Mi aiutate a capire meglio come funziona e a cosa serve la psicoterapia? Non lo so, forse non fa

20 risposte
Mi aiutate a capire meglio come funziona e a cosa serve la psicoterapia?

Non lo so, forse non fa per me...
Voglio dire se X ha un problema d'ansia e non riesce ad affrontare fisicamente e psicologicamente le situazioni sociali, e si sente dire da genitori e parenti "Dai, provaci!" "Vedrai che non succede nulla", "Buttati" e poi sente dire in altre parole le stesse cose da un terapeuta.....mi cascano le braccia, davvero.
A che serve chiedere aiuto? Che tipo di aiuto da uno psicoterapeuta? Che aiuto da uno psicologo?
Qualcuno sa dove posso trovare un pò di pace e allontanare per sempre la sofferenza? Io vedo solo una soluzione definitiva, ma sono molte le cose che mi trattengono nel prenderla, se fossi stata un pò più coraggiosa l'avrei fatto già da parecchi anni, mi sarei risparmiata tanta sofferenza e ne avrei risparmiata anche a chi mi sta vicino.....
Lo psicologo ha funzione di supporto e sostegno, ma non di cambiamento dj se è non è indicato nel Suo caso. La psicoterapia ha l'obiettivo di dare un significato alle esperienze che Lei vive e che afferra solo parzialmente o che riconfigura in modo non identitario. Aprendo possibilità d'azione, si aprono progetti di sè piu identitari e autentici. L'obiettivo ultimo è la metamorfosi di sè: si può esistere altrimenti, si può essere nel mondo con più serenità e felicità. Per fare ciò, è necessario 1) portare in terapia le esperienze quotidiane 2) rifigurare cio che accade col terapeuta 3) tornare nel mondo, ovvero fare ulteriori esperienze, che verranno da Lei afferrate diversamente grazie alle rifigurazioni effettuate in terapia. In questo senso, essere spronata a fare delle esperienze potrebbe essere funzionale allo scopo (naturalmente non entro nel merito specifico, perché non conosco i dettagli di quanto Le è stato detto). Nel Suo caso specifico, Lei potrebbe provare ansia in situazioni X perché queste La mettono in scacco per qualche motivo. Come fare? È necessario andare a vedere 1) quando 2) come si sente 3) quale contesto esistenziale da senso a quanto sta avvenendo. È possibile che alcune di queste cose Le sfuggano. Purtroppo un po' di impegno nel fare e nell'uscita dalla zona di comfort serve. È chiaro che laddove genitori, amici e terapeuta Le dicano esattamente le stesse cose È possibile che quest'ultimo non stia cogliendo alcuni aspetti. Al momento Lei non vede possibilità d'azione, non vede un futuro: è bloccata nel presente. Per questo non vede soluzioni. La psicoterapia serve proprio ad aprire un futuro possibile. Parli col Suo terapeuta delle difficoltà che sta incontrando. Valuti con lui un cambio di rotta! Si faccia spiegare perché sta lavorando con Lei in questo modo e condividete assieme tempi, mezzi, obiettivi. Se non dovesse funzionare, valuti di iniziare un diverso percorso. Non serve terapeuta e paziente riescono a lavorare bene assieme (senza che questo sia "colpa" di nessuno). A disposizione, in bocca al lupo. DP

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Buongiorno, uno psicologo che le dice in altre parole quello che le dicono gli altri non penso serva a molto.
Poi per alcuni disturbi, come per esempio i disturbi d'ansia, la psicoterapia cognitivo-comportamentale utilizza tecniche e protocolli di valido aiuto che le consentiranno di eliminare questo disagio.
In ogni caso deve prima di tutto trovare un professionista con cui si trova a suo agio e con cui provare a ripartire per risolvere la sua situazione.
Cerchi uno psicologo qui sul portale, cominci a conoscerlo e faccia caso a come si sente.
dott Tealdi
Gentile Utente,
Lo psicoterapeuta aiuta a comprendere cosa impedisca di mettere in pratica soluzioni che ciascuno, chi più o chi meno, ha già individuato da solo. Ad esempio l’alcolista sa che la soluzione ai suoi problemi è smettere di bere, ma comunque non ci riesce, e nello stanare la vera natura dell’ostacolo sta la funzione del terapeuta. L’ansia nelle situazioni sociali è un problema molto diffuso e le soluzioni esistono, e possono essere certamente trovare in un percorso di psicoterapia neanche così lungo come si penserebbe (quantomeno per trattare il sintomo). Si intuisce che viene da una storia di tentativi infruttuosi, e questo comprensibilmente le fiacca lo spirito, ma è possibile che non fossero le soluzioni ad essere sbagliate quanto lo stato interno che le ha guidate. È la consapevolezza che genera cambiamento, le azioni poi ne sono conseguenza. Non ceda, persista nel suo scopo e metta il suo terapeuta al corrente dei dubbi che sta avendo, e ritrovate una direzione condivisa verso cui tendere. Un caro augurio di buona fortuna
Buonasera, la sua domanda è molto profonda e mette in luce il più grande limite di un certa terapia: quello di non prendere in considerazione la sofferenza del paziente. Prima di dirle cos'è, le dirò cosa NON deve essere una terapia. Non è orientata da giudizio o pregiudizio: la psicoterapia, quella vera, sta sempre dalla parte del paziente, non della morale, del buon pensiero, della buona educazione. Non è l'applicazione meccanica di una formula generica e ripetitiva, uguale per tutti: la psicoterapia fornisce uno spazio di ascolto e parola personalizzato, esclusivo e diverso per ogni paziente. Non dispensa consigli, non è fatta di pacche sulle spalle, non fa della profusione di amore consolatorio uno strumento di cura: la psicoterapia, quella rispettabile, cerca di mettere ordine nei pensieri, smaschera contraddizioni, rivela ciò che il paziente non sa di conoscere di già. Non si consuma nel rispecchiamento del paziente con il terapeuta, preso a misura: la psicoterapia valorizza l'unicità di ogni persona e della sua storia. L'offerta della psicoterapia ha a che vedere con la conoscenza di sé e, se c'è una guarigione, passa senz'altro da questa conoscenza. La psicoterapia offre un'opportunità, e non si prefigge uno scopo a priori, altrimenti non resta che un giocattolo più utile al terapeuta che al paziente. Si rivolga a qualcuno che la ascolti e dimostri di essere alla sua altezza. Un ultima cosa: se non se la sente di buttarsi, evidentemente non è ancora il momento. Un caro saluto, mg
Buonasera.
Come i miei colleghi le hanno già spiegato lo psicoterapeuta non da’ consigli o sostegno alcuno nel fare o non fare una cosa o nel prendere o meno decisioni.
Lo psicoterapeuta cura le ferite dell’anima ovvero a fronte di un ‘sintomo’ quale L’ansia ad esempio, non cercherà di trattare il sintomo direttamente ma andrà ad affrontarne le cause e a impostare con lei un lavoro perché lei possa elaborare eventuali blocchi e traumi passati.
L’ ansia o altri sintomi sono sempre funzionali al sistema e quindi non vanno affrontati per primi.
Sarebbe come, a fronte di un incendio, pensare per prima cosa all’arredamento della casa invece di spegnere per primo l’incendio.
Quindi per il suo caso e’ indicata una psicoterapia con uno psicologo specializzato in psicoterapia.
Un cordiale saluto
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Buonasera, la collega che mi ha preceduta nella risposta le ha spiegato molto bene che cosa va bene per lei, una psicoterapia. Tramite questa terapia lo psicoterapeuta ascolterà i suoi ricordi sia positivi che negativi della sua vita, senza dare consigli ne giudizi. Durante le sedute si elaboreranno gli accadimenti che vengono coperti dall'ansia, tale disturbo nasconde il vero motivo che le provoca tutto il suo malessere, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente,
I quesiti che porta sono importanti per capire a chi potersi rivolgere per le difficoltà Personali che si possono incontrare nell’arco della propria vita.
Proviamo a fare chiarezza. Lo psicologo offre sostegno e accompagnamento alla persona in un momento di crisi personale legata a una situazione particolare, limitata nel tempo, come per esempio il dover prendere una decisione importante, oppure un momento particolarmente stressante sul lavoro o nelle relazioni sociali e così via. In questi casi lo Psicologo supporta il soggetto nel rilanciare le proprie risorse personali, identificando le strategie più idonee alla gestione del problema attuale.
La psicoterapia invece è molto più specifica e profonda perché mira alla cura e al trattamento della sofferenza, più o meno intensa, che la persona prova. Infatti l’obiettivo della psicoterapia è la cura e il cambiamento di modalità relazionali, cognitive, emotive, e comportamentali che hanno dato origine alla sofferenza e che ad un certo punto, spesso quando la persona decide di iniziare una psicoterapia, la persona non riesce più a sostenere perché dolorose e disfunzionali.
Ora, per venire a lei e a quello che lei porta, certamente può chiedere aiuto se sente che ne ha bisogno, e lo può ricevere con professionalità, attenzione, onestà E cura. Può fidarsi di se stessa e delle sue sensazioni nei confronti del terapeuta Che sceglie, sia se rimanga Con lo stesso con il quale ha già iniziato Un percorso, Sia se decida di cambiarlo. Spesso Ai pazienti succede Che non si trovano in sintonia con Lo stile del proprio terapeuta e questo può determinare l’esito della terapia.
Infine mi colpisce quello che ha scritto alla fine del post, e la invito a continuare a credere nei benefici che può ricavare dalla psicoterapia, augurandole di trovare il “suo terapeuta”.
Le mando i miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Gentile utente,
la psicoterapia serve per cambiare comportamenti disfunzionali o per eliminare i sintomi come l'ansia, gli attacchi di panico, la fobia sociale ecc.
Non mi è chiaro se si è rivolta ad uno psicoterapeuta e le ha detto le stesse cose dei suoi genitori o se immagina che le direbbe le stesse cose. Se ci è stata, può provare con un altro. E' molto importante che si crei una alleanza terapeutica e se sente che quel terapeuta non fa per lei, può scegliere di provare con altro; ciascun terapeuta è un uomo con le sue caratteristiche personali e con uno specifico approccio terapeutico e quindi potrebbe essere che non ci sentiamo a nostro agio; se dovesse cambiarne tanti, riferisca questa circostanza al terapeuta che potrà valutare se ci sono motivi che la spingono a cambiare e a non intraprendere un percorso duraturo. Se non ci è stata provi .
In genere durante i primi colloqui, lo psicoterapeuta cerca di capire da dove nasce il problema per cercare una soluzione definitiva e in molti casi può darle delle indicazioni pratiche che nel frattempo possono tamponare il problema in attesa che un lavoro più profondo possa dare i suoi frutti e sciogliere il sintomo. Si stabiliscono degli obiettivi terapeutici e periodicamente si monitora il lavoro fatto, in questo modo potrà valutarne l'efficacia in prima persona.
Soprattutto visto il suo scoraggiamento, le consiglio certamente di provare, iniziando con una consulenza psicologica che potrà poi eventualmente trasformarsi in una psicoterapia e aggiungo che, trovato il terapeuta giusto, potrà certamente stare meglio.
Sono disponibile per eventuali chiarimenti,
la saluto cordialmente,
Fabiana Fratello
Buongiorno un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale porta il paziente a rendere consapevoli i pensieri disfunzionali che sono alla base di una conseguenza emotiva e quindi a gestire le situazioni ansiogene. Non esiti a contattarmi per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Rossi Raffaella
Cara utente, non mi soffermeró molto sulla differenza tra psicologo e psicoterapeuta, visto le spiegazioni chiare e particolareggiate date dai miei colleghi. Mi sento piuttosto di parlare di un altro aspetto importante: il tempo e la relazione nel tempo. Mi spiego meglio, la psicoterapia è un percorso in cui ci vuole del tempo affinché avvengano dei cambiamenti o ci si renda conto dei cambiamenti. Questo significa che bisogna avere motivazione, pazienza e sentirsi a proprio agio nella relazione, dare fiducia al terapeuta, anche in momenti che reputiamo strani o di fronte a risposte per noi scontate. Parliamone con lui, come in ogni tipo di relazione interpersonale, anche in questa è fondamentale confrontarsi, comunicare e cercare di avere risposte se ne abbiamo la necessità. Le auguro il meglio e rimango a disposizione se dovesse averne bisogno.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, la differenza sostanziale tra psicologo e psicoterapeuta risiede nel fatto che il secondo è specializzato nel trattamento dei disturbi psicologici (ad esempio ansia, depressione).
Lo psicologo è un professionista che lavora sul miglioramento del benessere e della qualità della vita, ma non è abilitato a trattare i disturbi psicologici.
Fatta questa distinzione, comprendo che si sia sentita spinta in un momento in cui ancora non è pronta ad affrontare le sue paure.
Non si arrenda e trovi il coraggio di esprimere queste sensazioni al suo terapeuta, potrà darle delle spiegazioni in merito.
Saluti, Dr.ssa Elisabetta Fazzari


Buonasera,
La ringrazio per la sua domanda intelligente. Le formazioni professionali, tra psicologia, psicoterapia e psicoanalisi all interno dell 'ambito Psy sono diverse ed offrono servizi diversi all' utente, che se ben informato, così come sta facendo lei, può scegliere più consapevolmente a chi richiedere aiuto per il suo caso.
Lo psicologo si occupa di sostenere e valutare la persona nel momento di crisi, ad esempio da come parla, sembrerebbe che lei sia già da un po' di tempo in questa condizione di cambiamento che non avviene.
La psicoterapia è indicata per quelle persone che hanno bisogno di un aiuto più direttivo, un qualcuno che le capisca e le guidi.
In alcuni casi, nelle cure direttive c'è l' interpretazione vuota di alcuni interrogativi che il paziente porta.
Infine c'è la psicoanalisi che punta al risveglio del desiderio del paziente e apre alle domande personali, una possibilità di soluzione e cambiamento, il professionista non è in alcun modo né pedagogico ne direttivo.
In bocca al lupo per la sua scelta.
Le auguro buone cose.
Buongiorno, il terapeuta ha lo scopo di aiutarla a capire i processi psicologici con cui lei "guarda" il mondo, le parti sbagliate che la portano a stare male e con il percorso insieme arrivare a modificare al meglio queste modalità in maniera da migliorare il suo modo di interagire e reagire agli stimoli del mondo. Lo scopo è il medesimo per tutti ma le persone sono diverse e ogni paziente si può trovare bene con un professionista rispetto a un altro.
Lei, da quello che scrive, ha bisogno di iniziare un percorso. Siccome soffre tanto direi che è il momento di iniziare.
Buonasera,
La sua domanda credo sia la domanda di molti. Purtroppo spesso lo psicologo o lo psicoterapeuta vengono considerati dal senso comune persone che sono esperte nel dare il consiglio giusto o la soluzione a un problema. Un percorso psicologico e, a maggior ragione, un percorso di psicoterapia, se ben svolti da professionisti seri, non dà alla persona consigli o incoraggiamenti, soluzioni pret a porter, come se ce ne fossero di universalmente valide. La finalità è quella di aiutare la persona a capire come e perchè una data situazione lo fa sentire "incagliato", aiuta la persona a considerare i propri vissuti emotivi rispetto a quella situazione e a capire come tali vissuti sono legati ai significati fondamentali della persona stessa. Si ricostruisce la narrazione profonda attorno alla situazione "problematica" e la persona ha così modo di ampliare il proprio modo di viverla, di affrontarla, generando da sé le "soluzioni" per poterla affrontare e superare. E' un lavoro completamente diverso da quello che si può fare con parenti e amici.
Se ha bisogno di altri chiarimenti resto a disposizione. Un caro saluto!
Buonasera, le sue parole mi preoccupano molto e la soluzione, che non ha ancora avuto il coraggio di mettere in pratica, parla del profondo dolore che ha segnato la sua vita fino ad oggi. La differenza tra psicologo e psicoterapeuta le è già stata ampiamente spiegata dai colleghi che mi hanno preceduto. Il terapeuta non è lì per darle consigli o per spronarla, come farebbe un allenatore poco attento. Il terapeuta è lì per attraversare quel dolore e tradurlo in rappresentazione, costruendo un significato condiviso che possa permettere di risolvere la sofferenza e quindi la natura sintomatologica. È un percorso complesso che offre la possibilità di tornare a vivere serenamente...dandole la possibilità di trovare una reale soluzione. Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento, buona serata Dr.ssa Federica D'Avanzo
Buonasera,
Credo che il suo scetticismo è giustificato da un lato ma, dall'altro canto, sento una sua bassa motivazione a darsi una mano, a risalire dalla sua condizione di malessere.
Si dovrebbe lavorare sul significato funzionale che ha avuto questo ritiro sociale nella sua vita, cosa c'ha guadagnato insomma? scoperchiare, a mano a mano, il vaso di pandora, liberare dalle incrostazioni il dolore, la paura iniziale, quella primordiale, da chi si nasconde? da cosa? se lo psicoterapeuta avesse cambiato la domanda in un'affermazione e avrebbe detto :" da oggi niente più scuola , ci pensiamo un passo alla volta, tranquillo!" lei come si sarebbe sentito? quali sono le sensazioni che ha esperito in questo momento?
Purtroppo la sua fobia sociale è nata tra la gente, nelle relazioni, ed è proprio qui che sarà possibile troverà la soluzione, la cura. Quella con lo psicoterapeuta dovrebbe essere, ad esempio, una relazione leale, di fiducia tanto da piantare nuovamente in lei i semi della fiducia, della voglia di mettersi alla prova, di crederci ancora e curare, in tal modo, le sue relazioni sociali disfunzionali.
Deve imparare a fidarsi...probabilmente!
Una cosa è certa, lei è interessato a scoprire tutte le qualità pragmatiche della psicologia, questa potrebbe essere una buona risorsa anche per lo psicoterapeuta che sceglierà, semmai lo farà.
Forza, niente è impossibile, ma bisogna solo trovare la marcia giusta...un passo alla volta, il suo.
Saluti Dott.ssa Vincenza R.
Buonasera, si prenda alcuni giorni per scegliere uno psicoterapeuta con cui si senta del tutto a suo agio per iniziare un percorso alla ricerca di sé. Auguri vivissimi
Buongiorno. Bisogna dire che non tutte le metodologie di psicoterapia sono uguali e alcune possono risultare più idonee per alcuni disturbi. Ad esempio per i disturbi d'ansia la psicoterapia cognitivo-comportamentale è il gold standard.
Ovviamente tutte le psicoterapie hanno come elemento fondamentale la partecipazione del soggetto. Possiamo dire che chi va dal dietologo e non fa la dieta non può aspettarsi di dimagrire.
Resto a sua disposizione
Salvatore De Costanzo
Buongiorno .i miei colleghi le hanno già risposto ampiamente sulle differenze tra ciò che fa lo psicologo e ciò che fa lo psicoterapeuta ,IL primo si occupa di sostenere il paziente in alcune fasi partiicolari della vita , il secondo della cura di disturbi specifici e problematiche complesse.Da quanto lei ha scritto non è chiaro se lei si sia già rivolto ad uno psicoterapeuta .Qualora non l abbia fatto , potrebbe essere per lei il momento appropriato per iniziare un percorso terapeutico ,che le restituisca la fiducia nelle sue risorse e la gioia di vivere
cordiali saluti
dott.ssa APARO PAOLA
A cosa serve e come funziona la psicoterapia? Domanda interessante! Esistono molte tipologie di psicoterapie; d'altra parte sono convinto che al di là degli indirizzi teorici dello psicoterapeuta, molto contano le sue caratteristiche umane e relazionali: occorre non solo sapere e saper fare, ma anche saper essere.
La psicoterapia che propongo ai miei pazienti si basa sui seguenti concetti fondamentali. Essa attraverso specifiche modalità, tecniche e contesti (setting), restituisce, in primo luogo, alla coscienza della persona in cura gli elementi complessi e inconsci che la penalizzano: le sue paure, le angosce, i traumi, i conflitti, le strategie di sopravvivenza, le tattiche difensive e i dogmi che il soggetto ha pian piano creato in sé senza rendersene conto.
Sono questi, in buona sostanza, i fattori che generano una interazione disfunzionale con la realtà (interiore ed esteriore). Maggiore è l’influsso di questi elementi inconsci sulla nostra vita e maggiore sarà l’alterazione esistenziale; essa darà segno di sé attraverso vissuti, condotte e stili connotati da rigidità, automatismo, disistima, ansia, conflittualità, schematismo, eccessiva tensione, auto ed etero castrazione, conformismo, smarrimento di valori e senso dell’esistenza, tristezza, dogmatismo, senso di colpa, stasi, rinuncia e chiusura autarchica.
Si attua, in sintesi, una coazione a ripetere, in tutte le occasioni significative, di una sorta di copione sempre insoddisfacente. Tutto ciò si concretizza in ultima analisi nello star male, poiché non solo questi complessi inconsci sono estremamente destabilizzanti, ma anche perché allontanano dal e celano all’essere umano il suo stesso nucleo più sano, genuino e fecondo di sé (quello che Edward Bach, medico gallese e fondatore della Floriterapia, denominava Vero Sé); essi, inoltre, bloccano e disattivano l’Inconscio Superiore (cioè quell’insieme di qualità positive e risorse ipotizzate dallo psichiatra Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi). Questo percorso, pur partendo dalle fonti della sofferenza, punta, nondimeno, con il massimo della determinazione, alla salutogenesi; l’obiettivo è, difatti, illuminare e attivare i talenti, le vocazioni, le risorse, l’autenticità, la flessibilità, l’indipendenza e la creatività della persona.
È, inoltre, estremamente rilevante sottolineare che il prevalere di elementi destabilizzanti apporta un disordine generalizzato e progressivo nel sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico e nella struttura ossea, muscolare e articolare. Il sistema tende così ad auto intossicarsi, a essere particolarmente permeabile alle tossine provenienti dall’esterno, a indebolire le sue difese immunitarie, a impoverirsi di elementi nutrizionali, a ossidarsi, ad acidificarsi e a distorcersi da un punto di vista strutturale e posturale.
Occorre perciò tener presente che le direzioni che portano al malessere o viceversa alla salute sono, certamente e in primo luogo psico-somatiche, ma anche somato-psichiche. La Psicoterapia che attuo, sposando queste tesi, può essere definita globale poiché le persone sono da me considerate una irripetibile individualità e una inscindibile globalità emozionale, esistenziale, sociale, strutturale, bioenergetica e biochimica.
A partire dagli assunti metodologici illustrati e avendo, in quando medico, arricchisco e rendo veramente olistica la psicoterapia con la prescrizione, ove necessaria, di rimedi naturali. La Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica mi permettono di offrire al paziente l’attuazione di una forte sinergia che produce i seguenti reali benefici: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Tutto ciò rafforza, velocizza e completa il percorso di consapevolezza che, come abbiamo già visto, è alla base del depotenziamento dei fattori destabilizzanti e dell’attivazione di dinamiche virtuose e benefiche Spero di essere stato chiaro. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Cordiali saluti.

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