Salve ho 18 anni, sono alta 1.65 e peso circa 58 kg, 3 anni fa la psicologa della scuola mi ha segui

19 risposte
Salve ho 18 anni, sono alta 1.65 e peso circa 58 kg, 3 anni fa la psicologa della scuola mi ha seguita "diagnosticandomi" un disturbo alimentare lieve (bulimia), sono stata seguita finché non è arrivata l'estate poi piano piano ho iniziato a stare meglio, ma ho sempre continuato ad avere il terrore di ingrassare e l'odio per il mio corpo. Ancora oggi non riesco ad accettarlo, mangio tranquillamente ma non riesco ancora a guardarmi allo specchio. Volevo solo sapere se mi consiglia di ricominciare ad essere seguita o è una cosa che capita a tutti e perciò lasciare passare il periodo.
Cara ragazza, maggiorenne però. Dalla tua richiesta mi arriva un senso di ambivalenza molto forte. E'ovvio che nessuno di noi potrà professionalmente parlarti senza aver mai fatto una conoscenza reale della tua persona. Non so su quali basi la collega della scuola abbia posto quella diagnosi e se tuttora ricorrono le caratteristiche di allora. Il fatto che il tuo corpo non soddisfi la tua immagine ideale è "normale", anche in virtù della tua età. Se però hai un rapporto problematico con il cibo sarebbe il caso di chiedere una consulenza dal vivo. Puoi rivolgerti sia in Asl oppure in centri specializzati sui Disturbi del comportamento alimentare presenti nel tuo territorio di appartenenza. Il mio suggerimento è quello di non aver troppa paura nel parlare con un adulto della tua famiglia, anche se a 18 anni non hai più bisogno del consenso genitoriale

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Carissima, come è andato il percorso psicologico che hai fatto? Detto questo, sarebbe opportuno che tu continuassi a fare un lavoro terapeutico: da ciò che descrivi non sembri essere ancora serena e tranquilla. Rimango a tua completa disposizione. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Cara giovane ragazza, nelle sue parole c’è tanta forza. Capire quando porvi domande importanti non è facile: sia rispetto alle piccole o grandi difficoltà che ci troviamo a vivere, sia rispetto al poter comprendere quando sono tanto invalidanti da impedirci di vivere al meglio. A mio parere questo dovrebbe essere l’ago della bilancia nella decisione se continuare o meno un percorso di conoscenza su se stessa, psicologico o psicoterapeutico. Credo che lei abbia molte risorse per darsi una risposta, non ignorando comunque che un percorso di psicoterapia sostiene una crescita individuale e un cambiamento possibile per ognuno di noi. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Ciao, c'è qualche nodo ancora da sciogliere, e te lo dico prima che da psicoterapeuta da ex anoressica. Ti consiglio di riprendere un percorso psicoterapeutico magari con un esperta in disturbi alimentari. È importante non tralasciare questa sensazione rispetto a come ti senti con il tuo corpo.
Resto a disposizione.
Wanda
Buonasera da quanto descrive credo anche io che la problematica non sia del tutto risolta. Credo che potrebbe farle solo bene consultare uno psicoterapeuta e chiarire i dubbi, le perplessità e i sentimenti di poca accettazione rispetto alla corporeità di cui parla. Mi sembra già molto importante che lei sia posta tali interrogativi, sia dia la possibilità di approfondire in virtù anche della giovane età. Un caro saluto
Gent sarebbe opportuno continuare il percorso non più solo psicologico ma anche psicoterapeutico per risolvere il problema dell'accettazione del suo corpo ed aumentare la consapevolezza in relazione alle possibili cause che nel tempo hanno generato i sintomi descritti . Cordiali saluti dott.ssa Maria Grazia Messaglia
Cara
Penso che lei per prima può rispondere a questa domanda : In che modo ciò che descrive e’ un problema per lei?
Credo che la risposta che ne conseguirà sia la base dalla quale partite per decidere, sostenuta dal lavoro psicoterapeutico, dove vuole arrivare nel suo percorso di cambiamento.
Questo può essere un buon momento per Ricominciare da dove si è fermata e non daccapo... sono certa che lei abbia già compreso molto di se’ , a volte è necessario ripeterlo e darsi il tempo di digerirlo.
A presto!
Giovane ragazza,
Per rispondere alla sua domanda, le dico che ogni persona, seppur con caratteristiche molto simili, ha la sua storia e i suoi vissuti, così come lei ha i suoi. Provi a chiedersi quanto per Lei, in virtù di un percorso gia fatto, possa essere importante ora iniziare una nuova Esperienza terapeutica che la accompagni e la sostenga Durante la sua crescita personale, e che possa dare voce ai suoi vissuti. Le mando i miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Cara ragazza, la tua richiesta mi sembra molto matura. Se non ti senti bene con te stessa e hai difficoltà ad accettarti, ti consiglio assolutamente di ricominciare il percorso interrotto se pensi che quella dottoressa sia adatta a te, altrimenti cambia figura di riferimento. Se hai bisogno di fare domande o hai dubbi, chiedimi pure
Gentile utente di mio.dorrore,
Potrebbe esserle d' aiuto riprendere il percorso psicoterapico iniziato tempo fa al fine di poter approfondire meglio gli aspetti qui riportati. Potrebbe esser d aiuto definire la percezione di se e del suo corpo e costruire con il supporto dello specialista una nuova relazione con se stessa.
Nella speranza possa seguire tali suggerimenti.
Cordiali saluti.
Dott. Diego Ferrara
Gentile ragazza avere un sereno rapporto con il proprio corpo e una buona immagine di sé è molto molto importante.
Ti consiglio di riprendere gli incontri con uno specialista.
Trascurare queste preoccupazioni sperando che passino da sole non è assolutamente una soluzione efficace.
Un caro saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Salve, leggendola si percepisce un disagio che nasce dalla sensazione di star bene da un lato, mentre dall'altro continua a sentirsi insoddisfatta del suo corpo.
Certamente il percorso che ha precedentemente seguito le ha generato un maggior senso di benessere, ma forse oggi, si confronta con nuovi bisogni .
Soprattutto alla sua età cambiano le esigenze, i desideri e le prospettive di vita.
Quindi considerata la sua motivazione nel voler approfondire il significato del suo malessere, le suggerisco di intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia.
Un percorso che le permetta di accettare e valorizzare quelle dimensioni personali, al fine di sentirsi più autentica non per come appare, ma per chi è.
Le faccio auguri per i suoi progetti futuri.
Paola Uriati
Gentile utente, i disturbi alimentari non sono una fase di crescita e vanno trattati come disturbi. Ottimo il fatto che la terapia in poco tempo abbia portato qualche miglioramento. Le consiglio vivamente di riprenderla per uscirne del tutto.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile ragazza, molto spesso l'adolescenza ( dai 12 ai 20 anni....ma si può anche protrarre a volte più avanti )è il tempo in cui si manifesta l'esordio dell' anoressia/ bulimia. Questi due fenomeni psicopatologici li metto assieme perché' spesso la bulimia è " il fallimento del progetto anoressico", ovvero quando il controllo del proprio peso, ma anche delle proprie emozioni e del rapporto con l'altro sesso, fallisce, e ci si butta a capofitto sul cibo, spesso vomitandolo, per non accumulare peso. Si passa dal mangiare poco o niente, al mangiare tutto. Questo cosa significa, che se anche in questo momento il tuo problema bulimico è temporaneamente risolto, il tuo terrore di ingrassare esprime proprio l'altra faccia della medaglia ( dimensione anoressica) che si evidenza attraverso questa tua volontà di controllo sul tuo corpo, odiato, che è diventata un'idea ossessiva, che ti lascia il dubbio che un'eventuale ripresa della terapia potrebbe aiutarti ad uscire da questo disagio non bene definito. Il mio consiglio è proprio quello di seguire il tuo istinto e farti aiutare da un professionista a ritrovare la serenità che meriti. In bocca al lupo!
Mi viene sempre in mente, quando si parla di adolescenza, un bellissimo film, American Beauty, capolavoro utilissimo a comprendere talune dinamiche del mentale nella via di una ricerca e di un confronto con una maturità difficile da trovare. Quando la lente del regista riprende il mondo adolescenziale, si evincono tre dinamiche di base: l’adolescente irrequieto, saturo, arrabbiato, precario, che vive in bilico tra ciò che potrebbe essere e ciò che non può ancora essere, e che assorbe questo stato di precarietà con (ad esempio) l’uso di sostanze che gli permettano di superare magicamente (illusoriamente) questo impasse, o con l’uso di forze trasgressive finalizzate a creare una deviazione e una chance nel proprio percorso esistenziale: sono spinte in ACCELERAZIONE, in MOVIMENTO, ma burrascose e pericolose poiché possono finire in devianza o in situazioni pericolose. Poi viene mostrato l’adolescente che risolve il proprio sacrosanto vissuto di fragilità cercando modelli ideali di riferimento per sentirsi bene, accettato, gratificato, agevolato....e da questo punto di vista il corpo è un veicolo ideale poiché “semplice” da idealizzare.... il proprio corpo nel film viene usato da una giovane ragazza ad esempio per sedurre l’adulto percepito come minaccioso al fine di abbonirlo; in questo caso si cerca una bolla ideale in cui nulla dovrebbe accadere, in cui si percepisce un controllo sulla vita e sulle reazioni degli altri, una situazione FERMA e STATICA. Infine di fronte alla sensazione angosciante di precarietà viene descritta la reazione dell’adolescente che si attacca, si denigra, e il corpo diventa facile oggetto di attacco e di denigrazione, un attacco che infine diventa ARRESTO, FUGA NELL’ANGOLO, RITIRO.
Insomma alla base c’è sempre un vissuto di fragilità adolescenziale, e tante sono le risposte mentali automatiche che il giovane usa per domare quelle sensazioni sgradevoli. Le quali andrebbero invece affrontate con pazienza e facendosi prendere per mano da una buona guida, quale può essere ipoteticamente un terapeuta.
Se non l’hai visto, ti consiglio di guardare quel film facendo particolare attenzione al momento liberatorio in cui quella giovane ragazza dichiara apertamente la propria fragilità, decidendo così di affrontarla e permettendo all’adulto di accoglierla e rassicurarla, insomma proteggerla come un bene prezioso.
Un caloroso abbraccio, e...buona visione!
Carissima, credo che ti gioverebbe molto avere uno spazio sicuro nel quale esprimere più a fondo quanto scritto in questo messaggio. Quando si hanno pensieri e sensazioni negative in merito a noi stessi non è mai giusto "lasciare perdere". Tutti meritiamo di stare bene e se per farlo necessitiamo dell'aiuto di qualcuno, ben venga questo aiuto! Non so come sia andata con la psicologa della scuola, ma se ti eri trovata bene potresti sempre contattarla! Per qualsiasi altra informazioni puoi scrivermi pure in privato. Un caro saluto
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Io direi che, per ottenere una maggiore stabilità emotiva, sarebbe il caso di ricominciare.
Gent.ma,
per i valori che riporta il suo indice di massa corporea è normale, ma ciò non esclude la presenza di un DCA. Dal momento che esprime un dubbio insieme ad una forma di disagio per il suo corpo, potrebbe chiedere una consultazione e valutare più concretamente con lo specialista la situazione che vive per poi decidere come procedere. SG

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