Salve, scrivo perché sono mesi che sento questa frustrazione che mi causa molto malessere. Credo sia

18 risposte
Salve, scrivo perché sono mesi che sento questa frustrazione che mi causa molto malessere. Credo sia una domanda "stupida" e che non dovrei farmi, ma è un pensiero fisso da cui non riesco a liberarmi. Il mio ragazzo è andato da uno psicologo, quando ho chiesto come fosse andata ecc non ha voluto dirmi niente perché, credo, poteva invalidare la sua guarigione. Ora ha terminato le sedute, tutto ok, ma mi aspettavo mi raccontasse perché io ora non so come parlare con lui, non so come gestisce certe cose, cosa pensa, cosa dire/non dire. Sono mesi che sono nell'ansia totale per questa cosa. Mi sento lontana e inutile e mi ha tagliata fuori completamente. Non so cosa fare. Penso che voglia tenermelo segreto per tutta la vita. Stiamo insieme da quasi 10 anni e tenendo conto anche di questo non riesco a farmi una ragione che non saprò mai nulla per il resto della mia vita. Non so se dovrei andare da uno psicologo anche io per questa cosa, mi sembra follia. Potreste darmi un vostro parere?
Salve, sicuramente ciò accade nella stanza di terapia è qualcosa di molto privato per un paziente, e sicuramente è importante scegliere se e cosa raccontare in merito. Il suo ragazzo potrebbe aver scelto di tenere di tenere per sè tutto quanto. Tutti abbiamo qualcosa di privato che scegliamo di non condividere mai con nessuno.
Certamente capisco la sua apprensione in merito, un senso di essere stata tagliata fuori da questa cosa in un rapporto che dura da 10 anni che non sono pochi. Non so, se, tra i motivi che hanno spinto il suo ragazzo a chiedere aiuto potesse esserci anche qualcosa riferito al vostro rapporto. Ma in ogni caso, se adesso le cose vanno bene, e insieme state bene, credo che sia importante lasciare l'altro libero di raccontarsi quando si sentirà pronto a farlo. Frattempo potrebbe fargli sapere che nel vostro rapporto lei è disposta a condividere tutto, anche le difficoltà che si possono affrontare in una stanza di terapia.
infine se sente troppo pesante per lei il peso del "non sapere", probabilmente c'è qualcosa nella sua storia personale che va affrontato, capito, e un percorso terapeutico non le farebbe male.
Resto a sua disposizione nel caso avesse bisogno di me.

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Salve, la sua domanda non è assolutamente "stupida" e il suo ragazzo potrebbe raccontarle qualsiasi cosa senza che ciò possa influire il suo percorso. Ovviamente in una stanza di terapia si parla di argomenti molto intimi che non sempre vengono condivisi con un proprio compagno/a; le chiedo com'era la vostra comunicazione prima che il suo compagno andasse dallo psicologo. Comunque potrebbe dirgli semplicemente quello che ha scritto qui, dicendogli come si sente e quello che pensa, so che non è sempre semplice ma vedrà che si sentirà meglio.
Rimango disponibile
Cordiali saluti
dott.ssa Bellavia
Gentile Utente, il contenuto dei colloqui di un percorso di psicoterapia è privato ed è a discrezione del paziente parlarne al di fuori della stanza d' analisi, è importante che lei riesca ad accettare che il suo compagno non desideri condividere con lei tali contenuti.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, ciò che avviene nella stanza di terapia è privato, sta alla persona decidere se condividere o meno quella parte di se. Forse dovrebbe cercare di capire perché per lei è cosi difficile da accettare il confine che ha messo il suo compagno e capire che fantasie si stia facendo. Mettere ordine da soli o con un professionista non deve spaventarla anzi è molto lecito e normale farsi delle domande e mettersi in discussione.
Un saluto, Dott.ssa Alessia Lorenzetto
Buonasera, ciò che accade nella stanza di terapia è privato e assai intimo. Sicuramente 10 anni di relazioni sono molti e importanti, tuttavia stare insieme ad una persona vuol dire anche accettare che ci possano essere delle cose che voglio restare private. Sta nel rispetto dei limiti che ognuno vuole mettere.
MI chiedo però come cambierebbe nel concreto la sua vita il suo modo di vedere il suo partner se sapesse cosa si sono detti? Come mai per lei è così difficile accettare di non sapere? Quale è la cosa peggiore che potrebbe accadere se lei non sapesse per il resto della vita questo pezzo della vita del suo compagno?
Forse potrebbe essere più utile invece parlare con il suo partner della sua "ansia" nel temere che possa dire delle cose sbagliate. Una comunicazione aperta e sincera nei rispetto delle scelte e confini dell'altro è sempre il primo passo per una relazione che funziona.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, le consiglio, in un momento dedicato e tranquillo, di parlare con il suo ragazzo di come si sente, in modo che lui sappia che ha bisogno di comunicare. In ogni caso se ha molta ansia, le consiglio di rivolgersi ad un professionista con cui approfondire la cosa.
Dott Tealdi
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Gentile utente,
la domanda meriterebbe una lunga risposta, difficile da riassumere in poche righe. Mi sento di dirle di parlarne con il suo ragazzo. Nel rapporto di coppia la comunicazione è fondamentale!
Un car saluto,
Dott.ssa Zena Ballico
Gentilissima,
la Sua domanda non è per niente stupida, ma molto probabilmente se Lei arriva a vivere questo momento (e magari anche altri) con questa forte ansia e frustrazione vuol dire che c'è qualcosa della Sua personale storia di vita che merita di essere ascoltato e affrontato.
Rimango eventualmente a disposizione.
Cordialmente,
dott.ssa Stefania Di Leo
Salve, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza. Si sente fortemente dalle sue parole, la sua sofferenza e la difficoltà nel comprendere determinate emozioni ed esperienze vissute dal suo partner nel proprio spazio psicologico. E' come se stesse cercando di riprendere le redini della vostra relazione, cercando di indagare e provando a trovare il filo della matassa. Dopo aver parlato con il suo compagno, spiegandogli come si sente e cosa sta provando al momento, credo che sarebbe utile parallelamente, poter confrontarsi con uno psicologo, all' interno di un suo spazio psicologico, in cui possa sentirsi libera di poter esprimere determinate sensazioni e vissuti.
Resto a sua disposizione.
Le auguro una buona giornata,
dott.ssa Angela Peronace.
Buongiorno, la sua domanda non è affatto "stupida", anzi è più che ragionevole chiedersi come sia andato il percorso del suo compagno con lo psicologo. Tuttavia, quello che accade nella stanza di terapia rimane nella stanza di terapia; se il suo compagno non si sente di parlare di questa esperienza è giusto stare in questo limite. Può piuttosto comunicargli come si sente in merito a questa tematica e cercare un confronto costruttivo con lui. Resto a disposizione, Federica Curci
Salve, comprendo la sua difficoltà ed il suo desiderio di condividere l'esperienza del suo compagno. Ma certe volte la scelta di andare da uno psicologo è una scelta personale, e la scelta di non parlare del proprio malessere con la prorpia compagna potrebbe essere dettato dal non volere che il proprio malessere appesantisca la relazione.
Provi a esprimere al suo compagno quello che prova.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Rossella Sorce
Buonasera, la terapia forse è uno dei percorsi in assoluto più delicati e personali. Il suo partner potrebbe aver risolto anche delle cose che riguardano la vostra relazione e non trovare motivo per riportarle a galla. Sicuramente mancano molte informazioni per capire come mai per lei sia fonte di disagio non sapere gli argomenti di quelle sedute. Di fatto però se la relazione prosegue significa che da quel percorso il suo compagno ha tratto beneficio. Certo se lei ha altri sospetti dovrebbe prima chiarire con se stessa di cosa si tratta e eventualmente provare a chiedere al suo compagno in modo più diretto.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno e grazie per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni che, mi pare, le stiano portando un notevole carico di sofferenza e dubbi. Credo che la cosa ideale sia quella di ritagliarsi uno spazio in cui ascoltarsi ed in cui sentirsi ascoltata così da poter dare un significato al suo sentire e così da poter entrare, tra le altre cose, in un'ottica sempre più simile a quela del suo compagno che ha già intrapreso un percorso. Resto a diposizioni anche per colloqui online. Cordialmente, Dott. Andrea Brumana
Gentile utente, lo so che non condividere con il proprio partner un qualche aspetto ci destabilizza. Provi a considerare due aspetti: da un lato quello che viene detto in un setting terapeutico è qualcosa di molto privato e la persona si sente libera di parlare di aspetti molto profondi di sé, in secondo luogo questo non vuol dire che avrà delle ripercussioni negative sulla vostra relazione.
Non avere la convinzione di dover sapere ogni aspetto della vita di chi abbiamo accanto, sarà un primo passo per avere una visione d'insieme meno intollerante.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, rimango a disposizione anche online.
Buona serata
Bisogna partire dal presupposto che ciò che avviene nei colloqui con lo psicologo è privato e sta alla persona decidere se condividere o meno con gli altri questa esperienza. Dal suo messaggio è chiaro però quanto per lei sia importante condividere con il suo partner anche questo aspetto di vita e la sua domanda non è assolutamente "stupida" dal momento che in una relazione si tende a condividere quanto più possibile. Può provare a esprimere al suo compagno ciò che prova, cercando di avere con lui un confronto costruttivo senza cercare di forzarlo: nei rapporti la comunicazione è sempre molto importante. Resto a disposizione, anche online. Buona serata, dott. Andrea de Lise
Buongiorno, nessuna domanda è stupida e ha fatto bene a rivolgersi qui. Il percorso che ha intrapreso il suo ragazzo, come ha ben detto, riguarda lui e sarà una decisione sua se e come parlarne. Si rivolga a lui come ha sempre fatto. Se la sua preoccupazione nasce da un cambiamento che ha notato in lui e nella vostra relazione, l'unica soluzione è parlarne e confrontarsi. Se è un pensiero che ostacola la sua quotidianità e si riflette negativamente sulla vostra relazione, un percorso psicologico per lei sarebbe utile a capire da quali paure nasce.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
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Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
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