Salve,per 5 anni ho preso talofen e felison per dormire 15 gocce e un cp da 30 mg di felison ..io so

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Salve,per 5 anni ho preso talofen e felison per dormire 15 gocce e un cp da 30 mg di felison ..io soffro di ansia e attacchi di panico , dopo diché due anni fa ho deciso di dare una svolta è di non prendere più il talofen e sostituirlo con un ansiolitico lo Xanax che prendo ancora ora 15 gocce per dormire .il talofen..lo tolto bruscamente e devo dire che ovvio ne ho risentito son stato male..superata la crisi di talofen sono tornato nuovo ,lucido di testa ecc...ora mi trovo un po' turbato e un po' d'ansia che riesco a gestirmi ,vorrei riprendere di nuovo il talofen per sti turbamenti solo per dormire e per tre o 4 mesi non di più secondo lei faccio una cazzata?? E poi vorrei sapere se riprendo il talofen e sospendo lo Xanax che sto prendendo ora prima di dormire non è che mi provochi ancora di più ansia di quella che ho già??? Lo Xanax come mi ha detto il dottore di prenderlo al momento del bisogno in caso che vengono crisi di ansia .e di riprovare con il talofen e stare sempre con il felison. ..lei che ne pensa ,se non prendo più lo Xanax posso stare male ??? Che non sia lo Xanax che ho ansia dopo due anni?? Prima stavo bene,ora sono un po' confuso mi dica lei il meglio che posso fare..!!!la ringrazio cordiali saluti
Buongiorno, da quanto lei scrive mi sembra che tutto sia impostato sui farmaci e sull'autogestione e che tutto questo contribuisca ad aumentare la sua confusione e l'ansia. Il mio suggerimento è quello di farsi seguire da uno psichiatra per stabilire la cura farmacologica più adeguata alle sue necessità. Le consigliere inoltre di intraprendere un percorso di psicoterapia per capire da dove vengono l'ansia, l'insonnia e gli attacchi di panico per cercare di affrontarli al meglio. Curarsi solo con i farmaci, come ha già sperimentato, non risolve i problemi, li contiene per un po' fino a quando, alla prima occasione si riaffacciano. Cordiali saluti

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Concordo con la collega. Il mix di farmaci, e la sua idea rispetto a quanto e a quando prenderli, aumenta anche le possibili delusioni. Autogestire la terapia è l'ultimo passaggio in farmacologia. Il primo è farsi guidare dallo specialista. L'ansia è un disturbo e come tale va gestito. Inoltre iniziare a capire cosa, dentro di lei, lo alimenta è senz'altro la presa di consapevolezza per poter stare meglio. Si può certamente risolvere!
Salve, lei non dà nessuno indizio su di sè, quanti anni ha e soprattutto xché lei ha bisogno di prendere per così tanti anni tutti i medicinali che ha descritto. Sicuramente uno psichiatra la potrà seguire e prescrivergli i medicinali appropriati per i suoi disturbi. Inoltre dovrebbe intraprendere un percorso terapeutico per capire xché soffre di tanta ansia, attacchi di panico e forse anche un abbassamento del tono dell'umore, tali disturbi le provocheranno sicuramente dei disagi nei rapporti sociali, le auguro di risolvere i suoi problemi, e se vuole mi può contattarmi anche online, Eugenia Cardilli
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Buongiorno mi colpisce Il suo racconto con tanti particolari della terapia farmacologica. Mi faccio l’ idea che dietro queste sue domande ci sia il desiderio di superare le difficoltà che cura con i farmaci, le torna? La terapia farmacologica è importante per compensare la chimica della nostra salute mentale e riportarci al migliore stato di funzionamento possibile in quel momento. Autogestire i farmaci può essere rischioso qs è il motivo per cui affidarsi ad un medico competente. E poi c’è la possibilità di cogliere che significato ha quel modo di funzionare nella nostra vita, coglierlo per affrontare le difficoltà. Nella sua narrazione non fa cenno a questa esplorazione. Io desidero invitarla a valutare un percorso con uno
paicoterapeuta che l’accompagni a conoscere com’è che lei ha bisogno di quei farmaci e come può imparare a affrontare quei sintomi. Questi passi potranno aiutarla a conoscere meglio se stesso, ad accogliersi nella sua situazione, mettere mano a ciò che desidera cambiare e a superare l’autogestione nella somministrazione dei farmaci che non anziché aiutarla sembra confonderla. Le auguro buoni passi di crescita.
Buongiorno, il fatto che sta gestendo la terapia farmacologica in questo modo secondo me può farle aumentare l'intensità dell'ansia invece che contenerla. Si affidi per la terapia ad un medico di sua fiducia e se ha piacere di curarsi un po' anche da solo lo faccia sempre confrontandosi con un medico di cui si fida. E' molto importante avere un bravo medico a cui fare riferimento. Come ha potuto vedere i farmaci possono aiutare un po' ma per risolvere le ansie e gli attacchi di panico bisogna affrontare quel sistema di cause che l'ha generato.
Appena incomincia a farlo vedrà che starà molto meglio, trovi un bravo psicoterapeuta della sua zona o se preferisce anche on line che abbia esperienza nel suo settore di intervento. La saluto molto cordialmente e si faccia coraggio che anche non vede una soluzione adesso si può sempre far qualcosa e continuando a cercare troverà sicuramente una soluzione. Per ulteriori informazioni rimango a disposizione
Buongiorno,
Chiede un aiuto psicologico e il suo scritto parla di farmaci, dosaggi e della presenza di ansia che non riesce a gestire. Mi chiedo se ha mai preso in considerazione la possibilità di comprendere perché è ansioso. Le consiglio di prendere in considerazione un aiuto psicoterapeutico per dare significato a ciò che la riguarda e che mi sembra non si acquieta con il solo uso di farmaci.
A disposizione.
Elisabetta Ciaccia (Psicologa Psicoterapeuta)
Caro signore, in primo luogo direi che la terapia farmacologica va gestita con la consulenza di uno psichiatra e mi sembra che lei rischi di combinare dei pasticci con tutti questi farmaci.
In secondo luogo per affrontare in maniera efficace l’ansia e gli attacchi di panico è fondamentale iniziare una psicoterapia.
Prendere i farmaci è come avere una casa impolverata e nascondere la polvere sotto il letto. In questo modo il problema viene solo accantonato, e non viene mai affrontata la causa che lo determina.
Non so quanti anni lei abbia, ma le posso assicurare che a qualsiasi età, se la persona desidera dal profondo affrontare e risolvere la propria ansia, è possibile farlo attraverso un percorso psicoterapico. Bisogna lasciarsi prendere per mano da un professionista di fiducia e farsi condurre per esplicitare e comprendere a fondo il proprio disagio.
Cordiali saluti
Adriana Roncella
Buongiorno, dal suo racconto emerge tutta la confusione derivante da una mancata richiesta d'aiuto. Sono 5 anni che soffre di ansia e attacchi di panico curati con una terapia farmacologia "fai-da-te". Le consiglio di farsi seguire da uno psichiatra, per quanto riguarda i farmaci, e di imparare a gestire la condizione di ansia iniziando un percorso terapeutico in cui esplorare le emozioni nel qui ed ora e comprendere ciò che il sintomo rappresenta - cosa sta cambiando nella sua vita? o cosa e' cambiato 5 anni fa? - modificando lentamente l'atteggiamento ansiogeno anticipatorio. L'ansia è una condizione cognitiva e comportamentale utile per l'organismo, perchè lo predispone ad affrontare situazioni potenzialmente pericolose. I problemi nascono quando non si riesce a spegnere la reazione ansiosa nel momento in cui non è più utile. Con l'aiuto di un bravo terapeuta imparerà a conoscersi meglio e a superare il problema.
Buongiorno, ritengo che faccia un po' di confusione. Medicinali quali ansiolitici e d antidepressivi non vanno presi alla leggera, sospendendo o sostituendo in base ad un proprio giudizio. Le consiglio di seguire scrupolosamente le indicazioni del suo psichiatra o altro medico che la segue, per valutare un eventuale sospensione, che comunque fa fatta gradualmente, del farmaco. Potrebbe per aiutarsi magari fare attività fisica che migliora l'umore e le condizioni generali, oltre a qualche corso di meditazione mindfulness, yoga, o training autogeno
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra per gestire la terapia farmacologica e di affiancare alla terapia farmacologica una psicoterapia. Cordiali saluti
Buongiorno
Per ottenere il massimo beneficio dai farmaci è importante che l’assunzione sia continuativa e soprattutto aderente ad uno schema di somministrazione concordato con il medico.
Inoltre non bisogna avere aspettative miracolistiche sui loro effetti, l’assunzione di farmaci è solo una parte del percorso terapeutico (anche nel caso si consulti esclusivamente lo psichiatra).

Io comunque le consiglio di sospendere il “fai da te”, di tenere un diario degli effetti che i farmaci hanno avuto, e rivolgersi al più presto ad un medico psichiatra.

Le consiglierei anche di tenere in considerazione l’approccio integrato che prevede trattamento farmacologico e psicoterapico insieme.

Saluti
La terapia farmacologica va prescritta dallo psichiatra, rigorosamente, che è in grado di modificarla all'occorrenza secondo le reazioni individuali ad essa. Però consiglio di affiancarvi un percorso di psicoterapia che va alla radice dell'origine del problema, altrimenti si rischia di non risolverlo o di cronicizzarlo.cordiali saluti. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno: come i colleghi che hanno risposto, suggerisco una visita psichiatrica per la gestione della terapia farmacologica e parallelamente un percorso psicoterapeutico. saluti.
Salve. Direi che la gestione della Terapia Farmacologica va concordata con uno Psichiatra. Nel suo caso sarebbe opportuna anche una psicoterapia per aiutarla a gestire e migliorare il rapporto col sonno e con le medicine. Vedrà che ne riceverà profondo sollievo Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Salve, purtroppo il farmaco può essere un valido strumento di supporto ma non può essere la cura definitiva. Pertanto ti consiglio un consulto psicologico in modo da poter trovare un modo per limitare al minimo l'assunzione di farmaci e riuscire a risolvere realmente la problematica che ti crea i sintomi ansiosi.
Ti auguro il meglio.
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Buongiorno, dal suo racconto emerge che negli ultimi anni ha fatto uso di farmaci diversi che, per loro natura, necessitano di prescrizione medica. Le consiglio di fare riferimento ad un medico psichiatra che provvederà ad adattare il sostegno farmacologico in funzione delle difficoltà che lei vorrà descrivere.
Le sconsiglio vivamente di modificare in autonomia i dosaggi che il medico le prescrive perché mette a repentaglio il buon esito della terapia
Buongiorno,
l'autogestione dei psicofarmaci, non porta mai a niente di buono.
Consulti il suo psichiatra e valutate assieme quale sia la strategia migliore.
Inoltre, come già consigliato dai colleghi, valuti la possibilità di percorso psicoterapeutico per riconoscere l'origine dei sintomi , vedere come e quando compaiono, così da possedere gli strumenti per gestirli al meglio. I farmaci sono ottimi per contenere i sintomi, ma non per gestirne l'origine. E come ha notato, spesso i sintomi si riaffacciano.
Cordialità
Dott.ssa Giorgia Tolio
Gentile utente di MioDottore,

Quanto da lei scritto illustra in questo momento il suo costante pensiero al sintomo e all’ansia. Ritengo che per problematiche come la sua potrebbe esser utile un approccio integrato. Per smussare la sintomatologia ansiosa e del panico sarebbe utile la prescrizione farmacologica di uno psichiatra. Poi cosa ancora piú importante da fare sarebbe intraprendere un percorso di psicoterapia volto ad approfondire il significato e le funzioni del suo sintomo rispetto alla sua vita. La psicoterapia le consentirebbe di approcciare al problema diversamente e di costruire le bas8 per poter fronteggiare meglio anche in futuro i momenti di crisi e di difficoltà, che tra L’ altro nella vita non mancheranno mai.
Nella speranza che possa prendere sul serio quanto sopra indicatole.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, per quanto riguarda i farmaci le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, che conosce bene la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Relativamente alla questione dei farmaci, credo che sia meglio esporre le proprie domande al medico, sicuramente persona più competente in materia.
Ritengo comunque essenziale intraprendere un percorso psicologico volto a riconoscere ed identificare le cause ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi, aspetti che il farmaco, da solo, non può aiutarla a cogliere.
Cordialmente, dott. FDL
Salve, per l'utilizzo di farmaci è sempre raccomandabile rivolgersi al medico che le ha prescritte, conoscendo il trascorso e il suo quadro sicuramente saprà darle un consiglio più competente.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, sarà una situazione fonte di preoccupazione per lei, ha provato a tranquillizzarsi e a cercare soluzioni alternative parallele ai farmaci (di cui saprai dirle il suo psichiatra?)Una prima consulenza online può aiutarla a chiarire le idee e a conoscere il percorso di benessere psicologico più idoneo a lei. Mi faccia sapere. saluti
Gentile utente, ritengo sia doveroso rivolgersi ad un medico psichiatra per stabilire la giusta cura farmacologica.
La invito, parallelamente, a riflettere sulla possibilità di iniziare un percorso psicoterapeutico per meglio comprendere il suo malessere e dare significato a ciò che le sta accadendo.
Saluti,
dott.ssa Daniela Parisi
Buongiorno gentile utente, le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra per gestire la terapia farmacologica e di affiancare alla terapia farmacologica una psicoterapia. Cordiali saluti
AV
Buonasera, le consiglierei di rivolgersi ad uno psichiatra, che la affianchi nella gestione dei farmaci. Sarebbe opportuno affiancare alla terapia farmacologica, un percorso di psicoterapia per comprendere meglio questa ansia, che la accompagna da diverso tempo.
Rimango a disposizione, RN
Buonasera gentile utente, è fondamentale che la terapia farmacologica venga stabilita da parte di un medico psichiatra.
Abbinarla a un consulto psicologico potrebbe sicuramente esserle d'aiuto.
Cordialmente,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Buongiorno, la somministrazione farmacologica è argomento di interesse del medico curante/psichiatra che le ha inizialmente prescritto i farmaci, l'autoprescrizione può rivelarsi decisamente rischiosa. Le consiglio di rivolgersi al suo medico di riferimento per avere i necessari chiarimenti. Le suggerisco, inoltre, di intraprendere un percorso psicologico per capire i significati che questi sintomi hanno per lei, a volte la sola cura farmacologica non è efficace al fine di una completa guarigione.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, per le indicazioni circa i farmaci le suggerisco di rivolgersi ad un medico psichiatra in quanto non è competenza dello psicologo. In ogni caso dal suo racconto sembra che non abbia mai affiancato un percorso psicologico alla terapia farmacologica. Se così fosse la invito ad iniziare quanto prima, poiché i farmaci non sono sufficienti da soli a prendersi cura del suo malessere. Un caro saluto
Buongiorno, come già scritto dai miei colleghi la invito vivamente a rivolgersi ad medico psichiatra che possa pianificare una terapia farmacologica in base ai suoi specifici bisogni. Inoltre le consiglio di considerare di intraprendere un percorso psicologico, i farmaci spesso non bastano per avere un vero miglioramento nel suo benessere psicofisico, soprattutto a lungo termine. Rimango a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Silvia Spelta.
Caro paziente, dalla sua domanda emerge una grandissima richiesta di aiuto, seppur implicita. I farmaci possono essere molto utili, ma allo stesso tempo dannosi se non supportati da un percorso psichiatrico e, specialmente, psicologico. Gli ansiolitici permettono infatti di eliminare o attenuare, solo momentaneamente, il sintomo, ma quest'ultimo rappresenta la punta di un iceberg che andrebbe indagato all'interno di un percorso psicologico ben strutturato. E' evidente che desideri prendersi cura di sè, e questo è un ottimo inizio: provi a proseguire questa strada. Un abbraccio.
Salve , dalle sue parole si evince il suo comprensibile disagio e mi dispiace molto.
Le consiglierei innanzitutto di rivolgersi ad uno specialista (psichiatra) per quanto riguarda l’aspetto farmacologico.
Inoltre sarebbe opportuno iniziare un percorso psicologico per approfondire i sintomi e le cause del suo disagio al fine di contenere l’ansia e le conseguenze che ne derivano disturbando la sua salute mentale e quindi la sua quotidianità .
Resto a disposizione per qualsiasi informazione
Distinti Saluti
Dr Marziani
Buongiorno, le consiglio di parlarne con il medico curante o/e eventualmente con lo psichiatra di riferimento.
Gentilissimo utente, grazie di condividere questo difficile momento.
Mi dispiace sentire che stai attraversando un momento di confusione e ansia. È sempre importante consultare il tuo medico prima di apportare qualsiasi cambiamento alla tua terapia farmacologica.
In generale, riprendere il talofen per un breve periodo potrebbe essere una soluzione temporanea per affrontare i turbamenti e migliorare il sonno. Tuttavia, è importante non prendere il talofen in modo continuativo e solo sotto la supervisione del tuo medico.
Per quanto riguarda lo Xanax, se il tuo medico ti ha consigliato di prenderlo solo in caso di crisi di ansia, potresti continuare a seguire tale consiglio. Tuttavia, se ritieni che l'ansia sia peggiorata da quando hai iniziato a prendere lo Xanax, potresti voler discutere di alternative con il tuo medico.
In generale, è importante lavorare insieme al tuo medico per trovare la migliore combinazione di farmaci e terapie per gestire l'ansia e migliorare il sonno. Potresti anche voler considerare l'aggiunta di terapie non farmacologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale, per affrontare l'ansia in modo più completo.
Ricorda che prendersi cura della propria salute mentale è fondamentale e non esitare a chiedere aiuto se senti di non poter gestire da solo la situazione. Spero che queste informazioni possano esserti utili e ti auguro di trovare il supporto di cui hai bisogno per superare questo momento difficile. Resto a sua disposizione per una eventuale consultazione.

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