Salve, sono una ragazza di 22 anni, scrivo perchè vorrei dei consigli per quanto riguarda l'alimenta

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Salve, sono una ragazza di 22 anni, scrivo perchè vorrei dei consigli per quanto riguarda l'alimentazione, circa un anno fa avevo iniziato un percorso da una nutrizionista per perdere peso, purtroppo però dopo qualche mese avevo smesso e finito questo percorso perchè non riuscivo più a essere costante nel mangiare in modo corretto e le porzioni giuste, avevo iniziato bene perchè mi sentivo "carica" e con voglia di perdere peso e arrivare a vedermi meglio, ad oggi non so più cosa fare, penso di essere tornata al punto di partenza, forse anche con qualche chilo in più, pensavo che essendo seguita da qualcuno sarei riuscita nell'intento perchè in parte "costretta" a dover seguire quella determinata dieta e mangiare quelle determinate porzioni, però poi mi sono lasciata andare e ho capito che non ha funzionato, mi sento di aver fallito perchè all'inizio stavo andando bene e poi ho sbagliato tutto..non so come fare, come essere costante, non riesco a mangiare bene e a mangiare una determinata porzione di un qualcosa, sento di aver bisogno poi di altro ancora anche se posso sentirmi sazia, mi sento di non riuscire più a farcela ne da sola e ne con un professionista..
Salve, ritengo fondamentale lavorare oltre che sugli aspetti puramente nutrizionali anche sui pensieri e vissuti emotivi connessi all'alimentazione al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, se vuole possiamo fissare un appuntamento anche on line per parlare ed analizzare questa tendenza che ha ad abbandonare la dieta, come si vede e qual'è il suo ideale ed il modo in cui si approccia al cibo. Rimango a disposizione
Gentile utente, posso immaginare quanto sia faticosa la situazione che sta vivendo. L'alimentazione è sempre una tema molto delicato soprattutto in una cultura e società come la nostra.
Seguire un piano alimentare richiede molte energie, e posso immaginare la frustrazione di ritrovarsi al "punto di partenza".
Quello che mi sento dirle però è di riflettere, magari insieme ad un professionista, sul suo rapporto col cibo come la fa sentire mangiare, cosa prova quando mangia o quando invece mangia secondo le linee guida del piano alimentare? Come sta lei col suo corpo? Quali aspettative ha?
Un supporto psicologico la potrebbe sostenere ed aiutare nel raggiungimento dei suoi obbiettivi, per migliorare il rapporto con il cibo, il suo corpo e se stessa.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve sulla base delle sue poche indicazioni può essere una buona possibilità per lei contattare uno psicoterapeuta per analizzare le possibili componenti psicologiche legate ai comportamenti che descrive. E' possibile e le ripeto si tratta solo di una possibilità da verificare che il suo stato fisico sia legato anche ad una componente psicologica dove l'uno stimola l'altro e viceversa. Ovviamente tutto questo dev'essere verificato e confermato attraverso un consulto. Qualora questa ipotesi sia confermata le psicoterapie possono risultare utili per modificare i comportamenti alimentari ma le ricordo che stiamo analizzando la situazione solo sulla base di pochi elementi e ragionando per ipotesi da verificare. Un cordiale saluto
Salve,
Le do la mia disponibilità per approfondire, qualora volesse, le dinamiche che possono sottostare al comportamento da lei descritto. Bicchi
Salve. Nella mia esperienza, è più importante lavorare sui vissuti emotivi e sulla possibilità o meno di esprimerli. Il rapporto disfunzionale col cibo, come già hanno espresso altri colleghi, va approfondito per comprenderne le cause.
Comprendere quale è il suo rapporto con la rabbia, col senso di colpa, con la vergogna, ecc. Personalmente lavoro sull'integrazione psicocorporea per stimolare le sensazioni e le emozioni che aiutano a comprendere gli aspetti fragili che non si riescono ad accettare, affinché possano diventare i punti di forza per far emergere la fiducia in se stessi che attiva una modalità diversa nell'affrontare le difficoltà della vita. Il lavoro funziona anche con terapie on line. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buongiorno, ho lavorato spesso con persone che avevano difficoltà a gestire uno stile alimentare adeguato, quello che mi sento di dirle che sicuramente è stata brava a farsi seguire da una nutrizionista e non iniziare una dieta fai da te. Come spesso accade la disorganizzazione alimentare è un sintomo di qualcosa di più profondo, le consiglio di iniziare un percorso con uno psicoterapeuta esperto di questo settore in modo da sciogliere questo legame disfunzionale con il cibo. è un problema più comune di quello che si può pensare e lei ha già fatto tanti passi nella direzione giusta e per potersi prendere cura di sé. In bocca al lupo spero che questo messaggio la abbia aiutata, un saluto Dott.ssa Alessia Lorenzetto
Il rapporto con il cibo è un tema complesso.
Mangiare, se tutto va bene, dovrebbe essere una funzione che si regola da sola, il corpo manda un segnale di sazietà che ci fa smettere di mangiare senza sforzo, in modo semplice e piacevole.
Possiamo anche avere segnali di tipo attivo, ossia sentiamo il bisogno particolare di una certa categoria di cibo che magari ci serve per colmare una necessità fisiologica.
Se mangiare è solo mangiare tutto avviene senza sforzo e senza doversi imporre diete, rinunce o incorrere in abbuffate ed esagerazioni alimentari.
Ma appunto, se, e non sempre questo se è libero da sovrapposizioni, fantasie, valori simbolici e relazionali che ognuno di noi può dare al cibo.
Naturalmente l'eccesso di cibo ci fa ingrassare, coprire con un manto di grasso il corpo fino al punto di nascondere l'età, le caratteristiche sessuali, l'identità.
O al contrario rinunciare al cibo fa dimagrire fino al punto di trasformarsi in un mucchietto di povere ossa che rischia di morire.
Il cibo oltre a nutrire, dà piacere, sollievo, consolazione tutti aspetti che se diventano sovrainvestiti rischiano di alterare il funzionale rapporto cibo-nutrizione-salute.
Il rapporto disfunzionale con il mangiare è quindi un sintomo complesso che deve essere ascoltato, accolto, valutato nella sua completezza, considerato anche rispetto il tema relazionale.
Maria Grazia Antinori, Roma
Salve, non si senta in colpa per aver interrotto la dieta, la riprenda si faccia seguire dalla nutrizionista e al contempo chieda una cosulenza psicologica, vedrà che lavorando su più aspetti (cibo, dieta, alimentazione, fame, aspetto fisico, esteriore, emozioni ecc) riuscirà a raggiungere il suo obiettivo.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Carissima quello che sta esprimendo è una sensazione di frustrazione e di malessere. Anche io come i miei colleghi le consiglio di approfondire le dinamiche legate al cibo e ai suoi vissuti emozionali. A volte capita di usare il cibo come modo per regolare situazioni problematiche o emozioni intollerabili, come l'unico modo per ottenere un'immagine di sè adeguata. Può chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta specializzato nei disturbi alimentari. In bocca al lupo
Buonasera,vedo che ha scritto su un portale di psicoterapeuti.Ha già,dunque consapevolezza della stretta relazione psicologica con il suo problema alimentare.Le consiglio di intraprendere un percorso con un terapeuta esperto di disturbi alimentari .Un caro saluto dottssa Luciana Harari
I colloqui possono avvenire online.
Dott. Michele Arnaboldi. Gentile utente,
Quello che posso consigliare è da un lato un percorso di perdita di peso attraverso l’ utilizzo di prodotti scientificamente studiati e che danno buoni risultati anche sulla fame nervosa e quindi aiutano il fatto di non andare a cercare altro da mangiare dopo aver fatto il pasto.
Propongo anche di Lavorare Da un punto di Vista psicologico sui tuoi obiettivi su quella che è la tua immagine e su come ti vuoi vedere.
Se ti può interessare scrivimi senza alcun impegno.
I colloqui possono avvenire online. Gentile utente, e da un lato un percorso di perdita di peso attraverso utilizzo di prodotti scientificamente studiati e che danno buoni risultati anche sulla fame e quindi aiutami il fatto di andare a cercare altro da mangiare dopo aver fatto il pasto.
Gentile utente, penso debba indagare la causa se il suo rapporto con il cibo se non la soddisfa. Per meglio dire, c'è un motivo per cui interrompe la dieta, prende peso. Suggerisco una valutazione psicodiagnostica che possa chiarire la causa del disordine alimentare. Saluti S.Zito
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Gentile Utente, il rapporto col cibo e col proprio corpo sono sempre temi molto delicati da affrontare poichè aprono a temi molto profondi. Seguire una dieta richiede uno sforzo molto alto e a volte la cosa più difficile sta proprio nel dover ripensare questi rapporti e le sensazioni ad essi legate. A questo si aggiunge la frustrazione di sentirsi al punto di partenza: per non far ricadere su di sè aspettative e sensazioni di fallimento le suggerirei di indagare questi aspetti insieme ad un professionista. Chiarirli potrebbe anche aiutarla a raggiungere obiettivi di benessere più a tutto tondo e a lunga durata per imparare a star bene con se stessa e di conseguenza col proprio corpo e con l'alimentazione. Dott.ssa Eleonora Donatelli
Buonasera, il non essere riuscita a portare avanti un obiettivo non è un fallimento al massimo un insuccesso. Può essere che ci sia una parte di lei che non vuole fare la dieta o fa fatica per qualche motivo. Noi non facciamo nulla per caso, se abbiamo un comportamento c' è sempre un buon motivo e a volte possiamo non essere consapevoli di questo motivo. Se per lei questo obiettivo è importante la invito a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per aiutarla a comprendere meglio il suo dialogo interno. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Salve, mi dispiace molto per la situazione di disagio che sta vivendo.
Il tema alimentazione è molto delicato e può avere tante sfumature diverse. Purtroppo questo non credo sia il luogo adatto per andare ad approfondire la tematica. Ad ogni modo, mi sento di consigliarle un percorso di supporto psicologico che possa permetterle di capire, oltre all'alimentazione, il perché, per riuscire in una determinata cosa, si debba mettere nelle condizione di essere "costretta". Questo, a parer mio, è un aspetto importante che potrebbe aiutarla molto a comprendere se stessa.
Buonasera, mi dispiace per il disagio che sta provando questo periodo. Ha pensato di affiancare a un percorso con un nutrizionista anche un percorso psicologico?
Sarebbe molto utile per capire da dove deriva questo suo "bisogno di altro ancora", che significato ha per lei il cibo, quali emozioni le suscita il mangiare. Potrebbe approfondire i suoi vissuti, le sue emozioni, e trovare magari la via giusta per vivere il cibo in modo diverso.
Resto a disposizione qualora decidesse di prendere in considerazione un consulto psicologico. Un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Salve, ha fatto bene a chiedere aiuto a dei professionisti. L'ambito dell'alimentazione è molto complesso e molto spesso i percorsi alimentari non si concludono con un successo a causa di diversi aspetti psicologici. Un aiuto di un professionista psicoterapeuta con esperienza nel campo delle problematiche alimentari potrebbe esserle di aiuto. Un augurio di stare bene. SV
Buonasera. Credo che possa essere importante per lei rivolgersi anche ad uno/a psicoterapeuta, oltre che ad un nutrizionista, per esplorare ulteriormente la sua relazione con il cibo e gli eventuali altri aspetti psicologici ed emotivi che potrebbero essere importanti in merito all'esperienza che condivide qui con noi, valutando l'inizio di un percorso psicologico che possa aiutarla a vivere con maggiore equilibrio e soddisfazione la relazione con il cibo e con se stessa più in generale. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,

affiancherei al percorso nutrizionale anche un supporto psicoterapico al fine di poter meglio approfondire pensieri e vissuti emotivi connessi all'alimentazione con lo scopo di poter ritrovare serenità in se stesso e nel rapporto col cibo.
Segua tale indicazione e vedrà che con il tempo le cose potranno andar meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Non si scoraggi, cambiare abitudini, soprattutto alimentari è difficile. A volte il rapporto con il cibo prende la forma di una vera e propria dipendenza, non basta quindi affrontare il problema seguendo delle regole (dieta) occorre affrontare gli aspetti conflittuali ed emotivi sottostanti. Bisogna inoltre sapere che, come in ogni forma di dipendenza, le ricadute saranno frequenti MA parte del percorso ed ognuna di queste può fornire utleriore spunto di analisi.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buonasera, l'alimentazione non è solo un elemento vitale e meccanico ma porta con sè aspetti emotivi. Per tale motivo oltre che a livello nutrizionale dovrebbe farsi seguire con un sostegno psicologico onde evitare di caricare di altri significati il raggiungimento del peso forma.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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