Buongiorno, sono una studentessa di 22 anni. Anche causa della pandemia e, credo, dello stress unive

17 risposte
Buongiorno, sono una studentessa di 22 anni. Anche causa della pandemia e, credo, dello stress universitario, sto vivendo un momento di fragilità che sta portando alla luce questioni del passato che non avevo più considerato. Quando ero adolescente, a 13 anni per la precisione, ho vissuto un periodo di depressione-ansiosa dalla quale sono guarita spontaneamente, senza ricorso a farmaci e/o a psicoterapia. Non avevo mai compreso le cause del mio malessere (di cui riesco a parlare soltanto oggi; fino a poco tempo fa l'argomento, anche in famiglia, era un taboo e mi creava un profondo disagio). Ho cominciato ad aver pensieri intrusivi del tipo "non posso fidarmi di me stessa". Temevo di fare qualcosa, dall'avere rapporti sessuali al fare del male fisico a qualcuno, senza poi ricordarmene. Per questo motivo, evitavo di uscire di casa e provavo un malessere costante che mi costringeva a ripercorrere mentalmente tutte le mie giornate nel tentativo di ricordare tutto ciò che avevo fatto. In forma acuta tutto ciò è durato per 6 mesi; col passare del tempo l'ansia si è minimizzata fino a scomparire del tutto. A distanza di 10 anni comincio a ripensare al fatto e a ricondurlo a un evento ben specifico: il trasferimento di mia zia in un'altra città di Italia. Premetto di aver sempre nutrito un affetto smisurato per lei. Durante l'infanzia per me era una seconda madre, non passava settimana senza che ci vedessimo o facessimo qualcosa insieme. E in effetti ricordo di aver provato un dolore simile a un vuoto durante l'ultimo incontro. Dal giorno dopo non ci ho più pensato, come se mi fossi disconessa completamente dalla cosa. Nemmeno per una volta ho pianto per la sua mancanza nè ho pensato che mi dispiacesse si fosse allontata, la mia testa era piena di altri pensieri...può essere che ci sia una correllazione tra i due eventi? Vi pongo questo interrogativo anche perchè credo di star cominciando a provare un sentimento molto profondo per il mio ragazzo, con il quale son fidanzata da due anni. All'inizio mi piaceva in modo credo più superficiale (come forse è più normale che sia). Ora mi sembra di non aver più difese e di provare un bene "nonostante tutto", come quello che si prova per un fratello o per un genitore. È come se nel tempo i miei sentimenti siano cresciuti, anzichè diminuire. Tutta questa profondità mi sta creando un'ansia molto forte; temo di soffrire e essere ferita. Non vorrei sentirmi così, ho paura di non godermi la felicità che la mia storia può donarmi... ma allo stesso tempo tutto questo non mi sembra vero, e aspetto solo il momento della disillusione. Cosa mi sta succedendo? Cosa posso fare per non sentirmi in questo modo? Mia madre non aiuta, nell'ultimo periodo abbiamo un rapporto parecchhio teso: lei vorrebbe lo lasciassi (credo sia molto possessiva) quindi fomenta le mie paure mettendomi costantemente in guardia dagli uomini e dalla sofferenza che possono generare. Grazie in anticipo.
Salve, scrive che la sua "testa è piena di pensieri". Credo che un percorso psicologico possa aiutarla a fare maggiore chiarezza interiore e a riuscire a gestire meglio la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve
Sarebbe utile iniziare un percorso psicoterapico che l’aiuti a dipanare dubbi e a cercare risposte
Se fosse interessata io sarei disponibile a seguirla
Cordiali saluti
AC
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Salve. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a fare chiarezza e ad affrontare la paura di soffrire, la rabbia repressa e l'ansia che prova, collegate alla difficoltà e alla confusione in questo momento della sua vita. Momento che la riportano ad un vissuto di quando era ragazzina, dove il trasferimento di una zia ha scatenato una serie di sintomatologie che le hanno permesso di distaccarsi dal dolore ma non di superarlo. Distinti saluti
buongiorno cara ragazza, mi permetto di darti del tu data la tua giovane età. sei stata molto brava a descrivere e rintracciare una possibile origine del tuo passato malessere e a descrivere i tuoi sentimenti odierni. credo che, data l'esperienza passata e questo tuo interesse a comprendere meglio te stessa vada accolto e ascoltato. ti consiglio, come i colleghi che mi hanno preceduta, di intraprendere un percorso con un collega che possa rispondere alle tue domande e aiutarti a mettere un po' in ordine pensieri e sentimenti.
ti auguro di trovare presto le risposte che cerchi e la serenità.
se hai domande o curiosità non esitare a contattarmi.
Dr.ssa Oltolini
Salve, è stata molto precisa nell'argomentare tutto il suo vissuto, missione non facile devo dirle. Come ha già intuito molti eventi della vita spesso sono collegati, soprattutto quelli passati, e influenzano profondamente il nostro quotidiano. Questo soprattutto se essi non vengono appuratamene elaborati e mentalizzati in un percorso di psicoterapia.
Da quello che scrive si percepisce la sua apprensione e paura. Direi che si è rivolta nel luogo più adatto e mi rendo disponibile ad ascoltarla qualora si sentisse pronta.
Un caro saluto, Dott.ssa Attilia Di Leo

Quando da sole non riusciamo ad affrontare una situazione e soprattutto emergono aspetti del passato che interferiscono sul presente forse e' il caso di farsi aiutare, un percorso terapeutico ben strutturato con obiettivi chiari buon farci uscire dal empasse. Un caro saluto
Dotto.ssa Laura Prosdocimo
Buongiorno, mi dispiace per questo vissuto di forte ansia che prova, vivere nell'incertezza e nel dubbio sicuramente le procura un forte malessere. Penso stia facendo molto bene a cercare di dare un significato a quello che sta vivendo attualmente collegandolo ad eventi significativi del passato. In questo tentativo uno specialista potrebbe aiutarla non solo a chiarire il motivo profondo di questo malessere che lei giustamente collega al passato, ma anche ad utilizzare nuove conspevolezza per riuscire a stare meglio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Daniela Galati
Gent.ma, riferisce numerose situazioni personali che l'hanno coinvolta o che la coinvolgono ancora: dal legame con la zia a quello con la madre e fino all'attuale rapporto sentimentale. Sullo sfondo riferisce una "depressione ansiosa" risolta spontaneamente. Per capire meglio alcuni suoi sentimenti e esperienze attuali e passate potrebbe chiedere una consulenza e valutare l'ipotesi di un intervento psicologico o, se il caso, di una psicoterapia. SG
Cara ragazza,
Dalle sue parole emerge come già in autonomia stia creando correlazioni tra aspetti del passato e del presente, in particolare relativi ai temi dei legami e della perdita, con conseguenti reazioni di vuoto e paura. Valuti di farsi aiutare da un professionista a mettere insieme queste questioni e altre a cui potrebbe non aver ancora dato un senso e che, se non dipanate, potrebbero limitarla nel godere pienamente delle sue relazioni. Un caro saluto
Buongiorno,
talvolta abbiamo bisogno di tempo per "digerire" una questione dolorosa e permetterci di riconsiderarla solo quando ci sentiamo più stabili, oppure se un altro evento tocca lo stesso "nervo scoperto".
Direi che i collegamenti che ha fatto siano molto rilevanti; è consigliabile proseguire in questa direzione con un lavoro più in profondità, soprattutto rispetto alle questioni attuali che sembrano essere la manifestazione di ciò a cui tiene e che è messo in discussione.
Quello che pensiamo ha un significato profondo che ha bisogno di essere compreso in modo più consapevole, perchè le successive azioni siano la scelta migliore per noi.

Un caro saluto
Dr.ssa Micol Loppo
Psicologa Psicoterapeuta
Buon giorno, complimenti per la intuizione che forse ciò che le è accaduto in passato e quello che sta accadendo ora potrebbero essere correlati : non si può escludere in effetti. Ciononostante, così come hanno scritto i miei colleghi, le suggerisco la possibilità di fare un percorso con uno psicoterapeuta che abbia una buona esperienze di lutto e perdite e come queste si possono riflettere sui legami futuri ( se vuole ci sono alcuni miei video qui che parlano di questo e alcuni articoli sul mio sito web sull'argomento. Le informazioni e letture possono aiutare , ancora di più un percorso di psicoterapia. Le auguro tutto il meglio. Dott.ssa Silvia Bianchi
Leggendo le Sue parole penso alla fatica e alla paura di dover affrontare tutto il dolore da sola, ma mi ha colpito la Sua capacità di trovare una soluzione ed una strada per stare bene.
Anche ora ha delle intuizioni di cui si potrebbe fidare!
Forse, per rimettere insieme tutti i pezzi e poter proseguire il Suo percorso di vita in piena consapevolezza, spontaneità e serenità (anche nella relazione con questo ragazzo a cui tiene molto), potrebbe prendere in considerazione l'idea di incontrare un terapeuta, di conoscerlo e di vedere se può essere una strada buona per Lei!
Un saluto.
Gentile utente la relazione con questo ragazzo si sta evolvendo verso una forma più stabile e matura ma allo stesso tempo sta facendo emergere paure legate al distacco e alla perdita. La separazione da sua zia come lei scrive deve essere stata dolorosa, ma al tempo lei è riuscita a superare il momento mettendo da parte i sentimenti che provava. Ora sembra che questi sentimenti riemergano. Si lasci aiutare ad elaborarli e a capire in che modo stanno condizionando il suo sentire di oggi. Valuti la possibilità di una consulenza con uno psicologo.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Gentile utente un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a fare chiarezza circa i suoi vissuti e le sue emozioni. Probabilmente ci sono esperienze ed emozioni correlate che hanno bisogno di esser accolte e sistemate così da non presentarsi di tanto in tanto in modo scomodo. cordiali saluti
Salve, le ferite che ci portiamo dentro spesso, se non del tutto sanate, riemergono quando meno ce lo aspettiamo. Parla di questo ragazzo come di una storia importante che vorrebbe viversi pienamente ma, forse, "la bimba spaventata dentro di lei" temendo un altro abbandono (come quello di Zia) cerca di metterla in guardia chiedendole di "non affezionarsi troppo" o di "dare una scadenza alla storia" così da potersela prefigurare. La modalità "Dal giorno dopo non ci ho più pensato, come se mi fossi disconessa completamente dalla cosa. Nemmeno per una volta ho pianto per la sua mancanza nè ho pensato che mi dispiacesse si fosse allontanata, la mia testa era piena di altri pensieri" fa pensare proprio a quanto fosse così doloroso quel distacco da non poterlo nemmeno pensare (la mia testa era piena di altri pensieri). Provi a consultare uno Psicoterapeuta così da dar voce a quel dolore affinchè possa ridiventare pienamente padrona della sua vita e delle sue scelte. In bocca al lupo. Cordialmente. Dr.ssa Olimpia Miraglia.
Buongiorno, la sua situazione molto complessa potrebbe essere basata su un attaccamento insicuro che ha avuto rinforzo con quello che sembra un trauma abbandonico relativo alla figura di sua zia. Il fatto di vivere nella continua ansia che le cose belle possano finire rischia di portarci a quella che definisco "la paura di essere felice". Sua madre sembra già appartenere a questa categoria quando definisce non il suo compagno, ma tutti gli uomini portatori di infelicità (probabilmente qualcosa nella sua esperienza affettiva non è andato bene). Si ricordi tuttavia che evitare di stare male, non vuol dire stare bene perchè ci porta ritirarci dalla relazioni e dalle esperienze per paura di soffrire per relegarci in un isolamento emotivo insopportabile. Le consiglio di provare ad intraprendere un percorso terapeutico per poter mettere chiarezza dentro di sè e per elaborare la sua storia emotiva e le modalità di attaccamento e relazione che ne sono scaturite. Buona Fortuna.
Buonasera le consiglierei un percorso di psicoterapia sistemico familiare con lo scopo di capire ed eventualmente modificare le dinamiche fanno da sfondo al suo disturbo.
Sarebbe altresi consigliato un percorso di E.M.D.R. di tecniche di rielaborazione e desensibilizzazione di piccoli e grandi traumi

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