Buonasera sono Michela e ho una figlia di 9 mesi e una di sette anni.è proprio con quest ultima che

33 risposte
Buonasera sono Michela e ho una figlia di 9 mesi e una di sette anni.è proprio con quest ultima che ho dei problemi è dallo scorso anno che da quando la più grande seppe dell arrivo della sorellina che ha iniziato a darmi problemi a scuola.lo scorso anno da febbraio a maggio ha iniziato a rifiutarsi di lavorare in classe e piangeva perché nn voleva andare a scuola nn per gelosia (credo) ma diceva che aveva paura che potesse succedere qualcosa alla bambina .poi una volta nata si è calmata.poi dinuovo a febbraio ha ricominciato a nn voler fare niente ho provato a convicerla con le buone poi con punizioni e poi con premi , ma nulla sembra che tutto le scivoli addosso.l insegnante mi dice che vorrebbe farle ripetere l anno ma proprio quando ha ricominciato con questo atteggiamento ha perso il suo nonno preferito. Io nn so più che fare e come comportarmi ma nn vorrei che una bocciatura peggiorasse ancora la sitiazione.non so che fare mi date un consiglio?grazie
Buongiorno. Questa forma di rifiuto dell'impegno scolastico, a questa età e.in questa situazione di competizione con la sorella più piccola, non mi fa pensare alla bocciatura come soluzione. Anzi, come lei giustamente rileva, potrebbe peggiorare le cose. Le suggerisco di rivolgersi, se possibile nel pubblico, ad un centro per l'età evolutiva (nel Lazio Tsmree) oppure in ospedali quali Bambino Gesù o similari, affinché si effettui una accurata valutazione della parte cognitiva ed emotivo-relazionale della bambina. Con questa lei potrà dialogare meglio con la scuola ed evitare inutili bracci di ferro, che spesso si attivano in casi come il vostro. Sicuramente la bambina sta mandando un forte messaggio di richiesta di attenzione e va saputo leggere prima di dare una risposta che potrebbe rivelarsi inadatta

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Gentile Signora, la bambina sta sicuramente manifestando un disagio che necessita di essere visto e valutato attentamente. A questa età quando insorgono problematiche di questo tipo un intervento tempestivo può essere risolutivo anche in tempi brevi. Un disagio ignorato o sottovalutato può nel tempo trasformarsi in qualcosa di più serio. Ad ogni modo, le consiglierei un intervento che coinvolga la famiglia in modo da aiutare tutti, la bambina in primis, ma anche voi genitori che in questo momento avete bisogno di essere rassicurati e guidati nel gestire il rapporto con lei, la relazione fra la bambina e il fratellino, e i rapporti con la scuola. Se la situazione invece dovesse richiedere un intervento diretto sulla bambina, il/la terapeuta familiare potrà indirizzarvi verso un collega specializzato in problematiche infantili. Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
E' un momento di passaggio molto importante per sua figlia e non va sottovalutato. Credo valga la pena offrirle un sostegno con uno psicoterapeuta competente che la aiuti ad elaborare questi vissuti. Anche la nascita della sorellina è in qualche modo un lutto; la perdita del suo essere il centro delle attenzioni della sua famiglia. La morte del nonno ha sicuramente caricato ulteriormente la bambina di angoscia che ha bisogno di trovare un contenitore adeguato al momento.
Buona sera signora Michela, sono molto dispiaciuto nel sapere che ha difficolta' con la sua bambina più' grande. Come già' accennato dai miei colleghi, molto probabilmente la bambina ha risentito della novità della nascita della sorellina.Ci sono molte strutture pubbliche che potrebbero aiutarla a gestire la situazione a cui potrebbe rivolgersi, tra cui le ASL di zona e lo stesso ospedale Bambin Gesu,. Nel caso non riuscisse a trovare aiuto nel gestire la difficoltà' con la sua bambina, le rinnovo la mia disponibilità' per ulteriori domande oppure aiuti concreti. Buona serata.
Dr. Massimo
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Salve Michela,
quando un bambino presenta delle difficoltà scolastiche che non possono essere attribuite a disturbi dell'apprendimento sta segnalando un disagio affettivo, del resto è uno dei modi che i bambini hanno per mostrare a chi si prende cura di loro, compresa l'istituzione scolastica, che nella loro vita c'è qualcosa che avvertono come gravoso. Sua figlia sembrerebbe mostrare un'ansia da separazione, è qualcosa che accade spesso nei bambini che si rifiutano di andare a scuola, in questo modo si assicurano di restare accanto al genitore. Inoltre l'arrivo di un secondo figlio è un momento bello ma anche un passaggio evolutivo delicato per tutta la famiglia, che richiede al nucleo di riorganizzarsi e in questo passaggio sua figlia sembra segnalare una difficoltà che potrebbe essere legata anche alla perdita del nonno.
In qualità di terapeuta familiare le consiglierei un percorso di questo tipo, un percorso in cui le difficoltà che sta manifestando oggi sua figlia possano essere lette all'interno del contesto familiare, è importante, infatti, che all'interno della famiglia si attivino le risorse per superare questo passaggio.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni, Celeste Chianese.
Quando difficoltà del genere non sono attribuite a un deficit cognitivo è un bisogno emotivo non ascoltato che si manifesta con scarso rendimento scolastico.
La nascita di un figlio rappresenta una fase di cambiamento evolutivo per l'intero nucleo familiare che si trova a fare i conti con un nuovo assetto rispetto al quale riorganizzarsi.Dunque tutto il sistema familiare avverte la crisi.In questi casi è preferibile una terapia sistemico familiare.Per ulteriori informazioni e chiarimenti può contattarmi.Dott.ssa Tiziana Marzano
Buona sera Michela,
mi spiace molto sapere che in un momento così delicato per la vostra famiglia, non abbiate trovato sostegno, anzi .... La bambina sta evidentemente manifestando un disagio (del tutto naturale) dovuto ai numerosi cambiamenti nel sistema familiare. Il mio consiglio è di contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta a cui esprimere ciò che sta riportando qui e concordare con lui la strategia migliore per tutelare sua figlia quanto più possibile da una bocciatura... magari mettendolo in contatto direttamente con l'insegnante. Cordiali saluti.
Buongiorno. Certamente mi sembra opportuno cogliere i campanelli d'allarme che sua figlia -seppur giovanissima- sta inviando e che, evidentemente, ci raccontano di un malessere .
Credo che sarebbe importante che lei e suo marito decideste di affrontare un colloquio psicologico per capire quali siano le dinamiche su cui poter intervenire per riuscire a fornire un ambiente sereno a sua figlia.
Buongiorno, credo che sua figlia le stia inviando molteplici messaggi che manifestano il suo disagio. Potrebbe essere utile contattare uno psicoterapeuta che si occupi di età evolutiva per comprendere insieme cosa sta accadendo a sua figlia ed alla vostra famiglia.
Salve, sua figlia nell'ultimo anno ha vissuto profondi cambiamenti nella sua vita: la nascita della sorellina, non essere più figlia unica e la scomparsa del nonno sono eventi molto difficili da affrontare tutti insieme, Nulla è stabile in questo periodo, mentre invece i bambini hanno bisogno di stabilità. Sono cambiamenti più grandi di lei, è troppo presa da ciò che accade e non riesce a canalizzare le sue energie nella scuola. Ripetere l'anno non mi sembra, inoltre, la soluzione idonea: come a dire che è lei la responsabile di tutto ciò che sta accadendo.
Un supporto psicoterapeutico per voi genitori potrebbe essere un valido aiuto per capire
quale comportamento sia più idoneo per vostra figlia e poter tornare così ad essere il suo punto di riferimento.
Un saluto
Gentile Signora, senza dubbio la bambina con il suo comportamento sta manifestando un disagio;un anno fa aveva 6 anni dunque già grandi cambiamenti: inserimento alla scuola elementare, nuovi maestri, sicuramente nuove amicizie ed in casa 'l ansia' per un nuovo arrivo...se è riuscita però a 'calmarsi' ,come dice lei ,dopo la nascita della sorellina, avrà sicuramente ritrovato un equilibrio... Le consiglio di richiedere una consulenza psicologica per lei e suo marito per valutare al meglio la situazione e cercare di aiutare la bambina sperando di poter evitare di ripetere l anno scolastico( ulteriore cambiamento per lei) .resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
cordialmente.
Buongiorno, per quanto riguarda la scuola non si preoccupi. Non è più prassi bocciare alle elementari (e l'insegnante dovrebbe saperlo). Però il rischio che il disagio di sua figlia possa condizionarne gli apprendimenti, esiste. le consiglio di prendere un appuntamento, magari con suo marito, per parlare con un terapeuta specializzato nello sviluppo.
Arrivederci
Buon pomeriggio Michela,
la sua bimba di sette anni sta parlando attraverso queste manifestazioni...questa è la strada piu' facilmente per i piu' piccoli.
Sarebbe importante che assieme al papa' chiedeste il consulto di un terapeuta per conoscere meglio la situazione, aiutare la piccola e star meglio anche voi.
Cordiali saluti
MM
Si rivolga a uno psicologo per un colloquio di coppia con suo marito, così da valutare le dinamiche familiari e aiutare vostra figlia.
Salve, capisco la sua sofferenza, gestire le sofferenze di un bambino è davvero difficile e faticoso.
Ti consiglio di confrontarti con uno psicologo esperto in genitorialità per avere un supporto concreto e capire come comportarsi per meglio comprendere i bisogni della bambina e valutare se far seguire anche lei da qualcuno che possa sostenerla in questo difficile momento della sua vita. Prima si interviene in questi casi e prima i comportamenti disfunzionali vengono risolti senza diventare qualcosa che la bambina si porterà poi anche negli anni avvenire.
Ti auguro il meglio
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Salve Michela, se vedessimo la famiglia come una catena, i figli rappresentano gli anelli deboli ma al tempo stesso anche i più forti, perché capaci di spezzarla! Un assunto fondato e valido per qualsiasi contesto, sostiene che cambiando una parte (l'arrivo della piccola) del sistema (la famiglia), cambia tutto il sistema. Lo stress correlato al cambiamento è meglio gestito dagli adulti che dispongono di strutture e strumenti psichici funzionali al superamento dello stress stesso. Nei bambini invece, gli stessi strumenti sono in via di formazione, per cui non sempre sono capaci di affrontare un cambiamento senza sperimentare disagio. Una psicoterapia familiare, in questo frangente, rappresenterebbe un'ottima "bussola", particolarmente utile anche rispetto alla mediazione con la scuola. Cordialità.
Gentile Signora,
Le problematiche che espone potrebbero essere legate a diversi fattori. Sicuramente, l'arrivo della sorellina ha cambiato gli equilibri della famiglia che, dopo sette anni, erano abbastanza consolidati e, di conseguenza, ha cambiato anche le routine quotidiane della sua primogenita. L'arrivo di un fratellino o di una sorellina è sempre un momento molto delicato per i bambini, che si trovano a sperimentare una serie infinita di emozioni contrastanti. Vi consiglio di richiedere un consulto ad uno psicoterapeuta familiare (orientamento sistemico-relazionale), che poi valuterà se sia il caso di rivolgersi ad ulteriori figure professionali.
Saluti,
GF
Buongiorno Michela, ci sono molte informazioni che andrebbero raccolte per avere un quadro generale completo. Faccio un film sulla base delle righe che ha scritto, cioè sembra come se vostra figlia si attivi nei momenti di tensione emotiva e di cambiamento familiare, arrivo sorellina e morte del nonno, facendo da termometro della famiglia. La domanda che le farei se ci parlassimo sarebbe riguardo al come la vostra famiglia ha gestito questi importanti passaggi e momenti. Qualora volesse approfondire, mi contatti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera Michela, certamente vi è una complessità di vissuti e fantasie , di cui il comportamento di sua figlia maggiore è, in qualche modo, espressione. Sembra che il comportamento che descrive stimoli una risposta di tipo pedagogico, come riferisce, con scarsi risultati. Si interroga su che tipo di risposta dare alle difficoltà che osserva in sua figlia e al momento le sembra di averle provate tutte.
I bambini possono essere molto spaventati dall'intensità dei loro sentimenti, come la gelosia che lei cita, o il senso di colpa, e dalla capacità della loro mente di produrre fantasie e brutti pensieri.
Ha compreso che sua figlia si è confrontata con due esperienze di grande importanza per la sua crescita e che quando interviene un evento traumatico, come la perdita reale di una persona vicina, le cose possono complicarsi. Come lei osserva, bisogna fare attenzione alla coincidenza tra gli eventi e, in tal senso, la questione della scuola pure appare delicata. Consideri l' opportunità di condividere le sue domande nell'ambito di uno spazio di consultazione anche breve, rivolgendosi ad un terapeuta che sia specialista dell' età evolutiva. Sono a disposizione per approfondimenti.
D.ssa E. Di Lello
buongiorno Michela,
la sua bimba sta evidentemente manifestando un disagio che non va affatto punito. La bocciatura di un bambino non è mai un evento salutare.
Credo sia utile per i genitori un counseling psicologico che aiuti a recuperare le risorse e favorisca una condizione di benessere familiare.
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Salve, può rivolgersi ad un professionista ed esporli il quadro generale, in questo modo potrà sicuramente darle delle indicazioni migliori. Eventualmente provi a coinvolgere suo marito per poter avere un supporto maggiore.
MMM
Salve signora Michela, capisco la sua preoccupazione e la volontà di voler aiutare sua figlia. Vede, l’arrivo del secondo figlio, per quanto sia un evento meraviglioso porta con se tanti cambiamenti, rivoluzioni, alterazioni di ritmi, spazi ed equilibri che hanno conseguenze sull’intero sistema familiare, coinvolgendo quindi la coppia, la coppia genitoriale e l’altro figlio/a. E’ evidente come sua figlia sia portatrice di un disagio che sperimenta e manifesta con sentimenti contrastanti ,che vanno accolti e capiti. Il consiglio che le posso dare è di rivolgersi ad un terapeuta familiare, affinché possa aiutarla a leggere il suo sistema familiare, trovando le risorse più funzionali per superare questa delicata fase di cambiamento. Un caro saluto dott.ssa Maria Caputo
Buongiorno, alcune fasi evolutive sono delicate; l'arrivo di un fratello/sorella modifica le vecchie dinamiche familiari, innescando meccanismi nei bambini che è importante ricercare e riconoscere; la loro forte sensibilità gli consente di cogliere stati emotivi, tensioni, preoccupazioni degli adulti. Incontri di terapia familiare potrebbero aiutarvi a trovare un nuovo equilibrio, alleggerendo il disagio manifestato dalla bambina.
Salve Michela, si percepisce la sua preoccupazione dal racconto ed è comprensibile perché un segnale (o più di uno) sono stati inviati dalla sua bimba e lei li ha sicuramente colti.. è anche evidente che ha già usato diverse strategie (premi o punizioni), ma che non hanno portato ai risultati sperati. Questo capita quando non si è riusciti a cogliere il perché la bambina si comporta proprio in quel modo.. per quanto un genitore voglia risolvere, non sempre può riuscirci, a causa di molti fattori tra cui la sfera emotiva! Un professionista specializzato in osservazione del comportamento (ABA) ha le competenze per risalire alla funzione del comportamento della sua piccola. Non esiti a contattarmi se ha necessità, e auguri
Federica Proto
Cara Michela sua figlia sta mostrando delle difficoltà emotive dovuta alla nuova situazione, non è semplice passare dall''essere figli unici a dover condividere le attenzioni con un "esserino" che ha bisogno di cure e vicinanza continua. La bambina sta esprimendo bisogno di attenzione ed angoscia probabilmente anche a causa del lutto vissuto. Le consiglio una consulenza psicologica familiare per approfondire la situazione.
Resto disponibile per domande o dubbi.
Dott.ssa Rachele Sales
Ripetere l'anno non è la soluzione, la bambina è in un momento di difficoltà, quindi la scuola dovrebbe inserirla tra i Bisogni Educativi Speciali, e quindi mettere in atto azioni per non rendere eccessivo il carico della prestazione scolastica. Nel contesto familiare e nelle esperienze non formali la bambina è necessario che sperimenti situazioni piacevoli e di competenza. D'altro canto è necessario che la bambina affronti la sua idea di morte e la riformuli, e questo è possibile attraverso un percorso di psicoterapia. In bocca al lupo.
Salve, purtroppo non credo che la bocciatura possa essere una soluzione, ma in questo caso potrebbe allontanare la bambina dai suoi amichetti di classe, con cui potrebbe avere un buon legame. Sua figlia, attraverso il suo rifiuto scolastico, sta provando a manifestare un suo malessere. Se la situazione dovesse continuare, le consiglio di consultare uno psicologo per approfondire al meglio quali siano le paure e le preoccupazioni di sua figlia.
Credo che avrebbe bisogno di consultare uno psicoterapeuta che si occupi di terapia per bambini e adolescenti, così da poter aiutare sua figlia rispetto al disagio che sta provando. Da psicoterapeuta familiare preferirei che ci fossero dei colloqui anche con voi familiari per capire come aiutarla. Ci pensi
Buongiorno signora, la bambina sta manifestando richieste di attenzione in diversi modi. Sconsiglio di utilizzare metodi punitivi che potrebbero rafforzare sentimenti di rabbia e autosvalutazione, ma cercare un dialogo e ritagliare degli spazi riservati solo a voi.
Se le fa piacere, resto a sua disposizione per ulteriori consigli
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Mi rendo conto che sta affrontando delle difficoltà con sua figlia di sette anni dopo l'arrivo della sorellina. Comprendo che la situazione sia diventata complicata, soprattutto considerando anche la perdita del nonno preferito da parte di sua figlia. Capisco che stia cercando consigli su come gestire questa situazione e teme che una bocciatura possa peggiorare le cose.

Vorrei suggerirle alcuni approcci che potrebbero aiutarla. Innanzitutto, è importante instaurare una comunicazione aperta con sua figlia. Cerchi di parlare con lei in modo sincero e onesto, offrendole uno spazio sicuro per esprimere le sue emozioni e preoccupazioni riguardo alla sorellina e alla scuola.

Coinvolgerla nel processo di cura della sorellina potrebbe essere un modo per farla sentire importante e coinvolta. Chieda a sua figlia di aiutarla in alcune piccole attività, come portare un pannolino o cantare una ninna nanna alla sorellina.

Dedichi del tempo speciale solo a sua figlia più grande. Stabilisca momenti in cui possano fare attività insieme che le piacciono, creando così un legame più forte tra voi.

Parli con l'insegnante della situazione e lavori insieme per trovare strategie che possano aiutare sua figlia a sentirsi più a suo agio a scuola. Potrebbe essere utile coinvolgere un consulente scolastico per offrire ulteriore supporto.

Se sua figlia continua a mostrare segni di disagio o tristezza, potrebbe essere opportuno considerare un supporto professionale come uno psicologo infantile. Questo tipo di professionista può aiutare sua figlia a esprimere e affrontare le sue emozioni in modo appropriato.

Ricordi che ogni bambino è un individuo unico e richiede un approccio personalizzato. Sii paziente con sua figlia e crei un ambiente amorevole e comprensivo per lei. Se continua a sentirsi preoccupata, non esiti a cercare il supporto di un professionista che possa fornirle una consulenza specifica alla sua situazione.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente, la sua bambina sicuramente si sta facendo portatrice di un disagio che come tale necessita di essere affrontato.
Le informazioni da approfondire sarebbero molteplici, sia per quanto riguarda la preoccupazione che la sorellina possa essere in pericolo, bisognerebbe capire l'origine di queste preoccupazioni.
Ma anche come ha vissuto il lutto di suo nonno, sicuramente è stata un'esperienza traumatica per una bambina così piccola.
Salve, l'arrivo in famiglia di un nuovo membro è sempre una fonte di cambiamento dell'assetto familiare, cambiamento che talvolta porta con sè tanti elementi che magari risultano difficili da gestire. La sorellina maggiore fino a poco tempo fa figlia unica, si è ritrovata in un ruolo del tutto nuovo, così come nuovo è tutto anche per voi poichè ogni periodo post nascita è differente dall'altro. Vi consiglio di parlarne con uno specialista che attraverso anche a un parent-training può migliorare la capacità di gestione del tutto.
Dott.ssa Marzia
Buonasera Michela,

Mi dispiace sentire che stai affrontando questa situazione difficile con tua figlia più grande. È comprensibile che l'arrivo di una nuova sorellina possa avere un impatto emotivo su di lei, specialmente considerando la sua giovane età. È importante prendere in considerazione il suo coinvolgimento emotivo e cercare di comprendere le sue preoccupazioni e paure.

Come psicoterapeuta dell'infanzia, della famiglia e della coppia, posso suggerirti alcune strategie che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:

Dedica del tempo a parlare con tua figlia più grande per capire meglio le sue preoccupazioni e paure riguardo alla scuola e alla sorellina. Mostra empatia e comprensione nei confronti dei suoi sentimenti, l'ascolto attivo è una buona risorsa in situazioni come la tua.
Spiega a tua figlia che è normale avere sentimenti di paura, ansia o gelosia quando si affrontano cambiamenti importanti nella vita, come l'arrivo di un fratellino o un evento doloroso come la perdita del nonno.
Coinvolgi tua figlia nel prendersi cura della sua sorellina in modo da farla sentire parte integrante della famiglia e valorizzare il suo ruolo di sorella maggiore.
Assicurati di fornire a tua figlia un sostegno emotivo adeguato e di incoraggiarla ad esprimere i suoi sentimenti in modo sano e costruttivo. Potrebbe essere utile coinvolgere uno psicologo infantile per fornire ulteriore supporto e consulenza.
Parla con l'insegnante di tua figlia per condividere le tue preoccupazioni e lavorare insieme per trovare soluzioni che possano aiutare tua figlia a superare le difficoltà scolastiche. Potrebbe essere utile coinvolgere anche uno psicologo scolastico per fornire supporto aggiuntivo.

Ricorda che ogni bambino è unico e potrebbe essere necessario tempo e pazienza per affrontare queste sfide. Continua a mostrare amore, comprensione e sostegno nei confronti di tua figlia mentre lavori insieme per superare questa fase difficile.

Resto a tua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.

Cordiali saluti Dott. Tiziana Vecchiarini

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