Buonasera, scrivo per dei problemi con i miei genitori. Da piccola mi hanno sempre educata con abusi

17 risposte
Buonasera, scrivo per dei problemi con i miei genitori. Da piccola mi hanno sempre educata con abusi di varia natura: mio padre più fisicamente (schiaffi, cintura e botte), mentre mia madre più sulla sfera psicologica (silenzio punitivo, urla, rimproveri, guilt tripping...). Crescendo ho sempre pensato che fosse normale questo tipo di educazione, mi rinchiudevo in camera e scrivevo su un quaderno tutti i miei pensieri dopo le litigate con mia madre. A causa di tutti gli abusi mi ricordo che spesso da bambina fantasticavo molto sull'adozione, dicevo ai miei genitori che se pensavano di mandarmi da un'altra famiglia avrebbero dovuto farlo e molte altre affermazioni che una bambina non avrebbe dovuto pensare. Il tutto è andato avanti fino alle superiori, poi ho iniziato a rispondere e a difendermi. Ora stanno crescendo, hanno problemi fisici di salute, quindi mio padre non alza più le mani, mia madre invece ha smesso con questo comportamento, ma ha assunto un atteggiamento che non saprei nemmeno come definire: è egoista, si vanta "implicitamente" di tutto e non sopporta quando qualcuno fa meglio di lei. È totalmente cambiata e nutro nei suoi confronti un sentimento strano, non la odio, non la amo; le voglio bene ma a volte è insopportabile. Il mio problema è che tendo a capire troppo le persone, non riesco a odiarle quando so la storia che c'è dietro. Non riesco a mostrare affetto ai miei genitori, scherzo con loro e li faccio divertire, perché crescendo ho capito che la strada dell'odio e del rancore non avrebbe portato a nessun beneficio, ma non riesco comunque a provare vero amore nei loro confronti. È normale? Si fanno troppi film e si aspettano un amore incondizionato nei loro confronti, ma non capisco se sono fredda io o se devo cercare di migliorare questo aspetto. Grazie in anticipo delle risposte
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Potrebbe cercare di migliorare questo suo aspetto qualora lo desiderasse, o si rendesse conto che la situazione, per come e, la fa soffrire. Non c’è il modo giusto di amare, ne la temperatura giusta con la quale farlo. Ad ogni modo é ammirevole il suo desiderio di equilibrio. Un supporto psicologico potrebbe certamente aiutarla a dissipare un po di confusione su ciò che prova. Un caro saluto.
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua situazione. Il sentimento che lega genitori e figli tra loro può avere diversi aspetti, sfaccettature e intensità e questo dipende molto dalla storia che genitori e figli condividono tra loro. Sicuramente i dubbi che scrive non sono facili da vivere e possono anche comportare disagio e sofferenza. Un supporto psicologico nel suo caso, sia per vivere questo momento della sua vita nel migliore dei modi possibili, ma anche magari per risolvere le parti ancora sofferenti della sua storia, può essere veramente utile. Resto a sua disposizione, un caro saluto, dr.ssa Chiara Cemmi
Salve,
la sua è una storia indubbiamente delicata, che non può non avere ripercussioni sul sentimento che prova nei confronti dei suoi genitori.
Un percorso psicoterapeutico che le consenta di poter elaborare quanto le è accaduto in passato, alla luce della situazione attuale, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buonasera, mi dispiace per questa situazione che si è creata negli anni. Non deve giustificare i suoi sentimenti, sicuramente ci sono state delle mancanze e lei ne ha risentito, molti atteggiamenti l’hanno fatta crescere in un determinato modo, ma l’avranno aiutata in altri. Ci sarebbe molto da scoprire ancora per poterla aiutare. Se ha piacere, sono qui. Un caro saluto, Giada
Buongiorno Gentile Utente, mi dispiace per ciò che ha dovuto affrontare. Ciò che sentiamo e proviamo è sempre "giusto": il fatto che siano i suoi genitori non significa che lei debba per forza amarli incondizionatamente. Noi siamo anche il prodotto delle nostre esperienze: ciò che lei ha vissuto incide profondamente sulle sue emozioni e sui suoi sentimenti. Provi a non essere giudicante con se stessa, ma ad accettare semplicemente ciò che prova, ad accogliere ciò che è. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera, la storia di vita che racconta immagino abbia contribuito a determinare una situazione di grande sofferenza. A maggior ragione credo sarebbe davvero riduttivo rispondere al suo quesito in due parole. Piuttosto mi sento di invitarla a considerare la possibilità di iniziare un percorso di terapia. Mi faccia sapere. Un caro saluto
Salve, credo che i sentimenti che viviamo rappresentino quella parte di noi involontaria e vera, non soggetta a forzature. Nel suo racconto mi colpisce il peso che le attese altrui sembrano avere sui suoi dubbi. Ho l’impressione che Lei voglia depotenziare, in Lei, le attese altrui e riconoscere maggior autonomia e libertà ai suoi vissuti. Seguendo tale ipotesi, ritengo che un percorso psicologico d’aiuto possa esserLe utile. Se ritiene, se vuole, sono disponibile anche online. La ringrazio e La saluto cordialmente. Ignazio Gioia
Parlando di tua madre hai scritto: "non la odio, non la amo; le voglio bene ma a volte è insopportabile". Gli psicologi chiamano quello che senti dentro di te "ambivalenza". Si tratta di un sentimento sfaccettato, contiene sia affetto, sia quel senso di rifiuto che avverti quando trovi tua mamma "insopportabile". Questa ambivalenza è probabilmente dovuta alla tua ferma volontà di non lasciarti sopraffare dall'odio e dal rancore. Un desiderio ammirevole, direi addirittura saggio, ma che contiene un rischio: quello di farti sentire emotivamente bloccata. Alla tua domanda: "non riesco comunque a provare vero amore nei loro confronti. È normale?" rispondo con un sì convinto. Tuttavia, pur vivendo una condizione emotiva assolutamente normale, dato il tuo percorso di vita, ritengo anch'io che un bel regalo che potresti fare a te stessa sarebbe quello di farti accompagnare da una persona di fiducia, un professionista, in un percorso che ti permetta di fare chiarezza dentro di te e di superare quelli che hai descritto come "abusi di varia natura" (compiuti dai tuoi genitori forse inconsapevolmente ma non per questo meno traumatici). Ti dico questo perché è vero che la strada dell'odio e del risentimento non porta a nessun beneficio, ma è anche vero che quello che hai vissuto va "elaborato", in modo tale da evitare il rischio che la rabbia e la sfiducia siano assenti dalla tua consapevolezza ma comunque presenti dentro di te, a tua insaputa, nelle parti più profonde della tua mente e del tuo cuore. Un caro saluto, Tullio Tinti
Buonasera, l'infanzia che ha vissuto è certamente densa di malessere e comportamenti violenti. Inevitabilmente, la nostra storia personale è la nostra scia, e si ripercuote rispetto alle nostre emozioni, ai nostri comportamenti, ai nostri modi di reagire alle situazioni. Come lei ha scritto "Crescendo ho sempre pensato che fosse normale questo tipo di educazione, mi rinchiudevo in camera e scrivevo su un quaderno tutti i miei pensieri dopo le litigate con mia madre"..ecco scrivere è senz'altro un buon modo per tirare fuori tutto ciò che proviamo, per riflettere. Sarebbe per lei importante elaborare tutte le situazioni vissute con uno psicologo: raccontare i suoi vissuti, le sue emozioni, i suoi sensi di colpa, potranno aiutarla a comprendere davvero se stessa, a rispondere alle domande che si pone su cosa sia giusto o sbagliato. Sì aiuti a ritrovare la strada della serenità interiore, fondamentale per guardare al presente e al futuro.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De martino
Salve, i miei colleghi e le mie colleghe hanno già toccato con la dovuta sensibilità la domanda che lei ci porta. Mi sento di dirle innanzitutto che tutto ciò che lei avverte e che prova ha pieno diritto e dignità di essere considerato, analizzato e affrontato in un ambiente che sia in grado di venire incontro alle sue necessità e ai suoi bisogni. Questo spazio deciderà lei come e quando strutturarlo, con i suoi tempi e i suoi modi. La vita relazionale con la propria famiglia è un tema molto delicato da affrontare, perché mette in atto equilibri e dinamiche in cui i temi della colpa e della colpevolizzazione sono strettamente interconnessi. Quando si è piccoli si tende a vedere i propri genitori come onnipotenti, portatori di una verità assoluta alla quale o sottostare, o ribellarsi. Crescendo si riconosce via via la loro umanità e la loro fragilità, acquisendo allo stesso tempo una propria individualità e autonomia. Le ferite relazionali che sono state causate però da rapporti non del tutto funzionali possono attecchire nella psiche e causare incomprensioni, problemi e discussioni. Affrontare assieme a una persona formata in queste problematiche questi suoi desideri, paure e bisogni le permetterà di dare un nome e una collocazione a ciò che sente. Cordiali saluti, Dott. Corrado Schiavetto.
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Buongiorno, gentilissima. Comprendo il profondo malessere che prova, vivendo con tanta ambivalenza il rapporto con i suoi genitori.
Lei si trova in effetti nella difficoltà di far pienamente luce sui suoi veri bisogni e sulle responsabilità della coppia genitoriale e questo le rende impossibile svincolarsi da loro senza sentire un grave senso di angoscia.
Le esperienze di crescita che lei ha vissuto hanno lasciato il segno, ma nulla è perduto. Lei merita benessere e la possibilità di costruire per sé una vita piena, ricca ed emozionante, accedendo a relazioni soddisfacenti e affidabili.
Merita di dare spazio alle sue potenzialità ed autorealizzarsi. Per questo le suggerisco vivamente un consulto psicologico, per esplorare insieme le sue esigenze e le sue potenzialità, individuando in tempi brevi strategie concrete per la risoluzione delle criticità. Un saluto di cuore.
Buongiorno , il suo vissuto ha chiaramente condizionato il suo rapporto con i suoi genitori, ma lei ha scelto la strada della comprensione e non dell'odio, e questo dimostra la sua maturità , ora non le resta che ricostruire la sua storia con un professionista che possa aiutarla a capire il senso di alcuni comportamenti disfunzionali e che le fornirebbero le chiavi d'accesso per un rapporto con i suoi genitori equilibrato e bilanciato senza troppe pretese da parte loro ma rispettando ciò che lei si sente di dare.. i suoi genitori devono capire quali sono i confini che non possono violare e lei non può sentirsi in colpa per essere dovuta crescere nelle difficoltà.. un percorso le farebbe capire che non c'è niente di normale nell'educare un figlio in tal modo.. ...ma le consentirebbe anche di capire i meccanismi disfunzionali del vostro sistema familiare... e di non provare senso di colpa su quello che lei prova oggi saluti dottoressa Ponziani
Mi dispiace sentire che hai vissuto abusi durante la tua infanzia e che hai avuto un'educazione basata su violenza fisica e abusi psicologici da parte dei tuoi genitori. È importante sottolineare che nessun bambino dovrebbe essere sottoposto a tali trattamenti, e il fatto che tu abbia dovuto affrontare tutto questo è estremamente difficile.

È comprensibile che tu abbia sviluppato meccanismi di difesa per affrontare questa situazione difficile, come rinchiuderti in camera e scrivere i tuoi pensieri. È anche normale che tu abbia desiderato un ambiente familiare diverso, come quando fantaseggiavi sull'adozione. Queste esperienze hanno sicuramente influenzato la tua relazione con i tuoi genitori.

Adesso che sei più grande, sembra che i comportamenti abusivi di tuo padre siano diminuiti a causa dei problemi di salute, mentre tua madre ha assunto un atteggiamento egoista. È importante sottolineare che è normale provare sentimenti complessi e contrastanti nei confronti dei genitori che hanno abusato di noi. Non è facile sviluppare un amore incondizionato per chi ci ha causato dolore e sofferenza.

Il fatto che tu provi un sentimento strano verso tua madre, in cui non la odi né la ami, ma le vuoi comunque bene, è una reazione comprensibile data la tua esperienza. È normale che tu abbia sviluppato un meccanismo di protezione che ti rende difficile mostrare affetto e amore nei confronti dei tuoi genitori. Non c'è nulla di sbagliato in te, ma è una risposta comprensibile a ciò che hai vissuto.

È importante ricordare che i sentimenti che provi sono legittimi. Può essere utile cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per esplorare questi sentimenti e per ricevere il sostegno di cui hai bisogno per elaborare le tue esperienze passate. Un terapeuta può aiutarti a comprendere meglio i tuoi sentimenti e a lavorare su come gestire le tue relazioni familiari in modo sano e soddisfacente.

Ricorda che prenderti cura di te stessa è fondamentale. Cerca di stabilire relazioni positive e di fiducia con altre persone nella tua vita, che possano offrirti il sostegno e l'affetto che meriti.
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Ciao,

capisco che tu stia attraversando un momento difficile e che tu ti senta confusa e insicura.

Hai vissuto un'infanzia difficile, segnata da abusi fisici e psicologici. Questo ha avuto un impatto significativo sulla tua vita e sulle tue relazioni.

È normale che tu ti senta arrabbiata, ferita e confusa. È anche normale che tu non riesca a provare amore per i tuoi genitori.

L'amore è un sentimento complesso che richiede fiducia, rispetto e sicurezza. Quando si è stati feriti, può essere difficile provare queste cose.

È importante che tu ti prenda del tempo per guarire da ciò che hai vissuto. Questo può essere un processo lungo e difficile, ma è importante per il tuo benessere emotivo.

Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:

Cerca un terapista o un consulente che ti aiuti a elaborare le tue emozioni e a guarire dall'abuso.
Parla con un amico o un familiare di fiducia di quello che stai passando.
Prenditi cura di te stessa. Fai cose che ti fanno stare bene e che ti aiutano a gestire lo stress.
È anche importante che tu ti renda conto che non sei sola. Ci sono molte persone che hanno vissuto esperienze simili alle tue e che sono riuscite a guarire e a costruire relazioni sane.

Se ti senti pronta, puoi provare a riavvicinarti ai tuoi genitori. Tuttavia, è importante che tu faccia questo per te stessa, non per loro. Se non ti senti a tuo agio, non c'è bisogno di forzare le cose.

Ecco alcuni consigli per riavvicinarti ai tuoi genitori:

Inizia con piccoli passi. Ad esempio, puoi chiamarli più spesso o passare del tempo con loro in attività che vi piacciono.
Sii sincera con loro. Fagli sapere come ti senti e cosa ti aspetti da loro.
Non aspettarti troppo. Ci vuole tempo per costruire la fiducia e la comprensione.
Ricorda, sei una persona forte e resiliente. Hai superato molto e sei in grado di superare anche questo.
Buongiorno, la ringrazio per il suo racconto, doloroso ma che parla poco di lei. Non leggo i suoi bisogni, ciò che desidera, come vorrebbe comportarsi per poter stare bene con se stessa.
Mi trova d'accordo con la poca utilità della strada dell'odio, ma è riuscita davvero ad integrare le parti "buone" dei suoi genitori, così indifesi adesso, con le vicende di quando era piccola? Ha perdonato, accarezzato la sua bambina?
Le auguro di poterlo fare, con l'aiuto di un professionista se ne sente la necessità
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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