Salve, in 3 differenti consulti mi sono state diagnosticate 3 differenti stadi

13 risposte
Salve,
in 3 differenti consulti mi sono state diagnosticate 3 differenti stadi
1. Emorroidi con prolasso III grado (consigliata tecnica Longo)
2. Emorroidi di IV grado sanguinanti (ma io non sanguino più da 3 anni...) e intervento Morgan con ligasure (e 6mila euro di costo intervento in clinica privata a Roma)
3. Emorroidi di III grado (3 gavoccioli) e IV grado da trattare con Morgan con ligasure mixato con tecnica THD; rispetto al collega del punto 2 (che sostiene che con ligasure tornerò alla vita normale entro 7/10gg e il dolore sarà molto contenuto..) quest ultimo mi ha prospettato almeno 4 settimane per la totale guarigione avvisandomi che la prima settimana sarà dolorosa (!!!) e sconsigliandomi la Longo in quanto sostiene sia una 'bella invenzione' che però ha portato il 37% di recidive (!!!!)...
Come posso io da profano paziente capire come stanno realmente le cose??la tecnica Longo è davvero così imperfetta e poco affidabile?
Grazie
V.G.
Buongiorno.
La classificazione del grado di patologia a emorroidaria è complessa. Un conto è valutare il prolasso mucoso, un altro la componente emorroidaria susseguente al prolasso. In base a tale valutazione si potrà consigliare il tipo di approccio chirurgico più opportuno al fine di ridurre al minimo il rischio di complicanze e di recidiva di sintomatologia, rischio peraltro sempre presente in qualunque atto chirurgico. La scelta dovrà essere fatta consensualmente da paziente e operatore tenendo presenti i sintesi mi è l’entit del prolasso mucoso e muco-emorroidario e l’operatore dovrà evitare di sposare scelte preconcette.

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Io penso che debba affidarsi a un chirurgo di buon senso e provata esperienza specifica , magari confortato da altre testimonianze ...eviti il "turismo" chirurgico ..perde tempo e crea confusione
Tutte le tecniche che ha elencato sono valide e validate da pubblicazioni scientifiche. Si tratta solo di porre la giusta indicazione. Quindi si affidi ad un solo proctologo, magari "aperto" a tutte le tecniche ed soprattutto esperto, di fiducia che saprà consigliarla al meglio.
Concordo pienamente con quanto esposto dai precedenti colleghi.
Le tecniche che le sono state proposte sono valide e validate, se effettuate da mani esperte. Ogni proctologo ha poi le sue preferenze e modula su queste le preferenze. Diciamo sostanzialmente che le tecniche chirurgiche per il prolasso muco-emorroidario si distinguono fondamentalmente in due grossi filoni: le tecniche di pessia con o senza legatura delle arterie emorroidarie (THD, HPS) ed a mio avviso adatte per prolassi di non notevole entità e più nell'uomo che nella donna, e le tecniche resettive, che comprendono quelle tradizionali ( Milligan Morgan o variante Fergurson) e quelle più innovative che si eseguono utilizzando degli appositi devices chiamati stapler. In questo caso si parla di prolassectomia o mucoprolassectomia, e l'antisignano è stato il Prof.Longo, ma da allora sono stati fatti molti progressi e si usano macchine più performanti.
Chiudo esprimendo la necessità che venga valutato da un bravo proctologo, che maneggi ognuna di queste tecniche, e con lui si prenderà la decisione migliore per il suo caso.
cordialmente,
Buongiorno signora. Forse è stata vista da troppi chirurghi, che l’hanno confusa ancor più di quanto poteva esserlo in origine. Prima di tutto bisognerebbe valutare se ha emorroidi prolassate di III o di IV grado, cioè se riesce a farle rientrare manualmente, o se restano fuori anche dopo i tentativi di riduzione manuale.
Nel primo caso sono indicati gli interventi di prolassopessia, come la Longo, la THD, l’HPS. Nel IV grado, invece, la procedura più adatta è una di quelle classiche (Milligan-Morgan, Parks, ecc.), con o senza Ligasure, Starion o altro. In questo caso bisogna rassegnarsi a sopportare un po’ di dolore, più a lungo che con le tecniche di pessia
Buongiorno. Concordo pienamente con i pareri sopraelencati. Tutti gli interventi nominati sono validi, la Longo compresa ma in mani esperte. La scelta per uno o altro tipo di tecnica va fatta in base ad un corretto inquadramento del grado della malattia emorroidaria.
Buongiorno, come vede dalle numerose risposte, non esiste una verità assoluta sul da farsi. La fiducia nella persona è imperativa ma non basta. C’e bisogno in questi casi di un’esperienza su tutte le tecniche per decidere la migliore, caso per caso....” tailored surgery” dicono gli anglosassoni.... cioè una chirurgia a misura del paziente che nel suo caso potrebbe essere una prolassectomia associata alla eliminazione di qualche emorroide esterna. Consideri comunque che al di là delle classificazioni, la tendenza attuale è di operare in base ai disturbi del paziente, ai suoi sintomi. Spesso non opero un paziente di prolasso o di emorroidi se con la terapia medica sono riuscito ad eliminare i suoi sintomi come il bruciore, il dolore o il sanguinamento.
Buongiorno,
Concordo pienamente con il collega che le ha sconsigliato la tecnica sec. Longo c le recidive sono ben superiori al 37%. Ormai la maggior parte dei chirurghi sta facendo marcia indietro da questa tecnica.
Anche l’utilizzo del Ligasure per la patologia emorroidaria è quasi abbandonata in quanto provoca cicatrici dire con importante incidenza di stenosi del canale anale.
Sono concorde nel ritenere che per una guarigione completa ci vogliano 4 settimane: la prima brutta dove si odia il chirurgo, la seconda un po’ meglio, la terza bene, alla quarta una adora il chirurgo!
A disposizione per ogni chiarimento
Concordo
Non è la tecnica che si utilizza ma l'indicazione
Si affidi ad un chirurgo e si fidi di lui
Va premesso che le emorroidi si operano solo quando lo richiede il paziente a causa di sintomi importanti quali prolasso, sanguinamento e frequenti episodi di crisi emorroidarie dolorose (trombosi in presenza di emorroidi voluminose) e dopo aver tentato, quando indicato, le terapie ambulatoriali (iniezioni sclerosanti e legature elastiche). Ciò detto, semplificando, l'unico intervento che, se correttamente eseguito, garantisce la scomparsa definitiva dei sintomi, è l'emorroidectomia di Milligan Morgan: costo minimo (tre fili di sutura), un giorno di ricovero, una settimana di antidolorifici e una seconda settimana di ripresa graduale. Le altre tecniche, inizialmente proposte con buona volontà da alcuni chirurghi, hanno ormai rivelato tutti i loro limiti e pericoli anche gravi, e continuano ad essere caratterizzate troppo spesso da intenti speculativi da parte sia di aziende che vendono costosi dispositivi che di chirurghi che talvolta cedono alle loro lusinghe.
Ben al di là dello stadio della sua malattia, tutti i colleghi che l'hanno visitata concorderebbero comunque sul fatto che il danno anatomico della sua malattia emorroidale consiste sia nella correzione anatomica delle sue grandi varici ano-rettali e sia nella guarigione del suo prolasso (vedi scollamento) della mucosa ano-rettale. Nella mia prospettiva terapeutica occorrerebbe dunque promuovere la graduale guarigione sia del suo prolasso mucoso che delle sue grandi VAR (varici ano-rettali). Per tutti quei numerosi pazienti che abbiano già subito delle complicanze o delle recidive chirurgiche dovrebbe essere sempre desiderabile una tale prospettiva terapeutica di guarigione. Soltanto una volta raggiunta la perfezione anatomica si otterrà la stabilità terapeutica necessaria con tutti i vantaggi clinici del suo caso.
Concordando con la maggior parte dei colleghi , confermo che ogni intervento tra gli elencati , ben condotto risolve un problema parziale o totale . Si affidi a un chirurgo che sappia giudicare con lei le sue risorse e benefici auspicabili ,

Io credo che i colleghi devono tranquillizzarla che guarirà.... Questo è la cosa più importante
La tecnica più idonea si cuce addosso al paziente quella che fra tutte è la più giusta verrà fatta per farla guarire...
Saluti

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