Buonasera , ho un problema di coppia , io e il mio compagno siamo fidanzati da quasi 5 anni , siamo

15 risposte
Buonasera , ho un problema di coppia , io e il mio compagno siamo fidanzati da quasi 5 anni , siamo o almeno eravamo una coppia molto affiatata , complici e innamorati .
Lui quest’anno a Marzo ha coronato il sogno di una vita , ha acquistato la sua prima casa tramite mutuo ! Io in quel periodo ero molto stressata con un lavoro che non mi piaceva e un lutto molto grave nella mia famiglia che stavo ancora metabolizzando ma nonostante ciò sono stata sempre presente in tutte le decisioni e anche molto entusiasta che finalmente coronavamo i nostri sogni.
Fatto sta che dall’acquisto della casa il nostro rapporto è cambiato , lui si è assentato e ha iniziato sempre di più ad uscire con gli amici fino a luglio che ha confessato che non è più felice di nulla e che quindi mi chiedeva una pausa di riflessione per capire se poteva dipendere da me visto che lamentava che nell’ultimo periodo non aveva più le attenzioni che desiderava .
Io devo dire che durante questa pausa ho fatto di tutto per fargli capire quanto ci tenessi e che le mie poche attenzioni erano dovute al periodo di stress che poi ho fortunatamente superato.
Questa pausa è durata 1 mese che poi alla fine si è risolta con lui che è tornato molto speranzoso ma che comunque continuava a stare male perché non trova più l’entusiasmo e la felicità di prima con se stesso . Con l’inizio della routine di settembre si sta richiudendo di nuovo in lui stesso , piange spesso e capita che nel weekend non voglia vedere nessuno per pensare , neanche più gli amici dove afferma che anche con loro non sta bene .. come se si sentisse solo . C’è da dire che lui è molto coccolato e viziato dalla famiglia ,mia e sua e dagli amici e siamo tutti in apprensione per lui.
Più volte ho chiesto di vedere uno psicologo ma lui non ha ancora avuto il coraggio di chiamarlo , quindi avrei bisogno di un consiglio perché sono molto preoccupata .. non so se dipende da me , o è l’ansia dei suoi 30 anni e di crescere che l’ha fatto cadere in una specie di depressione .
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Ha fatto benissimo a consigliargli una consulenza psicologica. Con la psicoterapia si esce tranquillamente dalla depressione.
Non se ne faccia una colpa, insieme alle vostre famiglie cercate di sostenerlo nella scelta di contattare un professionista.
Si rivolga a uno psicologo per capire come rapportarsi meglio con il suo ragazzo per poterlo aiutare.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Cari saluti, le auguro di risolvere al più presto questa situazione.
Dott.ssa Ilaria La Mura, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a, cosa che apparirebbe utile anche per il suo compagno. E' chiaro che la spinta ad intraprendere un percorso deve essere personale.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Gentile utente, se sente che il problema è della coppia, come riferisce, potrebbe pensare a un percorso di coppia. In alternativa, non potendo scegliere noi per gli altri, possiamo farlo per noi stessi. E se la preoccupazione per il suo compagno è così forte da divenire apprensione, forse potrebbe pensare di ripartire proprio da lei. Resto a disposizione per un consulto,
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Salve
in questo caso solitamente è utile rivolgersi ad una terapia di coppia. Per gestire le ritrosia del suo compagno potrebbe partire dal chiarire con lui il significato di questa mancanza di coraggio nel richiedere un supporto.
Qualora questo non risucisse a convincerlo, sarebbe comunque opportuno a mio avviso considerare un supporto per lei, in modo da non vivere passivamente tale situazione.
cari saluti
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Il disagio espresso e i suoi interrogativi sono comprensibili. Sicuramente il suo ragazzo avrebbe bisogno di un supporto esperto per fare chiarezza in merito ai suoi vissuti emotivi, ma la motivazione a intraprendere un percorso è cruciale. Potete provare a fare un colloquio insieme o direzionarlo appunto alla coppia. In tal senso le consiglio di provare a spostare il suo focus, andando oltre il comportamento del suo ragazzo. Provi ad analizzare i suoi pensieri e i suoi bisogni non soddisfatti. Inoltre, avere una comunicazione efficace tra i partner è fondamentale. Cerchi un confronto aperto e costruttivo con lui. Provi a parlare in prima persona, esprima le sue emozioni e i suoi pensieri in maniera assertiva. Magari così il suo ragazzo riuscirà a comprendere l’importanza di chiedere supporto, non solo per lui, ma anche per la vostra relazione. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per un eventuale colloquio di supporto, anche online.
Gentile Utente, toccare con mano il malessere di chi amiamo è sempre molto faticoso, e la sua preoccupazione sta al posto giusto, sarebbe anche la mia. Difficile riferirci ad una causa in particolare di questo ripiegamento del suo compagno, l’isolamento, la tristezza, sono conseguenza di qualcosa che dovrebbe essere approfondito ma che lui fatica ad iniziare davvero. È bello che goda delle attenzioni sue e della famiglia, ma l’impressione è che questi comportamenti di ritiro siano un problema solo ai vostri occhi, a quelli di lui solo in parte. Vi fa testimoni del dolore, ma lì si ferma. Va mosso in questa passività, ma ciò accadrà nella misura in cui lei riuscirà a capire cosa le genera veder star male il suo ragazzo, che la sta portando a sostituirsi a lui nella ricerca di soluzioni. Provi ad intraprendere una terapia, per capire come gestire un caro che si sta arrendendo e con l’obiettivo di farne uno spazio aperto e coinvolgerlo, riportando la coppia ad occuparsi della coppia. Un caro saluto
Buongiorno, mi permetto una riflessione interrogativa ad angolo giro e spero possa essere ben accolta come piglio per espandere un pensiero. Da questa posizione testuale e telematica non sento di poter fare altro. Comprendo che concretamente la sua domanda sia rivolta al malessere indefinito del suo compagno, ma ho fantasticato che tra le parole da lei scritte ci fosse anche una sorda preoccupazione verso la propria situazione individuale e di coppia. Il mutuo è un investimento importante e a lungo termine, qualcosa che simbolicamente potrebbe rappresentare la complessità di mantenere un impegno solido affettivo e relazionale nel tempo, un impegno emotivamente costoso. La inviterei a riflettere su come e quanto questo fatto la coinvolga, e perchè proprio questo fatto abbia acceso la problematica, spostando la centratura del discorso dal suo compagno a su di sè e la vostra coppia.
Dott. Alessandro Cazzato
Gentile utente, quello da lei descritto è un quadro da non trascurare assolutamente!
L'entusiasmo della casa si è esaurito, poi gli amici, ma anche lì è diventato scontato. Il suo ragazzo ha bisogno di emozioni forti e se non ci sono la mente espande la tristezza con tutte le coseguente. Non esiti a iniziare un percorso di psicoterapia. I rischi sono non di poco conto. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,

lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è attraverso un percorso di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. Proponga al suo compagno una psicoterapia di coppia, con lo scopo di fronteggiare le difficoltà qui descritte. Sarebbe una opportunità di crescita per entrambe, e potrebbe aiutarvi nel trovare un nuovo equilibrio relazionale.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
quando chi amiamo soffre di un umore negativo, ci troviamo nella condizione di sentirci di fare di tutto per far si che le cose cambino e per far si che la persona amata stia meglio. accanto a questo però ci dimentichiamo di noi stessi, probabilmente perchè siamo più "forti" e rischiamo di fare sforzi importanti per tenere insieme tutti i pezzi. a volte senza risultati. sicuramente per il suo compagno non è facile intraprendere una psicoterapia, se si trova in una fase molto depressiva, ma probabilmente sarebbe la soluzione migliore per la sua salute. può continuare a provare a proporglielo, ma nel frattempo si prenda anche cura di lei e della sua fatica. stare con una persona che assorbe molte energie può farci perdere di vista le nostre di esigenze. le auguro di trovare uno spazio di ascolto anche per lei...per il suo sress e per l'elaborazione del suo lutto.
un caro saluto.
Gentile utente, innanzitutto vorrei restituirle che il suo dolore e le sue preoccupazioni sono legittime e comprensibili data la situazione che sta vivendo. Immagino non debba essere facile per nessuno dei due. C'è della buona volontà da parte di entrambi, mi sembra di intuire, questa è una buona premessa. Non tutti coloro che ne hanno bisogno si sentono pronti ad iniziare un percorso psicologico ed anche se ciò ci fa soffrire, l'inalienabile libertà individuale va rispettata. Mi hanno colpito i suoi interrogativi finali... sta cercando giustamente di capire la causa di tutto ciò. Nei rapporti umani non c'è mai solo una causa, ma soprattutto la invito (qualora lo avesse fatto) a non ragionare in termini di colpe, piuttosto di responsabilità. La colpa è un'emozione mortifera, ci condanna o condanna l'altro. La responsabilità invece le restituisce un potere di azione positivo sulla sua vita: lei può autodeterminarsi! Allo stesso tempo, la responsabilità è un vissuto estremamente personale: non si assuma da sola la responsabilità della coppia ("non so se dipende da me..."). Si assuma la responsabilità dei propri sentimenti e comportamenti, ma non di quelli del suo amato, nè di come lui possa interpretare i suoi. Di questi, le garantisco, non è responsabile. Mi auguro che riusciate a trovare maggiore serenità e spero con questo messaggio di averle suscitato una riflessione e di averla un po' rincuorata. Qualora lo volesse può contattarmi per un consulto più approfondito. Un caro saluto
Buongiorno, probabilmente il suo ragazzo sta vivendo un momento difficile in cui non trova tutte le risorse per prospettive future. Può continuare a dirgli di farsi aiutare, ma se non lo farà non credo che lei possa fare altro oltre a ciò che già fa. Può parlare con lui e chiedere cosa si aspetta da lei o può darsi aiutare da uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, il passo più importante è stato fatto ovvero aver individuato il bisogno di un colloquio psicologico che coinvolga entrambi. Ovviamente le resistenze del suo fidanzato sono normali ma parlando con amore e serenità sottolineando l'importanza per entrambi di un aiuto esterno per il vostro futuro, sarà un buon mezzo per convincere anche lui. Inoltre un colloquio non comporta nessun impegno e ancor meno presuppone la necessità per una terapia ma sono certo che sarà di grande beneficio per lui visto il periodo difficile che sta vivendo. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
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