Buongiorno sono un ragazzo di 15 anni e ogni giorno sopratutto di sera ho tanta sete di sangue e inf

24 risposte
Buongiorno sono un ragazzo di 15 anni e ogni giorno sopratutto di sera ho tanta sete di sangue e infatti mi faccio dei taglietti sulle dita per berne e a volte mi eccita questa cosa soffro della sindrome di reinfield?
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Buongiorno, ogni diagnosi deve essere necessariamente formulata dopo attenta valutazione. Ogni sindrome è stata così definita perché ci sono diversi indicatori che devono essere compresenti e perciò distinti. Dal momento che si sta interrogando la invito, anche in considerazione della sua giovane età, a rivolgersi a un professionista che le possa fornire uno spazio d'ascolto.

Un caro saluto,

mg
Gentile Utente, si pone un interrogativo molto preciso ipotizzando già una diagnosi: mi stupisco delle sue competenze in campo psichiatrico, forse raggiunte attraverso google o attraverso una passione per i vampiri! In ogni caso, la inviterei a parlarne con un adulto di riferimento e a consultare uno specialista perché è importante indagare il bisogno di doversi ferire e le relative conseguenze. Spero potrà presto risolvere questa situazione e vivere sereno. Buona fortuna!
Buongiorno,
per sapere se soffre di questa o altre sindromi, bisogna approfondire con uno specialista. Prenoti un consulto online qui sul portale.
dott Tealdi
Gentile, data la giovane età e le conseguenze sul piano psicologico, sociale e fisico che questo comportamento può avere nel breve e nel lungo termine, più che domandarsi se soffre di una patologia o di un’altra, la invito a chiedere aiuto ad uno specialista.
A volte ci chiediamo di conoscere un nome che identifichi il nostro comportamento o un nostro pensiero o altro.
Il problema che lei si pone, di avere una diagnosi, è il problema. A che le serve?
In. ogni modo se i 'dubbi' permangono sarebbe auspicabile che lei prenotasse un consulto da uno specialista.
ovviamente essendo minorenne i suoi genitori dovranno prestare consenso.
un cordiale saluto
dr.ssa Daniela Benedetto
Buonasera, ti consiglio intanto di confrontarti con i tuoi genitori (che dovrebbero aver colto qualcosa) e cercare insieme uno specialista, anche perché è necessario il loro consenso. Ti premetto che, qualora emergesse la verità di quanto racconti e magari se ne accorge un insegnante, rischi che vengano attivati i Servizi Sociali. Ne consegue che vi conviene chiedere al più presto un consulto, magari on-line. Un saluto Antonella
Salve, io credo che, per il tuo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause originarie della problematica che potrebbe avere soluzioni e cause differenti da quella ipotizzata, sicuramente molto cinematografica ma da verificare. Cordiali saluti
Gentile utente,
La prima cosa che mi viene da chiederle è se ha condiviso la sua esperienza con i suoi genitori. Per rispondere alla sua domanda invece le dico che poter fare una diagnosi, bisogna rivolgersi ad un professionista del campo, in questo caso uno psicoterapeuta che, dopo un’attenta valutazione, le potrà dare una restituzione di quello che emergerà. Se vuole può consultare un terapeuta e approfondire ciò che sta vivendo, questo previo e necessario consenso dei suoi genitori in quanto è minorenne. Le mando i miei saluti. MF
Buonasera, ti stai facendo delle domande sul tuo comportamento ed ipotizzi anche una diagnosi. Dato che sei così giovane la cosa migliore da farsi sarebbe parlarne con i tuoi genitori. Insieme con loro scegliere un professionista per poter farti aiutare ed elaborare con uno psicoterapeuta, specializzato in adolescenti, il tuo problema, un saluto, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, i tagli che si procura non sono una propensione "vampiresca", ma una difficoltà interiore che sta sviluppando. Un consiglio molto forte è di cercare un aiuto concreto da parte di un adulto e di un professionista.
Non impari da internet a farsi la diagnosi, ma trovi persone reali con cui parlare e definire la sua situazione reale.
Parli con i sui genitori. Un saluto. Dott. Dal Bo
Buongiorno! Non si può formulare una diagnosi basandosi solo su alcuni dati. E' necessario contattare uno psicoterapeuta previo consenso dei suoi genitori, vista la sua giovane età. Al di là della "sete di sangue" bisognerebbe vedere in che quadro si colloca il suo bisogno di ferirsi.
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, la definizione della sindrome dice ben poco del significato che dai tu a quello che metti in pratica. La domanda fondamentale è : Tu soffri di questa tuo comportamento? ti fa soffrire? Se si, allora puoi scegliere di farti aiutare da uno psicoterapeuta, parlando preventivamente ai tuoi genitori della tua spinata a parlare con uno specialista.
Buongiorno. È una domanda, che così posta, è più di pertinenza di uno psichiatra.

MT
Caro ragazzo, non è possibile fare una diagnosi senza un colloquio approfondito. È sicuramente più importante della ricerca di un’etichetta diagnostica, che ti rivolga a uno psicoterapeuta per comprendere più a fondo quale sofferenza alimenta il tuo bisogno di ferirti e ripetere questo comportamento. A diverse persone succede che un forte malessere le spinga a farsi del male, la cosa più utile da fare in questi casi è comprendere il senso e lo scopo del bisogno di ferirsi, all’interno di un contesto protetto come quello della psicoterapia. Essendo minorenne è necessario il consenso dei tuoi genitori per fare una terapia, perciò ti consiglio di parlare con loro del tuo bisogno di essere aiutato e di rivolgerti presto a un professionista. Un saluto, dott.ssa Irene Capello.
Buonasera, per poter comprendere il suo stato emotivo sarebbe opportuno svolgere un'anamnesi accurata. Non è quindi possibile fornirle informazioni circa una sua possibile diagnosi. La invito a parlare con i suoi genitori della situazione, perché serve il loro consenso per richiedere una consulenza psicologica in quanto è minorenne.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
buongiorno gentile ragazzo di 15 anni, i colleghi ti hanno risposto con consigli molto validi sulla necessità di un aiuto psicologico, e come hai letto, essendo tu minorenne, per averlo è necessario il consenso di entrambi i genitori. Aggiungo solo alcune indicazioni: coinvolgere i genitori è necessario dal punto di vista del consenso, ma anche per capire la tua situazione personale e di famiglia, la tua crescita, e poter così giungere ad un aiuto adeguato, che potrebbe riguardare anche un aiuto psicologico per loro, in forma congiunta o distinta da te. Potrebbe essere cosa non facile per te parlare con i tuoi genitori, per svariati motivi; nel caso per te sia difficile o non sia agibile parlare con i tuoi genitori, puoi chiedere un colloquio informativo, questo puoi farlo, all'operatore dello 'sportello' psicologico scolastico il quale potrà fare da mediatore verso i tuoi genitori, sensibilizzandoli all'importanza di un aiuto continuativo e mirato alla tua esigenza. Se nella tua scuola non c'è lo 'sportello' psicologico, potresti parlare con un docente che pensi possa comprenderti e fare da tramite con i tuoi genitori. Non ultimo puoi parlare per questo con il medico/pediatra di base, se hai con lui un po' di confidenza. In alternativa puoi chiedere un parere sempre informativo allo psicologo del Consultorio familiare, che è un servizio pubblico. Ci sono anche altri canali affinchè un minorenne abbia aiuto psicologico: in caso di genitori non disponibili c'è il Giudice tutelare che dà l'autorizzazione, ma non sarà certamente il tuo caso. La cosa importante è che tu non pensi di poter aiutarti da solo e che non ti senta solo.
Per poter fare una diagnosi corretta rivolgiti ad uno psicoterapeuta per poter fare una diagnosi accurata e decidere in che modo ti si può aiutare. Cordiali saluti
Salve. Molti colleghi ti hanno risposto e dato attenzione. Di certo quello che racconti di te fa pensare ad un forte disagio che esprimi in una modalità autolesiva. Forse è il caso che, se ciò accade veramente, tu rendessi partecipi i tuoi genitori di quello che sta succedendo.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Ciao, non posso fare diagnosi così, non so di cosa soffri, ma so che soffri. Parlane con i tuoi adulti di riferimento, qualcuno di cui ti fidi, in modo che possano fare qualcosa, magari andate a chiedere un consulto da uno specialista. Tutto ha un senso ma va inquadrato in un contesto di riferimento.
In ogni caso non prendere sottogamba quello che fai.
Un saluto
Caro Ragazzo, non è possibile fare diagnosi con così poche informazioni. Quest'abitudine che hai è possibile rientri nelle parafilie, ovvero interessi sessuali più particolari, ma andrebbe approfondita con domande mirate. L'etichetta diagnostica aggiunge poco o nulla, nel senso che rimarrebbero comunque oscuri gli stati interni che ti muovono verso una ricerca dell'eccitazione così peculiare. Valuta la possibilità, con il consenso dei tuoi genitori, di parlarne con uno psicoterapeuta. Buona fortuna!
Salve, dovrebbe confrontarsi con i suoi genitori sulla questione, eventualmente le consiglio di rivolgersi ad un professionista.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, la invito a rivolgersi a uno psicologo.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu

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