Provare pensieri contrastanti, sentirmi bloccata nella mia vita, avere paura di scegliere, paura di

19 risposte
Provare pensieri contrastanti, sentirmi bloccata nella mia vita, avere paura di scegliere, paura di sbagliare, paura di stare male.
Vado in psicoterapia da qualche anno e siamo arrivati alla conclusione che io ho paura di crescere e di affrontare la vita.
Ho delle resistenze che non siamo riuscite a sbloccare proprio perchè ho paura e perchè sto male poi fisicamente.
Allo stesso tempo non so vivere senza la mia terapeuta, me ne vado tipo in crisi, mi sembra di impazzire poi, mi sento sola e sento il forte bisogno di scriverle.

Io non so più cosa fare, mi sento persa e senza speranza. Le soluzioni che ci sono (affrontare la paura) faccio fatica a digerirle, non riesco ad accettare....
Mi fa rabbia tutto questo.......
Mi sento così sbagliata.....
Metto in dubbio tutto quello che faccio, penso.
Sono stanca.
Mi sento sola ugualmente, qualsiasi cosa faccia.
Mi sembra di impazzire....
C'è solo una soluzione, quella che mi devo inventare io ma che non ho il coraggio di fare, ovvero togliermi la vita, vi giuro non ne posso più....sono davvero stanca, vorrei riposare per sempre in pace, vorrei non disturbare più nessuno perchè tanto è inutile, ho capito che alla fine dipende tutto da me, nessuno mi può aiutare...
E questa cosa mi fa malissimo...
Perchè io non ho il coraggio di cambiare la mia vita, me stessa, non ce la faccio....
Non riesco ad aiutare me stessa, anzi faccio il contrario....
Vorrei porre fine a tutto questo, dico davvero, prego che mi venga un colpo dall'oggi al domani così mi libero e smetto di essere un peso anche per gli altri.

Non ce la faccio più.....
Mi fa troppa paura la vita, questo mondo, le persone...
Non voglio più vivere qui, così....
Sono troppe le cose che non vanno.
Non riesco a stare ancora qui.....
L' ansia e i suoi sintomi mi hanno rovinato la vita.
Le mie paure mi hanno imprigionata.
Ed io soffoco così, non ho il coraggio di uscire da me stessa, dai miei problemi e nessuno può farlo al posto mio... è questo che non accetto e che mi fa molta rabbia............

Perchè per me è così difficile????

Mi fa paura il mondo degli adulti, io non mi sento all'altezza, mi sento troppo diversa (stile di vita, modi di pensare, psicoterapia, fobia sociale, somatizzazioni, solitudine, paure, poca voglia di fare, zero vita sociale, zero relazioni, niente lavoro, dipendente ancora da tutti...ecc.).

Vi prego ditemi che c'è un altro modo, per favore, io mi sto aggrappando ad ogni cosa per continuare a stare in vita, io non sto vivendo, sto sopravvivendo per non passare il mio dolore ai miei cari, sto cercando di non perdere le speranze ma è durissima.....ogni volta mi illudo e ci casco sempre.....di altre alternative non ce ne sono........e io non ce la faccio.....non voglio vivere il resto dei miei giorni convivendo con la sofferenza, non voglio una vita così.
Non so più cosa fare, a chi rivolgermi, come cambiare, come smettere di essere codarda e svogliata, come faccio? cosa faccio?
Tutto questo è pesante e sento come una grande energia negativa che mi vorrebbe far isolare di nuovo da tutti e da tutto, sento di volermi annullare ancora una volta, in realtà lo sto già facendo, spesso ho quelle che io chiamo ricadute, durano un paio di giorni e poi ritorno ad essere un pochino più felice, motivata. A scatenare queste ricadute molto spesso è l'ansia, lo stress che mi risucchiano le energie, ma a volte basta anche una sciocchezza per buttarmi giù.

Ho paura....e non so come fare, a cosa aggrapparmi ancora....ho paura che rimarrò sola, che dovrò cavarmela da sola.......
Non ce la posso fare.....
Rimarrò così per sempre per questo vorrei farla finita.
Buonasera, io credo che, per la sua storia così minuziosamente descritta, potrebbe essere utile parlare della sua contrastante necessità di cambiamento all'interno del percorso psicoterapeutico, al fine di individuare le cause originarie della sua problematica. Cordiali saluti

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Buongiorno,
volevo incoraggiarla, dicendole che lei sta già facendo un percorso di psicoterapia, e che il forte legame con la sua terapeuta è molto positivo, infatti non è da sola, lo spazio terapeutico è un contenitore che la sostiene e che le permettere di poter elaborare, digerire qui vissuti negativi e trasformarli. Nessuna terapia è uguale ad un'altra siamo esseri unici e ognuno ha bisogno del proprio tempo, lei è in percorso di cura ed è importante dare tempo, non imporsi obiettivi immediati e assoluti. Gli alti e bassi parlano del processo e capisco quanto sia difficile l'attesa, ma a volte dobbiamo convivere con i sintomi per poter superarli e non combatterli, accoglierli e prenderci cura di queste nostre parti ferite, altrimenti ci condanniamo alla rabbia e alla frustrazione.
Ci sono tanti pazienti che all'inizio pensano di non farcela, ma c'e la fanno. Tenti di non essere troppo dura con se stessa e abbia fiducia nella sua terapeuta e sopratutto nella sua capacità di cambiamento.
Cordiali saluti
dott.ssa Arenas
Buonasera, non conosco la Sua età, ma ipotizzo sia piuttosto giovane, in funzione dello stile di scrittura, quasi un flusso di coscienza. I vissuti che qui propone (la solitudine, il sentimento di diversità, le angosce sociali) sono molto comuni, in realtà, e riguardano spesso chi si affaccia al mondo là fuori e cerca una propria collocazione. Perché lei è così convinta che tutto dipenda da lei e che nessuno la possa aiutare? Da chi si aspetta questo aiuto?
In realtà traspare poco di lei in questa lunga testimonianza che qui offre; non c'è niente del suo modo di interpretare la vita; niente di così SUO. Mi perdoni l'impertinenza: mi sembra un minestrone.
Provi a parlare veramente di sé con la terapeuta: delle piccole cose, delle sue preferenze, delle sue insofferenze, di come vorrebbe essere vista dagli altri, di come si sente guardata, di quello che le viene in mente per caso, dei sogni. Non si abbandoni al piacere della sofferenza.
SM
Gentile Signora, ogni relazione terapeutica ha i suoi tempi e le sue particolari modalità. In ogni caso, da quello che scrive, alcune cose sicuramente stanno producendo il loro effetto. E' stata molto esplicita nel comunicare il suo desiderio di cambiamento e nonostante le varie cose negative si intuisce che alcune sono comunque cambiate anche se lei non sembra ancora notarlo notarlo. Un cordiale saluto
Cara utente, non si fermi ora, non rinunci, ha fatto tanto e tanto ancora deve fare. Ha scelto la strada giusta (la psicoterapia), cerchi di aprirsi totalmente con il/la collega, riflettete insieme se in questa fase così difficile e pesante della sua vita, ci sia bisogno di un sostegno anche farmacologico, che abbassi i suoi livelli di ansia e di paura e le dia la possibilità di affrontare con un altro spirito ciò che sente. Le auguro il meglio.
Dott ssa Federica Leonardi
Buongiorno,
mi unisco alle riflessioni e agli incitamenti dei miei colleghi, aggiungendo una piccola osservazione, se può esserle utile: mi ha colpito nel suo flusso narrativo l'uso assiduo del "non"..quasi a testimoniare il muro dentro di lei e le fatiche di prendere un posto nella vita...mi sarebbe piaciuto così chiederle come si vede nel futuro e come le piacerebbe essere visto, a prescindere dai "non" sono capace, "non" sto vivendo, "non" voglio, "non" posso che riempiono così tanto il suo "andare nel mondo" e colorano le lenti con le quali guarda se stesso e gli altri...
forse ha voglia di prendersi spazio e tempo dai suoi "non"?
Elena Gabutti
Continui a parlarne con la sua terapeuta e non si scoraggi. Ogni percorso terapeutico ha i suoi tempi. Dott.ssa Giovanna Carboni
Buonasera. Questo suo sfogo non so quanto possa essere proficuo. Sicuramente là per la' aiuta ad eliminare aspetti "tossici", ma poi si rischia di alimentare un vuoto e quindi di ricominciare da capo, col nutrirsi di aspetti ancora più fastidiosi. Non credo sia utile, se già seguita, chiedere un consiglio a dei perfetti sconosciuti, anzi il rischio è proprio quello di confondersi ancora di più.
Costanza nel dialogo e tenacia nell'impegno l'aiuteranno ad aprire un dialogo serio con il suo terapeuta
Buonasera, vorrei mandarle il mio messaggio di incoraggiamento. Le paure vanno affrontate a piccoli passi, gradualmente, a volte può sembrare che siano paralizzanti e di essere fermi. La sua mente la difende dal cambiamento di cui ha paura facendola stare male fisicamente e con i sintomi di ansia; è un meccanismo di protezione da qualcosa che la spaventa del tutto naturale e fa parte del processo di cambiamento. Lei però non è da sola in questo percorso, anche se non può essere costantemente con lei, insieme a lei c'è la sua terapeuta. Continui il suo percorso e si dia il tempo di cambiare.
Salve. Nelle sue parole sento tutta la sofferenza che sta affrontando ma mi rincuora leggere che non è sola ma che ha già una compagna di viaggio, la terapeuta. Non so da quanto tempo è in terapia ma si dia tempo perché ogni percorso terapeutico è unico ed ha bisogno dei suoi tempi. Non instauri un rapporto di dipendenza anche dalla terapeuta ma la viva come una risorsa a cui attingere per affrontare le sue situazioni. Saluti.
dott. Leonardo Ricci
Gentile utente di mio dottore,
condivido coi colleghi, continui a parlarne con la sua terapeuta e non si scoraggi. Ogni percorso terapeutico ha i suoi tempi.
In bocca al lupo per tutto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve,
dal momento che sta facendo un percorso di psicoterapia è il caso che lei parli di tutto questo al suo terapeuta in modo da lavorarci in terapia.
Saluti.
Gentile utente, sembra che lei si senta un peso per gli altri, che tutto dipenda dalla sua volontà e che ci sia un peso enorme di giudizio negativo che si autoinfligge. Nessuno sceglie di stare male e nessuno riesce con la sola volontà. Ciò che lei ha intrapreso è la strada giusta, dovrebbe parlare urgentemente di questa "voglia di farla finita" con la terapeuta che la segue. Probabilmente siete in un momento di stallo che accadono nel percorso. Potrebbe aiutarla anche un aiuto farmacologico da valutare con uno psichiatra se chi la segue lo ritiene opportuno. Le strade ci sono e non conoscendo la sua situazione non posso essere più specifica. Le auguro di trovare ancora nella psicoterapia un contenitore dei suoi malesseri. Si faccia forza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Si concedi tempo, la sua fragilità sta prendendo il sopravvento, ma l’opera di formazione che sta portando avanti con la terapista porterà i suoi frutti in termini di percezione di una maggiore sicurezza.
Evitiamo le soluzioni veloci e sbrigative, si affidi completamente alla sua terapista e.....mattone su mattone, un passo alla volta.
Buon lavoro!
Coraggio! Non è mai troppo tardi per produrre dei cambiamenti, per scrivere un nuovo capitolo della propria storia soggettiva. Lei afferma che nel percorso terapeutico che sta affrontando siete arrivati ad una conclusione. Forse l'errore sta in questo, un percorso analitico è- per dirla con Freud- allo stesso tempo terminabile e interminabile, perchè si raggiungono sì delle risposte ma non sono mai assolute, definitive, concluse per sempre. Quindi le suggerisco di non considerare concluso il suo percorso terapeutico. Alcuni pazienti- dopo molti anni di analisi con lo stesso terapeuta- possono anche decidere di cambiare, di chiudere un capitolo e di aprirne un altro.
Cordialmente
A.M.
Buon giorno, sarebbe bene che continui a parlarne con la sua psicoterapeuta. Ogni percorso terapeutico ha i suoi tempi per poter divenire consapevoli e saper gestire al meglio le proprie risorse interne. Cordiali saluti,
Dott.ssa Beatrice Planas
Salve, mi unisco ai colleghi nell'incoraggiarla, ha il suo percorso, a volte è dura, si può attraversare e trovare il proprio senso.. in una suggestione, se l'essere umano non avesse trovato piacere in questa strana vita avrebbe deciso di estinguersi qualche millennio fa, poi ognuno può trovare il suo modo soggettivo legato alla propria storia, lei troverà il suo.
Saluti
Massimiliano
Salve, leggendo le sue parole sento molta sofferenza e immagino possa essere difficile vivere sensazioni di questo tipo, ma leggo che in questo non è sola c'è la sua terapeuta. Ogni processo prevede momenti più duri e altri meno, il mio invito è a concedersi del tempo per vedere i frutti del suo percorso terapeutico, credendo nelle sue forze avendo fiducia.
Cordialmente Dott. Pasquale Concilio

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