Buongiorno sono una donna di 44 anni grassa e ho una bambina di 9 anni che mi offende dicendomi brut

15 risposte
Buongiorno sono una donna di 44 anni grassa e ho una bambina di 9 anni che mi offende dicendomi brutte parole sul peso.lei non vorrebbe avere questi pensieri perché sa che mi offende e piange ma dopo che si libera di questi pensieri sta un po’ meglio .mi dice che mi ama tanto.vome devo rispondere? Questa situazione è pesante anche perché sono dimagrita 18 kg
Buonasera signora, è molto difficile darle una risposta precisa alla domanda che pone, avrei bisogno di avere più informazioni per capire che cosa porta sua figlia ad avere la necessità di comportarsi così, perché piange e in seguito allo sfogo si sente meglio. Ad esempio sarebbe importante capire la sua storia riguardante il peso, ci racconta che è grassa ma che è dimagrita 18 kg, ma non abbiamo indicazioni sulle motivazioni del peso, il percorso per dimagrire: questo potrebbe aiutare a capire se e come questo possa avere in qualche modo inciso sul rapporto con sua figlia. Da quello che racconta sembra che sua figlia viva con vergogna il suo peso e che la attacchi spinta da questo (è solo un'ipotesi ovviamente), se così è come mai prova questa vergogna? E' successo qualche episodio che possa giustificare questi vissuti? Non è possibile darle una risposta, in quanto non esiste di per sé una risposta giusta o sbagliata, ma è necessario prima di poterle dare qualsiasi indicazione capire quali sono i vissuti della bambina e aiutarla per elaborarli. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare la situazione. Dr.ssa Delle Fave Alessandra

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Salve signora,descrive una dinamica familiare difficile..tante le cause e le motivazioni possibili:sarebbe importante sapere la storia della sua difficoltà con il peso, la sua autostima,quanto questo incida sulla sua autorità genitoriale, nel senso che sentendosi in difetto potrebbe essere meno ferma nel pretendere rispetto da sua figlia,allo stesso tempo sua figlia potrebbe aver trovato questa strategia per gestire la sua rabbia,chiedere attenzione..
Sono solo ipotesi, andrebbe approfondita la conoscenza del caso specifico.
Sicuramente è possibile risolvere e migliorare la situazione..certo,difficile farlo senza l'aiuto di un professionista.
Dott.ssa DOMINGO
Buongiorno a Lei,
è difficile darle delle risposte stando a quanto scritto, perché mancano molte informazioni invece utili a capire.
Ad esempio, come mai sua figlia sente questa necessità di offenderla? Perché lo fa?
Scrive che sua figlia lo fa, ma non vorrebbe e che sta male a farlo, manca quindi un'indagine più approfondita su tutto ciò ad esempio.
E oltre a tutto ciò, da indagare con sua figlia (che età ha tra l'altro?), ci sarebbe un pezzo utile da fare con lei: storia del peso, difficoltà emotive legate ad esso, autostima, emozioni quando sua figlia le dice le "cose brutte", sia come persona, sia come genitore.
Di certo, può rivolgersi a uno specialista psicologo psicoterapeuta che possa intervenire su questa dinamica relazionale che si è instaurata che è dolorosa, sia per sua figlia, sia per lei.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento,
Dott.ssa E. Parise
Gentile Signora, sicuramente il suo problema è strutturato su più livelli: personale (peso, autostima) relazionale (rapporto con sua figlia). Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, l unica strada che le permetterà di raggiungere una maggiore consapevolezza della situazione e migliorare la relazione con la bambina.
Cordialmente.
Gentile signora le consiglierei di parlare con un o una psicoterapeuta che la possa aiutare nel rapporto con sua figlia che sembra non solo un po conflittuale e ambivalente.Farebbe bene a lei ma anche a sua figlia
La saluto cordialmente
Dr.Novelli
Cara signora, temo che non si tratti tanto di "come rispondere" alle offese di sua figlia, quanto piuttosto di capire e lavorare sulla vostra relazione madre-figlia. Appare strano che, qualunque sia la questione in campo, una bambina così piccola abbia reazioni di questo tipo con la sua principale figura di accudimento e che, oltretutto, dice di amare tanto. Capisco che la situazione e le offese che le rivolge sua figlia la facciano soffrire, ma a quanto pare anche sua figlia soffre, e soffre tanto da manifestare questa sofferenza attraverso l'aggressività verbale. Credo che sia opportuno che lei si rivolga al più presto ad un Centro di Terapia Familiare (molte Asl hanno questo servizio) per aiutare sua figlia e anche se stessa.
Buone cose
Gentile signora,
arrivare a comprendere come rispondere a sua figlia è un percorso che a mio parere dovrebbe partire dalla comprensione di come nel tempo il vostro rapporto è arrivato a determinarsi nella modalità attuale; di come ha vissuto e si vive attualmente il rapporto con l'immagine di se stessa, di come sua figlia ha vissuto e si vive attualmente il rapporto con la sua immagine, unito al comprendere gli effetti che tutto questo sta avendo sulla vostra quotidianità, sopratutto in termini emotivi. Quello che posso suggerirle con così poche informazioni è di vedere la situazione attuale come un punto di partenza, migliorabile; le suggerisco di vedere questa crisi da una prospettiva che le permetta di vederne gli spazi di libertà, gli spazi di azione per modificare ciò che è in essere, in una direzione migliore.
Le auguro il meglio;
resto a disposizione se volesse ulteriori approfondimenti,
cordialmente,

Dott. Stefano Albano
Buonasera Signora, mi rincresce sentirla descriversi "grassa", non rende merito al percorso che ha già fatto per perdere 18 kg e sicuramente descrive solo una piccola parte di quello che Lei è. Non credo esista un modo corretto in assoluto di rispondere a Sua figlia, ma potreste beneficiare di alcuni incontri di terapia famigliare per meglio comprendere queste dinamiche che vi fanno stare male, per capire come potete uscirne senza ferirvi a vicenda. Spero di esserle stata di aiuto. Cordiali saluti
Gentile Signora,
Per trovare uno spazio di ascolto adeguato alla sua domanda le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato in dinamiche familiari che la guidi verso una maggiore comprensione della relazione instaurata con sua figlia: chiarire gli aspetti relazionali e intrapersonali cui ha accennato non potrà che giovare a lei e di conseguenza alla sua bambina.
Un cordiale saluto, dr.ssa Faissingher
Salve, sembra che tra lei e sua figlia si sia instaurato un legame affettivo molto ambivalente, prima la offende e la denigra, poi piange, si sente in colpa, si scusa e le dice che le vuole bene. Non perda la sua autorità genitoriale, stabilisca dei chiari confini oltre i quali sua figlia di soli 9 anni non si deve spingere, si faccia rispettare. Sarebbe importante che lavorasse sul ristabilire l'accettazione di se stessa al di là del peso e sulla valorizzazione delle competenze genitoriali. Emerge fortemente un suo malessere legato ad un senso di inadeguatezza. Cordiali saluti
Cara signora, nell’immediato forse potrebbe esserle utile percepire le parole di sua figlia non come un’offesa ma piuttosto come l’espressione di un disagio che avendo 9 anni riesce ad esprimere solo in questo modo, è probabile che sua figlia sappia che essere in sovrappeso sia un pericolo per la salute e magari ha paura per lei, testimoniato dal fatto che dopo dice di amarla e piange. Lei è una donna giovane si rivolga con fiducia ad uno psicoterapeuta che l’aiutera’ e se necessario lavorerà anche sul rapporto tra voi due.
Cordialmente AR
Gentile signora, due sono le questioni che emergono: il rapporto che ha lei con la sua immagine corporea (rispetto a cui sta già cercando una via di uscita attraverso una dieta); la relazione affettiva con sua figlia. Per la mia esperienza come terapeuta familiare, laddove si crea e si rinforza una relazione disfunzionale a due ("a specchio": io ti rimando a specchio ciò che tu stessa pensi di te), non è utile rispondere impulsivamente, bensì chiedere l'aiuto di una terza persona che faccia da mediatore. Il terzo potrebbe essere il padre della bambina (cosa dice il padre rispetto alle risposte aggressive di sua figlia?Interviene o sta in disparte?) o un terapeuta familiare. A sua disposizione per ulteriori chiarimenti, dottoressa Margherita Maggioni.
Gentile Signora,
forse la strada per comprendere come rispondere a sua figlia è un percorso che potrebbe svelare le condizioni che vi hanno portato entrambe, nel corso del tempo, a maturare una tale dinamica relazionale. Quando lei inizierà a fare luce su ciò che profondamente, anche a livello inconscio, ha contribuito a generare tale situazione troverà certamente la risposta migliore da dare a sua figlia. Il suo disagio e la volontà di vivere una relazione più armonica con sua figlia, potrebbero essere l'occasione per intraprendere un percorso di crescita e consapevolezza, magari con un professionista in ambito psicologico. Intanto, se ama leggere, le consiglio la lettura di un bellissimo libro che si intitola: "La forza della gentilezza. Pensare e agire con il cuore fa bene al corpo e allo spirito" scritto da Piero Ferrucci, ed. Oscar Mondadori. La saluto cordialmente con alcune parole di questo libro: "il calore dell'affetto,la bellezza della generosità, il sollievo di essere ascoltati e visti per quello che siamo veramente, il sostegno dell'amicizia, la meraviglia della gratitudine: tutto questo (e molto altro ancora) è la gentilezza". La gentilezza è una qualità che si può sviluppare insieme alla pazienza e all'empatia...ci sarebbe ancora tanto da dire, ma rimando ad altre occasioni di risposta.
Le auguro il meglio. Cordiali Saluti.
Da terapeuta sistemica, le consiglierei degli incontri con sua figlia per capire la natura delle vostre dinamiche relazionali, nonché il tipo di attaccamento che si è stabilito tra di voi. Cambiare si può ma bisogna farlo assieme! In bocca al lupo
Signora spero abbia già trovato un terapeuta che la possa aiutare. Mi dispiace rispondere solo ora...
Io mi chiedo quale sia il ruolo del padre in questa situazione e che tipo di intervento faccia quando si verificano questi scambi comunicativi tra lei e la figlia.
Il lavoro non deve essere solo impostato su di lei o sulla figlia; consiglio una terapia familiare che veda coinvolti tutti i componenti.

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