Salve dottore mi chiamo Antonia ,qualche mese fa ho fatto una congestione da star male di anguria fr

53 risposte
Salve dottore mi chiamo Antonia ,qualche mese fa ho fatto una congestione da star male di anguria fredda.dal quel giorno il giorno dopo o iniziato ad avere attacchi di panico del mangiare,ed aver paura di non digerire per paura che mi si roblocchi ancora tutto.non bevo più acqua fredda tutto temperatura ambiente,non mangio più i gelati ne bevande gassate e o perso un sacco di chili.gli attacchi di panico mi prendono nel pomeriggio tardi,mi spavento quando iniziò aver ingoiato e aver paura che mi si blocchi lo stomaco e fatica a digerire potete gentilmente consigliarmi cosa fare non c è la faccio più.grazie
Gentile Antonia, non ci dice chi le abbia diagnosticato Queste manifestazioni come ‘attacchi di panicho’. Sembrano piuttosto di matrice fobica. Queste manifestazioni possono trovare giusta risoluzione con una terapia EMDR, che in modo focalizzato affronta le dinamiche emotive rimaste intrappolate in ricordi traumatici del passato i cui vissuti sono riattivati da esperienze attuali.
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Buonasera signora. Comprendo bene la paura di riavere la congestione perché è effettivamente un'esperienza incontrollata, in cui tutto il sistema di irrorazione sanguigna si concentra sullo stomaco, e quindi è possibile avere anche perdita di coscienza. Detto ciò è possibile riprendersi perché il nostro organismo è programmato per sopravvivere a questi piccoli incidenti. Il mio suggerimento è quello di introdurre intanto alimenti a temperatura ambiente. Monitori se sempre e tutti ingenerano questa sensazione di blocco digerente, proprio come.un diario. Potrebbe esserle utile una breve terapia cognitivo-comportamentale per superare oggi il problema. Qualora ci fossero altri elementi psichici si scoprirà strada facendo
Buonasera Antonia, nel suo messaggio esprime un disagio, ma non dice se è gia stata da un collega che abbia identificato come attacchi di panico i sintomi da lei riferiti. L'evento che ha scatenato tutta questa situazione potrebbe aver risvegliato delle dinamiche emotive fino ad ora rimaste irrisolte. In questo momento si trova sicuramente in uno stato d'ansia molto elevato. Le consiglio comunque di continuare ad assumere cibi a temperatura ambiente e di mangiare poco per volta e masticare bene prima di degluitire. Potrebbe esserle d'aiuto il Training Autogeno che intervenendo sull’ansia e sulle tensioni emozionali rappresenta uno strumento terapeutico molto utile, infatti, insegna al paziente a rilassarsi, gestire le emozioni, a scaricare le tensioni e controllare lo stato ansioso. Cordialmente.
Salve, un evento forte che ci colpisce, come nel suo caso la congestione, può creare uno stato di shock perturbando lo stato di quiete. Lo shock è caratterizzato da complessi disturbi della dinamica circolatoria, reazioni metaboliche, neurovegetative e del sistema sensoriale. Pertanto è necessario dare tempo all'organismo di rientrare nei suoi parametri funzionali e di riacquistare lo stato di quiete. Se lo stato perturbativo persiste, come nel suo caso, dice che risale a qualche mese fa, allora si è configurato, molto probabilmente, come evento scatenante di uno stato emotivo precedente alla congestione e che lo sottointende. In tal caso, come hanno espresso le mie colleghe prima di me, è opportuno un consulto con uno psicologo per analizzare l'accaduto, la sua reazione e individuare il perché di tale reazione psicofisica che lei definisce attacco di panico, al fine di risolvere nel più breve tempo possibile il suo disagio.
Cordiali saluti.

Buonasera Antonia,
il panico, la fobia o l'ansia possono essere scatenate da un singolo evento, come ad esempio la brutta congestione di cui parla, ma allo stesso tempo essere collegati ad altri fattori presenti nella propria vita e quotidianità che non sono immediatamente chiari alla persona che ne soffre. Nel suo caso potrebbe valere la pena approfondire questi aspetti con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti, dott.ssa Baldi
Salve, probabilmente l'angoscia e lo spavento che ha sperimentato a causa della sua disavventura ha creato in lei una disposizione eccessivamente ansiosa, quasi fobica. la suggestione psicologica arriva spesso a condizionare ed influenzare il corpo e a creare sintomi. probabilmente una terapia cognitivo comportamentale e/o una terapia ipnotica la aiuterebbero a smorzare la suggestione negativa. ne uscirà, non dubiti. Cordiali Saluti.
Cara Antonia sicuramente l’anguria ha “agganciato” qualcosa dentro lei.Sul cosa sarà una buona terapia ad aiutarla a capire.Le suggerisco di cercare sul sito emdr il terapeuta accreditato più vicino alla sua città. Vedrà che anche quell’esperienza diverrà poi solo un brutto ricordo.
Salve Antonia, sembra proprio che il suo organismo si comporti in modo ancora allarmato in relazione alla brutta esperienza avuta. Esistono molte tecniche psicoterapeutiche che possono aiutarla a riconquistare uno stato psicofisico di sicurezza che è stato turbato da quello che lei ha vissuto, per imparare disattivare lo stato d’allarme che la temperatura degli alimenti scatena in lei. Il consiglio è quello di rivolgersi prima possibile un bravo psicoterapeuta, senz’altro Bracchi tutto potrà risolversi positivamente. Dottoressa Maria Luisa Gargiulo
Buonasera, sì è trattato per lei di un evento "traumatico"..il mio consiglio è di rivolgersi a un terapeuta che sappia utilizzare la tecnica EMDR per alleviare i sintomi e poi eventualmente fare un lavoro più approfondito su di sé. Cordiali saluti
Buongiorno Antonia,
Quello che lei descrive è stato sicuramente un episodio per lei traumatico, che l'ha messa in contatto con una parte di sè che lei sente adesso come molto fragile e vulnerabile.
La paura di star male di nuovo la porta a mettere in atto tutta una serie di condotte di evitamento che sono tipiche del comportamento fobico.
Quello che posso consigliarle è di consultare uno psicoterapeuta nella sua città, spiegargli bene i suoi vissuti e valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico.
Cordialmente,
Dott.ssa Federica Casale
Cara Antonia, mi sento di tranquillizzala rispetto alla sua attribuzione di causa all'anguria o a cibi/bevande fredde. E' naturale che lei cerchi di darsi una spiegazione, ma è molto probabile che ci sia solo una coincidenza rispetto all'attacco di panico e la congestione anguria fredda. Gli attacchi di panico sono un sintomo forte e dirompente che "butta fuori" qualcosa che è rimasto nella sua psiche fino a scoppiare ed esplodere in una manifestazione estrema, paurosa e svilente. Le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psicologo che potrà aiutarla a capire le origini di questo disturbo e risolverlo. In bocca al lupo, Nausicaa
Salve, sono d'accordo con le mie colleghe, forse non era un attacco di panico ma si è instaurata una forma fobica. L'esperienza traumatica che lei ha vissuto l'ha molto spaventata, sicuramente non sarà stato una esperienza piacevole ma molto traumatica per lei che non riesce più a mangiare alimenti che prima mangiava. Come già detto, nelle risposte precedenti, sarebbe veramente utile per lei la terapia EMDR, si ricorda l'evento disturbante, ma si percepisce come facente parte del passato e le sensazioni negative si riducono d'intensità, è un trattamento veloce ed efficace oltre per gli adulti anche per i bambini traumatizzati ed una alta percentuale di psicoterapeuti usa questo metodo. Sono una terapeuta che esegue questa terapia con i miei pazienti e la ritengo veramente utile ed efficace, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno Antonia, concordo con le spiegazioni e i suggerimenti che le hanno dato i colleghi. Personalmente posso raccontarle che ho trattato con il metodo EMDR un paziente che portava da molti anni il peso del ricordo e le conseguenze di un evento infantile disturbante, legato all'assunzione di un alimento che lo aveva fatto stare male. Oltre a condizionarne l'alimentazione, tale evento aveva lasciato limitazioni nella vita sociale, attacchi di panico situazionali e insicurezza. Posso dirle che in tempi brevi il metodo ha aiutato questa persona a superare i condizionamenti e riacquistare sicurezza, spostando in avanti i limiti....dunque mi sento davvero di incoraggiarla a prendersi cura di se', rivolgendosi ad uno psicoterapeuta formato in EMDR. Cordiali Saluti. Dott.ssa Cinzia Lucia Bugni Batte
Buongiorno Antonia, dal suo discorso si evince un intenso stato di preoccupazione di tipo fobico associato a determinati alimenti. Non ci ha detto quanti chili abbia già perso, ma io non aspetterei altro tempo: fissi un colloquio con uno psicoterapeuta in modo da indagare in maniera più precisa quale sia il suo sintomo e come possa trovare un modo per scioglierlo e ricominciare a mangiare con serenità. Un cordiale saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Senza dubbio prediliga una terapia focale sulla sintomatologia onde evitare che si mettano in atto comportamenti protettivi e di evitamento della situazione temuta (come il non mangiare, il selezionare, etc) che se nel breve portano ad una riduzione dell'ansia (venendo meno la minaccia del pericolo), nel tempo favoriscono il mantenimento (o l'allargamento) del problema.
Buonasera Antonia, probabilmente si è spaventata molto in occasione della congestione sperimentata dopo aver mangiato l'anguria e questo potrebbe essere considerato l'evento traumatico alla base dei suoi attacchi di panico e dell'evitamento di alcuni cibi e bevande. E' possibile affrontare questo problema con la tecnica dell'EMDR (basata sui movimenti oculari), che favorisce proprio la rielaborazione di eventi traumatici che causano disagio nella quotidianità. Lo scopo è quindi quello di "lasciar andare" il passato.
Spero di esserle stata utile.
Dottoressa Silia Lafortezza (Milano | Buccinasco)
Buonasera Antonia, provi a chiedere una consulenza psicologica per capire meglio la sua situazione.
Cordiali saluti, Dott. Andrea De Simone
Buonasera. Ho gia trattato altri casi come il suo e ho avuto riscontri positivi attraverso l'utilizzo delle pratiche ipnotiche e visualizzazioni che aiutano a desensibilizzare l'emozione dovuta a quall'esperienza passata riportando la mente a non attivare le risposte di fuga proprio appena vengono percepiti gli stimoli stressanti.
Le consiglio quindi di rivolgersi a specialisti che utilizzano la terapia Ipnotica.
Buona vita Dott. Stefano Zenaboni
Gentile utente, la descrizione della sintomatologia da lei riportata farebbe ipotizzare un disagio di origine fobica, legato a una esperienza potenzialmente traumatizzante. Qualora, come lei fa intuire da ciò che scrive, la sofferenza legata a questi sintomi fosse molto acuta, le suggerirei di prendere contatto con un professionista per un intervento mirato sulla sintomatologia fobica.
Salve Antonia, mi dispiace per l'accaduto e per il disagio espresso. Si è creato purtroppo un condizionamento per cui l'assunzione di determinati cibi a certe temperature le riattivi il forte disagio causato dall'evento della congestione. Al fine di poter tornare a condurre una vita serena, ricca di tanti gelati e cibi freddi, ritengo indispensabile l'avvio di un percorso psicologico per creare un contro-condizionamento ed esporsi gradualmente a cibi gradualmente sempre più freddi.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera signora, come già accennato da altri colleghi del forum, il suo disagio sembrerebbe ascrivibile a una reazione fobica su base "traumatica": le tecniche ipnotiche e di tipo cognitivo-comportamentali basate sul principio della desensibilizzazione rispondono bene (mediamente) in questi casi. Tuttavia, credo valga la pena di indagare anche una possibile origine più profonda del problema, che potrebbe alimentare questa reazione. Le suggerisco un collloquio di inquadramento con un collega, per valutare poi assieme l'intrevento più adatto. Un caro saluto. Dott. Corti
Salve, evidentemente questo episodio l'ha particolarmente turbata e ora teme che si venga a ripresentare. Dovrebbe affidarsi ad un esperto che possa aiutarla con questo suo timore.
MMM
Buongiorno,
l'evento recente sembra averla traumatizzata facendole sviluppare timore che possa ritrovarsi nella medesima situazione pericolosa e attivando quella che viene definita ansia anticipatoria.
Si affidi ad un terapeuta esperto di EMDR per elaborare quell'evento traumatico.

A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
Dottor Roberto Morlacchi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, mi dispiace che sta attraversando questa situazione di ansia. Il fatto di aver avuto una congestione sta attivando un processo circolare : pensa di poter stare di nuovo male, questo l'attiva a livello psicofisiologico, inizia a pensare del tipo "se succede di nuovo sarà terribile, insopportabile", questi pensieri la fanno sentire in ansia e di conseguenza evita i cibi e bevande che pensa possano predisporla ad un'altra congestione. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale che la indirizzi a sciogliere questo circuito negativo.
Buona giornata
Buongiorno Antonia, mi dispiace tantissimo per la sua situazione. Comprendo la difficoltà in cui si trova e la sua sensazione di ansia. Come già detto dai miei colleghi, si trova oggi a convivere con un "trauma", che l'ha segnata.
Tuttavia, il suo disagio, partito da un'esperienza fisica è, ad oggi, strettamente psicologico.
Le consiglio di parlarne con uno psicologo per affrontarlo e per provare a stare meglio.
Rimango disponibile per qualsiasi chiarimento.
Buona giornata
F.P.
Buonasera Antonia, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Mi verrebbe innanzitutto da chiederle se è stato uno specialista a denominare le sue difficoltà con "attacchi di panico". Sarebbe interessante e utile sapere cosa le succede esattamente in questi momenti. Inoltre, spesso un trauma ha un'origine più profonda, sarebbe necessario iniziare un percorso psicologico così da indagare più a fondo la sua problematica individuando le strategie più adatte a lei.
Le auguro una buona serata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. La psicoterapia la aiuterà ad inquadrare la sintomatologia e a trattarla. un caro saluto.
Buonasera Antonia, grazie per la sua preziosa condivisione. Ha pensato a rivolgersi da un terapeuta? potrebbe aiutarla ad esplorare ed elaborare la situazione traumatica che lei ha vissuto.
Resto a disposizione!
AV
Buongiorno, il nostro sistema nervoso purtroppo a volte "apprende", anche con un singolo evento, che certi comportamenti o situazioni sono pericolose per la sopravvivenza. Questo fa sì che si generi una forte sensazione di avversione quando questa situazione si ripresenta. Questa avversione può spaventarci e quindi si crea un meccanismo secondario per cui continuiamo a monitorare il nostro corpo per cercarne i segni o mettiamo in atto comportamenti volti a ridurre la probabilità che queste sensazioni si manifestino. Questo schema a sua volta ci mantiene in uno stato di allerta che paradossalmente attiva proprio la sensazione (l'ansia) che si vorrebbe evitare. Le suggerisco di rivolgersi a uno specialista per provare a "rieducare" il suo sistema nervoso al fine di ritrovare uno stato di equilibrio. Cordiali saluti
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Buona sera, le difficoltà che lamenta sembrerebbero rimandare ad una reazione di tipo fobico a quanto accaduto. La psicoterapia potrebbe rappresentare un efficace aiuto e restituirle la giusta serenità.
Cordiali saluti
Buongiorno Antonia,
comprendo che la situazione che sta vivendo può essere molto penosa; molto spesso ciò che accade nel nostro corpo è collegato in parte anche a ciò che accade nella nostra mente e a tematiche più profonde. Non si precluda la possibilità di iniziare un percorso psicologico per andare ad indagare quegli aspetti che la preoccupano e inficiano sulla vita quotidiana.
Cordiali saluti,
Stefania
Gentile Antonia, ritengo che, la manifestazione della sua ansia è principalmente evidente nelle situazioni che ha descritto, ma non penso sia slegata dal resto. Da quanto dice pare che da allora lei sia entrata in uno stato di allerta continua. È accaduto uno spiacevole imprevisto che le ha dimostrato che anche una cosa banale come dell'anguria può provocare malessere, con il risultato che è entrata in uno stato di evitamento di tutto quello che pensa possa portare a ripetere quella brutta esperienza.
Mi permetto di suggerire una strategia che preveda l'utilizzo dell'EMDR che la aiuterà sicuramente ad affrontare più serenamente questo trauma. Resto a disposizione qualora volesse efficacemente affrontare il suo disagio. Cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara.
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D’accordo con i colleghi ritengo che il forte turbamento provato in occasione della congestione abbia attivato uno stato di allarme, creando manifestazioni di matrice probabilmente fobica. Tali sintomi, però, tendono in genere ad acuirsi con gli evitamenti . Ecco perché sarebbe importante sottoporsi rapidamente a una terapia di stampo cognitivo comportamentale incentrata sul sintomo, onde evitare che gli evitamenti messi in atto possano rapidamente peggiorare il problema e “restringere” ulteriormente il suo spazio di vita.
Al contempo potrebbe essere importante capire il senso di questo evento e il suo legame con altri aspetti della sua esistenza.
Un saluto, Giada
Buonasera Antonia,
L'episodio che lei riferisce deve essere stato sicuramente significativo per Lei e in quanto tale è bene approfondirlo in sede di terapia per dargli un senso e permetterne un'elaborazione così da comprendere che cosa abbia scatenato in lei o che cosa si celi sotto le fobie che riferisce.
Le auguro trovare un senso e di risolvere il suo malessere al più presto;
Cordialmente
Valeria Filippi
Salve Antonia, dalle sue parole traspare molta ansia. Ha fatto bene a contattarci. Sa che mediamente le persone con attacchi di panico iniziano un percorso psicologico per risolvere la problematica circa 10-15 anni dopo il primo attacco? Nel frattempo ci si condanna a vivere più e più momenti di ansia, limitando la propria libertà nella quotidianità. Se non l’ha già fatto, le consiglio di affrontare il problema con uno psicologo in una seduta individuale, così da andare a fondo alla sua problematica e risolverla al più presto. Le linee guida al trattamento indicano le tecniche cognitivo comportamentali come le più rapide ed efficaci per il panico, con una durata di trattamento tra i 3 e 6 mesi. Può ricevere altre informazioni contattandomi telefonicamente, mi rendo disponibile. Saluti, dott.ssa Eleonora Galletti
Salve Antonia, grazie per la sua condivisione. Credo che sarebbe davvero molto importante, a fronte dell'episodio significativo che racconta e del malessere che riporta, provare a darsi uno spazio di ascolto e di approfondimento. Per il tema che porta credo sarebbe utile intraprendere un primo colloquio e, a seguire se lo ritiene opportuno un percorso strutturato, con uno specialista ad orientamento cognitivo-comportamentale. Le linee guida e le evidenze scientifiche indicano la terapia e le tecniche cognitivo comportamentali come maggiormente efficaci per lavorare su tematiche ansiose e fobiche.
Resto a disposizione, qualora desiderasse avere maggiori informazioni o iniziare un percorso cognitivo comportamentale.
Cordialmente, Dott.ssa Martina Arteconi
Buongiorno Antonia, non è la prima persona che mi dice di aver iniziato a star male e avere questo tipo di paure dopo una congestione da anguria.
Spero che da quando ha pubblicato questa domanda il suo sentire e le sue reazioni fisiche sia via via andate migliorando ma, se così non fosse, le consiglio vivamente di fare un colloquio con uno psicologo in quanto quello che racconta è decisamente di matrice psicologica. Non dev'essere per forza un percorso lungo ma anche pochi colloqui che le permettano di superare definitivamente queste difficoltà!
Salve Antonia,

Mi dispiace sentire che stai affrontando attacchi di panico e paure legate al cibo e alla digestione dopo un episodio di congestione da anguria fredda. È comprensibile che questa esperienza abbia generato ansia e preoccupazione riguardo alla tua salute.

Ti consiglierei di cercare supporto da uno specialista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per affrontare i tuoi attacchi di panico e le paure legate al cibo e alla digestione. Uno psicologo può lavorare con te per esplorare le origini dei tuoi sintomi, identificare eventuali pensieri o convinzioni distorte che li alimentano e sviluppare strategie di coping per gestire l'ansia.

Inoltre, potrebbe essere utile consultare un medico o un gastroenterologo per una valutazione medica approfondita. Questo professionista sarà in grado di escludere eventuali problemi fisici o condizioni che possono contribuire ai tuoi sintomi e fornirti una guida adeguata per la tua salute digestiva.

Nel frattempo, potresti considerare alcune strategie di autogestione che possono aiutarti ad affrontare l'ansia e i sintomi correlati. La pratica di tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga può aiutarti a ridurre l'ansia e promuovere il benessere generale. Inoltre, cercare di adottare una dieta equilibrata ed evitare cibi che sospetti possano scatenare sintomi può essere un primo passo per sentirsi più a proprio agio.

Tuttavia, è importante sottolineare che l'autotrattamento non può sostituire l'assistenza di un professionista qualificato. Cerca il supporto di uno psicologo o di un terapeuta per una valutazione approfondita e un trattamento personalizzato che tenga conto delle tue esigenze specifiche.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione e nel trovare un sollievo dai tuoi sintomi.
Buonasera Antonia, deve essere stata proprio tanto male quel giorno. Sarebbe molto utile approfondire l'episodio per comprendere meglio cosa le sia accaduto e come mai ora è diventato, per Lei, un problema. Sembra molto spaventata, con il sostegno giusto tornerà a vivere la sua quotidianità.
Gent.ma Sig.ra Antonia, come è riuscita a comprendere si tratti di attacchi di panico? Sicuramente la situazione in questo momento è di difficile gestione per lei ma ci sono tante tecniche a supporto anche semplici tecniche di respirazione con la guida di un professionista possono aiutarla.
Gentile utente, è importante che si rivolga ad uno specialista psicologo per affrontare meglio queste dinamiche.
Resto a disposizione per consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buongiorno Antonia, mi occupo da diversi anni di disturbi gastrointestinali funzionali come psicoterapeuta all'interno di un protocollo ospedaliero innovativo, il suo disturbo non lo è ma lo dico perché con stomaci e intestini ho una certa confidenza ormai. A quanto riferisce e in continuità rispetto a quanto detto dai colleghi, penso anch'io che lei possa avere un disturbo da stress post traumatico legato alla grande paura vissuta e che l'ansia posso esserne una conseguenza. La psicotraumatologia insegna che quando sperimentiamo una situazione di grosso rischio il corpo può come rimanere intrappolato nella paura anche quando l'evento è ormai passato. L'EMDR è ad oggi il trattamento gold standard per la rielaborazione degli eventi traumatici andando a riattivare il naturale processo di rielaborazione, in generale il consiglio è di agire quanto prima senza lasciare che le cose si fissino. Altresì le potrebbe anche giovare l'approccio ipnotico perché l'ipnosi funziona molto bene nel ristabilire poi la circolarità mente-corpo che si rompe quando il corpo con l'insorgere di un disturbo/sintomo grave e che va ripristinata perché si possa tornare a vivere bene come prima il proprio corpo.
Gentile Antonia,
comprendo che quanto accaduto possa averla spaventa, specialmente se non ha avuto esperienza di attacchi di panico prima d'ora. La invito a fare una consultazione da uno specialista, per comprendere in primis nello specifico i sintomi di panico che lei riporta e per eventualmente intraprendere un trattamento psicoterapico mirato.

Rimango a sua disposizione,
cordialmente
Buonasera Antonia, il corpo utilizza un suo linguaggio per comunicare, però alcune volte è come quando uno sente parlare in inglese, ma non conosce la lingua inglese. Potrebbe sembrare incomprensibile. Le consiglio un'approfondimento psicologico, così da fare chiarezza dentro di se ed essere maggiormente consapevole. Così da tornare a vivere serenamente la sua casa corpo.

A disposizione
dott. Maurizio Di Benedetto
Gentile utente, il mio consiglio è di contattare uno psicoterapeuta.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gentile utente, ciò che a volte appare legato a qualcosa di tangibile e concreto, come il cibo o l'attacco di panico, potrebbe celare questioni di natura più profonda, più difficilmente sondabili. Il suggerimento è di poter cogliere queste preoccupazioni come segnali di qualcosa che forse necessita di emergere, e di approfondirle insieme a un professionista.
Buongiorno Antonia,
sia gli attacchi di panico che le manifestazioni fobiche ad oggi sono curabili in tempi e costi ragionevoli. Le consiglio di intervenire su queste problematiche quanto prima senza aspettare che cronicizzino, altrimenti rischierà di spendere più tempo, energie e soldi.
Un caro saluto
Gentile Antonia, grazie per aver condiviso la sua esperienza, immagino sia causa di un forte disagio ed è comprensibile la sua preoccupazione. Dal suo messaggio emerge come il pensiero che qualcos'altro possa "bloccarsi" e provocarle fatica nel digerire causi forte paura (o forse ansia). Le consiglierei di analizzare meglio questi episodi con uno specialista, così da lavorare su queste credenze causate da un'esperienza di congestione, soprattutto per definire meglio quelli che lei indica come "attacchi di panico". L'approccio cognitivo-comportamentale risulta molto efficace per fatiche come quelle da lei raccontate. Cordialmente.
Buongiorno Antonia e grazie di aver scritto, e' importante chiedere aiuto tempestivamente quando si presenta un problema. Sembra evidente dal suo resoconto che quella della congestione sia stata per lei un'esperienza traumatica, che ha generato poi paura di stare male di nuovo, con conseguenti comportamenti di evitamento di situazioni che possono di nuovo metterla in pericolo.
In situazioni come questa, lo stato di allert permane perche' l'esperienza traumatica ha fatto sentire di essere in pericolo e di non avere controllo.
Le suggerisco di rivolgersi ad una figura professionale, psicologo psicoterapeuta, per poter elaborare l'esprienza traumatica, trattare gli attacchi di panico attuali e portare ad una migliore qualita' della vitaa. L'approccio con le EMDR puo' sicuramente essere indicato in questi casi.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Brunella Mobrici
Buonasera Antonia.
Le preoccupazioni e i pensieri che sono scaturiti durante l'evento iniziale (congestione) l'hanno portata ad associare le stesse paure ogni volta che si presenta una situazione simile, con manifestazione psicofisiologica. Di conseguenza ha messo in atto degli evitamenti che nell'immediato la allontanano dalle situazioni indesiderate, ma a lungo termine creano disagio e alimentano le paure.
Il rischio è che lei nel futuro attribuisca questa ansia anche ad altre situazioni, allargandone il range di attivazione, rimanendo intrappolata in questo loop ansiogeno e compromettendo il suo benessere.
Le consiglio di consultare un terapeuta con cui intraprendere un percorso che la farà riacquisire la serenità.
Buona serata,
Dott.ssa Sara Passavanti
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Buongiorno Antonia, queste manifestazioni possono essere scatenate da un singolo evento vissuto come traumatico, proprio come la congestione di cui parla, tuttavia sono da considerare anche altri fattori presenti nella propria storia di vita, il cui nesso non è sempre immediatamente visibile. Proprio per questo nel suo caso le indicherei un terapeuta del mio approccio (integrato), in maniera da lavorare subito per rendere tollerabili da subito i sintomi e poi indagare le matrici di fondo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, cordiali saluti, Dott. Luca Vocino.
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Cara Antonia, mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile a causa di questi attacchi di panico legati al cibo. Ti consiglio di parlare con il tuo medico di fiducia o uno specialista in disturbi alimentari per valutare la situazione e ricevere un supporto appropriato. Potresti anche considerare di consultare uno psicologo o uno psichiatra per affrontare la tua ansia legata al cibo.
Nel frattempo, potresti provare a seguire alcune regole alimentari che possano aiutarti a gestire meglio la situazione, come mangiare lentamente, masticare bene il cibo, evitare cibi troppo freddi o troppo ricchi, e bere piccole sorsate d'acqua durante i pasti.
Ricorda che è importante prendersi cura di te stessa e non essere troppo dura con te stessa. Parla con le persone a cui vuoi bene e cerca il supporto emotivo di chi ti circonda. Spero che presto tu possa superare queste difficoltà e ritrovare il piacere nel cibo. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio,
Dott. Cordoba

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