Ho una paura pazzesca di potermi fare del male ma solo a pensarci mi prende il terrore.Cerco di d

17 risposte
Ho una paura pazzesca di potermi fare del male ma solo a pensarci mi prende il terrore.
Cerco di dirmi che si tratta di un pensiero che non corrisponde a una reale intenzione, ma ultimamente non so se ne sono davvero convinto.
Oltretutto sto anche seguendo una terapia farmacologica da quasi sei settimane, tempo in cui avrei dovuto riscontrare dei benefici, e invece mi sembra che questi pensieri ad oggi non solo non siano diminuiti, ma mi procurino un tormento paradossalmente maggiore di quando ancora non avevo cominciato a curarmi.
Altre cose hanno alimentato questa mia paura: sul foglietto illustrativo del farmaco c'è scritto che gli antidepressivi possono provocare l'insorgenza di idee suicidarie; su un sito internet poi ho letto che anche l'insonnia, di cui pure sto soffrendo da un mese e mezzo, può incrementare questo rischio; e infine la paura delle malattie mentali si sovrappone alla paura di un gesto autolesivo. So che chi soffre di bipolarismo rischia spesso di farsi del male per effetto di decisioni improvvise e non programmate, obbedendo alla propria impulsività... E se mi fosse diagnosticato questo e sviluppassi una psicosi, e finissi per credere che un qualche comando interiore mi intimasse di farmi del male? Pensieri che mi sgomentano e che non riesco a disinnescare; e in certi momenti, il mio stato d'angoscia mi appare cosi insostenibile, che per alcuni secondi ho paura che pur di sfuggire a quel dolore psichico cosi intenso potrei finire per perdere il controllo e tradurre in atto il contenuto di questa mia paura, col risultato di entrare in uno stato di angoscia che mi dura per giornate intere... Potreste darmi un vostro gentile parere sulla situazione descritta? Vi ringrazio
Buongiorno,
sicuramente parallelamente al trattamento farmacologico lei dovrebbe intrapendere una psicoterapia per comprendere l'origine di questi pensieri che si ripettono e la tormentano, e per disinnescarli. La natura di tutto ciò è emotiva, quindi bisogna esplorare il momento della usa vita in cui si trova, cosa è successo quando tutto è cominciato, ecc.
Le consiglio di darsi la possibilità di comprendersi, e per questo c'è bisogno di una psicoterapia.
Rimango disponibile per ulterior chiarimenti e le auguro il meglio.
Saluti,

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Salve, scrive di sentirsi a tratti angosciata e in difficoltà, quindi un percorso psicologico potrebbe esserle molto d’aiuto in questo momento. Inoltre, sono d’accordo con la collega, probabilmente il problema è di natura emotiva.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera,
Comprendo che convivere con questi pensieri non sia affatto semplice. Le consiglio di inziare un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a comprendere la natura di questi pensieri, il loro significato ed aiutarla a
stare meglio. Resto a disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Georgia Silvi
Buongiorno,innumerevoli dubbi e ansie l attraversano.La terapia farmacologica è sicuramente utile, bisogna fidarsi del medico che l ha prescritta che deve essere uno specialista psichiatra.Ma per un percorso pottimale è sicuramente necessario un affiancamento psicoterapico con un terapeuta che collabori con il suo medico.Cordiali saluti dottoressa Luciana Harari
Buongiorno credo che sia importante per lei, oltre al percorso farmacologico intraprendere una psicoterapia che la possa aiutare a dipanare e comprendere le cause dei suoi problemi. A disposizione per tutte le ulteriori informazioni la saluto cordialmente. Dottoressa Lucia Ciarini
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Gentile utente di mio dottore,

le manifestazioni sintomatiche da lei descritte esprimono la paura di perdere il controllo. Tali fantasie, e uno stato di agitazione legato a questi pensieri, sono l'espressione di un disturbo d'ansia nella sua fase più acuta.
Quest'ultimo può esser trattato con successo con l ausilio combinato di farmacoterapia e psicoterapia. La prima per poter alleviare i sintomi sino a che si ritroveranno in una fase acuta, la seconda per poter guardare ad un benessere più a lungo termine comprendendo a fondo le funzioni relazionali del sintomo. E' possibile nella prima fase di un trattamento farmacologico che le cose non migliorino subito. I farmaci antidepressivi per la cura dei disturbi d'ansia ( gli SSRI) richiedono tempo per agire a pieno ed in totale efficacia
Non perda altro tempo, contatti quanto prima uno specialista ed intraprenda un percorso psicoterapico, vedrà con il tempo riuscirà a star meglio.

Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Salve. Alla terapia farmacologica sarebbe utile associare un percorso psicoterapeutico. Ha bisogno di uno spazio dove elaborare ed esprimere paure, pensieri e angosce, dove possa recuperare o costruire la fiducia in sé che l'aiuterà ad essere meno oppresso e condizionato dall'angoscia che esprime. Distinti saluti
Sono d'accordo con chi le ha consigliato di associare alla terapia farmacologica una psicoterapia.
P.S. lasci perdere i bugiardini dei farmaci, piuttosto chieda direttamente allo psichiatra che glieli ha prescritti quando ha dei dubbi
Buona sera gentile utente. Come già detto dai colleghi le consiglio di affidarsi ad uno psicoterapeuta in quanto la terapia farmacologica dà buoni risultati se abbinata alla psicoterapia. Se ha dubbi rispetto ai farmaci, si rivolga al suo psichiatra in quanto è la persona più indicata per rispondere ai suoi dubbi.
I pensieri che descrive vanno sicuramente indagati meglio in quanto sono legati ad un disturbo d'ansia acuto e un bisogno di controllo.
Sia dia la possibilità di riconoscere i meccanismi alla base di tutto questo, si prenda cura di lei attraverso un professionista.
Un caro saluto, resto comunque a disposizione.
dott.ssa Chiara De Battisti
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Buongiorno, leggendo i suoi pensieri mi domando da dove arrivi tutto questo dolore, che ora sembra esprimesri attraverso la paura di farsi del male. Deve essere davvero molto spaventoso vivere affetti così intensi, soprattutto se lo fa in solitudine. Ogni emozione che proviamo vuole raccontarci qualcosa su di noi, anche se a volte lo fa con linguaggi poco comprensibili.
Come prima cosa è molto importante che condivida quanto ha scritto direttamente con lo specialista che le ha prescritto i farmaci, è di certo la persona che meglio può aiutarla. Le consiglio poi di prendere in considerazione l'idea di affiancare ai farmaci un percorso di psicoterapia. Incontrare un terapeuta le permetterebbe di trovare un luogo sicuro in cui riporre le sue paure. Successivamente con il legame che andreste costruendo potreste esplorare la sofferenza che descrive e cercare insieme significati nuovi e più facili da tollerare.
Dott.ssa Giulia Scarpellini
Buonasera capisco l'angoscia di questo tipo di pensieri e la paura di sprofondare in un baratro. Le consiglio di prendere contatti con uno psicoterapeuta e se fosse necessario anche con uno psichiatra per capire l'origine di questi pensieri e magari avere con questi specialisti uno spazio per rafforzare l'autostima. Cordiali saluti
Caro utente, sembra davvero spaventato e non deve essere facile per lei gestire questo momento, per questo, come già suggerito dai colleghi, le consiglierei di iniziare quanto primo un percorso di psicoterapia attraverso il quale trovare un sano supporto umano di cui mi sembra abbia assoluto bisogno per poi iniziare un necessario processo di costruzione di senso. Quanto sta vivendo è estremamente spiacevole e può far paura ma confidi nel fatto che ogni crisi porta con sé la potenzialità del cambiamento, della crescita, si dia questa possibilità. Le auguro il meglio.
Caro signore, ha fatto bene a usare l'espressione 'perdita di controllo'. E' quello che spesso si teme. E mi viene da chiedermi quanto ne sia terrorizzata la sua parte bambina, la nostra parte arcaica, emotiva, storica: abbiamo fatto da piccoli esperienza di risposta sufficientemente buona ai nostri bisogni? Perché se non abbiamo imparato ad avere fiducia nell'altro e affidarci, il controllo è l'unica salvezza e ci ha probabilmente salvato in molte situazioni. Forse è arrivato il momento di imparare ad affidarsi e a perderlo. Perché nel controllo, spesso emotivamente vantaggioso, c'è sempre il rischio di solitudine. Ha pensato a una psicoterapia per lavorare su questo?
Gentile utente, intanto è importante che parli di questi temi con lo psichiatra che la segue. Sarebbe opportuno iniziare prima possibile una cura di psicoterapia in modo che i due professionisti possano seguirla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve
ritengo che lei debba confrontarsi con il suo psichiatra relativamente alle variazioni osservate con l'assunzione dei farmaci in modo che, se necessario, lo psichiatra potrà decidere come proseguire. Dovrebbe comunque affiancare aIla terapia medica un trattamento psicoterapeutico per contenere e risolvere le angosce
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buongiorno,
l'indicazione è psicoterapeutica. Contatti uno specialista qui sul portale.
dott Tealdi

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