Molto spesso sono ansioso propio perché mio figlio è stato operato al cuore adesso diciamo che è tut

36 risposte
Molto spesso sono ansioso propio perché mio figlio è stato operato al cuore adesso diciamo che è tutto ok come devo fare per superare questa angoscia che mi si è attacata addosso
Gentile signore, se sentiamo che nostro figlio è in pericolo o se lo vediamo soffrire, i nostri livelli di attivazione schizzano alle stelle. Scatta in noi il senso di protezione, spesso però accompagnato in molti casi, come quello di suo figlio, dalla paura della perdita, o di non essere efficace, di non essere in grado. Passato il pericolo effettivo questi sentimenti di inadeguatezza possono rimanere in noi creando disagio. Il fatto che lei riconosca questa angoscia e desideri liberarsene è già di per sè positivo, e sono certa che un breve percorso di psicoterapia mirato alla ristrutturazione di questa brutta esperienza potrebbe risolverle presto il problema. Buona fortuna!

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Buonasera, mi rendo conto che la sensazione di angoscia che "sente attaccata addosso", dopo aver già sperimentato la paura per l'operazione di suo figlio, possa essere veramente impegnativa, non posso fare a meno di pensare al proverbio "oltre al danno la beffa".
Posso assicurarle che tale circostanza risulta abbastanza tipica dopo aver vissuto un esperienza negativa molto forte.
La notizia positiva e che parte della risoluzione sia proprio nell'avere la consapevolezza che così come sente che le si è "attaccata" (quindi non le apparteneva prima), sia quindi altrettanto possibile che lei riesca a "staccarsela".
In molti casi sicuramente il tempo, l'occupazione e l'allontanarsi della causa scatenante (operazione di suo figlio) facilita il recupero di un nuovo equilibrio, ma laddove dovesse sentirne una persistenza, sappia che esistono alcune tecniche specifiche per lavorare in psicoterapia su disagi di questo tipo.
Le auguro di ritrovare quanto prima la pace che desidera, in caso contrario non esiti a contattarmi.
Buona serata.
Ciò che lei descrive come angoscia è in realtà un meccanismo protettivo, evoluzionistico, che permette a lei padre di poter aiutare suo figlio ora e in futuro. Non capisco, però, se oltre ad essere una spiacevole sensazione, ci sono anche elementi che sarebbero più invadenti, quali pensieri ricorrenti verso la salute di suo figlio, attivazione continua, incapacità di avere una visione più neutrale e oggettiva. In questi casi potremmo ipotizzare che lei stia vivendo una sorta di Disturbo Post Traumatico da Stress. Se così non fosse, ma si trattasse di un normale meccanismo, presente non solo nell'uomo, di protezione verso il suo figliolo, che è stato comunque in pericolo, probabilmente si allenterà col tempo e farà parte del vostro rapporto. Può valutare comunque di rivolgersi ad un professionista per rielaborare, anche in breve tempo, i suoi vissuti
Buongiorno, per elaborare in maniera più adattiva la situazione traumatica che ha vissuto le consiglio di rivolgersi a un professionista che usi la tecnica EMDR che attraverso i movimenti oculari in breve tempo consente di superare il trauma.
Se desidera maggiori informazioni sono a disposizione.

Cordiali saluti
Dottssa Esposito Malata Grazia
Ciao! Ti sono molto vicina come genitore in questo tuo sentire, la perdita di un figlio è inelaborabile anche solo come idea e anche solo come idea, rispondendo ad essa alcuni dati di realtà, come l'intervento del tuo ragazzo, è in grado di lasciare la paura e una profonda irrequietezza. Ora però il tuo intelletto è in grado di elaborare il dato oggettivo, fuori pericolo, anzi...meglio ora senza problema... Ma tu? Forse sarebbe ora che la tua energia si riversasse in parte su di te, per recuperarti...investi su di te, alleggerisci tuo figlio anche del timore di essere il motivo del tuo abbandono e del tuo malessere....tutto sarà nuovamente luminoso ! In questo processo puoi farcela ds solo, ma forse con la guida e l'accompagnamento di un professionista potrebbe essere più semplice e profondo. Buon lavoro e In bocca al lupo! ????
Gentile signore,
situazioni di pericolo per noi o per i nostri cari soprattutto per i figli, stimolano uno stato di allarme che non si risolve con la risoluzione del pericolo, ma si protrae per un tempo fisiologico, se non intervengono altri fattori di rischio.
È importante ricostruire come si è presentato il pericolo, se per esempio il problema che ha portato alloperazione è stato affrontato nel tempo, o si è presentato all’improvviso, inaspettatamente, dando al pericolo un carattere di imprevedibilità e minando perciò anche altri aspetti del proprio equilibrio emotivo.
Va detto, come fanno notare i colleghi che mi hanno preceduto, che tutto ciò che riguarda i figli è altamente attivante, e mette in discussione la capacità personale di far fronte al proprio compito di accudimento.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Gentile signore,
la malattia di suo figlio ha messo a dura prova il suo senso di protezione e di accudimento verso di lui, tutte le sensazioni erano alterate esasperate dal pericolo di perdere il figlio creando uno stato di ansia altissimo. La sensazione di impotenza di fare lei direttamente qualcosa per il figlio ma delegare, scegliere e fidarsi delle “giuste cure salva vita” forse è stato dilagante, un miscuglio di sensazioni negative che le hanno creato caos e angoscia. Ritengo, come i colleghi le hanno già consigliato, sia necessario consultare uno psicoterapeuta che vi aiuti ha sbrogliare la matassa emotiva che si è formata intorno all'evento, anche suo figlio avrà “una sua matassa di dubbi” da dipanare. Auguro a lei e alla sua famiglia buona fortuna.
Gentile Papà, sicuramente la dura prova alla quale la vita ha sottoposto lei e tutta la sua famiglia, lascerà il segno nelle vostre vite..percepire delle preoccupazioni inerenti a questa esperienza è sicuramente normale, ma ci sono delle situazioni in cui potrebbe risultare difficile ripristinare un nuovo equilibrio e si potrebbe manifestare un Disturbo da adattamento (DA) con sintomi emozionali e comportamentali. Le consiglierei di richiedere una consulenza psicoterapeutica per affrontare al meglio questa fase.
Cordialmente.
Gentilisimo, vorrei dirle che a parte un primo periodo in cui l'ansia trovi giustificazione riguardo quanto ci accade nella vita, successivamente credo che non dovremmo soffrire inutilmente, non ce lo meritiamo. Penso che un giusto atteggiamento sia quello di cominciare a dedicarsi a se stessi, e le modalità possono essere molteplici, anche se credo che molte volte sia necessario rivolgersi ad uno psicologo, il quale potrà aiutarla a trovare la giusta via per se stesso. Le auguro una buona giornata, per se e per il suo figliolo. Antonio Barbera
Buongiorno,
gli interventi cardiochirugici hanno in genere un forte impatto emotivo non soltanto sul paziente ma anche sui propri familiari. Possono innescarsi timori ed angosce legate al senso di perdita, di separazione e di impotenza. Le reazioni ad un evento di questo tipo possono manifestarsi in maniera diversa in base a una molteplicità di fattori tra cui il momento di vita in cui è sopraggiunto, la modalità (es: urgenza dell'intervento), il vissuto del paziente, nonché l'opportunità di ricevere un supporto socio-familiare e di condividere i propri stati emotivi. La possibilità di accettare ed elaborare la malattia di un figlio può rappresentare un percorso difficile che può essere affrontato attraverso l'aiuto di uno specialista. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per approfondire il suo vissuto e capire se è il caso di intraprendere l'iter psicoterapeutico. Resto a disposizione per ulteriori domande.Cordiali saluti. Alessandra Piarulli
Salve. L'operazione di suo figlio è stata probabilmente vissuta da lei come un trauma che le provoca ansia ed angoscia.
Le consiglio l'EMDR che è una procedura psicoterapeutica rapida che le permetterebbe di elaborare in tempi brevi il trauma. Resto a disposizione per chiarimenti.
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Buongiorno, come da lei indicato, potrebbe essere l'operazione di suo figlio ad aver scatenato questa sensazione di angoscia. Credo possa esserle utile prendere contatto con un professionista della sua zona per affrontare subito la situazione. Oggi non sembra essere qualcosa che la tormenta al punto di compromettere qualche ambito della sua vita ma vi è la possibilità che questa sensazione aumenti e si espanda a macchia d'olio. Cerchi di intervenire prima possibile.
Arrivederci
Salve. la sua condizione di "angoscia" come lei l'ha definita che le è rimasta attaccata addosso puo' essere elaborata grazie all'aiuto di un professionista della salute mentale. potrei dirle (interpretando quello che lei sta dicendo) che lei non riesce a "rilassarsi".
forse potrebbe farsi aiutare a recuperare la sua serenità ritrovando le sue capacità di autoalleviare la tensione.
Cordiali Saluti.
Buongiorno a lei,
il timore della perdita di un figlio credo sia una delle angosce più intense che una persona possa provare; se prima e durante l'operazione è riuscito ad essere forte anche per suo figlio, ora che può finalmente allentare lo stato di allerta la paura viene fuori...a scoppio ritardato. Se pensa che lavorare sulla sua paura possa esserle utile per essere più sereno e per non divenire iperprotettivo con il ragazzo come reazione alla paura provata (una reazione quasi automatica per un genitore preoccupato), valuti di contattare uno psicoterapeuta a formazione psicoanalitica. Un cordiale saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buonasera, provi a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Gentile utente, la sua ansia, da ciò che leggo, è causata dal forte legame con suo figlio e da una forte preoccupazione che ancora possa accadere un fenomeno spiacevole. Sicuramente il tempo può aiutare a ritrovare la serenità e la fiducia, ma se questo non dovesse accadere, contatti uno psicologo nella sua zona. Saluti.
Buongiorno, essere in ansia per un evento importante è fisiologico, normale, e aggiungerei sano. Un'operazione chirurgica che coinvolge una persona a noi cara è certamente un evento che comporta agitazione e ansia! Sembra, tuttavia, che anche passato questo evento Lei non sia riuscito ad abbassare il livello fisiologico di agitazione. Non è chiaro cosa intervenga: preoccupazioni per la salute del figlio, paura che accada qualcosa di brutto a Lei o ad altri, eccetera. Non è chiara la situazione attuale, il contesto, gli sviluppi possibili a livello medico. Questi dettagli, insieme a una buona raccolta anamnestica, rendono il tutto comprensibile. Se ritiene che il pericolo sia passato e trova strana questa agitazione residua, si rivolga al medico di base per un aiuto, o laddove non si plachi l'ansia, provi a valutare la richiesta di un consulto psicologico. In bocca al lupo! DMP
Salve, quando si tratta di figli l'ansia aumenta in modo esponenziale, quindi è una cosa normale che tutt'ora sia ancora agitato. L'importante è che ora suo figlio stia bene. Chiaramente se l'ansia dovesse persistere, la invito a parlare con un professionista, cosicché possa sfogarsi un po'.
Stia bene.
Dott. Fiori
Buongiorno, provi a parlarne con uno/a psicoterapeuta affinché possa aiutarla nel recuperare il benessere. Può rivolgersi al servizio pubblico o presso un/a professionista in regime privato. Saluti.
Salve, mi dispiace per l'evento accaduto. Chiaramente quando c'è in ballo un figlio l'attivazione emotiva raggiunge livelli altissimi, non possiamo sopportare l'idea che un figlio soffra ma purtroppo la sofferenza è parte integrante della vita. E' comprensibile l'angoscia che prova tuttavia se dovesse ritenere che è troppa oppure che la ostacola nelle attività quotidiane credo che un supporto psicologico possa aiutarla.
In bocca al lupo e auguri di pronta guarigione, dott. FDL
Buongiorno, sviluppare certe paure nei confronti di un figlio è più che naturale, si rivolga ad un professionista e intraprenda con lui un percorso atto a mitigare quelle sensazioni che le creano disagio.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile babbo, per il ruolo paterno che ricopre, immagino che si sia fatto portatore non solo delle sue paure ma anche di quelle di suo figlio, nel tentativo di proteggerlo. Quando usa il termine "attaccata addosso" lascia immaginare la sua necessità vitale di porsi disfare dell'angoscia che permane ancora. A tal proposito vorrei offrirle la possibilità di ripensare a questa angoscia come a qualcosa da poter trasformare in altro, facendo si che possa assumere altra forma. Nel far questo le consiglio caldamente di riflettere sulla possibilità per lei di avviarsi in un percorso di terapia che la possa accompagnare nell'elaborazione del proprio disagio.
Le faccio un grande in bocca al lupo e se lo riterrà necessario può scrivermi in privato.
Dott.ssa Ilaria Zazzera
Salve, immagino la tensione, preoccupazione, paura che ha provato per l'operazione di suo figlio. Prima di essere sicuri che la sua ansia sia causata solo da quell'evento è opportuno interfacciarsi con uno psicologo e sostenere un colloquio. Dopo aver valutato la situazione si possono applicate diverse tecniche di gestione dell'ansia ad esempio un training di rilassamento muscolare progressivo.
La saluto
La sua angoscia va accolta e metabolizzata.
Ne parli con un professionista: Psicologo Psicoterapeuta.
Gentile utente, un'operazione così delicata può certamente far preoccupare un genitore, se la situazione dovesse causarle ansia ancora per diversi giorni può contattare uno specialista psicologo, ci sono diverse tecniche cognitivo comportamentali molto utili nel trattare l'ansia. Cordialmente Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno gentilissimo utente, il mio invito è quello di riflettere sul suo malessere più che giustificato, magari cominciando un percorso terapeutico
cordiali saluti
AV
Gentilissimo, grazie per aver condiviso la sua esigenza. La migliore strategia per combattere l’ansia è un percorso terapeutico sulle emozioni che stanno alla base dei suoi sintomi.
Prima di tutto, durante le sedute di terapia, mi occuperei di aiutarla a riconoscere e prendere consapevolezza delle proprie emozioni represse. Sono infatti le emozioni, quando sopite nel profondo della psiche della persona, che scatenano l’ansia. È proprio in questo modo che si possono guarire i cosiddetti MUS richiamati sopra, cioè rendendo superflua la loro sussistenza. In caso volesse essere edotto delle strategie possibili, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve, mi dispiace molto per quanto le è successo e immagino il periodo difficile che ha dovuto affrontare. Proprio per questo forse oggi viviamo in questo stato di forte ansia e preoccupazione, nonostante il pericolo sia passato, poichè abbiamo la costante paura che qualcosa possa accadere di nuovo e che quello che stiamo vivendo oggi non è un vera e propria "vittoria" ma solo una "calma apparente".
Le consiglio di consultare un professionista proprio per ritrovare quella serenità che ad oggi si merita.
Giulia
Buonasera, quella che lei ha vissuto è probabilmente una forte paura perdere suo figlio. Molto spesso, in situazioni del genere ci facciamo forza per affrontare ciò che accade, per poi crollare quando la situazione si calma. Le consiglio di elaborare la situazione con un professionista, non appena se le sente
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Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando, nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Resto a disposizione,anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Salva, è comprensibile avere uno stato ansioso se dobbiamo fronteggiare situazioni che ci preoccupano riguardanti i nostri cari. Nel suo caso specifico affrontare un'esperienza come quella di un'operazione al cuore è davvero un evento stressante in una famiglia e quando succedono eventi molto stressanti tendiamo a metterci in uno stato d'allarme, anche quando questo allarme viene meno. Il suo sistema ha bisogno di riacquisire nuove risorse così da potersi permettere di non essere sempre attivo. Un percorso terapeutico l'aiuterebbe ad avere degli strumenti per non essere preda dei sintomi ansiosi. Se è interessanta ad approfondire, io sono a sua disposizione.
Dott.ssa Salvati Lavinia
Gentilissim*, 
capisco il suo stato d'animo in seguito all'operazione al cuore di suo figlio, e mi dispiace molto. È importante che riconosca e che accetti le sue emozioni. La preoccupazione per la salute di suo figlio è naturale, quindi provi a non giudicarsi. Condivida le sue preoccupazioni con persone amiche o con familiari che sappiano ascoltarla, questo può alleviare il peso emotivo e darle sollievo. Provi a prendersi cura si se stesso meditando, svolgendo attività fisica, cercando hobby piacevoli che possano in qualche modo contribuire a ridurre l'ansia che prova. Si informi sulla condizione di salute di suo figlio cercando notizie da fonti affidabili, chiedendo quindi al personale medico tutto ciò che possa farle meglio comprendere la situazione. Consideri la necessità di consultare un professionista della salute mentale, come uno psicologo, che può offrirle sostegno e consigli specifici per affrontare l'ansia e aiutarla a sviluppare strategie personalizzate per gestire l'angoscia che ora sente.
Ogni percorso verso il recupero emotivo è unico. 
Sia gentile con se stesso e abbia fiducia, sono certa che con il tempo e con il giusto supporto professionale, potrà ritrovare il suo splendido equilibrio. 
Cordiali saluti,
Dott.ssa Sgorlon Annamaria
Gentile utente, è importante che lei intraprenda un percorso di supporto psicologico per valutare meglio i vissuti e le emozioni che prova.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Buone Festività.
Dott. Luca Rochdi
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Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Sarebbe utile, in questo caso, essere supportato da un professionista ed intraprendere un percorso di supporto psicologico.

È comprensibile che l'esperienza del tuo figlio che è stato operato al cuore abbia generato un senso di ansia e preoccupazione in te. Anche se la situazione sembra ora sotto controllo e tuo figlio sta bene, è normale che tu possa ancora sentire una certa angoscia o preoccupazione residua.

Per superare questa angoscia, è importante affrontare i tuoi sentimenti in modo sano e cercare supporto quando necessario. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

Comunicazione: Parla apertamente con il tuo partner, amici o familiari di fiducia riguardo ai tuoi sentimenti. Esprimere le tue preoccupazioni può alleviare il carico emotivo e offrirti un supporto emotivo.

Supporto professionale: Se l'ansia persiste o interferisce con la tua vita quotidiana, potresti considerare di rivolgerti a uno psicologo o uno psichiatra. Un professionista della salute mentale può aiutarti a esplorare le tue preoccupazioni in modo più approfondito e sviluppare strategie per gestire l'ansia.

Pratiche di auto-curare: Dedica del tempo a te stesso per praticare tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda o lo yoga. Queste pratiche possono aiutarti a calmare la mente e a ridurre lo stress.

Sviluppare una rete di supporto: Cerca gruppi di supporto online o nella tua comunità di persone che hanno vissuto esperienze simili. Condividere le tue esperienze con gli altri che capiscono può essere molto rassicurante e ti farà sentire meno solo.

Concentrati sul presente: Focalizzati sul momento presente e su ciò che puoi fare per sostenere il benessere di tuo figlio oggi. Lascia andare le preoccupazioni sul futuro e concentrati su ciò che è sotto il tuo controllo ora.

Ricorda che è normale sentirsi ansiosi dopo un'esperienza medica importante, soprattutto quando coinvolge un familiare stretto. Con il tempo e con il supporto adeguato, è possibile superare questa angoscia e trovare un senso di pace e tranquillità.
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