Quali sono i segni/conseguenze di una cattiva psicoterapia? Cosa accade al paziente?

19 risposte
Quali sono i segni/conseguenze di una cattiva psicoterapia?

Cosa accade al paziente?
Gentile Utente,
cosa intende esattamente per una "cattiva psicoterapia"? quando si inizia un percorso è buona prassi che terapeuta e paziente concordino insieme gli obiettivi sui quali concentrare le proprie energie, e l'idea di una terapia che non funziona può nascere dalla percezione di non fare passi avanti, di essere distanti dal modello di benessere che ciascuno di noi ha per sé stesso. Percezione che va sempre discussa con il terapeuta, per comprendere se eventualmente non derivi da aspettative erronee o di guarigione "magica" da parte del paziente. Ciò può però avvenire anche quando il paziente è qualcun'altro diverso da noi, e del quale osserviamo progressi e cambiamenti, e cerchiamo di capire se la terapia gli sta facendo bene; è una valutazione sempre molto delicata che, a prescindere da ciò che noi crediamo/pensiamo come osservatori esterni, deve avere confronto con il vissuto del diretto interessato, che potrebbe essere molto distante dal nostro. Un caro saluto

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Gentile Signore/a, è difficile definire il senso che lei attribuisce ad una "cattiva psicoterapia". Se intendiamo un lavoro che non porta alla remissione dei sintomi o che non crea una buona alleanza fra le parti la conseguenza è la fine della terapia ed eventualmente la ricerca di un nuovo terapeuta. Ulteriori eventi non dovrebbero esserci. Esistono realmente degli studi scientifici che descrivo le conseguenze di comportamenti psicologici dannosi come quelli presenti in alcuni orfanotrofi di inizio secolo ma le metto in evidenza che quelle scoperte sono state utilizzate per migliorare quel tipo di interventi. Un cordiale saluto
Buonasera, una cattiva terapia è la bieca applicazione di una tecnica che non tiene in adeguata considerazione la domanda del paziente e si ripara dietro alla presunzione di sapere sempre in anticipo cosa sia meglio per lui. È il paziente che detta il ritmo, che trova il senso dei suoi sintomi, non il terapeuta. Se questo principio viene disatteso, una terapia si riduce a un consiglio caritatevole o a una lezioncina presto dimenticata perché non in sintonia con l'unicità del pensiero del consultante e del suo modo di sviluppare e sostenere il sintomo. Si immagini il colloquio terapeutico come un incontro che, se è un buon incontro, le mostrerà aspetti di sé che non conosceva e di cui si potrà giovare; se non è un buon incontro, a volte succede, non lascerà tracce e se ne dimenticherà. SM
Una psicoterapia può avere effetti collaterali soprattutto quando il tempo personale non viene rispettato. A quel punto la prematurita' di un tema o di un'interpretazione puo' ingenerare chiusura oppure attivare eccessivamente la persona. Altro elemento può essere la collusione, ovvero quando il terapeuta e il paziente si alleano per non cambiare la parte disfunzionale e anzi la si amplifica involontariamente. Questo a mio avviso sono gli sbagli più comuni che un terapeuta può compiere
Caro signore/a, non so a cosa faccia riferimento... Sicuramente a mio avviso una psicoterapia al contrario è "buona" quando banalmente funziona, quando quindi il paziente dopo un po' di tempo che ha iniziato le sedute sta meglio, sente il miglioramento attraverso la diminuzione dei sintomi, ritorna a godere della propria vita.
Gentile utente di mio dottore,
Faccio fatica a considerare un concetto come quello di una cattiva psicoterapia. Quest' ultima può esser considerata il luogo in cui il paziente viene preso per mano e aiutato a fronteggiare difficoltà importanti che si presentano nel corso della vita. Un luogo in cui il paziente può sentirsi protetto e supportato nel poter acquisire gli strumenti necessari a fronteggiare ed elaborare i dolori della vita. Una psicoterapia disfunzionale è quella in cui nel tempo paziente e terapeuta non costruiscono insieme l' alleanza terapeutica fattore determinante nella guarigione dell'utente.
Nella speranza di aver dato una risposta soddisfacente alla sua domanda.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente,
È difficile poterle dare una risposta a quello che chiede. Ci sono poche informazioni in merito ed il tema che porta e come lo esprimere è particolare. Da quello che trapela sembra che abbia avuto un’esperienza negativa di psicoterapia. Questo potrebbe essere dipeso da diversi motivi. Provi a chiedersi cosa per lei non abbia funzionato, cosa si aspetta da una psicoterapia e dal terapeuta, così da avere più chiara per lei la sua esperienza. Questo sarebbe oltremodo necessario affrontarlo all’Interno della terapia stessa, ma se la ritiene “cattiva” non so quanta fiducia riponga ancora per poterlo fare.
Cordiali saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Gent forse per cattiva psicoterapia intende un rapporto non soddisfacente per il paziente e la sensazione da parte sua di peggiorare o mantenere i sintomi iniziali. Gli indirizzi psicoterapeutici sono parecchi e a volte il percorso che si intraprende non è consono alle aspettative e alle esigenz del paziente. In questo caso sarebbe corretto confrontarsi con il terapeuta ed esprimere i propri dubbi, cercando di capire quali sono gli obiettivi del percorso . Cordiali saluti dott.ssa Maria Grazia Messaglia
Salve per cattiva psicoterapia forse intende che non ha raggiunto gli obbiettivi prefissati? Forse non vi era il giusto transfert con il terapeuta? Se così è stato provi a cercare un altro terapeuta, non si arrenda la psicoterapia è un meraviglioso viaggio all'interno di se stessi, deve solo trovare il giusto esploratore...
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buongiorno, credo possa affidarsi per una risposta adeguata al suo sentire. Se avverte che i suoi bisogni non sono stati compresi e sostenuti, se pensa che ci siano ancora molte questioni aperte alle quali non si è riusciti a trovare un senso, se sente che il terapeuta è stato direttivo e non sintonizzato con il suo desiderio. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Buonasera, non è chiaro cosa intenda per "cattiva". Forse che non è stata svolta adeguatamente, cioè non sono stati trattati temi importanti, non si è ottenuta una remissione dei sintomi, non si è sentito accolto e compreso? Si fa fatica a definire cosa sia cattiva. La terapia in generale non può provocare effetti nefasti. Male che vada non ha nessuna efficacia e il paziente se ne accorge perché non si sente a suo agio, non sente di migliorare oppure manifesta un peggioramento che sarebbe avvenuto anche se non fosse stato in cura.
Scriva altro in merito in modo da rendere la risposta più esaustiva.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve. Semplicemente quando i tempi del paziente non coincidono con quelli del terapeuta. Saluti. dott. Leonardo Ricci
Buongiorno,
Dunque è difficile rispondere a questa domanda ma le direi, per non sbagliare, di optare per professionisti competenti e ben formati. Se non dovesse sentirsi compreso, validato o addirittura a disagio si fermi e non esiti a domandargli: un ottimo specialista sicuramente le fornirà tutte le risposte di cui ha bisogno!

Cordialmente
Dott.ssa Stefani Romanelli
Salve, sull'efficacia della terapia sono stati fatti ampi studi e monitoraggi, sicuramente su tale valutazione influiscono le aspettative, le motivazioni, la percezione o meno di un cambiamento, ecc.... Tuttavia ci sono terapie 'evidence based' cioè con comprovata efficacia clinica tra cui vi è l'EMDR.
Nell'auspicio di esserLe stata utile Le auguro una pronta ripresa.
Dott.ssa Rita Chianese
Salve, è molto difficile interpretare l'affermazione "cattiva psicoterapia"; la psicoterapia, così come tutti i metodi che hanno degli effetti, potrebbe anche essere iatrogena; affidarsi ad uno specialista psicologo psicoterapeuta adeguatamente formato e aggiornato è il primo passo per evitare che questo tipo di inconvenienti si verifichino o per far in modo che alcune situazioni difficili possano essere riconosciute e adeguatamente trattate. Cordialmente.
Gli effetti di una cattiva psicoterapia spesso si ripercuotono maggiormente sul terapeuta piuttosto che sul paziente!
Ciò cmq deve essere elaborato all'interno del rapporto terapeuta paziente
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
E' molto difficile definire "una cattiva terapia". Ci sono numerosi elementi caratterizzanti, a mio parere, "una cattiva terapia"; mi limito a fare, un esempio tra i peggiori: una terapia troppo breve che promette risultati esaltanti che si rivelano impossibili poiché usa un metodo che impone al paziente di accedere a modi di essere, tattiche e strategie esistenziali senza andare a sciogliere i motivi inconsci che bloccano il cambiamento in meglio. Cosa accade al paziente? Tanti soldi buttati via, nessun problema risolto e "in compenso" un aggravamento del senso di impotenza e di colpa, rabbia e delusione, sfiducia nei confronti di tutte le forme (anche quelle "buone") di psicoterapia.
Buonasera.
È quasi impossibile risponderle. La sua domanda però evoca un problema trattato già da S. Freud nel 1910 nel saggio “Psicoanalisi selvaggia”, in cui descrive come terapeuti non formati all’esperienza e alla pratica della psicoanalisi si arrischino (inopportunamente) in comunicazioni e interpretazioni sulla base di semplici letture teoriche. Cosa accade al paziente? Accade che si difende o non si senta almeno parzialmente compreso. Potrebbe essere questa una “cattiva terapia”? Occorre anche aggiungere che il paziente a volte riferisce scontentezza verso il proprio terapeuta o verso la psicoterapia per effetto di un’ostilità che si è venuta a creare nel lavoro terapeutico e le cui radici sono parte della sua storia personale. Cosa accade in questo caso? Che il paziente, attenendosi alla richiesta di riferire i propri sentimenti, comunichi all’analista questo pensiero ostile. La “cattiva psicoterapia” qui appare allora come una fantasia aggressiva che il paziente ha bisogno di manifestare, la cui motivazione è oggetto di analisi. SG

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