Salve, sono una donna di 40 anni. Ho da sempre avuto un rapporto conflittuale con mia sorella, di an

15 risposte
Salve, sono una donna di 40 anni. Ho da sempre avuto un rapporto conflittuale con mia sorella, di anni 36, che col tempo è andato solo a peggiorare. Si è incrinato la prima volta con la morte di nostra madre avvenuta 16 anni fa, ed è definitivamente esploso quest'anno dopo la morte di nostro padre.

È sempre stata una persona profondamente egoista, anche quando a nostro padre è stato diagnosticato un tumore in stadio avanzato, ha sempre anteposto i suoi bisogni a quelli di chiunque altro e ha sempre considerato le persone in sua funzione. A causa del suo carattere è intrattabile, pensa che le persone agiscano con lo scopo di farle un torto, in malafede, ma allo stesso tempo pensa che l'affetto le sia "dovuto" e che la famiglia composta dai fratelli e sorelle di mio padre, che hanno vita e famiglie proprie, siano in dovere di occuparsi di lei.

Ho chiuso io i rapporti. Il casus belli è stata la condivisione da parte sua di una nostra conversazione privata nella quale mi "sfogavo" prendendo di mira alcuni parenti e lei ha pensato bene di condividerla proprio con coloro che erano l'oggetto dei miei sfoghi al fine di umiliarmi pubblicamente e farmi terra bruciata intorno. Cosa che è riuscita a fare.

Ragion per cui ho deciso di chiudere definitivamente i rapporti visto che questo rapporto tossico si è solo protratto nel tempo, considerata l'incomunicabilità ormai incolmabile oltre la cattiveria dimostrata nel condividere conversazioni private con l'obiettivo di ferirmi.

Detto questo, la domanda è: mia sorella soffre di qualche disturbo? Me lo sono sempre chiesto visto che la sua paranoia, il suo bisogno di essere sempre al centro dell'attenzione, l'incapacità di mettersi nei panni dell'altro, le sue pretese nei rapporti ha avuto come conseguenza l'essere stata abbandonata da diversi amici storici e dal proprio partner con cui ha avuto una lunga relazione. E anche io ho preso la stessa strada per salvaguardare il mio benessere psicofisico, avendo una famiglia e dei bambini a cui badare.
Buonasera, certamente non possiamo fare diagnosi senza che lo richieda la persona stessa e senza conoscere la storia e i problemi di sua sorella. Il punto se mai, che sembra emergere dal suo racconto, è la sofferenza che questo rapporto le crea e le strategie che sta mettendo in atto per tutelarsi. Se ritiene necessario un supporto in questa fase non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Buonasera, non si può sapere se e cosa abbia sua sorella. Il punto è : a cosa le serve pensare che abbia qualche disturbo? Giustificherebbe così qualche comportamento, alleviando il suo dispiacere di non avere il rapporto che vorrebbe con lei? Credo che abbia investito tanto e che si sia sottratta a questa relazione malsana per preservare energie per sé e per la sua famiglia. Valuti se possa essere il caso di farsi aiutare a metabolizzare tutto ciò che poteva essere e non è stato.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,

Dal suo messaggio si legge tutta la sua incredulità e il malessere che è frutto del fatto di non riuscire a dare collocazione ai comportamenti folli di sua sorella. Potrebbe esser sicuramente una persona con delle peculiarità relazionali importanti, mi chiedo solo quanto tutto questo la faccia star male. Credo sia molto arrabbiata, e potrebbe esserle utile parlarne con un professionista; elaborare questi vissuti potrebbe darle maggiore serenità.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
è facile, d'altronde i tratti salienti li ha elencati. Non è possibile fare diagnosi a distanza e per di più per interposta persona. Lei ha comunque già tutte le informazioni disponibili per prendere la decisione migliore mi sembra...
Buongiorno. Capisco la difficile situazione emotiva che sta vivendo in questo momento; naturalmente potrei darle dei suggerimenti di buon senso, ma me ne astengo: potrebbero tranquillamnete farelo stesso persone sagge o amici fidati, ma non è questo il punto. Si tratta invece di capire se la sua è una situazione di fragilità psicologica tanto avanzata da richiedere un percorso terapeutico strutturato. Questo si può decidere solo dopo un colloquio che consenta di mettere a fuoco la complessità del problema. Mi metto pertanto a sua disposizione per un colloquio telefonico gratuito; mi può contattare tramite Mio Dottore. Cordiali saluti Dott. Giacomo Santini
Salve, a ben poco le servirebbe sapere se il comportamento di sua sorella si possa configurare in un disturbo vero e proprio oppure in un'assetto di personalità disturbato. Credo le sarebbe utile elaborare con l'aiuto di un professionista il vissuto relazionale con sua sorella, per mettere in pace lei e la sua amarezza, che l'ha ferita nei sentimenti profondi. Resto a disposizione, cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera. A mio avviso potrebbe essere maggiormente importante domandarsi quale sia il motivo della curiosità che oggi sente verso i comportamenti e gli atteggiamenti manifestati da sua sorella nel corso del tempo, e che l'hanno portata a decidere di chiudere la relazione con lei, più che cercare di inquadrare la sua personalità in uno specifico disturbo oppure no. Se sentisse la necessità di voler approfondire la sua condivisione potrà certamente contattare un/a professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile Amica,
una situazione davvero difficile e "tossica" come giustamente ci scrive. Deve essere davvero brutto avere a che fare con problemi del genere rispetto ad un parente così stretto.
Detto questo, la sua domanda mi ha molto incuriosito: cosa cambierebbe per lei sapere se sua sorella ha un disturbo di personalità? Riuscirebbe a lasciar andare meglio la rabia e il dolore nei suoi confronti?
Se fosse questo, comprenderei i motivi della sua domanda, ma credo sia anche importante sapere che può lasciar andare i sentimenti negativi senza una giustificazione, semplicemente perché preferisce vivere libera da un tale peso.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentilissima, grazie per aver qui condiviso...
Alle volte, un "brutto carattere" è solo un brutto carattere: non tutto è "giustificabile" con una diagnosi...
Magari, a suo modo, sua sorella sta bene così: senza troppe persone attorno: ma questo, non necessariamente, è sinonimo di "patologia".
Scorgo quasi un bisogno di rassicurazione in lei: come se, un eventuale disturbo di sua sorella, potesse andare a "sostenere e a giustificare" il suo allontanamento da lei
La famiglia perfetta non esiste, se non nel nostro mondo ideale
E' difficile alle volte, in famiglia, far "funzionare i rapporti", ma ciò che è frutto di forzatura, non porta mai troppo lontano...
Spero di esserle stata almeno un po' d'aiuto
In bocca al lupo!
Cordialmente,

Dr E. Nola
Buonasera, non è possibile formulare ipotesi circa l'esistenza di patologie o disturbi psicologici senza conoscere e parlare direttamente con la persona interessata. Capisco che rapportarsi con determinati comportamenti, soprattutto se messi in atto da persone che ci sono vicine, possa essere molto doloroso. Credo comunque che comprenderne le cause, anche se fosse possibile farlo, non eliminerebbe le sensazioni negative che determinati atteggiamenti hanno generato e generano. È possibile però lavorare su sé stessi e sulle proprie modalità di relazionarsi con le persone e le situazioni disturbanti in modo tale da poterle affrontare con meno sofferenza. Intraprendere un percorso psicoterapico sarebbe sicuramente molto utile in questo senso. Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento
Salve, non è possibile e ancor meno serio fare diagnosi di persone terze basandoci su elementi vaghi e narrati da terzi. Le suggerisco di tentare un avvicinamento con sua sorella e intraprendere insieme, se possibile, un percorso terapeutico che vi consenta di chiarire e risolvere quanto vi ha allontanato. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, immagino quanto ha dovuto faticare per entrare in relazione con sua sorella.
Rispetto alla sua domanda, per poter dare diagnosi è importante che sia presente la persona in questione è che si sottoponga ad una valutazione psicodiagnostica.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera, probabilmente sua sorella avrà dei traumi non risolti che la portano a simili comportamenti ma sino a quando non sarà lei stessa a chiedere aiuto, nessuno potrà far nulla, quindi, l'unica soluzione è esattamente quella che ha messo in atto allontanandosi da lei.
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione difficile con tua sorella e che hai dovuto prendere la decisione di interrompere i rapporti a causa del suo comportamento tossico. È comprensibile che tu ti chieda se tua sorella possa soffrire di qualche disturbo, considerando i comportamenti che hai descritto. I comportamenti che hai descritto, come la paranoia, il bisogno di attenzione costante, l'incapacità di mettersi nei panni degli altri e le pretese nei rapporti, potrebbero essere indicativi di alcuni disturbi della personalità, come il disturbo narcisistico di personalità o il disturbo paranoide di personalità. Tuttavia, solo un professionista può fare una valutazione accurata basata su una valutazione completa della persona.
È importante ricordare che, anche se tua sorella potrebbe soffrire di un disturbo, è responsabilità di lei cercare aiuto e trattamento se lo desidera. Non puoi forzare qualcuno a cercare aiuto se non è disposto o non riconosce il proprio problema. La tua priorità dovrebbe essere la tua salute e il tuo benessere psicofisico, così come quello della tua famiglia e dei tuoi bambini.
Se ritieni che sia necessario, potresti considerare di cercare il supporto di un professionista per te stessa. Uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a elaborare le tue emozioni, a gestire il dolore e la delusione causati dalla situazione con tua sorella, e a sviluppare strategie per proteggere il tuo benessere e quello dei tuoi cari.

Spero che tu possa trovare la pace e la serenità nella tua situazione. Se hai ulteriori domande o dubbi, sarò felice di aiutarti ulteriormente.
Dr. Roberto Prattichizzo

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