Mi vergogno di me stessa e non solo.. Sento di non meritarmi niente... Non mi sento mai all'altezz

19 risposte
Mi vergogno di me stessa e non solo..
Sento di non meritarmi niente...
Non mi sento mai all'altezza di niente..

Io non so vivere, non lo so come facciano gli altri, ma io mi sento proprio un'imbranata in tutto...incapace è il termine giusto.
Mi vergogno della persona che sono diventata, delle cose che faccio e che non faccio, di tutti i miei errori commessi, di come vivo la mia vita...

Sento che le persone non mi capiscono, lo percepisco attraverso le parole che mi si vengono dette, attraverso i loro sguardi, gesti. Sento di non parlare la stessa loro lingua...e questa cosa mi fa sentire così sbagliata....un difetto vivente.

Non riesco a...fare nulla...scusate, mi viene da piangere....
...
Non so stare con le persone, non riesco ad essere me stessa, sincera.. perchè appunto mi vergogno....
.....
È tutto così complicato nella mia testa....e lo so, lo so che agli occhi degli altri i miei problemi non contano nulla, ed è per questo che spesso non ne parlo con nessuno e piango di nascosto e vorrei non esistere più, me la prendo con me stessa, mi arrabbio per come sono fatta...

Io ho troppe paure....
Ho già fatto psicoterapia di tipo psicodinamico per 4 anni, alcune cose le ho superate ma altre no, appunto perchè ho paura, in psicologia vengono chiamate resistenze al cambiamento. Io non ce la faccio a prendere coraggio....ecco perchè sento di non essere all'altezza di una psicoterapia, non so essere una brava paziente...
Anni a leggere, informarmi e sperare che la psicoterapia poteva darmi qualcosa...e invece mi rendo conto con grande delusione (e mi dispiace dirlo...) che non fa per me, personalmente mi è stata utile fino ad un certo punto...tutto il resto dovevo farlo da sola e allora mi chiedo a cosa mi serve andare lì?
Non voglio influenzare nessuno con la mia esperienza, anzi provate sempre prima di esprimere giudizi a riguardo, proprio perchè siamo tutti diversi seppur soffriamo delle stesse problematiche.

Mi viene da piangere....non riesco ad accettare che non ci sia niente e nessuno che possa aiutarmi...devo fare tutto da sola...e mi fa stare male questa cosa.....e sento che gli altri non mi capiscono quando parlo di questo.

Ho avuto solo un consulto con uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale...e ho avuto molta paura, perchè so come funziona questo tipo di psicoterapia, ti espone alle tue paure gradualmente....io avevo detto con sincerità al terapeuta che non me la sentivo, potevo anche iniziare ma nel momento in cui mi avrebbe dato dei compiti da fare io non li avrei svolti, appunto perchè ho paura.

Quanti pianti mi sono fatta con la mia vecchia terapeuta....spesso mi arrabbiavo con lei perchè non accettavo che per risolvere il mio problema non ci fosse un modo più semplice....

Tutto questo mi fa sentire...non lo so...come se non c'entro nulla io con questa vita, che era meglio se non nascevo...

Più di una volta ho pianto davanti a mia madre dicendole che volevo tanto morire....ho visto nel suo volto tutta la delusione e preoccupazione che un genitore possa provare....

Io sono così, finisco per deludere chiunque. È anche per questo che mi tengo lontana da possibili relazioni amicali e non. Non voglio che le persone stiano con una come me. Non voglio sentirmi schifata dai loro occhi.

Perchè..? Perchè non c'è un altro modo più semplice?
......
Buonasera. Le parole, da una parte, ci permettono di comunicare; da un'altra ci rivelano chi siamo. E' a questo che deve mirare: non a essere compresa, ma a trovare le parole giuste per raccontarsi. E queste parole ce le ha lei, nessun altro: non è una condanna, ma una benedizione, se ci pensa.
sm

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Buon giorno. Ho letto attentamente le sue parole e concordo con quanto detto dal collega che le parole sono un utile strumento per raccontarsi ma allo stesso tempo dalle sue parole è possibile comprendere la sua persona. Credo che per lei la psicoterapia psicodinamica sia la più indicata. Con questo non voglio dire che le altre correnti non siano opportune ma credo che sia importante per lei provare a ricercare le cause e l'origine del suo malessere piuttosto che eventuali strategie risolutive. Un volta trovate le cause a seguito di un accurato processo conoscitivo sono certo che Lei potrà entrare maggiormente in contatto e riconoscersi maggiormente e a seguito di questo lavoro sarà per lei certamente più facile individuare le strategie più o meno opportune per il suo benessere. Le faccio una domanda? Prima di iniziare il lavoro psicodinamico le è stata proposta una psicodiagnosi? Cordialmente Gian Piero dott. Grandi.
Cara utente,
leggendo le sue parole si percepisce la sofferenza che prova.
Credo che lei abbia avviato un buon lavoro con la sua prima terapeuta, ma che come tutti i processi di cambiamento, stia attraversando un periodo di forte timore e stanchezza.
Ognuno di noi desidera provare "a farcela da solo", chiediamo aiuto spesso quando i problemi sono diventati molto più grandi, invalidanti, ma poi, lentamente, se troviamo il supporto giusto, riusciamo a trovare un senso a ciò che ci turba e a trovare nuove strategie per andare avanti più sereni.
Pensare di "cambiare" spaventa, mette davanti ad un'incognita su come si potrebbe diventare, ma la terapia non è un modo per trasformare le persone, è un modo per aiutarle ad esprimere quelle possibilità che sono spesso già dentro di loro, ma che per qualche motivo non sono riuscite ad emergere.
La invito pertanto a condividere questi suoi timori con la sua terapeuta... le "resistenze al cambiamento" hanno un senso nel processo terapeutico... può trattarsi di un momento in cui ha bisogno di "scalare la marcia" perché sente che la terapia sta andando troppo a fondo e troppo velocemente su elementi delicati per lei, di un momento in cui si sente più in difficoltà, di un momento in cui è arrabbiata (forse anche con la sua terapeuta), o magari, come lei stessa ha detto, ha preso quello che poteva prendere da questa terapia e ora ha necessità di evolvere nel suo percorso. Credo però che solo condividendo i suoi pensieri all'interno di una relazione che è (o comunque è stata finora) significativa per lei, può riuscire a comprendere il senso di questo momento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Pallagrosi
Buongiorno, ho letto attentamente la sua storia e mi colpisce tanta sofferenza nelle sue parole. Io le caldeggerei di condividere i suoi vissuti e i suoi pensieri con la sua terapeuta, che la conosce e dar voce alla fatica e alle resistenze che il cambiamento inevitabilmente comporta.
A volte stare nel malessere in un contesto di relazione aiuta a fare ordine e chiarezza dentro di sé. Un grande in bocca al lupo e un caro saluto AS
Gentile signora, grazie per aver condiviso con noi i suoi pensieri, la sua sofferenza e le sue emozioni. Io credo che la sua elevata sensibilità possa essere anche una risorsa se trova il modo di usarla correttamente. Le consiglio un lavoro integrato che comprenda opportuni aiuti e tecniche per la gestione dell'ansia, e una parte atta a modificare i pensieri automatici disfunzionali che si attivano come etichette e la bloccano in questo stato. In questo modo potrà rinforzare il suo sistema di sicurezza e cominciare dal piccolo ad avere più fiducia, in se stessa e nel mondo, gradatamente. Saluti e auguri,
dr.ssa Elisa Paganini
Buona sera,
si può uscire da questa situazione che descrive. Continui a cercare , non si arrenda. Continui a provare. Cerchi qualcuno con il quale sente di avere una buona alleanza. Se la psicoterapia da sola sente che non basta provi ad aggiungere altre cure, qui al CSM ad es il progetto è integrato ( psichiatra, psicoterapeuta, mindfulness, supporto al lavoro, ecc) E' solo un esempio
Buonasera, la risposta alle sue dolorose parole richiederebbe molti approfondimenti. Mi colpisce molto quando afferma di finire per deludere chiunque perché ciò che più mi è sembrato di leggere nelle sue righe è una grande delusione e sfiducia, verso la psicoterapia ma non solo. Fare tutto da soli non è una condanna, o potrebbe non esserlo: di certo non è, sempre, necessario. Fa paura però, e forse proprio nella sua rabbia potrebbe trovare quella spinta per fare un balzo in avanti, una scelta che l'avvicini alla/e possibilità. Un cordiale saluto Dott.sa Elisa Galantini
A volte ci si sente persi e senza via d'uscita, tutto sembra impossibile, difficile.
Lei ha chiesto aiuto e con la psicoterapia credo che lei abbia dei traguardi.
E' comprensibile che lei sia stanca ed è comprensibile che il cambiamento le mette paura.
Si prenda il suo tempo, ognuno di noi ha un proprio tempo di elaborazione. Potrei consigliarle di affiancare alla terapia altre attività che possano stimolarla e attivare interessi.
credo inoltre che lei possa ritenersi soddisfatta dei traguardi fin qui raggiunti, lei ha mostrato comunque tanto coraggio.
Non vanifichi il suo lavoro e tutta la sua fatica, forza!
un caro saluto
Dr. Federica Pellegrino
Grazie per aver condiviso la sua sofferenza. Voglio dirle di non arrendersi e continuare il percorso che, seppur attraverso la sofferenza, può portarla alla consapevolezza del malessere che prova e alle sue cause. Tutto è meglio fuorché arrendersi, mi creda. Un abbraccio. Dr.ssa Benvenuti
Gentile utente di mio dottore,

Ho letto attentamente la sua storia, mi viene da dirle di non arrendersi e continuare il percorso psicoterapico che nel tempo potrà sempre di piu accrescere le sue consapevolezze acquisite sino ad oggi. Non demorda, la vita è ancora lunga davanti a sè...

Cordiali Saluti
Dott.Diego Ferrara
Buongiorno, scrive di un forte sentimento di vergogna e di autocritica molto intensa verso se stessa. Pensa di essere deludente e di esserlo agli occhi di sua madre, dalla quale si fa vedere mentre piange e dalla quale riceve un'espressione di sconforto silenzioso. Credo che stia soffrendo molto. Purtroppo in queste condizioni non e facile eseguire un compito. Credo che dovrebbe di nuovo provare a farsi aiutare da uno psicoterapeuta a cui dire quello che non le piace della sua vita, quello che non va. Solo districandosi tra questi stati dolorosi di angoscia, inadeguatezza, vergogna, potrà trovare un modo di sciogliere le sue paure e di vivere più serenamente. Potrebbe anche esserle d'aiuto incontrare uno psichiatra che possa prescriverle un farmaco per stabilizzare il suo umore. Cordiali saluti PG
Gentile Utente, dopo aver letto il suo lungo scritto con interesse, ho pensato che mi sarebbe piaciuto conoscere la sua età e la sua attività: mi sono chiesta, cioè, come passa il suo tempo.
Il fatto che abbia trovato le energie per descriverci così meticolosamente la sua sofferenza mi fa sperare che abbia ancora il desiderio di essere ascoltata e compresa, malgrado le sue paure la portino ad anticipare il giudizio degli altri su di sè. Per cui, non posso che unirmi a quanti, tra i miei colleghi, le hanno indicato di continuare a cercare un modo per stare meglio nel tempo che le è dato da vivere, in altre parole, un aiuto. I modi di fare psicoterapia sono tanti e diversi, lo stesso dicasi per noi terapeuti. Continui a cercare, certamente Lei non sarà adesso la stessa persona di anni fa, per cui non può sapere cosa la vita le riserva di nuovo. Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Pagliara
Buonasera, Lei dice che deve fare tutto da sola e che questo la fa stare male. Proprio tutto da sola? Non c'è stata mai una volta nella sua vita che qualcuno l'abbia aiutata?
Poi afferma: "Non voglio che le persone stiano con una come me. Non voglio sentirmi schifata dai loro occhi". Questo è quello che NON vuole, ma, cosa vuole?
Dr. Fasanella
Gentile utente, percepisco il suo dolore e come lei soffra nel non vedere vie di uscita. Non è la sola e non è sola. Purtroppo ci sono momenti in cui la terapia sembra fermarsi, ma spesso sono anche quelli più proficui. Ci creda e continui. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Utente, le sue parole sono cariche di dolore e sofferenza, non vedere una via d’uscita rende impotenti. Eppure lei racconta di un’esperienza positiva con la sua prima terapeuta che le ha permesso di modificare qualcosa, è vero, il cambiamento richiede tempo e tanta pazienza...ma se sta chiedendo il nostro aiuto è perché ancora crede e spera nella possibilità di ritrovare le energie per rimettersi in gioco e poter vivere una vita piena. Se ha avuto beneficio dalla sua prima terapeuta potrebbe ritornare da lei, in terapia aldilà delle tecniche anche la relazione è importante per favorire il cambiamento.
Un cordiale saluto
Cara utente,
Si avverte tutta la sofferenza che sta provando e le sue parole sono anche tanto dure verso sé stessa. Provi a non giudicarsi per com'è e per ciò che prova ma ad accettarsi e ad iniziare una percorso con una psicoterapeuta con la quale si senta a suo agio e che utilizzi le tecniche che lei sente più adatte a lei.
Cari saluti
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Mi spiace molto per la sua sofferenza, ha bisogno di trovare la soluzione al suo disagio, non si stanchi di cercare la via giusta per lei. Un caro saluto

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