Ciao a tutti, mi chiamo Sara ho 14 anni e da quando sono piccola che sono timida, ho paura di parlar

19 risposte
Ciao a tutti, mi chiamo Sara ho 14 anni e da quando sono piccola che sono timida, ho paura di parlare con le persone, ho paura di essere presa in giro come hanno sempre fatto a scuola......
Il mio problema è che mi vergogno troppo, di qualsiasi cosa, se devo parlare di una mia cosa personale, ad esempio un problema fisico, non riesco a parlarne con nessuno...e questa cosa mi fa sentire molto triste perchè gli altri non sanno come aiutarmi.

I miei genitori mi hanno portata dalla psicologa, abbiamo passato 2 anni insieme, ma io ho ancora tanta paura, non ci riesco a parlare di tutto...come posso fare? Mi vergogno troppo...non ce la faccio....
A volte piango la notte, di nascosto dai miei perchè questo problema mi fa stare male...
Perchè sono nata con questa malattia?????

A volte faccio anche pensieri strani, tipo che vorrei morire, ma questa cosa non la voglio raccontare a nessuno, ho paura che poi mi portano in ospedale...

Spero che qualcuno mi può aiutare...ho troppa paura....
Gentile Sara, e’ percepibile nel suo messaggio l’intensità dell’angoscia che sta vivendo. Non sappiamo se abbia considerato la possibilità di condividere coi suoi genitori tutto questo, in modo che possano supportarla nella ripresa del percorso di psicoterapia, che in questa fase potrebbe rivelarsi davvero importante. Mi rendo conto che il suo “timore di essere portata in ospedale” potrebbe essere fonte di grande paura, e rappresentare un ostacolo significativo anche solo rispetto alla possibilità di condividere coi suoi genitori l’angoscia che sta vivendo e la necessità di un nuovo supporto psicologico. E’ difficile aiutarla all’esterno di un contesto di psicoterapia. Nel suo messaggio, riferendosi al percorso di terapia che ha fatto in passato, scrive “non ci riesco a parlare di tutto”. Che cosa la spaventa? Cosa sente di non aver potuto condividere con la psicoterapeuta che l’ha seguita? Se il timore è così grande, quel qualcosa che sente di non poter condividere deve essere davvero qualcosa di enormemente doloroso, e credo che come terapeuti non si possa fare altro che esprimere la propria partecipazione rispetto a quel dolore. Un caro saluto, Marta Corradi

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Salve Sara, essendo giovane mi permetto di darti del tu.
Tranquilla, nessuno ti porterà in ospedale, ma credo che tu debba parlare di queste cose prima di tutto ai tuoi genitori per valutare se intraprendere un percorso di psicoterapia. Le cose con il tempo miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Cara ragazza,
posso solo immaginare la sofferenza che caratterizza questo periodo. Non ho ben capito se è seguita ancora dalla sua psicologa. I 14 anni so di per se un momento molto difficile, di grande cambiamento. Tuttavia quello che stai affrontando e i pensieri anticonservativi che a volte ti pervadono e che immagino ti spaventino, devono trovare uno spazio. Hai bisogno di parlarne con qualcuno, che sia la tua psicologa o i tuoi genitori ma è molto importante provare, seppur con tanta fatica, a dar voce a quello che provi. Un modo per stare meglio potrebbe essere quello di farsi aiutare. Magari chiedendo alla tua psicologa. Potrebbe anche essere una mediatrice tra te e la tua famiglia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Tardio
Ciao, non sei molto chiara nella tua domanda non ci spieghi bene, quando parli della tua strana malattia, come mai i tuoi genitori non si sono mai accorti che tu stavi male. Forse la tua psicologa è a conoscenza del tuo malessere e quindi sarebbe bene che tu ti confidassi anche con i tuoi genitori del tuo problema e vedrai in collaborazione con la psicoterapeuta potrebbero aiutarti, molto di più di quanto lo possiamo fare noi da lontano. ti consiglio di provarci, sicuramente risolverai il tuo problema, ti saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Cara Sara, alcuni aspetti del tuo malessere sono legati all'età che stai vivendo, mentre altri alla tua storia. Non temere a parlarne con la tua psicologa; quello deve essere il tuo luogo privilegiato, al di fuori del quotidiano e soprattutto sicuro. Vedrai che insieme a lei riuscirai pian piano a tirare fuori le tue risorse. Non hai nessuna malattia. Più spesso di quanto pensi, molte ragazze della tua età, nonostante la loro apparente sicurezza e spavalderia, vivono le loro fragilità in silenzio.
In bocca al lupo e vai avanti nel tuo percorso, vedrai che arriveranno i buoni frutti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara Sara,
Le paure più le teniamo per noi più diventano grandi, più riusciamo a dirle a qualcuno più diventano piccole e ci sembrano affrontabili. Timidezza ed insicurezze, magari aggravate da esperienze negative che non meritavi, alla tua età sembrano insormontabili. ma forse non sei ammalata come pensi, forse sei molto ferita e triste. Se non riesci a raccontare a chi ti vuole bene, o alla tua psicologa, che cosa provi in modo che possa aiutarti a cambiare le cose che non ti vanno, prova a scriverle (proprio come hai fatto qui con noi, ti sei spiegata benissima!). Una lettera, una mail o un messaggio, quello che preferisci, potrebbero un modo per fare sapere alla tua psicologa quello che ė troppo difficile dire a voce. Sono sicura che saprà come aiutati.
Marfgherita Cadoni
Gentile utente di mio dottore,

la vergona è un sentimento primordiale dell' esser umano ed è un aspetto emozionale che solitamente con la crescita e lo sviluppo tendono a ridimensionarsi. Il supporto psicologico in certi casi può esser un valido strumento per fronteggiare e superare questo genere di difficoltà. Ha parlato di un percorso psicologico durato due anni; per quale ragione il percorso si sarebbe interrotto visto il mancato raggiungimento obietto sperato? E' molto giovane, si faccia aiutare affidandosi ad uno specialsta al 100% vedra che con il tempo potrebbe aiutarla a trovare coraggio nelle relazioni quotidiane....

Saluti
Dott. Diego Ferrara
Cara Sara, non hai nessuna malattia e nessuno ti porterà in ospedale. Capisco che tu sia spaventata ma non sei SOLA, prova anche se con tante difficoltà, ad aprirti con i tuoi genitori e a chiedere loro di contattare uno psicoterapeuta che possa aiutarti realmente a stare meglio. Anche se in passato hai avuto già un'esperienza con una psicologa questo non significa che non puoi averne un'altra, diversa e magari più costruttiva per te. L'adolescenza è per tutti un periodo difficile da gestire sotto diversi punti di vita: emotivo, fisico e relazionale innanzitutto. Non aver paura nel provare a stare meglio, affidati a qualcuno che possa prenderti la mano e accompagnarti in questo percorso.
Se hai bisogno sono qui.
Dott.ssa Federica Leonardi
Coraggio cara Sara. Sei giovane e permettimi di darti del tu. Quello che senti è un momento che merita attenzione e rispetto. Parla con i tuoi genitori e cerca il terapeuta più adatto a te che si occupi di ragazzi della tua età.
Forza!
Un saluto
Dottoressa Maria Lucia Dimaglie
Gentilissima Sara poniamo l'attenzione sul fatto che pur con tutte le difficoltà che hai descritto ti sei messa in luce e hai parlato di te e di situazioni per te molto importanti. Questo è sicuramente un cambiamento rispetto alla situazione che vivevi prima dell'inizio del tuo lavoro con la "psicologa". Ora sulla base di quello che descrivi è opportuno che prendi una decisione in merito alla ripresa del lavoro che avevi iniziato. Questa è una scelta che ti riguarda e che sicuramente è opportuno condividere con i tuoi genitori che in passato ti hanno già dimostrato la loro disponibilità. Ora visto che il passo più difficile lo hai fatto svelando te stessa qui su questo sito e chiedendo un consulto e quindi una valutazione ovvero un aiuto e visto che questo è sempre il passo più difficile perché non continui. Certo da quello che narri non è semplice ma la parte più difficile è già passata. Se pensi che lavorare su di te per superare queste sensazioni di disagio sia una buona possibilità parlane con i tuoi genitori. Sicuramente sapranno ascoltarti. Di solito le situazioni come quelle che descrivi possono modificarsi. Certo bisogna lavorarci ma ripeto spesso si modificano. Un cordiale saluto
Salve, voglio anche io dire di avere coraggio e di provare ad esprimere ciò che ha scritto alla sua psicologa.
Saluti
Massimiliano
Cara Sara, credo che sia molto importante che che tu ne possa parlare con i tuoi genitori. Non vedo alcun motivo perchè tu debba andare in ospedale. Tuttalpiù potrebbero richiamare la psicologa che ti ha seguita e chiedere a lei, se tu sei d'accordo, di riprendere il percorso. Alla luce del disagio e della sofferenza che descrivi, è importante ricominciare a prenderti cura di te.
Un caro saluto,
Rosella Pettinari
Salve, io credo che, per il tuo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della tua problematica. Cordiali saluti
Salve.
Tranquilla, non è una malattia, è semplicemente un disagio dovuto alla timidezza e alla paura di essere presa in giro.
Vista la giovane età, potrebbe essere opportuno parlarne con i genitori per valutare un percorso di psicoterapia familiare, perché lavorando tutti insieme sul superamento della difficoltà, può aiutare a raggiungere meglio gli obiettivi. Distinti saluti
Ciao Sara, mi permetto di darti del tu data la tua giovane età. Dalle tue parole ai evince tutto il malessere e il blocco che provi. Credo che continuare un percorso di terapia potrebbe essere importate e prezioso per te, avresti uno spazio protetto in cui poterti aprire senza paure sapendo di essere accolta e compresa. L’età che stai vivendo è di per se una fase molto complessa, non ti precludere il supporto che potrebbero darti i tuoi genitori, parlane e apriti anche con loro.
Per qualunque informazione o approfondimento sono a disposizione.
Ti auguro una buona giornata.
Dott.ssa Federica Turrà
Chicca cara, questa ansia è purtroppo ancora troppo presente. Parli al passato riguardo la psicologa: hai terminato la Psicoterapia?
Non puoi affrontare tutto da sola. Parlane ancora coi tuoi, ti aiuteranno... non certamente portandoti all'ospedale! Tranquilla.
Ti consiglio con tutto il cuore la Psicoterapia cognitivo-comportamentale, concreta ed efficace. In bocca al lupo
Ciao Sara, mi sembra di capire dalle tue parole che stai attraversando un periodo tanto faticoso e difficile. Può capitare a tutti Sara, soprattutto in momenti delicati come quelli dell'adolescenza, non per questo devi pensare di essere malata. Posso capire che tu abbia paura, ma condividere i pensieri, soprattutto quando ci spaventano è molto importante, ci aiuta a prenderne le distanze, a ridimensionarli e trovare con qualcuno delle soluzioni. Se la psicologa con cui hai fatto questo percorso è una persona di cui ti fidi, prova a partire raccontandole la difficoltà che senti nel condividere alcune cose, credimi che una soluzione si può trovare..
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

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