Salve, sono un ragazzo di 27 anni che sta vivendo un periodo "particolare" e vorrei gentilmente dell

24 risposte
Salve, sono un ragazzo di 27 anni che sta vivendo un periodo "particolare" e vorrei gentilmente delle semplici opinioni ecco perchè non ho preso in considerazione il rivolgermi ad un professionista per il momento. Vi espongo la mia situazione:
Sono stato in vacanza dal 4 al 8 Marzo prima della chiusura dell'Italia (10 Marzo) per pandemia. Al ritorno nel mio paese ho avuto una sorta di paranoia, ero talmente convinto di aver preso il virus ed ero preoccupato di strasmetterlo ai miei che ho iniziato a manifestare ansia; misuravo la temperatura corporea 2 volte al giorno , ero facilmente irritabile, avevo mancanza di appetito (nonostante mi sforzassi a mangiare ho perso 3 Kg) e avevo paura per tutte le brutte notizie che davano al tg. Tutto questo è durato circa 2 settimane quando poi mi sono autoconvinto di essere a posto, cosi mi è ritornato l'appetito ed è ritornato anche il buon umore, in tutto ciò va detto, mi hanno aiutato i miei genitori e la mia ragazza che ho giustamente messo al corrente della mia situazione insolita. Ora sono passati 2 mesi dall'inizio di tutto ciò ma il senso di ansia mi risulta "trasformato" cioè è come se si fosse spostato su altri pensieri. Le notizie di morte (non per forza di virus) che sento al tg o sui giornali mi destabilizzano e alle volte, sottolineo alle volte, mi chiudono lo stomaco e mi fanno cadere in brutti pensieri. Vorrei aggiungere che non guardo assiduamente i tg. Inoltre noto che non riesco a rimanere per molto tempo concentrato nello studio perchè i miei pensieri vanno a finire su cose brutte, che possono essere la perdita di un caro o di una malattia o addirittura ho paura del mio futuro ed inizio a dubitare del mio percorso di studi (Ho conseguito una laurea Triennale in Ingegneria ed ora sto proseguendo con la specialistica). Se guardo al mio passato posso dire che ci sono state delle situazioni dove ho provato ansia (esami difficili da superare ,situazioni sportive con aspettative importanti), ma sono sempre riuscito a superarla senza andare mai a cadere in questa cosa che non riesco a spiegarmi.
Vorrei avere gentilmente un vostro pensiero a riguardo.
Vi ringrazio anticipatamente e Vi auguro una buona giornata
Carissimo, probabilmente l'emergenza sanitaria ha contribuito a sollecitare pensieri ansiogeni e la paura per il futuro. Come lei ha specificato dopo un breve periodo, nonostante si sia rassicurato sul fatto di non aver contratto il virus, la sua ansia ha alimentato comunque pensieri preoccupanti. Proprio per questo forse il supporto di un professionista potrebbe aiutarla a contenere e a comprendere il significato di questo stato ansioso che persiste.
Resto a sua disposizione.
Un caro saluto, Dott.ssa Anastasia Stabile

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Salve,
sarebbe il caso di capire cosa si nasconde dietro questa sua ansia, che è un sintomo, un segnale di qualcosa di più profondo. Contatti, quindi, uno psicoterapeuta e si faccia aiutare ad andare più a fondo.
Saluti.
Gentile utente,
è normale che la situazione in cui ci siamo trovati immersi a causa del corona virus abbia sollecitato le nostre risposte emotive, riducendo quella finestra di benessere che ognuno di noi era abituato ad avere (piú o meno ampia). Mi sembra di capire, però, che pensieri intrusivi le stiano ancora impedendo di vivere in modo sufficientemente sereno. Ho l'impressione che prendersi cura di questi sintomi con un professionista sia visto da lei come una sconfitta o come una presa di coscienza che "qualcosa non vada". La invito invece a pensare a questa eventualità come alla possibilità di conoscersi meglio e di scoprire sue risorse. I sintomi rompono le scatole e danno fastidio affinché noi ci fermiamo e ci troviamo obbligati ad ascoltarli. Da quel momento può iniziare un percorso di arricchimento personale che difficilmente si sarebbe avviato senza sintomi. Resto a disposizione per ulteriori dubbi e informazioni e le porgo i miei piú cari saluti. Marcella







Salve, bisogna farsi delle domande del tipo: ero ansioso ancor prima dell’emergenza coronavirus? O è successo durante la pandemia. Bisognerebbe capire se si tratta solo di uno stato ansioso o è qualcosa di più profondo
Resto a sua disposizione
Cordiali saluti
Carissimo, tutto ciò che ha descritto sembrerebbe essere conseguenza dell'esposizione continua (diretta ed indiretta) ad un evento stressante (quale è stata, ed è attualmente, il fenomeno pandemico): ansia, variazioni dell'appetito, variazioni dell'umore, difficoltà di concentrazione. Questa è la ragione di base per cui è consigliabile un supporto psicologico: le conseguenze di un evento sulla psiche non cessano in corrispondenza del cessare della fase critica del trauma, proseguono. Semplici opinioni avrebbero come risultato il calmarla temporaneamente finché, ipoteticamente tra qualche giorno, nuovi stimoli la riportino allo stato attuale (dunque rimuginii, tentata gestione di sé). Consiglio per questo di contattare qualcuno di cui si fidi, nel caso voglia approfondire rimango a disposizione. Considero un buon punto di partenza aver comunque acquisito la consapevolezza che, forse, potrebbe richiedere aiuto esterno.
gentilissimo, le faccio notare che ha preso in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un professionista nel momento in cui ha scritto la richiesta di aiuto su questo portale, popolato solo da professionisti. La invito a contattare uno psicologo in modo da iniziare un lavoro diretto di consulenza, resto a disposizione anche a distanza. Un caro saluto, dr. Francesco della Gatta
Buona sera. I pensieri e le preoccupazioni che descrive sono assolutamente coerenti e aderenti alla realtà. Il nostro senso di sicurezza è chiaramente messo in discussione per cui il nostro sistema di allarme si attiva facilmente. Sarebbe importante sapere quali strategie usa per padroneggiare i pensieri ansiosi. In ogni caso distrarsi, fare qualcosa di piacevole così come la meditazione o lo yoga. Ma questi potrebbero essere solo salvabuchi e sarebbe comunque importante dare significato a queste paure.
Spero possa trovare le risposte che cerca. Cordiali saluti, dott.sa Mattalia Giulia
Salve, si dice che se uno si scotta con un stufa, dopo ha paura e sts lontsno da tutte le stufe (anche quelle spente).
Potrebbe essersi intrappolato in questo semplice ma tenace meccsnismo.
Contatti un esperto per sbloccarlo, anche in maniera piuttosto rapida.
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
Buonasera, nella situazione in cui ci siamo trovati tutti ed in particolar modo lei che è stato maggiormente esposto al rischio di contrarre il virus, la paura di poter contagiare è una reazione del tutto normale e coerente.
Tuttavia lei è preoccupato, più che dal virus, delle sue reazioni, si sta rivolgendo a degli specialisti nella speranza che venga normalizzata la sua paura. Consultare un terapeuta , anche on line, potrebbe aiutarla a comprendere il motivo di questa sua preoccupazione. Rimango a sua disposizione per rispondere ad ulteriori domande attraverso la piattaforma online. Buona serata Barbara Montagnini
Gentile utente da come descrive la sua storia sembra che gli stati di ansia abbiano raggiunto il picco durante la pandemia, ma questo è probabilmente solo la punta dell'icerberg. Sarebbe importante rivolgersi ad un professionista per indagare a fondo, capire le origini dei questi suoi stati emotivi per poterli gestire e superare. Nel caso sono a disposizione. Un caro saluto
Buonasera. Concordo con i colleghi rispetto alla possibilità di disinnescare la trappola in cui sembra essersi infilato. Le suggerisco la lettura di un libro, intanto, che si chiama Psicotrappole di G.Nardone. Concordo con lei che sia bene aspettare prima di iniziare un percorso. Per esperienza le dico che se la scelta di iniziare un percorso, se nn è veramente matura, porta poco lontano. Si prenda il suo tempo, affronti questa Fase2 e poi decida in piena libertà
Buonasera! Il periodo che stiamo vivendo amplifica le fragilità personale. Nel suo caso si è trattato di ansia ma mi pare di capire che anche ora, a distanza da qualche tempo dal momento peggiore, lei è comunque più sensibile di prima. Penso che attualmente, da ciò che descrive e considerato che non l'ho visitata, non dovrebbe esserci nulla di grave. Le consiglierei però di intervenire ora con un percorso di sostegno psicologico di cui può usufruire anche online per evitare che si crei in lei un timore immotivato verso situazioni che prima riusciva tranquillamente a gestire. Rimango a sua disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente mi associo a quanto scritto dai miei colleghi, il fatto che lei si presenti subito dichiarando che necessita di qualche semplice opinione e non di un aiuto professionale (non desidera rivolgersi ad un professionista) lascia aperta la domanda del perché lei non voglia occuparsi dei suoi sintomi e difficoltà in modo più accurato. Le lascio questo spunto di riflessione. Resto a disposizione per approfondire.
Dott.ssa Virginia Salemi
Buonasera, capisco che stiamo vivendo un momento difficile pieno di incognite, che non abbiamo mai sperimentato. Molto probabilmente lei è rimasto colpito da tutto ciò che ha visto in televisione quindi sicuramente lei sentendo e vedendo purtroppo le notizie di molte vittime ne è rimasto ossessionato. Percependo dei sintomi come se lei avesse veramente il virus, però nonostante lei avesse constatata di non essersi infettato, non riesce a trovare la calma e la tranquillità per studiare e ritornare ad essere come prima. Questa sua paura forse l'aveva già sperimentata in altre situazioni della sua vita, quindi bisognerebbe elaborare cosa nasconde questo sintomo. Lo potrebbe fare con uno psicoterapeuta, che la potrebbe aiutare ad elaborare i suoi vissuti. In questo momento potrebbe fare anche dei consulti online con skype se si sente più sicuro o personalmente a studio, mi faccia sapere se la posso aiutare anche online, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Caro utente, la situazione di pandemia ha fornito un significato semplice e accessibile a un Suo modo di sentirsi (ansia, preoccupazione per il futuro e per la Sua salute) e il lockdown forzato ha peggiorato il quadro chiudendo le possibilità esistenziali e forzandoLa a una iper-riflessività e iper-attenzione viscerale che ha causato un piccolo circolo vizioso. Quando il significato "coronavirus" è venuto meno (sono passate le settimane necessarie all'incubazione e Lei ha avuto le prove di non avere contratto la malattia) si è accorto, e lo sta facendo anche ora, che quello non era il problema ma la spiegazione attribuita a un modo di sentirsi che permane. Le cause di questo modo di sentirsi vanno ricercate nella Sua esistenza: chi è, cosa fa, cosa vuole. Lei fa da solo questo passaggio elencando alcuni elementi di contesto esistenziale (scuola, ecc) che sono da approfondire se vuole trovare una soluzione, perché lì si nasconde il motivo del malessere. Se non vuole rivolgersi a un professionista deve trovare strategie che permettano la gestione del malessere nell'immediato (ad es, attività sportiva, controllo della respirazione, rilassamento progressivo) e nel futuro (ad es, mettendo a fuoco il progetto di vita e verificandone l'autenticità). Laddove però questo non basti (ed è piuttosto possibile che avvenga....) un consulto psicologico online è sempre la prima opzione per questo genere di difficoltà. Se vuole un consiglio, valuterei quanto è impattante la sintomatologia sulla Sua vita. Se La limita grandemente, non perderei altro tempo e comincerei una consulenza psicologica. A disposizione, cordialità. DP
Gentile Utente,
Stiamo attraversando un periodo che amplifica il senso di vulnerabilità di ciascuno di noi, e questo porta la mente ad essere in un allarme perpetuo che si esprime attraverso temi di pericolo. Fisiologici finché non colonizzano la nostra vita mentale, paralizzandola, come sta accadendo a lei. Si descrive come una persona che da sempre convive con certe quote d'ansia, quindi non deve stupire che oggi questa condizione si sia esasperata; tuttavia è possibile che la percezione di vulnerabilità sia un nucleo centrale in lei, e l'ansia elevata è la conseguenza delle grandi sollecitazioni che sta ricevendo da oltre 60 giorni (TG, bollettini, giornali e rimuginio su pensieri catastrofici). Il clima di pericolo c'è e rimane purtroppo, non possiamo eliminarlo, possiamo solo imparare a tollerare l'incertezza. Se ciò non avviene è perché entrano in gioco significati molto personali (timore di un contagio per le persone che ama) che potrebbe mettere a fuoco con l'aiuto di un terapeuta. Un caro augurio di buona fortuna
Gentile utente, probabilmente l'emergenza sanitaria ha contribuito ad aumentare uno stato di paura, probabilmente già presente ma tenuto lontano dalla percezione cosciente. Come lei ha scritto la difficoltà di gestire la paura e i pensieri ansiogeni sono presenti tutt'ora nonostante si sia rassicurato sul fatto di non aver contratto il virus. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che in questo momento della sua vita, il livello di paura è molto alto e non si è in grado di darne un senso e un significato.Proprio per questo le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia individuale che possa aiutarla a prendere contatto con la sua paura piuttosto che tenerla lontana, così da imparare ad ascoltarla, gestirla e utilizzarla come una risorsa. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Giovanna Di Lauro
Buonasera, concordo con lei che sia bene aspettare prima di iniziare un percorso. Dopo tanti anni di esperienza le dico che se la scelta di iniziare un percorso, se non è veramente matura, potrebbe non essere positiva. Un cordiale saluto Antonella
Gentile utente, il fatto che abbia scritto su questo portale, significa che almeno una parte di lei sta valutando un percorso terapeutico. Io credo che sarebbe il caso di seguire questa parte, dato che le manifestazioni che descrive sono ascrivibili ad un quadro ansioso, che probabilmente è stato slatentizzato dall'emergenza Covid-19. Meglio iniziare una terapia quando il problema è sul nascere che rischiare di farlo aumentare ed intervenire a posteriori! Mi scriva pure per eventuali approfondimenti. Un caro saluto
Gentile utente, immagino sia stato difficile vivere tale situazione di disagio e ansia. Credo che la pandemia e il lockdown abbiano fatto emergere un vissuto ansioso che già era suo, che già in qualche modo l'apparteneva. Credo che sia sulla strada giusta, ha già avuto l'idea di contattare un terapeuta, continui così, vedrà che la terapia l'aiuterà a risolvere tale disagio che è emerso così prepotentemente in questo periodo. Saluti.
Buongiorno. La possibilità di rendere cosciente cosa si cela dietro il sintomo è fondamentale per il suo equilibrio. Prenda in considerazione un consulto in studio con uno specialista.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Salve, non mi è chiaro come mai non prende in considerazione di chiedere un aiuto a un professionista. Che c'è di male nell'essere aiutato? Questo lock down e questa pandemia ha messo tutti a dura prova portando a galla ansie e disagi precedenti, magari sullo sfondo. Quello che le sta succedendo è comprensibile ai fini di quello che è successo nel mondo. Si è risvegliata la paura della morte, la consapevolezza della nostra vulnerabilità, dei nostri limiti, della nostra impotenza. Ma tutto questo a volte è troppo faticoso da sostenere e allora spostiamo l'ansia su pensieri più "gestibili", meno mostruosi ("forse ho sbagliato facoltà?"). Altra possibilità è che ci sono delle cose nella sua via che non la soddisfano ma che fino ad ora non ha attenzionato, e ora l'ansia spinge affinche lei si accorga che c'è qualcosa che non va. Tutte queste ipotesi (e sono solo alcune) se volessero essere approfondite richiederebbero una psicoterapia.
Un saluto
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Salve, in questo periodo così difficile è facile farsi sopraffare dai pensieri e dai timori, le consiglio di affidarsi ad un professionista per riuscire a mitigare questa situazione.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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