Salve..da una settimana ho avuto 2 episodi forti dove mi succede che non riesco più a tollerare il s

28 risposte
Salve..da una settimana ho avuto 2 episodi forti dove mi succede che non riesco più a tollerare il senso di fame, devo costantemente avere cibo Vicino se no iniziò a sentire il cuore battere forte mi manca la salivazione e mi sento svenire e debole, faccio pipì ogni mezz ora e di conseguenza a tutto ciò dove sicuramente mi agito perché mi spavento, mi si chiude lo stomaco! A parte questi 2 episodi forti cerco di mangiare spesso così da evitare queste sensazioni ma mi sembra tutto così eccessivo sono una ragazza di 28 anni mamma di una bimba di 3 anni, mangio sano e spesso, le ultime analisi risalgono a Ottobre e sono perfetta in tutti i valori. Sarebbe il caso di rifarle potrebbe essere ansia?
Buongiorno, tenere sotto controllo la disponibilità di cibo è uno dei tanti modi possibili per isolare una quota ansiosa e darle un nome. Succede anche nelle fobie, per fare un esempio molto più conosciuto. Dice così, quasi per distrazione, di essere mamma di una bimba che è nell'età dell'acquisizione o della recente acquisizione del controllo sfinterico. È una coincidenza interessante che potrebbe valere la pena approfondire.
SM

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Buongiorno, per prima cosa sottoporrei al suo medico di base questa sintomatologia per escludere eventuali cause organiche. Il quadro che lei presenta può essere compatibile con un episodio di tipo ansioso, nel qual caso potrebbe essere utile consultare uno psicoterapeuta per comprendere meglio la natura dello stato ansioso. Saluti Dott.ssa Michela Campioli
Buongiorno, la situazione che riferisce potrebbe essere ricondotta ad uno stato ansioso. Tuttavia, le informazioni che mi da non sono sufficienti per poter contestualizzare la sintomatologia che riporta. Di sfuggita dice anche di essere madre, il che immagino l'abbia portata ad una grossa riorganizzazione della sua vita e dei suoi spazi, che forse ora vorrebbe ulteriormente modificare. Potrebbe valutare l'ipotesi di confrontarsi con uno psicologo per comprendere meglio la situazione attuale. Qualora volesse, mi contatti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile giovane utente, per poter dare un significato a questi episodi è importante capire la natura del contesto. Sarebbe utile approfondire con un consulto psicologico la situazione, per avere un quadro completo di come si sente realmente. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Gentilissima utente,
quello che lei descrive potrebbe essere riconducibile a degli episodi ansiosi. L'aver a disposizione cibo nelle vicinanze e il mangiare spesso sembrano essere comportamenti che l'aiutano a gestire l'emozione negativa e a ritrovare la tranquillità, ma se vengono a mancare diventano essi stessi causa dell'ansia.
Un percorso psicoterapico potrebbe essere di aiuto, in quanto può aiutarla a riconoscere le emozioni che si trova a sperimentare, a capire cosa gliele provoca e ad imparare a gestirle al meglio, così da poter ritornare ad una vita serena e funzionale. È importante non sottovalutare ciò che ci provoca sofferenza sia per il proprio benessere che per quello delle persone che ci circondano.
Un caro saluto,

Dott.ssa Ilaria Barbetti
Buonasera, consiglio di interpretare quanto le è accaduto all'interno di uno spazio a lei dedicato. Sarebbe prezioso esplorare più punti che ha descritto, rimango a disposizione. Un caro saluto
Buongiorno. Potrebbe essere una forma di autoconsolazione o gratificazione pret a' porter di cui, essendo abbastanza attenta, lei si è subito accorta. Valuti se dopo.averci scritto.il problema si sia in qualche modo ridimensionato (a volte esternare aiuta a dare un nome alle cose) o se persiste. Nella seconda ipotesi sarebbe utile incontrare un professionista
Buongiorno,
ciò che descrive si chiama FAME EMOTIVA, un bisogno di cibo legato al nostro mondo emotivo. Con l'aiuto di un professionista riuscirà ad esplorare il suo mondo interno in modo più profondo e più consapevole.
Se ha bisogno mi contatti, sarò felice di aiutarla.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, oltre alle dovute visite mediche le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, potrebbe aiutarla.
Come già anticipato dalla mia collega, la sua potrebbe essere fame emotiva.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
per prima cosa escluda ogni altra causa organica.
Dopodiché si dedichi del tempo insieme a un professionista di sua fiducia per esplorare questa sintomatologia.
Un saluto,
MMM
Sull’assunzione di cibo intervengono fattori di ordine psicologico ed emotivo. Molto spesso cosa mangiamo e quando lo mangiamo sono connessi alle nostre emozioni. Le emozioni negative producono di frequente sensazioni corporee intense spessoche arrivano allo stomaco, le persone che soffrono ad es. di fame nervosa confondono i segnali somatici di natura emotiva con quelli di natura prettamente organica.
Mangiamo spesso per riempire un vuoto. Per questo motivo le consiglio di intraprendere un percorso con uno specialista per capire , ma soprattutto per aiutarla a trovare strategie adeguate per gestire le sue emozioni.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello

Salve, come prima cosa le consiglio di rivolgersi al suo medico di base in modo da poter fare tutti gli esami necessari ad escludere le patologie organiche a cui i sintomi che riporta potrebbero essere riconducibili. Se non dovesse emergere nulla di organico un percorso psicologico la aiuterà a fare chiarezza su ciò che sta vivendo e a trovare le risorse per gestirlo nel migliore dei modi. Un caro saluto
Buonasera, fa certamente bene a svolgere visite di controllo per eliminare eventuali cause organiche, ne parli quindi con il suo medico. Dalle informazioni che ci fornisce potrebbe trattarsi di un episodio ansioso e la sua ricerca di cibo potrebbe essere il modo per compensare le sue emozioni negative. Sarebbe importante sapere quali emozioni prova nel mangiare, quali emozioni prova prima d'iniziare a mangiare. Potrebbe chiedere una consulenza psicologica per approfondire il suo disagio, per parlare anche di suo figlio e delle sue vicissitudini passate e presenti.
Qualora volesse può contattarmi, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Buonasera,
l'episodio che racconta sembra averla scossa davvero molto. Anche se non è chiaro quanto mangi, se ha desideri di qualcosa di diverso dal solito, e come si sente dopo aver mangiato per questi 'impulsi'.
Sono tutte domande che è il caso chiarisca con uno psicoterapeuta. Intanto si rivolga al suo medico, perché è importante escludere cause organiche,

con i migliori auguri
dr. Ventura
Salve, forse la maternità le ha scatenato tutto questo? Ci sono stati negli ultimi tempi situazioni che le hanno generato ansia o preoccupazione? Le consiglio un percorso psicoterapeutico utile ad esplorare e risolvere queste difficoltà. Se vuole sono disponibile ad aiutarla.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Carissima, Le consiglio un percorso psicoterapeutico per approfondire il suo rapporto con il cibo e per comprendere più a fondo il suo mondo emotivo. Potrebbe trattarsi di ansia, ma non è possibile, ora come ora, proporle una diagnosi. Nel frattempo, approfondisca il suo stato di salute: ciò le servirà per escludere eventuali cause organiche del suo malessere. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Salve, mi spiace per il disagio connesso. Sarebbe importante, a mio avviso, intraprendere un percorso psicologico per indagare i significati che lei attribuisce al cibo, le cause ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera. In linea con i colleghi credo sarebbe importante rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere la natura profonda di quanto descrive.
Dare un significato a tanta preoccupazione.
Cari saluti
Cara ragazza, giovane madre, assolutamente sì che è ansia!!! Ha sviluppato un disturbo specifico nei confronti del cibo/ paura di sentire la fame... e così sta attuando tanti comportamenti disfunzionali legati a questo (mangia di continuo, tiene cibo a portata fi mano ecc). Con la Psicoterapia cognitivo comportamentale potrà spezzare questo loop e tornare a vivere... per lei e per la sua bimbetta di 3 anni! In bocca al lupo di cuore.
Salve, io noto una componente ansiogena e di rapporto con il cibo non funzionale ma ci sono aspetti biologici che non riesco, nonostante mi occupi anche di psicobiologia, a identificare da sola.

La cosa che le posso offrire è un consulto integrato tra me per il problemi di gestione di ansia e il mio nutrizionista di fiducia, del quale sono io stessa paziente oltre che collaboratrice, per poter avere un approccio integrato e valutare la questione in maniera integrata.

Se è interessata può prenotare la prima visita con me e poi ci possiamo mettere d'accordo sul resto. Spero di essere stata utile, questo rapporto tra mente e corpo e tra sostegno psicologico e nutrizione è una cosa che mi sta a cuore e che ritengo molto importante.

Aspetto sue notizie nel caso volesse procedere.

Cordiali saluti.

Dott.ssa Martina Conti - Psicologa e Psicoterapeuta in formazione

Buonasera, dal suo racconto traspare forte la sua preoccupazione. L'accortezza da lei avuta nel chiedere subito consiglio è già segnale di grande attenzione e desiderio di star bene; potrebbe essere utile intraprendere un sostegno psicologico o psicoterapeutico per cercare di comprendere meglio tali episodi e trovare il loro significato all'interno della sua storia.
Rimango a disposizione,
cordiali saluti,
dott.ssa Ottavia De Blasio
Salve, bene che ha precedentemente eseguito degli esami medici. Tuttavia potrebbe rivolgersi al suo medico di base per escludere la presenza di cause organiche. Lei ha riferito due episodi in cui non riusciva a tollerare il senso di fame, in quelle circostanze perché pensava di non riuscire a tollerarlo? Ci sono stati altri episodi?
Una volta esclusa la causa organica e dovesse persistere il disagio, le consiglio di prendersi del tempo per sé rivolgendosi ad uno psicologo. Buona giornata
Buongiorno, la possibilità di rifare gli esami le assicurerebbe di non avere dei valori fuori norma. Tuttavia le consiglio di effettuare dei colloqui di natura psicologica al fine di comprendere sia i due episodi di forte senso di fame, sia l'emotività connessa ad essi. Potrebbero essere presenti attualmente nella sua vita degli aspetti che fa fatica a tematizzare che potrebbero far scaturire il suo malessere. A disposizione, Dott.ssa Maria Elisa
Buongiorno. Il problema che porta potrebbe essere legato al bisogno di controllo, e il fatto che lei chieda consigli nel portale fa capire quanto sia forte il suo desiderio di stare bene. Per questo motivo ritengo sia necessario indagare le cause di questi comportamenti che non la lasciano serena, attraverso l'aiuto di uno psicologo. Cordialmente Dott.ssa Valentina Maccioni
Buongiorno signora, sicuramente è bene escludere qualsiasi causa di tipo organico. Qualora non ci siano problemi fisiologici alla base della sintomatologia, sarebbe opportuno comprendere la natura della sofferenza all'interno di un setting clinico con uno/a psicologo/a con cui poter trovare delle risposte.
Cordiali saluti,
Alessandra Barbera
Buongiorno, le consiglio come prima cosa di rivolgersi al medico curante in modo da escludere cause organiche. Dalla sua breve descrizione emergono sintomi che potrebbero avere una natura ansiosa ed emotiva. Il cibo non è soltanto un bisogno biologico ma ha una forte valenza simbolica ed è correlato ad aspetti emotivi e relazionali. Sarebbe opportuno indagare sugli episodi da lei riportati tramite un percorso di sostegno psicologico in modo da poter individuare le cause del suo malessere. Rimango a disposizione, cari saluti, dott.ssa Silvia Spelta.
Salve, innanzitutto le consiglio di rivolgersi al suo medico di base in modo da poter fare tutti gli esami necessari ad escludere le patologie organiche a cui i sintomi che riporta potrebbero essere riconducibili. Se non dovesse emergere nulla di organico un percorso psicologico la aiuterà a fare chiarezza su ciò che sta vivendo e a trovare le risorse per gestirlo nel migliore dei modi. Un caro saluto, dottor Benito Pizzo
Gentilissima, grazie per aver condiviso la sua difficoltà. Le consiglio di sottoporre la situazione al suo medico di base così da escludere eventuali problematiche di tipo organico. A seguito di tali accertamenti, le consiglio un consulto di tipo psicologico così da indagare la difficoltà ad oggi presente. La sintomatologia da lei descritta potrebbe essere espressione di una difficoltà. È fondamentale che la stessa trovi uno spazio dove poter essere ascoltata, supportata e affrontata.
Rimango a disposizione

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