla in modo importante.
Buonasera, le suggerisco di rivolgersi a un professionista che possa aiutarla a capire cosa le accade e individuare la strategia migliore per affrontare il problema. É difficile dare una riposta, sembra una manifestazione ansiosa ma è necessario un approfondimento. Cordiali saluti.
Salve, il mangiare è uno dei nostri bisogni primari e alcune volte ci mette in difficoltà, per aiutarla a capire da cosa può dipendere bisognerebbe allargare la prospettiva del quadro famigliare e capire meglio per lei quali sono gli elementi necessari e utili in questo contesto e dove c’e Quel rifugio che la fa stare meglio, altrimenti si rischia di fare ipotesi senza fondamento.
Sembra a me utile un colloquio con uno psicologo che possa riordinare il quadro.
Sembra a me utile un colloquio con uno psicologo che possa riordinare il quadro.
Buongiorno, un rapporto con il cibo carico di tensione, paura e ansia è il segnale di un disagio emotivo profondo.
I motivi che sottendono questo rapporto difficile con il cibo sono legati alla Sua storia. In una situazione come la descrive Lei, non è possibile dare un parere senza tutti gli approfondimenti necessari e previsti da una consultazione psicologica anche dopo aver fatto tutti gli accertamenti di natura organica. Cordiali saluti
I motivi che sottendono questo rapporto difficile con il cibo sono legati alla Sua storia. In una situazione come la descrive Lei, non è possibile dare un parere senza tutti gli approfondimenti necessari e previsti da una consultazione psicologica anche dopo aver fatto tutti gli accertamenti di natura organica. Cordiali saluti
Salve, da quello che ha scritto per lei mangiare è davvero un atto carico di stress e ansia. C'è qualcosa da sistemare nella sua vita, nei suoi desideri, e soddisfazioni personali perché spesso il problema alimentare si lega a queste tematiche più che il nutrimento in se. Sicuramente consultando un professionista, terapeuta potrà lavorare in tale senso, non attenda oltre lei è una giovane donna che merita di essere felice e poter godersi una cena con gli amici, un pasto in famiglia..quindi si faccia coraggio e approfitti anche di queste risposte per pensarci su. Cordialmente la saluto
Salve ! La situazione che lei ha descritto appare come una sintomatologia ben strutturata, complessa e che coinvolge in maniera importante anche il piano relazionale. Sicuramente un disturbo del comportamento alimentare si collega a traumi affettivi o a relazioni affettive disturbate con le figure di attaccamento ( generalmente la madre)
Per questo motivo sarebbe di fondamentale importanza per lei indagare con l'aiuto di uno Psicoterapeuta la sua storia personale per comprendere in che modo si intreccia con la sua sintomatologia .
In questo modo è possibile riuscire a risolvere il suo problema e a conquistare una vita più serena , consapevole e con meno ansia e a ristabilire un rapporto sano anche con il cibo senza caricarlo di pesi e significati
impropri.
Per questo motivo sarebbe di fondamentale importanza per lei indagare con l'aiuto di uno Psicoterapeuta la sua storia personale per comprendere in che modo si intreccia con la sua sintomatologia .
In questo modo è possibile riuscire a risolvere il suo problema e a conquistare una vita più serena , consapevole e con meno ansia e a ristabilire un rapporto sano anche con il cibo senza caricarlo di pesi e significati
impropri.
Salve, dalla sua domanda traspare tanta preoccupazione nei confronti del suo rapporto con il cibo, sembra un nemico, qualcosa di cui lei ha paura come se lo temesse, in fondo noi ci rapportiamo con il cibo, fin dalla nascita. Lei non ci da molte notizie importanti su di sè, com' è stato il rapporto con l'alimentazione da bambina? Inoltre è importante sapere che cosa è successo prima che sono iniziati i suoi sintomi. Infatti lei ci parla dei suoi disturbi alimentare, ma dietro c'è un mondo, la sua infanzia, il rapporto con la sua famiglia, con un suo probabile compagno e insoddisfazioni lavorative. Come ce lo descrive è un vero e proprio disturbo alimentare ed un rapporto sbagliato con il suo corpo. Il cibo sembra il capo espiatorio di tutti i suoi mali, ma lei lo sta strumentalizzando, sarebbe bene che lei ci scrivesse più notizie su di sè, ed inoltre le consiglio di eseguire un lavoro psicologico con una psicoterapeuta specializzata in disturbi alimentari, se vuole sapere ulteriori notizie sono a sua disposizione, sono di Roma e mi occupo da anni di disturbi alimentari legga sul mio profilo i mio sito, la saluto cordialmente dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Mancano alcune informazioni base per venire a capo della cosa: storia del sintomo ( prima comparsa, frequenza, fattori di mantenimento o rinforzo ecc). In sede di colloquio sarebbe utile capire da dove é nata questa paura, e procedere ad una riprogrammazione per dissociare la paura ed il cibo. Sperando di essere stato utile.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno. La sintomatologia che lei riporta dovrebbe essere indagata accuratamente, per arrivare alle motivazioni che ne hanno potuto causare l'insorgenza. Non esiste un'unica spiegazione per la genesi delle sue difficoltà. Quello che è certo è che la sua vita dj tutti i giorni é compromessa e lei sperimenta un forte malessere. Un colloquio terapeutico potrebbe essere utile per la comprensione di cosa si cela dietro alla suddetta sintomatologia e potrebbe aiutare a capire quale può essere una soluzione adatta per lei.
Buonasera Dal poco che ci racconta emergono due aspetti fondamentali che le creano disagio:uno è fatto di soffocare mentre mangia e l'altro l'imbarazzo vergogna di farlo di fronte agli altri. Due temi particolarmente evocativi se pensiamo al comportamento alimentare.
Credo che in primis sia utile rivolgersi a un medico poi fondamentale la consulenza psicologica per evitare che ciò si trasformi non disturbo del comportamento alimentare più grave
Credo che in primis sia utile rivolgersi a un medico poi fondamentale la consulenza psicologica per evitare che ciò si trasformi non disturbo del comportamento alimentare più grave
Gentile utente,
Da quello che scrive emerge una condizione di disagio e malessere, di natura presumibilmente ansiosa, che necessita di un approfondimento con un esperto. Le suggerisco, pertanto, di contattare uno psicologo-psicoterapeuta della Sua zona.
Saluti,
GF
Da quello che scrive emerge una condizione di disagio e malessere, di natura presumibilmente ansiosa, che necessita di un approfondimento con un esperto. Le suggerisco, pertanto, di contattare uno psicologo-psicoterapeuta della Sua zona.
Saluti,
GF
Buongiorno la sintomatologia che descrive compromette in modo importante la sua vita e la consapevolezza che ha è un importante risorsa da cui partire. Chieda una consulenza ad un terapeuta assieme potrete condividere quanto le sta accadendo.
MM
MM
sicuramente tale situazione va indagata a livello medico : magari può vagliare l'ipotesi di reflusso gastrico con il medico di base e gastroenterologo.
non è assolutamente da escludere da quel che dice la componente ansiosa, quindi all'indagine medica unirei una consulenza psicologica.
non è assolutamente da escludere da quel che dice la componente ansiosa, quindi all'indagine medica unirei una consulenza psicologica.
Buongiorno, ha provato a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta?
Se no, non esiti a farlo, troverebbe le risposte alla sua domanda.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Se no, non esiti a farlo, troverebbe le risposte alla sua domanda.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Salve,
può dipendere da tante cose e sicuramente è il caso di capire più a fondo il suo rapporto con il cibo con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Saluti.
può dipendere da tante cose e sicuramente è il caso di capire più a fondo il suo rapporto con il cibo con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Saluti.
Cara ragazza, quello che mi sento di dirle è che il rapporto con il cibo è solo la punta dell'iceberg, di un bisogno di controllo che riguarda molti altri ambiti della sua vita......le consiglio di leggere questo libro: " Volevo essere una farfalla " di Michela Marzano, le auguro di trovare una parola, o una frase, che le risuonerà a tal punto da spingerla ad intraprendere un percorso di consapevolezza di sé, per imparare a vivere in modo più pieno e autentico. Buona lettura!
Gentile utente, credo sia opportuno proseguire per tappe e, indubbiamente, il primo step è l'esclusione di cause organiche che potrebbe approfondire parlandone col suo medico. Nel caso si trattasse, poi, di un disturbo del comportamento alimentare, la invito a contattare un centro specialistico per una consulenza mirata, dal momento in cui le cause alla sua base possono essere molteplici.
Ad oggi, qualsiasi sia la natura del disturbo alimentare, sono presenti molteplici risorse capaci di riportarla ad un sereno rapporto col cibo e con se stessa! Cordialità.
Ad oggi, qualsiasi sia la natura del disturbo alimentare, sono presenti molteplici risorse capaci di riportarla ad un sereno rapporto col cibo e con se stessa! Cordialità.
Ciao,
la cosa che mi sento di suggerirti è di fare senza indugio una consulenza psicologica, per capire innanzitutto come meglio fronteggiare questa difficoltà, e per pianificare un intervento che ti aiuti a sostenerla ed a superarla.
Non lasciar passare altro tempo.
la cosa che mi sento di suggerirti è di fare senza indugio una consulenza psicologica, per capire innanzitutto come meglio fronteggiare questa difficoltà, e per pianificare un intervento che ti aiuti a sostenerla ed a superarla.
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Salve, dovrebbe prendere in considerazione 'eventualità di rivolgersi ad un terapista. Con un aiuto di questo tipo, unito ad un nutrizionista, potrebbe trovare dei notevoli vantaggi.
MMM
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, da quello che scrive, sottolinea due aspetti, uno è il timore di soffocare e il secondo è mangiare avanti ad altre persone. Non mi è chiaro se il timore di soffocare lo ha solo avanti ad altre persone oppure anche quando è da sola, questo è importante perchè se ha timore di soffocare ogni volta che mangia, sarebbe necessario fare prima accertamenti organici (ad es. da un otorino), inoltre bisogna capire da quando ha iniziato ad avere questi problemi e soprattutto bisognerebbe capire come mai prova ansia. Per rispondere a tutte queste domande, però, penso che servirebbe rivolgersi al suo medico e/o intraprendere un percorso psicoterapico per capire come affrontare la situazione. Spero di esserle stata di aiuto.
Saluti,
Saluti,
Salve, mi dispiace leggere del disagio che vive, soprattutto in merito ad una funzione fisiologica che dovrebbe essere naturale e, nella maggioranza dei casi, anche appagante. Immagino quanta sofferenza possa provare quotidianamente nel vivere questa situazione. Innanzitutto, cio che sento di esplicitare, in primis, è l'importanza di escludere una condizione medica che possa essere causa del suo problema. Per ciò può rivolgersi al suo medico di fiducia che può indirizzarla verso lo specialista competente in materia.
La domanda da lei posta non può trovare una risposta breve e semplificata su questo portale ma richiederebbe ulteriori approfondimenti. Potrebbe essere spunto proprio per l'inizio di un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere quali siano le radici del problema, da quando sia insorta questa forte paura di affogarsi, quando abbia fatto caso alla sua difficoltà di mangiare davanti agli altri e fuori casa, se queste variabili siano sempre esistite in lei sin da bambina. Ci sarebbe un mondo da indagare dietro la sua domanda.
Qualora le andasse di ricevere maggiori informazioni, parlarne o per chiarimenti, rimango disponibile.
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
La domanda da lei posta non può trovare una risposta breve e semplificata su questo portale ma richiederebbe ulteriori approfondimenti. Potrebbe essere spunto proprio per l'inizio di un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere quali siano le radici del problema, da quando sia insorta questa forte paura di affogarsi, quando abbia fatto caso alla sua difficoltà di mangiare davanti agli altri e fuori casa, se queste variabili siano sempre esistite in lei sin da bambina. Ci sarebbe un mondo da indagare dietro la sua domanda.
Qualora le andasse di ricevere maggiori informazioni, parlarne o per chiarimenti, rimango disponibile.
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
Per rispondere alla sua domanda sarebbe necessario un colloquio di approfondimento. Le suggerisco di rivolgersi a un professionista che possa aiutarla a capire la causa del suo disagio e individuare insieme la strada migliore per affrontare il problema.
Salve, non è possibile darle una risposta con gli elementi che ha descritto, andrebbero considerati numerosi fattori, gliene pongo alcuni: quando è insorta questa sintomatologia? È sempre presente? Ha effettuato delle visite mediche per escludere cause organiche?
Un'anomalia nel comportamento alimentare non sempre è associato al "desiderio di vedersi magre", può avere molteplici fattori
Se il malessere si protrae, le consiglio di consultare un professionista che la possa aiutare
Un'anomalia nel comportamento alimentare non sempre è associato al "desiderio di vedersi magre", può avere molteplici fattori
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Buonasera, mi dispiace per il grande disagio che sta vivendo. Sono in accordo con diversi colleghi che pongono l'accento sull'individualità e la difficoltà a dare una risposta che possa avere una valenza universale. Sicuramente quanto vive è troppo invadente per trascurare i campanelli di allarme. Il mio suggerimento, che hanno già dato altri colleghi, è quello di rivolgersi ad un professionista psicologo, in modo da iniziare a lavorare e farsi accompagnare verso la comprensione di ciò che le sta accadendo e che vive ormai da tanto tempo.
Inoltre sicuramente unitamente a questo tipo di intervento potrebbe essere molto utile farsi seguire anche da un nutrizionista. che possa aiutarla anche ad avere un bilancio adeguato di micro e macro nutrienti.
Le auguro di imboccare la strada per la risoluzione di questo suo disagio. Per ulteriori informazioni resto a completa disposizione, Dott.ssa Rossella Costagliola Lotorchisco
Inoltre sicuramente unitamente a questo tipo di intervento potrebbe essere molto utile farsi seguire anche da un nutrizionista. che possa aiutarla anche ad avere un bilancio adeguato di micro e macro nutrienti.
Le auguro di imboccare la strada per la risoluzione di questo suo disagio. Per ulteriori informazioni resto a completa disposizione, Dott.ssa Rossella Costagliola Lotorchisco
Buongiorno, spesso non è possibile spiegare un fenomeno attraverso una logica lineare, trovando una causa direttamente e immediatamente responsabile del sintomo. E' necessario approfondire il problema da diversi punti di vista, prendendo in considerazione non solo la sua storia, ma i suoi vissuti emotivi, il sistema di credenze personale e le possibili connessioni che in maniera più o meno spontanea possono essersi create tra eventi e processi anche apparentemente molto diversi tra loro. Il suggerimento è quindi quello di iniziare un percorso psicologico con un professionista, per poter lavorare sugli aspetti citati in precedenza e su molti altri necessari a trovare delle risposte. Un caro saluto, dott. Vittorio Mangiameli
Gentile utente, purtroppo non ho abbastanza elementi per aiutarla efficacemente in questa sede.
Molto spesso dietro a comportamenti possono esserci molteplici ragioni, talvolta anche non immediatamente riscontrabili.
Potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista per poter lavorare sulle origini dei suoi sintomi.
resto a disposizione
cordiali saluti
Dott,ssa Mara Diana
Molto spesso dietro a comportamenti possono esserci molteplici ragioni, talvolta anche non immediatamente riscontrabili.
Potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista per poter lavorare sulle origini dei suoi sintomi.
resto a disposizione
cordiali saluti
Dott,ssa Mara Diana
Salve, dalla sua descrizione è possibile che al cibo nel tempo abbia associati stati d'ansia e paura di soffocare, tale da far pensare a una fobia. Credo che le sarebbe molto utile parlare di queste sue paure, affinché possa capire meglio che cosa le provoca questi forti stati di ansia. Può rivolgersi a uno psicoterapeuta di zona, rimango a sua disposizione.
Mi dispiace sentire che stai vivendo una difficoltà con il cibo e che la tua relazione con il cibo sia diventata fonte di ansia e preoccupazione. È importante affrontare questa situazione per il tuo benessere fisico e mentale.
La paura di soffocare col cibo e l'ansia che provi durante i pasti potrebbero essere sintomi di un disturbo alimentare o di un'ansia legata al cibo. È importante consultare uno specialista, come uno psicologo o un nutrizionista, che possa valutare la tua situazione in modo approfondito e fornirti un supporto adeguato.
Le cause di un rapporto distorto con il cibo possono essere varie e complesse, e possono dipendere da fattori personali, esperienze passate o problemi psicologici sottostanti. Uno specialista sarà in grado di aiutarti a comprendere meglio le radici del tuo disagio e a sviluppare strategie per affrontarlo.
Nel frattempo, ci sono alcune cose che puoi fare per iniziare ad affrontare il problema. Mantieni un diario alimentare per tenere traccia di ciò che mangi e delle tue emozioni correlate al cibo. Questo può aiutare a individuare eventuali schemi o correlazioni tra le tue emozioni e il tuo comportamento alimentare.
Cerca di creare un ambiente rilassante e confortevole quando mangi, scegliendo un luogo tranquillo e piacevole per i pasti. Pratica la consapevolezza durante i pasti, prestando attenzione ai tuoi sensi, al gusto del cibo e ai segnali di sazietà del tuo corpo.
Non esitare a cercare il supporto dei tuoi cari e a coinvolgere le persone di fiducia nella tua situazione. Potrebbero offrirti sostegno emotivo e comprensione durante questo percorso di guarigione.
Ricorda che sei importante e meriti di avere una relazione sana e piacevole con il cibo. Con l'aiuto adeguato, puoi superare i tuoi timori e sviluppare un rapporto più positivo con il cibo e con te stessa.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
La paura di soffocare col cibo e l'ansia che provi durante i pasti potrebbero essere sintomi di un disturbo alimentare o di un'ansia legata al cibo. È importante consultare uno specialista, come uno psicologo o un nutrizionista, che possa valutare la tua situazione in modo approfondito e fornirti un supporto adeguato.
Le cause di un rapporto distorto con il cibo possono essere varie e complesse, e possono dipendere da fattori personali, esperienze passate o problemi psicologici sottostanti. Uno specialista sarà in grado di aiutarti a comprendere meglio le radici del tuo disagio e a sviluppare strategie per affrontarlo.
Nel frattempo, ci sono alcune cose che puoi fare per iniziare ad affrontare il problema. Mantieni un diario alimentare per tenere traccia di ciò che mangi e delle tue emozioni correlate al cibo. Questo può aiutare a individuare eventuali schemi o correlazioni tra le tue emozioni e il tuo comportamento alimentare.
Cerca di creare un ambiente rilassante e confortevole quando mangi, scegliendo un luogo tranquillo e piacevole per i pasti. Pratica la consapevolezza durante i pasti, prestando attenzione ai tuoi sensi, al gusto del cibo e ai segnali di sazietà del tuo corpo.
Non esitare a cercare il supporto dei tuoi cari e a coinvolgere le persone di fiducia nella tua situazione. Potrebbero offrirti sostegno emotivo e comprensione durante questo percorso di guarigione.
Ricorda che sei importante e meriti di avere una relazione sana e piacevole con il cibo. Con l'aiuto adeguato, puoi superare i tuoi timori e sviluppare un rapporto più positivo con il cibo e con te stessa.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
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Il cibo non dovrebbe essere portatore di ansia, paura o altre connotazioni negative; spesso è proprio grazie a esso che le famiglie si riuniscono e vivono momenti di condivisione. Si dovrebbe ripercorrere il suo percorso e la sua relazione col cibo per capire come, quando e perchè ha assunto nella sua vita questa connotazione negativa. Le consiglio di rivolgersi a uno specialista prima che la situazione possa sfuggire di mano ulteriormente.
Dott.ssa Marzia
Dott.ssa Marzia
Cara utente, come hanno già anticipato altr* collegh*, la sintomatologia che riporta andrebbe indagata più a fondo per comprenderne i moti sottostanti. Le ipotesi potrebbero essere tante e credo che, oltre al beneficio di avere un quadro più chiaro della situazione squisitamente diagnostica, potrebbe essere particolarmente utile lasciarsi supportare psicologicamente per una condizione che, inevitabilmente, sta compromettendo la sua quotidianità. Se desidera, resto a disposizione. Saluti, dott.ssa Marta Enrica Giordano
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