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17 risposte
Salve, ho 33 anni e sto vivendo un periodo veramente brutto. Di professione faccio il "militare" e quindi fino al 2019 ho vissuto fuori per lavoro. Purtroppo mio padre in tale anno si è ammalato di tumore al quarto stadio e quindi ho ottenuto un trasferimento temporaneo a casa. Mio padre è morto settembre scorso. Attualmente non riesco più a vivere bene: mi tormenta il pensiero di abbandonare mia madre soprattutto perché il mio ragazzo viaggerà per lavoro e io sarò costretta a seguirlo. La vedo stare sempre più male e il pensiero di abbandonarla mi sta distruggendo. Ho addirittura pensato di lasciare il mio ragazzo, così poi potrei portarla con me ma ho paura di commettere un enorme errore siccome con lui, prima che iniziassi a stare male, ci stavo veramente bene. Non riesco ad uscire da questo vortice di pensieri, l'ansia mi sta distruggendo e non riesco a condurre una vita normale.
Salve, mi dispiace per la morte di suo padre, comprendo quanto possa essere difficile. Credo che per lei sia importante elaborare il lutto, ha mai pensato a un consulto psicologico? Scrive di essere in un vortice di pensieri, vedrà che con un percorso psicologico tornerà a essere più lucido.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, da quello che scrive i sensi di colpa stanno prendendo il sopravvento. Ci sarebbe la possibilità di individuare soluzioni alternative? Sua madre vive da sola? Qualcuno potrebbe farle compagnia in alcuni momenti della giornata?

Resto a sua disposizione
Buonasera, ho letto con attenzione. Non c'è cosa più brutta che sentirsi condizionata nella vita dagli eventi che accadono. Sento in lei un forte conflitto e credo che scrivendoci sta tentando di darsi una possibilità di svincolo per il suo futuro. Un sano egoismo non ha mai fatto male a nessuno. In attesa di un confronto le invio i miei saluti.
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Cara ragazza,
In questo momento gli eventi legati alla sua famiglia l’hanno fatto precipitare in una dimensione nella quale mette al primo posto le esigenze di sua madre a discapito della sua vita. Un lutto é un evento di per se difficile da gestire ed in un certo qual senso é un qualcosa che mette le famiglie nella posizione di dover assumere un nuovo equilibrio. Viva il dolore al pari degli altri cercando di non prendersi carico del malessere e della solitudine anche di sua madre, in fondo ha diritto alla sua vita. Il rischio altrimenti sarebbe di ammalarsi sul serio e di sviluppare sintomi che poi la tengono bloccata vicino a sua madre.
In bocca al lupo per tutto.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, in questo momento della sua vita si trova all'interno dell'ansia dovuta al lutto di suo padre e al malessere di sua madre, da non riuscire quasi a vedere la sua vita. Consideri l'importanza di vivere il suo lutto, di confidare in una soluzione per sua mamma, ed anche di accettare un confronto con uno psicoterapeuta, per uno schiarimento utile in se stessa. Coraggio!
Dr. Vittorio Cameriero
Salve si faccia aiutare....rischia di perdere una relazione importante. Le serve un percorso terapeutico per fare una buone elaborazione del lutto. Le consiglio una terapia E.M.D.R, abbastanza breve ed efficace fin da subito.
Dott.ssa milvia verginelli
Gent.ma, riporta un insieme di preoccupazioni e sentimenti che sembrano impedirle di vivere serenamente e di sentirsi libera di decidere per la sua vita. Una psicoterapia, qualora volesse prendere in considerazione questa ipotesi, potrebbe aiutarla a districare e contestualizzare la matassa affettiva in cui probabilmente sente di trovarsi, sostenendola nella riconquista della serenità e della libertà per sé. SG
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Salve sicuramente gli elementi che condivide meritano attenzione e per questo motivo chiedere un consulto con uno specialista può essere una buona possibilità. Capire le ragioni intime che attengono alla suo modo di vivere e di sentire le esperienze esterne sicuramente le può fornire delle nuove chiavi di lettura e farle pensare delle nuove possibilità che ora non valuta. Non consideri un consulto un fallimento ma lo veda come un regalo che si sta concedendo dove può riprendere a riflettere su se stessa e quindi concedersi delle nuove possibilità. Un cordiale saluto
Gentile signora,
da quanto scrive colgo come sia giunto per lei il momento di fare delle scelte importanti, o comunque di riflettere in modo profondo sul suo futuro e su quello delle relazioni a lei più care. Momenti simili sono carichi di emozioni forti e talvolta contrastanti: senso di responsabilità e di colpa, desiderio di benessere e di autonomia, ansia, rimpianto, curiosità, ... Le aspettative che gli altri nutrono nei nostri confronti, o che noi abbiamo riguardo a noi stessi e ai nostri ruoli, sono spesso talmente soverchianti che corriamo il pericolo di "non sentire più la nostra voce": in questo modo le nostre scelte rischiano di diventare estranee a noi stessi. Varrebbe forse la pena di condividere con un professionista questo momento così delicato, in modo da poter nuovamente riconoscere la propria voce e, se possibile, accordarla a quella dei suoi cari.
Rimango a sua disposizione e la saluto con calore.
Dott.ssa Sala Roberta
Salve. Perché pensa che se continua a fare la sua vita abbandona sua madre?
Non si fida di lei? Pensa che non sia capace di badare a sé? Credo che dovrebbe dare anche a sua madre la possibilità di organizzarsi la vita autonomamente.
Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sul senso di colpa che le impedisce di pensare in termini di autonomia sia per sé che per sua madre. Distinti saluti
Gentile utente, il tema del distacco e quello del lutto sono delicati e il mio consiglio è di farsi aiutare da uno psicoterapeuta. Non sta abbandonando nessuno perché fa parte del rapporto genitore - figlio il fatto di vivere ognuno la propria vita. Immagino e comprendo che sia difficile per lei, soprattutto ora, ma dovrà affrontare queste tematiche onde evitare di rimanerne invischiata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Mi dispiace molto cara utente. Purtroppo l'elaborazione di un lutto richiede tempo per lei e sua madre. Provate a farvi aiutare insieme. Magari dei colloqui di sostegno potrebbero essere chiarificatori. Ogni crescita o cambiamento richiede lasciare qualcosa
Sta affrontando/elaborando un lutto con tutto il carico di dolore ma non solo che si porta appresso, ci vuole tempo e lavoro su di sè per superarlo, le/gli psicoterapeute/i danno una grossa mano in questo senso, provi a contattare una/o di noi anche online, vedrà che andrà meglio...
Buonasera, da ciò che scrive sembra che la paura e il senso di colpa legate al vivere e andare avanti nella sua vita, nonostante la perdita di suo padre e gli inevitabili cambiamenti che questa ha comportato, come la solitudine di sua madre, la blocchino tanto da pensare di dover rinunciare al suo partner e al suo futuro. E' importante che si prenda il tempo e lo spazio, insieme ad un professionista, per elaborare tutto questo e prendersi cura di lei.
Buongiorno signora, la sua situazione è veramente molto delicata ed è piú che comprensibile il suo stato di angoscia.
Certamente come molto mie colleghi le hanno detto lasciare una storia importante potrebbe essere un errore per lei e quindi un pó di egoismo non faeebbe male. Ma capisco anche che è più facile a dirsi che farsi per cui io le consiglierei in realtá di lavorare in terapia sul legame con sua madre, sui sensi di colpa che ha avuto e che ha e sul lutto di suo padre (di ricordi che anche lei ha perso una persona cara) solo elaborando tutti questi sentimenti così dolorosi riuscirà a capire cosa è meglio fare.
Un caro saluti, dott.ssa Marini
Sono del parere che ci sia bisogno, per attraversare il suo momento critico e uscirne al meglio, di effettuare una consulenza psicologica, supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica. Io - medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera in cui credo fermamente sulla base degli ottimi risultati raggiunti. Se le interessa approfondire sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per psicoterapie on line. Cordiali saluti!

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