Per guarire dalla fame nervosa e abbufate cm si può fare?

47 risposte
Per guarire dalla fame nervosa e abbufate cm si può fare?
Buongiorno. I disturbi del comportamento alimentare hanno diverse cause scatenanti e diversi fattori di mantenimento. Sicuramente il primo passo è rivolgersi adirettamente un professionista o, se presente in zona, un centro multidisciplinare con la figura del medico-psicologo-nutrizionista

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Salve. La sua consapevolezza è sicuramente un buon inizio. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista che possa accompagnarla verso la guarigione. In bocca la lupo
Buongiorno,
la fame nervosa è un sintomo che non va sottovalutato perchè potrebbe sottendere atteggiamenti bulimici e quindi collocabili nei disturbi del comportamento alimentare. Le consiglio di rivolgersi a un professionista, medico e/o psicoterapeuta per valutare a fondo. Cordiali saluti
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare hanno diverse cause scatenanti. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una valutazione approfondita della situazione.
Cari saluti
Dott.ssa Rabù Barbara
Sicuramente la presenza di consapevolezza di questo comportamento è il primo passo insieme al dichiararlo. Ma ora deve fare il terzo rivolgersi ad un specialista o ad un centro specifico sul comportamento alimentare così insieme a loro potrà affrontarlo e comprendere il suo funzionamento.
Salve. come le hanno suggerito i miei colleghi, visto che sembra aver individuato il problema, non le rimane che consultare uno specialista oppure ad un centro che si occupa del trattamento delle condotte alimentari.
Cordiali Saluti
Spesso la fame "nervosa"è indice di insoddisfazione e di colpevolizzazione .Si interroghi sulla vita che sta conducendo e se individua delle strade per migliorarla.Forse le sue aspettative sono troppe o troppo poche ...potrebbe provare a fare sport, o coltivare la lettura,o tutto quello che può destare interesse in lei.
Buonasera, concordo con i colleghi sulla necessità di rivolgersi a un professionista qualificato. In linea generale posso dirle che esistono dei programmi di Mindful Eating che integrano tecniche di meditazione con esercizi utilissimi per gestire la fame emotiva. Può visitare il mio profilo per avere qualche informazione in più. Cordiali saluti
Buonasera, come già suggerito dai miei colleghi sarebbe consigliabile capire qual è la causa che ha dato origine a questo problema . A seconda della gravità della sintomatologia oltre alla figura dello psicologo è fondamentale anche la figura di un nutrizionista e di un medico . Rendersi conto di avere una difficoltà e voler porre rimedio è il primo passo . Prosegua con fiducia . Cordiali saluti
Salve, lei soffre del disturbo di binge- eating-desorder(BED), in italiano può essere tradotta in "abbuffata compulsiva". Cibo ingerito in eccesso non per cibarsi e stare bene, ma per ingozzarsi fino a stare male, non c'è più niente "solo io ed il cibo". Nella sua domanda non ci dice se lei soffre di "obesità" o di "bulimia nervosa" nell'obesità non si eseguono comportamenti conpensativi e si è in sovrappeso, mentre nella bulimia nervosa si è normopeso e si eseguono delle condotte compensative tipo, vomito, sport eccessivo, lassativi etc, però in tutte e due si perde il controllo. Sicuramente lei ha una sofferenza ed un grande vuoto, che cerca di colmare strumentalizzando il cibo, che non ci porta giovamento ma ci distrugge la nostra vita. Come già consigliato dai colleghi precedenti, dato che la patologia è multifattoriale, lei dovrebbe farsi seguire da un equipe di medici, nutrizionista, psicoterauta, medico generico, ma il lavoro più importante lo dovrà fare con lo psicoterapeuta, perchè la dieta sarà fallimentare se non lavora su di sè a livello profondo. Per qualsiasi spiegazione si potrà mettere in contatto con me on-line, lavoro con pazienti con patologie alimentari da tanti anni, controlli il mio profilo, cordiali saluti dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno, come già evidenziato la fame nervosa presenta una complessità di fattori che va affrontata certamente con l'aiuto di un professionista psicologo in collaborazione con un nutrizionista. L'ammettere l'esistenza del problema è già un primo fondamentale passo; per qualsiasi ulteriore chiarimento può visitare il mio profilo cordiali saluti Dott.sa Claudia del Vasto
Buongiorno, presso le cliniche psichiatriche universitarie vi sono i servizi ambulatoriali per i disturbi delle condotte alimentari, dove troverà sicuramente aiuto.
La saluto cordialmente, Maurizio Luppi.
Buongiorno a lei,
per guarire da un disturbo della condotta alimentare il primo passo è domandare aiuto e smettere di nascondere il problema al mondo esterno. Perciò bene che abbia esplicitato il suo stato di disagio. Si rivolga ad uno psicoterapeuta e ad un nutrizionista, meglio se i due professionisti lavorano "in rete". Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buongiorno, per guarire bisogna rivolgersi a chi può aiutarla a capire la causa o le cause di questa “fame nervosa” e può suggerirle le “strategie” utili per riuscire a “gestire” le emozioni e le pulsioni di fondo che la spingono a perdere il controllo mettendo in atto un comportamento compulsivo (involontario), quindi il consiglio è di prenotare una consulenza psicologica per comprendere meglio il percorso da intraprendere.
Le auguro una buona giornata e di risolvere presto.
Dott. Andrea De Simone
Buonasera, la fame nervosa altro non è che fame emotiva, legata quindi alle emozioni ed alla loro gestione.
Il cibo spesso viene usato come valvola di sfogo e come strumento di conforto perché, in particolare il cibo spazzatura, ci innalza la glicemia e ci da’ subito una sensazione di sollievo, si innalza il tono dell’umore e ci si sente meglio. Il problema è che questa sensazione dura poco, giusto il tempo del picco glicemico, e poi il mondo torna tutto nero come prima. Quindi ci si rivolge nuovamente al cibo creando così un circolo vizioso.
Per interrompere questo meccanismo è necessario rivolgersi ad un professionista, soprattutto quando le abbuffate sono ricorrenti, poiché si è già conclamato un disturbo alimentare.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti

Dott.ssa Elisa Paterlini
Gentile utente le cause alle spalle di tali disturbi sono di natura psicologica, per tanto è opportuno un percorso che vada verso la rielaborazione dei vissuti della persona e di una loro riequilibrazione per vivere un presente migliore. Saluti.
Buonasera. Un rapporto con il cibo che si Instaura secondo condotte come quelle da Lei descritte è spesso causato dalla necessità di attivazione (o viceversa: spegnimento) dei segnali negativi che derivano da feedback esterni squalificanti. Infatti la visceralità attivata secondo la digestione (e l'eventuale espulsione) di cibo consente di ricentrarsi sulla corporeità distaccandosi dalla squalifica ricevuta. Lei si mantiene su questi segnali corporei, Su di essi si sente, e questo Le consente di attutire l'affettività negativa. Naturalmente di cosa si tratti, del perché questo avvenga, e di come Lei possa agire diversamente, è materia di indagine tramite colloquio psicoterapeutico. Solo indagando gli specifici motivi che sono Suoi personali e appartengono alla Sua storia di vita è possibile impostare il percorso finalizzato alla risoluzione di questa modalità di rapportarsi al cibo. Deve contattare uno psicoterapeuta e fare un primo colloquio anamnestico. Risolverà la problematica con motivazione e impegno. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Buonasera, le consiglio di rivolgersi ad un nutrizionista esperto in disturbi del comportamento alimentare con supporto da parte di un psicoterapeuta. Io mi trovo a Roma ed ho un master in psicobiologia del comportamento alimentare. Se vuole approfondire non esiti a contattarmi. Cordiali Saluti
Gentile utente, innanzitutto è mia premura sottolineare come il livello di consapevolezza sia già un ottimo punto di partenza. È fondamentale essere coscienti rispetto alla proprie difficoltà, quindi motivati e dunque predisposti al cambiamento.
Le problematiche alimentari sottendono motivazioni/cause psicologiche per cui sarebbe importante capire da che cosa è alimentata la condotta alimentare in termini emotivi e cognitivi (come Lei si sente prima e dopo; che cosa pensa prima e dopo; in quali situazioni avvengono le abbuffate; da quanto tempo si manifestano; che cosa vanno a colmare e/o sostituire). Gli spunti di indagine sono molteplici per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per poter formulare un efficace piano di intervento che sicuramente comprenderà il supporto di un nutrizionista. Un caro saluto
Gentile utente, il consumo di cibo indotto dalla fame nervosa è sempre accompagnato da specifiche emozioni. Sono spesso emozioni che non sappiamo riconoscere, non sappiamo darci un nome, ma sono connesse ad un vissuto personale, all'ansia, ad un vuoto, ad un momento particolare della nostra vita, i motivi possono essere molti. Non vanno trascurate allo stesso tempo le abitudini familiari connesse all'educazione alimentare, ma è fondamentare differenziare la fame nervosa da quella biologica, permettendoci di imparare a soddisfare solo quella naturale.
Un altro passo fondamentale è quello di osservare senza giudicarsi, le emozioni che precedono l’emotional eating, in modo da familiarizzare con il problema, accettarle ed iniziare ad assumere consapevolezza dei propri stati emotivi. Per questo, le consiglio una consulenza psicologica, per comprendere meglio il percorso adatto a lei. Si prenda cura di lei.
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Come già evidenziato dai colleghi la fame nervosa presenta una complessità di fattori che va affrontata con l'aiuto di un professionista esperto che possa suggerirle cure integrate da un punto di vista medico e psicologico, ricorrendo se possibile anche alle risorse della medicina naturale. Un cordiale saluto. Dr. Ermanno Paolelli
Salve, si può intraprendere un percorso psicologico al fine di:
1) elaborare da dove derivi il suo nervosismo;
2) identificare e riconoscere gli stati emotivi alla base;
3) elaborare i significati connessi al cibo e alla sua assunzione
4) trovare strategie funzionali per esprimere le sue emozioni senza ricorrere all'assunzione incontrollata di cibo.
Cordialmente, dott. FDL
Buona sera, parla di fame nervosa ed abbuffate. Bisogna comprenderne il motivo, a cosa le serve il cibo e le abbuffate. Quale funzione hanno, e scoprire altro sul suo uso del cibo.
Sarà bene rivolgersi ad un terapeuta con competenze nei disordini alimentari.
Tra le mie competenze sono riportati anche i disturbi alimentari.
Un saluto
Salve, prima di tutto dovrebbe affiancarsi ad un nutrizionista. Sicuramente saprà anche indicarle il terapista adatto alla sua condizione.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare hanno diverse cause psicologici sottostanti. E' bene approfondire sempre questi aspetti, anche attraverso la psicoterapia per evitare il peggioramento del disturbo e le conseguenze fisiche che questo può avere. Di solito come terapeuta valuto la situazione e predispongo un accurato percorso di cura, anche avvalendomi della collaborazione di altri professionisti (psichiatra, nutrizionista o dietologo). Resto a disposizione per poterle offrire una consulenza ed un'eventuale percorso terapeutico, anche online. Cordiali saluti, Dott.ssa Alvisi
Nei disturbi alimentari il corpo assume un ruolo centrale. Il corpo non inteso nella sua esteriorità ma come luogo dove si sperimentano vissuti, si percepiscono sensazioni ed emozioni. Il corpo ci indica la strada per soddisfare i nostri bisogni, ci parla ma non ne ascoltiamo più la voce. Con la fame emotiva il lavoro d'equipes da i risultati migliori. Accompagnata da uno psicologo potrà imparare ad ascoltarsi e scoprire quali emozioni tenta di sopire quando ricorre al cibo, per esempio. Gli altri professionisti (medico e nutrizionista) le daranno utili suggerimenti per una "rieducazione" alimentare. Cordiali saluti
Buongiorno,
è importante capire i meccanismi che si trovano alla base dei problemi col cibo. Il cibo è canale per comunicare la propria sofferenza. Il disagio derivante dalle abbuffate può riguardare difficoltà nel gestire le emozioni, perdita di controllo e difficoltà nelle relazioni. Saluti,
Dott.ssa Rosi
Buongiorno. In accordo con gli altri colleghi le suggerisco di rivolgersi ad un professionista. Il punto di partenza dovrà essere la motivazione al cambiamento, perché dietro ogni comportamento che percepiamo disfunzionale c'è un disagio emotivo, e dunque risulta necessaria la voglia di affrontarlo.
Sarà importante concentrarsi non solo sulle conseguenze, ma anche sugli stimoli scatenanti.
Dott. Sassi
Buonasera,
sarebbe importante comprendere insieme a un professionista le cause sottostanti il comportamento disfunzionale Per indirizzarsi verso una cura, potrebbe esserle d'aiuto una consulenza psicologica, affidarsi al parere di una persona competente in materia con la quale imparare a identificare le cause del disagio ed apprendere nuove strategie più efficaci per affrontare la sua difficoltà alimentare. Insieme ad una consulenza psicologica potrebbe associare una visita da un dietologo o nutrizionista. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Lavoro in collaborazione con un poliambulatorio che offre vari servizi per la cura della persona (anche dal punto di vista della corretta alimentazione).
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Malaguti
Gentile utente, innanzitutto si rivolga a un professionista specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari, le metodologie utilizzate sono tutte valide, l'aspetto più importante è sempre la relazione che si crea tra paziente e terapeuta.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Buonasera, per affrontare i disturbi del comportamento alimentare è necessario comprendere il disagio che ci spinge a metterli in atto. Il rapporto con il cibo in questi casi è un sintomo di malessere che si manifesta attraverso il corpo. In molti paesi ci sono servizi multidisciplinari che affrontano questa tematica utilizzando diversi professionisti: questa, a mio avviso, è la strada da preferire. Se non fosse possibile Le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicologo/psicoterapeuta che La potrà aiutare. Un caro saluto. Dott. Daniele Dondi
Buonasera, si può cercare dare un significato alla domanda che presenta solamente conoscendo chi sta attraversando la problematica che descrive.
I disturbi di questo tipo spesso sono la punta dell'iceberg di diverse problematiche con una radice di tipo emotivo e relazionale. Suggerisco un percorso psicoterapeutico attraverso il quale poter comprendere con l'aiuto di un professionista quali sono i significati profondi del comportamento che lei riporta.
Un saluto e buon proseguimento.
Dott.ssa Miriam Aiello
Salve, fame nervosa e abbuffate sono comportamenti che possono avere una rilevanza clinica tra i disturbi del comportamento alimentare. Detto questo, per poter agire a riguardo è necessario interrogare la sua storia personale e capire cosa dicono di lei questi sintomi.
Un percorso psicoterapeutico può essere un buono strumento per intervenire in merito.
Un caro saluto. Dott. Francesco Conti
Salve,
sono tante le cause che inducono una persona a rifugiarsi nel cibo. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista, a cui potrà raccontare in maniera più approfondita la sua storia.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Savio
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare necessitano di un intervento multidisciplinare per essere adeguatamente seguita sia dal punto di vista psicologico sia nutrizionale. La invito pertanto a contattare una psicologa a cui raccontare la sua storia così che la aiuti e la sostenga. E successivamente una nutrizionista per essere aiutata nel piano alimentare. Cordiali saluti. Dott.ssa Elena Menegon
Buongiorno,
In primis è fondamentale che riesca a decifrare il suo malessere, che a quanto descritto è legato a livello comportamentale alla sfera dell'alimentazione; esistono diversi disagi legati all'alimentazione, dalla cosidetta "alimentazione emotiva" ai veri e propri Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione...sarà fondamentale un corretto inquadramento diagnostico; come secondo step, internamente alla terapia potrebbe essere utile quanto necessario individuare il rapporto di tali comportamenti con la dimensione emotiva, per comprendere quali emozioni e vissuti possano "celarsi" alla base. Tassello fondamentale sarà poi riconoscere i meccanismi cosiddetti "disfunzionali" (meccanismi riproposti automaticamente per far fronte a specifici vissuti/emozioni) e sostituirli gradualmente con meccanismi più funzionali e salutari.
Esistono numerosi protocolli di terapia in grado di poterle fornire una risposta contingente e adeguata alla sua richiesta, dalla Mindful Eating (approccio volto a riscoprire un rapporto più sereno con il cibo, prendendo spunto da tecniche Mindfulness) alle terapie Evidence Based apposite per difficoltà e Disturbi Alimentari.
Buona Giornata!
Dott. Luca Oppo
Buongiorno
si certo, si devono seguire delle indicazioni e degli esercizi da svolgere con un terapeuta esperto in DCA.

Puoi chiamarmi o scrivermi e fissiamo un incontro così da parlarne insieme.

dott.ssa Letizia Muzi
La fame nervosa e le abbuffate possono essere difficili da affrontare, ma ci sono diverse strategie che puoi adottare per gestire e ridurre questi comportamenti. È importante identificare le cause alla base di questi episodi. Potrebbero essere legati allo stress, all'ansia, alla noia o alle emozioni negative. Tenere un diario alimentare o emotivo potrebbe aiutarti a individuare i pattern e le situazioni specifiche che portano a questi comportamenti.

Una volta identificate le cause, è utile cercare alternative salutari. Ad esempio, invece di mangiare compulsivamente, puoi dedicarti a una tua attività preferita come leggere un libro, fare una passeggiata, ascoltare musica o praticare la meditazione. Trovare modi non alimentari per affrontare le emozioni negative o lo stress può essere molto benefico.

È anche importante stabilire un piano alimentare equilibrato, che includa pasti bilanciati e spuntini nutrienti. Mangiare in modo regolare può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a ridurre la voglia di abbuffarsi. Concentrati su alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi sani che ti danno una sensazione di sazietà più duratura.

La pratica del mindful eating può essere molto utile. Essere consapevoli di ciò che mangi e dei segnali di fame e sazietà ti aiuta a rallentare e ad apprezzare il cibo. Mangiare in modo consapevole ti rende più attento alle porzioni e ai segnali del tuo corpo. Evita di mangiare in modo distratto, come davanti alla TV o al computer, e fai attenzione ai segnali interni che ti indicano quando sei sazio.

Non esitare a cercare supporto professionale. Parla con uno psicologo o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari. Possono offrirti un supporto personalizzato e aiutarti a sviluppare strategie specifiche per gestire la fame nervosa e le abbuffate.

Ricorda che il percorso di guarigione è un processo individuale e richiede tempo. Sperimenta diverse strategie e trova quelle che funzionano meglio per te. Sii gentile con te stesso e mantieni la pazienza durante il percorso di guarigione.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Salve,
La fame nervosa e le abbuffate possono essere sintomi di un disturbo alimentare, come il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) o possono essere collegati a fattori psicologici, emotivi o comportamentali complessi. È importante sottolineare che la mia risposta è di carattere generale e che è consigliabile cercare un supporto professionale specifico per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.

Per guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate, è necessario un approccio multidimensionale che coinvolga diversi aspetti:

Consulenza terapeutica: La terapia psicologica può essere fondamentale nel trattamento della fame nervosa e delle abbuffate. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e la terapia comportamentale dialettica (DBT) sono approcci comuni che possono aiutare a identificare i pensieri disfunzionali, le emozioni e i comportamenti collegati alla fame nervosa. Questi approcci terapeutici possono fornire strumenti per affrontare l'ansia, lo stress o altri fattori che scatenano la fame nervosa.
Alimentazione consapevole: Imparare a sviluppare una relazione più equilibrata e consapevole con il cibo è essenziale. Ciò può includere l'apprendimento di segnali di fame e sazietà, l'ascolto dei bisogni del corpo e la scelta di alimenti sani ed equilibrati. Un nutrizionista specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari può fornire indicazioni specifiche e un piano alimentare adatto alle esigenze individuali.
Gestione dello stress ed emotiva: Imparare a gestire lo stress, le emozioni negative e i trigger emotivi può contribuire al recupero. La terapia può includere strategie di gestione dello stress, tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, e lo sviluppo di abilità di coping alternative per fronteggiare l'ansia o l'emozioni negative senza ricorrere alla fame nervosa.
Supporto sociale: Coinvolgere amici, familiari o gruppi di supporto specifici per i disturbi alimentari può essere molto utile nel processo di guarigione. Condividere le esperienze con persone che comprendono e offrono sostegno può aiutare a superare le sfide e a mantenere la motivazione.
Autocompassione: Coltivare l'autocompassione è un aspetto importante nel trattamento della fame nervosa e delle abbuffate. Imparare a perdonarsi e ad accettarsi può contribuire a ridurre l'autocritica e la vergogna associate a questi comportamenti. Lavorare sulla propria autostima e sull'accettazione di sé può facilitare il percorso verso una relazione più sana con il cibo.
È fondamentale sottolineare che ogni individuo ha bisogni e percorsi di guarigione unici. Pertanto, è altamente consigliabile consultare un professionista esperto nel trattamento dei disturbi alimentari per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare hanno spesso una natura emotiva. Nella mia esperienza ho visto persone approcciare in maniera molto più positiva alle diete se sono seguiti e accompagnati da un percorso psicologico. Sarebbe utile approfondire i fattori psicologici ed emotivi che sono alla base del disturbo alimentare e come avvengono le abbuffate.
Se desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata, sarò felice di rispondere alle sue domande in maniera più dettagliata.
Gentile utente, la fame nervosa e le abbuffate possono avere origine da difficoltà emotive. Sarebbe auspicabile dare voce al suo vissuto con l'aiuto di un professionista della salute mentale. Resto a disposizione, buona giornata
Salve, i DCA, disturbi del comportamento alimentare, richiedono, come tutti i disturbi, un focus specifico e un intervento studiato su misura sulla persona che li riporta. Spesso è utile un intervento di tipo multidisciplinare in cui è previsto un percorso con unæ psicologæ/psicoterapeuta che aiuti a far luce sullo strato psicologico del disturbo. Un abbraccio
Buongiorno, sarebbe utile intraprendere un percorso di supporto psicologico abbinato a delle consulenze erogate da un dietologo. Sarebbe opportuno effettuare un percorso di mindful eating e iniziare a comprendere cosa sia la fame emotiva, riconoscendo il senso di sazietà.
Buonasera,
è indicato in questi casi rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla a gestire questi momenti e ad acquisire consapevolezza delle emozioni connesse al suo comportamento alimentare.

Rimango a disposizione.

Un caro saluto
Dott.ssa Luana Mazzeo
Buongiorno, in questi casi è opportuno intraprendere un percorso psicologico per imparare a comprendere la causa scatenante, imparare strategie di gestione di questi momenti per riappropriarsi di un rapporto “sano” con il cibo. Rimango a disposizione anche online. Buona giornata.
Grazie per la domanda stretta e concisa. Le posso assicurare che ci sono delle tecniche molto affidabili e consolidate sia in termini di efficacia che in termini di efficienza da utilizzare in casi come questo. Rimango a disposizione, nel caso in cui volesse approfondire. Dott.ssa Francesca Gottofredi

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