Salve ho un bambino di 14 mesi;dopo aver compiuto il suo primo anno di età da bambino tranquillo e p

22 risposte
Salve ho un bambino di 14 mesi;dopo aver compiuto il suo primo anno di età da bambino tranquillo e pacato è diventato molto irrequieto ed ha ogni no detto reagiace con morsi, schiaffi è pianti disperati. Non so realmente come comportarmi cerco di non darle le vinte è di fargli capire che così non arriva a nulla...c'è qualche modo Consiglio che potete darmi? Premetto che non va al nido... Grazie in anticipo
Buongiorno. Il pianto e la scarica motoria per un bambino sono i mezzi attraverso il quale manifestare un disagio. Non ha ancora acquisito gli strumenti per esprimere il proprio dispiacere in modo sociale: si trova alle soglie della socialità e si tratta di una lenta acquisizione.
Il suo bimbo presumo stia cominciando a esplorare gli ambienti, possibilmente a curiosare, tirare, muovere, cadere e, di conseguenza, si espone a rischi e necessita di spiegazioni e correzioni.
Non si tratta di darla vinta o persa: la frustrazione è una tappa fondamentale nel processo di umanizzazione e deve essere spiegata, con calma, pazienza e dolcezza.
Se morde o schiaffeggia, non si spaventi: consideri che parte dell'aggressività ricade sempre su chi l'agisce o la sperimenta e ciò può essere angosciante per il bimbo. Cerchi di farsi carico lei dei dispiaceri del suo bimbo, in questo momento; dia un senso ai gesti e ai pianti, racconti.

Un grande in bocca al lupo,

mg

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Nelle prime fasi di vita il bambino sperimenta i primi no del genitore che hanno una funzione educativa sia individuale che sociale. Questo ovviamente frustra il bambino che può reagire in maniere differente alla frustrazione a seconda del proprio carattere e del proprio contesto. Cerchi di premiare i comportamenti positivi che suo figlio ha in altri contesti e in altri momenti. Motivi sempre i no che dà a suo figlio : " questo non si può fare perché..." " no perché adesso..." e se la negazione è circoscritta ad un particolare momento o contesto rimarchi il limite temporale. Cerchi di essere chiara e coerente nella spiegazione delle regole e delle conseguenze che seguono a determinati comportamenti.
Nelle situazioni di forte irrequietezza cerchi di restare il più calma possibile senza manifestare rabbia e aggressività e se la reazione riguarda l'opposizione ad una regola già spiegata e chiarita cerchi con calma di ripeterla.
Quando suo figlio interrompe il comportamento irrequieto si complimenti con lui per averlo fatto.
Gentile Utente, l'educazione al "no" è un percorso graduale e può accadere che in alcuni bambini sia più rognoso. Tipicamente, si tratta di comunicare dei confini, ed è tanto più semplice quanto il confine è chiaro e ben definito in chi lo comunica. Questo per dire che le proteste fanno parte di una "negoziazione", ed è importante porsi come riferimenti solidi, e non dubitare della correttezza di ciò che si sta chiedendo di rispettare al proprio figlio. Stiamo in ogni caso parlando di un bambino di poco più di un anno, e l'espressione di sé è inevitabilmente primitiva, e in questo l'aiuto dei genitori è nel fare da contenitore alle sue emozioni: l'esperienza di osservare mamma che calma e contiene la mia rabbia, mi aiuterà a capire come approcciarmi a quell'emozione anche in futuro. Un caro saluto
Gentile Signora,
mi sembra che il suo bambino sia nella normale fase di definizione di se stesso e degli altri che gli stanno intorno. Credo che le sue reazioni oppositive ai "no" servano solo a sperimentare i limiti, il bambino ha bisogno di capire quanto può ottenere e su questo è necessario che lei sia ferma e coerente sulle sue posizioni rispetto a quello che gli è consentito e quello che non lo è. Lo so che è una fase difficile ma è utile al bambino per capire quello che si può fare e quello che non si può fare, fin dove può spingersi e dove deve fermarsi. Questo lo aiuterà poi sia a comprendere i limiti sia a tollerare la frustrazione, entrambi due aspetti importanti per la crescita.
Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Contiero
Gentile mamma, i bambini spesso attraversano fasi che mettono a dura prova i genitori ma, nonostante i dubbi degli adulti, rappresentano momenti assolutamente normali.
Capisco la difficoltà nel dire no e la preoccupazione di dover gestire le crisi successive, tuttavia, esattamente come il suo bimbo sta sperimentando il senso del limite e sta imparando ad autoregolare la frustrazione di non poter avere ciò che desidera, allo stesso modo lei mamma sta allenando la sua capacità genitoriale, sta definendo un confine che sarà poi introiettato dal suo bimbo e definisce il senso del "prendersi cura" e della fiducia.
Mantenga regole fisse, cerchi di non dare troppa attenzione alle crisi e provi a gratificare molto i momenti in cui il bimbo dimostra di rispettare le regole o riesce a regolare l'emozione.. vedrà che le cose miglioreranno!

Buonasera. Suo figlio inizia ora a volersi distanziare da lei: camminando, correndo ed esprimendo le sue volontà attraverso il linguaggio, il bambino non necessita più di essere interpretato dalla madre, ma anzi deve imporsi per acquisire sempre maggiore sicurezza!! Fa benissimo a non dargliele vinte, perciò direi che ognuno fa il suo! Lei il piano di realtà e lui cresce cercando di operarvi a suo vantaggio. Forse può facilitargli la lettura emotiva dando un nome: sei "arrabbiato", sei "dispiaciuto, sei "preoccupato", quando lui agisce con morsi e quant'altro, può dargli il messaggio che lo comprende e che rimane la' con lui, ma è importante rimanere ognuno sul suo ruolo
Gentile utente,
è del tutto normale questo sbocciare di “aggressività” in suo figlio, che è quasi un sinonimo di attività per lui. Sta uscendo il carattere ora...Certamente comprendo lo stupore dopo 12 mesi passati in “tranquillità” ma gli scatti di crescita sono così, improvvisi, non avvisano.

Innanzitutto le consiglio vivamente il nido per il prossimo anno, davvero un toccasana. Ne gioverete entrambi.

Non si ponga con dinamiche oppositive ma cerchi sempre di mantenere un tono di voce accogliente e disponibile nel relazionarsi a lui: questo contribuirà ad abbassare la soglia di tensione. A quell’età non hanno ancora sviluppato la ragione, i loro strumenti espressivi e di comprensione sono ancora primitivi e limitati, indifferenziati e caotici. Non vanno sollecitati con compiti o indicazioni che non possono portare a termine.

Dato che i bambini vivono principalmente di immagini, quando si va a formulare una richiesta (al negativo), a loro rimane principalmente impressa solo l’immagine (di ciò che vorremmo non facesse) e, richiamati da questa, tenderanno puntualmente a ricrearla. Quindi, le consiglio di rivolgersi a lui al positivo, chiedendo di fare una determinata cosa e non viceversa.

Un caro saluto.
Roberto Lucchetta
Buonasera, suo figlio sta crescendo e si trova nella fase di sperimentazione, nn solo di ciò che c'è intorno a lui, ma anche dei limiti. Fa bene a dare delle regole che gli serviranno in futuro per comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E' altrettanto importante gestire le situazioni frustranti di suo figlio cercando di mantenere la calma e nello stesso tempo il punto. Spesso i bambini mettono alla prova per capire fin dove possono spingersi. Gli spieghi sempre bene i suoi "no", e gli chieda il perchè del suo comportamento, ad esempio "Capisco che sei arrabbiato ma non si morde, non si danno le botte, questa cosa non si può fare perchè, ecc." Come detto dal collega, i bambini ricordano il messaggio negativo del non fare e lo ripetono, gli dica le cose al positivo.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Buongiorno. Il pianto ha una funzione regolatrice delle prime esperienze che il suo piccolo sta cominciando a selezionare. Il suo percorso di definizione è appena iniziato. Utilizzi sempre quella giusta distanza che sapete nelle situazioni magari un pò critiche e poco definite.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buongiorno,
comprendere il nervosismo di un bambino piccolo non è cosi facile, è necessario ascoltare il suo reale disagio dinanzi ad un no detto. Provi a cambiare il modo di come comunica i "no", il tono con cui lo fa, se lo dice senza spiegazioni o con relativi dettagli della sua scelta come genitori. Tutti i bambini vogliono capire bene perché mamma e papà dicono "no" dinanzi ad alcune situazione. Prova a dialogare di più con lui. I bambini piccoli ascoltano e piano piano comprendono. Evitare i no secchi detti con rabbia- evitare i no detti in maniera sadica o quasi da porre un ostacolo. I no vanno susseguiti da relative spiegazioni. Non avere paura di parlare con il tuo bambino, insegnagli a ragionare e a riflettere sin da piccolo.
Cordiali saluti
Dr.ssa Iolanda Lo Bue
Salve, capisco la sua preoccupazione e sofferenza. Le consiglio di contattare uno psicologo che possa sostenerla in questo momento difficile e che possa offrirle un sostegno alla genitorialità in modo da poter affrontare meglio il problema e valutare alcune strategie utili per migliorare il comportamento del bambino.
Le auguro il meglio
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Buongiorno, quello che lei racconta è difficile da gestire, ma perfettamente normale e in linea con la crescita di suo figlio.
Mi spiego: difficile da gestire perchè voi genitori non siete abituati a percepire vostro figlio così, dato che fino a ieri era tranquillo e sereno (come da lei riferito); e normale perchè suo figlio cresce e progredisce per step evolutivi in cui rimette in discussione tutto se stesso per acquisire progressive autonomie. Ora si sta dedicando all'esplorazione del mondo circostante, si sta differenziando pian piano dalla mamma e acquisendo strumenti importanti come il linguaggio e il movimento in autonomia. Grossi stravolgimenti per lui e tanta voglia di conoscere. Un consiglio che può aiutare a gestire al meglio i salti evolutivi di vostro figlio, è l'informazione. Essere informati sull'evoluzione che avrà vostro figlio, placherà le ansie genitoriali e vi faranno vedere la situazione come se facesse parte del normale percorso di crescita. Più un genitore entra in crisi rispetto alla gestione del figlio, più il figlio sarà confuso nel momento in cui ridefinisce se stesso, anche se è un se stesso primitivo. Ricordiamoci che i genitori, ed in particolare la mamma, hanno il compito di codificare il mondo e dare significato a ciò che lo circonda, comprese le relazioni.
I NO sono importantissimi perchè danno il senso del limite e insegnano a tollerare le frustrazioni, necessarie per il traguardo di una vita adulta. E' un percorso che inizia fin da piccolissimi e prosegue per steps.
Poi non dia troppa importanza ai capricci, che vanno contenuti, ma non assecondati. Lasci scaricare il capriccio e poi riprenda l'argomento. Sempre parlare ai bambini perchè si abituano a questa modalità e se la portano dietro.
Insomma, ci sarebbe tantissimo da dire.
Valuti anche se è il caso di farvi seguire da uno psicologo per una breve consulenza su Parent-Training, o come diciamo noi italiani, Sostegno alla Genitorialità, che vi accompagnerà nella crescita di vostro figlio.
Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo, quindi siamo buoni con noi stessi e se siamo sotto stress, concediamoci di chiedere aiuto.
Un caro saluto
Bisogna considerare che suo figlio si trova in una fase nella quale ha iniziato ad esplorare gli ambienti intorno a lui e come lei scrive, se fino a ieri era un bambino tranquillo e pacato cambiando comportamento ha iniziato a metterla in difficoltà. Ogni bambino ha bisogno di capire il motivo dei No. Bisogna considerare che la crescita è fatta così di solito non avisa. Cerchi di mantenere la calma e di cambiare tipo di atteggiamento e disposizione quando si relaziona con il suo figlio. Se si trova in difficoltà a gestire la situazione si rivolga ad un collega che le possa offrire un sostegno alla genitorialità. Cordiali saluti
Buongiorno signora,
suo figlio si trova in una fase in cui non ha ancora sviluppato la "Teoria della Mente", cioè la capacità di comprendere che gli altri hanno pensieri e idee diverse dalle proprie.
Questo comporta che le interpretazioni del comportamento del bambino siano tutte i estremamente soggettive. Esistono strategie specifiche per aiutarvi. Le consiglio di contattare un professionista, per fare una valutazione generale e delle problematiche specifiche che ha segnalato. In questo periodo può usufruire delle consulenze on-line, che non le richiedono uno spostamento e, se necessario, consentono al professionista di vedere il bambino nel suo ambiente naturale (solo dopo aver prima parlato con i genitori).
Per qualsiasi chiarimento sono a sua disposizione.
Un cordiale saluto Antonella
Buonasera Signora, suo figlio ha quattordici mesi e quindi il suo modo di comunicare è massivamente di tipo non verbale. Ci sarebbe da approfondire meglio la situazione, ma un consiglio che potrei darle potrebbe essere di orientarsi in una posizione di ascolto delle vostre emozioni, per ricercare una sorta di "sintonizzazione emotiva" ,fondamentale in questa fase di sviluppo, per contenere ansie e angosce che possono essere vissute dal bambino. Provi anche a prestare attenzione a suoi comportamenti e modi di comunicare che ha verso il suo bambino. Cordiali Saluti. Dott. Donato Scorza
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Buongiorno, suo figlio sta probabilmente attraversando una fase in cui, sta esprimendo un suo disagio attraverso il pianto e l'aggressione fisica. La sua aggressività può anche essere il risultato del fatto che il suo modo di esprimersi venga, in qualche modo, castrato dall'ambiente. Come genitore si tratta di trovare il giusto equilibrio tra il trasmettere a suo figlio delle regole chiare e permettere, al tempo stesso, la sua libera espressione. Un caro saluto, Dott. Buffa
buongiorno signora, comprendo che lei si trovi in una situazione di disagio rispetto al suo piccolo, per il cambiamento così netto che sta vedendo nel suo modo di essere e di reagire; gli elementi che lei dà - bambino di 14 mesi, pacato a tranquillo durante il primo anno, da 2 mesi diventato irrequieto e reattivo al suo no - sono veramente pochi per poter darle una risposta finalizzata poichè se è vero che vi sono dei 'passaggi' evolutivi comuni nel bambino piccolo, è anche vero che è necessario conoscere altri elementi più specifici sul suo piccolo, sia individuali che ambientali e relazionali - rispetto alla mamma, all'altro genitore, al resto della famiglia, all'alimentazione, al tipo di attaccamento primario .... e altri - per precisare in quale fase di crescita egli sia, comprendere l'indole ma anche i bisogni del suo bambino, e quindi darle indicazioni appropriate e utili. Se non l'ha già fatto, Lei come mamma potrà sicuramente trovare un suo riferimento, che dovrebbe essere continuativo per questa fase di crescita, per dare e raccogliere maggiori elementi che la possano aiutare a crearsi un suo metodo di lettura interiore, anche al livello emotivo, dei comportamenti del suo bambino per passare poi a pensare come rispondergli.
Buon pomeriggio
sono esperta in Analisi del Comportamento Applicata oltre a esser psicoterapeuta.
da quello che ha scritto è bene che sia voi genitori che il piccolo iniziaste un percorso comportamentale. per ridurre i comportamenti inadeguati di vostri figlio è bene che non rinforziate gli stessi, involontariamente, può essere che li state mantenendo. per estinguere questi comportamenti è bene estinguerli. questo grazie un percorso comportamentale.
per maggiori informazioni contattatemi
cordiali saluti
Dott.ssa Pecora
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Buongiorno, suo figlio sta crescendo ed è in una fase in cui sta esplorando e sperimentando. Attraverso il comportamento il bambino, che ancora non ha imparato a parlare, esprime i propri bisogni e le proprie emozioni. L'aggressività e l'opposizione ai "no" fa parte della fase di sviluppo naturale di ogni persona che, di fronte alla funzione educativa dei genitori, si abitua a tollerare la frustrazione e a rispettare regole e confini. Sarebbe importante esplorare, con entrambi i genitori, cosa leggono nei segnali del bambino ed operare una sorta di analisi comportamentale ed emotiva che consenta anche un aumento delle capacità di "sintonizzarsi emotivamente" con il proprio bambino che è unico nelle sue espressioni. Resto a disposizione per dubbi o approfondimenti, buona giornata.
Salve, credo che il comportamento di suo figlio sia abbastanza normale, quello che lei sta notando ultimamente sono le cosiddette pulsioni aggressive.
Posso chiederle come mai suo figlio non va al nido?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, la situazione che lei descrive mi sembra normale. Tuttavia continui a monitorarla e ci tenga aggiornati.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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