Io soffro di depressione e euforia da tanti anni, ma pensavo di avere solo la depressione. In certi

41 risposte
Io soffro di depressione e euforia da tanti anni, ma pensavo di avere solo la depressione. In certi periodi soffro di profonda disperazione, attacchi di panico, insonnia, ansia diffusa, pensieri che viaggiano a mille, idealizzazione della morte come rimedio a tutto pensiero ossessivo e fulminante, rabbiosita e aggressività. E possibile che io abbia un disturbo più grave di quello ciclotimico e soffra anche di depressione maggiore forse lieve?
Ho trascorso recentemente due mesi di profonda depressione, apatia, stanchezza, scoramento e disperazione, ma solo da poco ho deciso di cominciare a curarmi
Salve, la cosa migliore da suggerirle è un inquadramento diagnostico presso uno psichiatra.
Saluti
Marta Calderaro

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Salve, buono che ha deciso di iniziare a curarsi, a fare qualcosa per stare meglio. Una diagnosi, dare un nome al suo malessere può essere utile in un percorso terapeutico, con uno psicoterapeuta e se necessario con uno psichiatra. La sola diagnosi, senza lavorare sulle sue risorse e sulle sue possibilità di cambiamento e di miglioramento dei sintomi, che sicuramente ci può essere, non basta. Parli con il professionista a cui si è rivolto o si rivolgerà dei motivi per cui per lei è importante dare un nome al problema.
In bocca al lupo, dott.ssa Giulia Petracca
Buongiorno. Ciò che mi pare di leggere tra le righe è una sorta di paura nel guardarsi dentro. Ne parliamo con il terapeuta o lo psichiatra che la segue. I consigli online potrebbero nn essere un buon rimedio, anzi potrebbero amplificare i suoi dubbi. Le auguro un efficace percorso
Buongiorno. Per poter effettuare una diagnosi da un punto di vista nosografico-descrittivo è necessario rivolgersi a un professionista della salute mentale che indaghi la sintomatologia: qualsiasi diagnosi formulata da poche righe online è poco etica, professionale, e sensata. Tuttavia, a mio parere il quesito diagnostico nel Suo caso è relativamente poco significativo: associare al Suo modo di soffrire un'etichetta, di per Sè non dice assolutamente nulla di Lei (se avesse una "depressione maggiore", questo la renderebbe sulla carta identico a ogni altra persona con questa etichetta, ma non direbbe assolutamente nulla sui motivi per cui proprio Lei, proprio in questo momento, ha sviluppato proprio quella sofferenza!). Per poter risolvere la sofferenza è necessario invece comprenderne i motivi, e questo è possibile solo alla luce della Sua storia di vita e dei Suoi pro-getti e orizzonti d'attesa: CHI è Lei? Verso cosa tende? Cosa desidera? Chi era quando è emersa per la prima volta questa sensazione di umore basso e apatia? Quali sono i motivi? Queste sono le domande che, più della diagnosi fine a sè stessa, Le permetteranno di affrontare di petto la situazione e scrollarsi da questo momento difficile. E' molto bello, in questo senso, che abbia finalmente preso la decisione di cominciare a prendersi cura di Sè. Si affidi con fiducia a un terapeuta (che potrà, eventualmente, chiedere un consulto a un professionista in ambito farmacologico) e migliorerà la situazione. In bocca al lupo! DMP
Quello che emerge è la sua sofferenza, la diagnosi ci aiuta a capire meglio e a confermare la cura. Insieme ad un sostegno farmacologico (che è necessario per creare un buon terreno di lavoro pdicoterapeutico) occorre dedicarsi a trovare il nucleo della sua sofferenza. Si fidi delle figure professionali a cui si rivolgerà e abbia anche fiducia nelle sue risorse personali. Le auguro ogni bene. D.ssa Ciampi
Gentile Utente,
Non è possibile in questa sede offrire conferme alla sua ipotesi né, al contrario, escluderla. La sua motivazione alla cura è limpida, la valorizzi rivolgendosi ad uno Psicoterapeuta o Psichiatra della sua zona che la aiutino a definire la natura delle sue difficoltà e, successivamente, a comprendere come queste difficoltà siano venute a generarsi.
In bocca al lupo
La vera domanda è perché è arrivata a chiedere questa cosa on line? probabilmente sa che in tale sede è impossibile fornirle una risposta. È stata un urgenza del momento o una domanda che si pone da tempo? Quello che è sicuramente vero è che il suo problema è composto da tessere di un puzzle che compongo una struttura complessa.Per quanto sia utile non si "appassioni" solo all' inquadramento diagnostico. Cerchi di riflettere in termini funzionali e non solo cercare cause prime. Cosa le serve? cosa le è utile per vivere in linea con i suoi valori e riacquistare il controllo di una vita piena?
Cari saluti
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Buongiorno, adesso ha cominciato a curarsi e quindi a prendersi cura di se. Ogni lungo cammino inizia con un.primo passo, lei lo ha fatto. Buon cammino
Buongiorno,
Il primo passo verso la cura di sé l'ha già compiuto : chiedere un aiuto non è così scontato e facile. Si affidi allo specialista che saprà guidarla in un percorso terapeutico. È importante lavorare sulle risorse; non è una diagnosi (certamente utile) a definire chi è lei, ma un percorso che metta in luce le sue potenzialità a livello individuale. Cordiali saluti
Buongiorno. Se la terapia inizia con il chiedere aiuto, allora questa sua richiesta è certo un inizio: ma è importante rivolgerla ad uno psicoterapeuta o psichiatra con cui possa indagare approfonditamente il suo problema, la sua storia, il contesto, per poter far emergere tutto ciò che non fa parte della semplice diagnosi e che potrebbe invece essere una risorsa per il cambiamento. Cari saluti, Dott.ssa Berta
Le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra. Ma tenga sempre presente che una diagnosi non è un'etichetta che lei deve indossare come un abito, ma un punto di partenza per lavorare su se stessa e le sue risorse. Tanti cari auguri. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Innanzitutto un bravo psichiatra per una copertura farmacologica, poi psicoterapia. La bacchetta magica non ce l'ha nessuno, lei però dalle poche righe scritte sembra avere raggiunto una buona consapevolezza e determinazione a lottare per raggiungere una qualità di vita meno dolorosa. Glielo auguro vivamente.
Salve, posso comprendere il suo forte disagio e il suo bisogno di etichettare e definire esattamente il suo disturbo ma ciò rappresenta solo un punto partenza, da cui partire per invece utilizzare ed attingere alle sue risorse personali ed indirizzare la sua vita verso un benessere e un maggior equilibrio personale. Accolga i suggerimenti che le hanno dato anche i miei colleghi di rivolgersi ad uno Psichiatra per ricevere una copertura farmacologica e successivamente affronti un progetto Psicoterapeutico . Francesca
Gentile utente, l’unico modo per capire è ricostruire la storia del sintomo, o del suo peggioramento. Se c’è stato un peggioramento negli ultimi mesi, risalire a cosa succedeva nella sua vita in quei giorni, se ci sono stati eventi per lei importanti, se per esempio ha preso consapevolezza di un proprio limite o del limite di una persona a lei cara, .....
Se ha già iniziato a curarsi probabilmente ha iniziato una psicoterapia e presto riuscirà a rispondere a queste domande.
Un cordiale saluto.
Buongiorno, non scrive come ha iniziato a curarsi. Se si è rivolto a uno psichiatra, l’aiuterà ad avere un inquadramento diagnostico e una terapia farmacologica. Per esperienza le consiglio di associare la psicoterapia perché la sinergia permette di produrre benefici, nel tempo immediato con i farmaci e a lungo tempo con il lavoro psicoterapeutico che produce conoscenza, elaborazione e mobilita risorse individuali.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia
Cara utente, vede le diagnosi sono importanti sopratutto per i professionisti, per chi soffre credo sia più di aiuto capire da dove arriva tutto questo malessere e i modi per stare meglio. Si concentri sul trovare motivi per vivere meglio di così e cerchi uno psicoterapeuta che possa aiutarla a raggiungere un possibile benessere in tempi per lei ragionevoli. In bocca al lupo. Dr Anna Guida.
Buongiorno, forse rischia di darsi troppe diagnosi che non la aiutano a capire il vero senso di tutto ciò per cui soffre. Se dice di aver cominciato a curarsi spero abbia cominciato con uno psichiatra. Le indicherà bene il percorso da seguire. Cordiali saluti. Flavia Salierno
Buongiorno, sono certa che il percorso terapeutico che ha intrapreso la aiuterá a trovare il suo equilibrio. Provi ad affidarsi fiduciosa al suo terapeuta.
Buon giorno si evince una situazione certamente do sofferenza. Le suggerirei di rivolgersi a uno psicoterapeuta e iniziare con lui un percorso di psicodiagnosi così da bene scoprire le sue risorse e difficoltà per così individuare le migliori strategie da mettere in atto per il raggiungimento del suo benessere psicologico. Cordialmente Gian Piero Grandi
Buongiorno, si affidi al terapeuta che l ha presa in carico, con la sintomatologia che descrive sarebbe forse utile anche un consulto psichiatrico. Difficile fare una diagnosi non conoscendola, mancano troppi elementi...l.unica cosa che mi sento di consigliare è davvero di affidarsi ad un professionista che potrà aiutarla a stare meglio. In bocca al lupo, cari saluti dott.ssa Signorelli
Buongiorno, Ottima possibilità se ha iniziato un percorso per superare le difficoltà che sperimenta, i sintomi e in particolare le ossessioni che vive. Le ossessioni le rubano molta energia a tal punto da poterla rendere depressa, apatica. Mi auguro che possa portare portare a termine con fiducia il percorso che ha iniziato ricominciando a sperimentare la gioia di vivere ed il valore della piccole cose nel suo vissuto anche se doloroso, ma impregnato di valore. Dr.ssa Iolanda Lo Bue
Buonasera purtroppo on line è impossibile avere una risposta alle sue domande. Si rivolga ad uno psicoterapeuta o ad uno psichiatra, potrà avere una risposta alle sue domande e un valido aiuto per la risoluzione dei suoi problemi.
Saluti
Dottoressa Lorico
La sua domanda è un'ottimo punto di partenza. Come si chiama il disturbo di cui soffro? E' un suo diritto /dovere saperlo ed è il punto di partenza per ogni piano terapeutico. Si chiama psico-diagnosi.
Siccome però focalizzare il disturbo di cui una persona soffre è cosa seria e può richiedere un ciclo di sedute è bene che consulti senza procrastinare uno psicoterapeuta che dopo averla aiutata a dare un nome al suo disturbo , le indicherà quali sono le strade più efficaci per curarlo. In questi casi solitamente l'integrazione della terapia farmacologica ( ben diversa nei casi di depressione maggiore da quella che si usa nei disturbi bipolari) con la psicoterapia è la strada più efficace.
Abbia cura di se! Bruno Ramondetti

Lei sembra avere la necessità di dare un nome alla sua sofferenza, ovvero di avere una diagnosi precisa. E' un'esigenza comprensibile, ma che può avere risposta solo all'interno di uno spazio di cura nella relazione con un professionista di fiducia. Se non l'ha già fatto si affidi a uno psicoterapeuta, insieme troverete le risposte di cui ha bisogno e intraprenderete un cammino di cura che l'aiuterà a stare meglio.
Cordiali saluti, Dott. Gualazzi.
Cara signora, spesso le diagnosi diventano prigioni. Mi sembra che la decisione importante l’abbia già presa, cioè dare valore a ciò che sente e che le crea sofferenza. Vedrà che il percorso intrapreso le porterà giovamento.
Cordialmente
Dr.ssa Russo
Sono contenta per lei che abbia scelto di prendersi cura di lei facendosi aiutare, credo che sarebbe opportuno un invio ad un collega psichiatra in modo tale che possa diagnosticare la natura del suo disagio.
Cordiale saluto Daria Casiraghi
Buongiorno,
la decisione di iniziare a curarsi è un ottimo inizio, sopratttutto dopo tanti anni di sofferenza.
Si rivolga con fiducia ad un professionista della sua zona che certamente saprà fornirle l’aiuto di cui ha bisogno.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Salve,
La cosa migliore che possa fare in questo momento, e se ho capito bene lp sta facendo, è rivolgersi ad un professionista della salute. Un percorso psicoterapeutico la aiuterà a definire ciò che sta vivendo e a trovare nuove modalità per affrontarlo. La terapia le dà la possibilità di vedere con nuovi occhi le cose di ieri, attivando nuove risorse che al momento sono bloccate. Il dolore trova molti modi per esprimersi, e va sempre rispettato, accolto, per poterlo superare.
Buon viaggio e buona guarigione
Buongiorno, avere in " mano" una diagnosi l'aiuterà a dare un nome ai suoi sintomi e su questo può aiutarla uno psichiatra che potrà prescriverle anche dei farmaci. Ma il lavoro grosso sarà capire con il terapeuta perché lei sta così male, perché attraversa questi periodi di buio, cosa li innesca, riconoscere e muovere risorse che le appartengono per fronteggiare il malessere. Parli con il suo terapeuta di tutti i suoi dubbi.
Un saluto
Wanda Donisi
Buongiorno, ha fatto un'ottima scelta a decidere di cercare un aiuto, per poter stare finalmente meglio. Si affidi al suo terapeuta, chieda tutto quello che le serve capire..se lavorerete insieme in sinergia tutto andrà meglio!
La sua è una domanda lecita, quella di comprendere meglio che tipo di depressione sia la sua. Dovrebbe trattarsi di una disagio bipolare/ciclitimico. È importante trovare un giusto supporto farmacologico, insieme ad una relazione terapeutica di fiducia, che le possa far fare dei passi psicologici di miglioramento e sviluppare capacità per gestire i momenti depressivi
Le consiglio di intraprendere parallelamente un percorso con uno psicoterapeuta e un consulto psichiatrico per la somministrazione di farmaci di cui penso, da ciò che scrive, lei abbia bisogno.
Cari saluti
Buongiorno, aggiungo solo poche righe alle moltissime risposte che ha già avuto. Mi sembra che possegga un vocabolario clinico piuttosto ampio e preciso e mi chiedo come lo abbia acquisito. A volte succede di consultare molto siti Internet. Ma questo non fa bene perchè si rischia di attribuirsi dei disturbi di ogni tipo. La diagnosi dei fenomeni depressivi è una delle più delicate e richiede delle competenze specifiche. Le consiglio di rivolgersi al suo medico di base e di farsi prescrivere una visita presso il CSM di zona. Oppure prenoti lei stessa una visita privatamente con uno psichiatra o uno psicoterapeuta che le ispira fiducia. Non può farne a meno. Cordiali saluti PG
Salve. Il suo linguaggio preciso riguardante i sintomi lascia pensare che lei abbia consultato in passato degli specialisti. Tuttavia le suggerisco di chiedere sempre dei confronti diretti con lo Psichiatra circa le sue reali condizioni. Autodiagnosticarsi dei disturbi potrebbe essere ingannevole. Sta iniziando a curarsi e questo è un bene. Rimanga il più possibile in stretto contatto col suo medico e vedrà che presto troverà sollievo sui suoi sintomi che le creano molto disagio. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Gentilissimo utente,
in questo contesto non si può rispondere se lei soffra di una depressione maggiore poichè per fare tale diagnosi è necessaria una valutazione accurata che richiede diversi strumenti fra i quali il colloquio clinico e test appositi.
Leggo con piacere invece che ha deciso di iniziare a curarsi.
Non so in che modo lo sta facendo; posso solo dirle che è ormai ampiamente dimostrato che l'approccio più efficace è l'integrazione di un supporto farmacologico per contenere la sintomatologia acuta e invalidante unito ad un percorso di psicoterapia finalizzato a comprendere l'origine e il significato dei sintomi e trovare strade più funzionali per affrontare l'esperienza. Ovviamente è altamente consigliabile che l'eventuale terapia farmacologica sia valutata con uno specialista psichiatra.
Le faccio i più sinceri auguri.
Michele Veecra
Salve. Potrebbe trattarsi di disturbo bipolare. In ogni caso la mia è solo un'ipotesi che va valutata da uno psichiatra o da uno psicoterapeuta che la segue. Da quello che dice i suoi sintomi sono abbastanza seri e invalidanti per questo non vanno ignorati e vanno presi in cura. In bocca al lupo.
La sua decisione di essere curato mi sembra corretta anche se non specifica se si è rivolto ad uno psichiatra o ad uno psicoterapeuta. In ogni caso servirebbe un inquadramento della situazione , suggerendo la necessità di tutte due le figure. Un saluto e buon lavoro.
Buongiorno. Apprezzo la sua volontà di cominciare a dare una svolta alla sua vita e di non lasciarsi travolgere dai suoi malumori. è difficile fare una corretta diagnosi dalle sue parole, come con chiunque. la diagnosi è un procedimento complicato che implica un tempo e una relazione col proprio diagnosta particolare, non facilmente improvvisabile. la invito, dunque, ad affidarsi ad un terapeuta di sua fiducia con cui intraprendere questa esplorazione di sè stesso. i miei migliori auguri. Enrico Piccinini
Salve
Segua il suo desiderio di stare meglio e di fare qualcosa per lei. Lei parla di una emotività che condiziona molto la qualità della sua vita, è quindi opportuno un consulto con un medico specializzato per verificare se può esserle di aiuto un farmaco, almeno per una prima fase; parallelamente è necessario affiancare anche una psicoterapia ad orientamento psicodinamico che le permetterà, nel tempo, una costanza dei risultati . Le faccio i miei migliori auguri.
Dott.ssa Andreoli di Sovico
Salve, si é già rivolta ad uno specialista?

Buongiorno, il suggerimento è di prenotare una consulenza psichiatrica ed effettuare percorso psicoterapeuta (coterapia con psicoterapeuta). Insieme la aiuteranno. Saluti.

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