Buonasera a tutti...sono una ragazza di 28 anni da meno di un anno soffro di reflusso gastroesofageo

18 risposte
Buonasera a tutti...sono una ragazza di 28 anni da meno di un anno soffro di reflusso gastroesofageo ( questo e quello che ha diagnosticato la mia gastroenterologa) ovviamente dopo averle descritti i miei sintomi ovvero bruciori rigurgiti flatulenza e un corpo in gola ...soffro spesso di questi disturbi quindi ho una cura che mi ha dato la dottoressa pantopranzolo40 e gaviscon ...ora però mi sorge un dubbio ho avuto due episodi uno il primo novembre e uno il primo maggio all' improvviso ho sentito un nodo allo stomaco tipo nausea come se mi venisse da rimettere tachicardia sudarella e sentivo voci lontane ...e il giorno dopo di nuovo con i sintomi di gastrite e reflusso ...ho chiamato la gastroenterologa di nuovo la quale mi ha detto di fare un esame da sforzo...ma cosa può essere sono davvero preoccupata....ringrazio i dottori anticipatamente
Dalla sua descrizione il dubbio è che si tratti di un disturbo di tipo psicosomatico. Le suggerisco di unire alla terapia farmacologica una psicoterapia di tipo psicoanalitico.
Quando il cervello desidera mandare un messaggio attraverso il corpo sceglie la parte di corpo e gli organi che rappresentano il tipo di problema psichico.

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Buongiorno, ha fatto bene a confrontarsi con la gastroenterologa rispetto ai sintomi che descrive. Potrà valutare con il suo medico e la specialista l'iter diagnostico per comprendere meglio la natura del suo disturbo. Nel caso in cui non dovesse emergere una problematica specifica, concordo con il collega che il disturbo possa essere di tipo psicosomatico e un approfondimento psicologico le potrebbe dare delle chiavi di lettura per "decifrare il messaggio" manifestato dal corpo.
Cari saluti
Salve, certo all'inizio quando si sono presentati i suoi sintomi ha fatto bene a rivolgersi ad un gastroenterologo e seguire la cura prescritta. Però non ci spiega che cosa stava succedendo il primo novembre ed il secondo a parecchi mesi, dovrebbe riflettere e capire che cosa le stava succedendo in quei due periodi. Infatti sarebbe giusto per lei eseguire un lavoro psicologico, per riuscire a capire perchè questi sintomi e placare la sua ansia, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Salve, è un po' vago e ci sono poche indicazioni; ovviamente il mezzo non ci aiuta, non dipende da lei. Se dovessi esprimere un parere, le indicherei un breve percorso psicodiagnostico, per valutare i suoi tratti di personalità e cogliere così meglio se c'è una tendenza alla somatizzazione o se c'è altro. In questo momento sottoporsi ad un percorso di psicoterapia o di analisi (senza escludere il fatto che comunque può esserle utile per il suo vissuto d'ansia) significherebbe non centrare il problema che al momento è di carattere puramente medico.
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Buonasera. È possibile che si tratti di episodi d'ansia acuti. Provi, con l'aiuto della specialista gastroenterologa, a stabilire un'osservazione mirata, in modo da capire se ci sia o no una connessione con la sfera emotiva. In tal caso dovrebbe abbinare una consulenza psicologica e, eventualmente, iniziare un percorso se ha una motivazione intrinseca
Dalle informazioni che fornisce, mi orienterei su un disturbo psicosomatico con una forte base ansiosa.
Provi a pensare all'ansia (in questi caso attacchi di ansia acuti) come a un campanello d'allarme che le impone di porre attenzione a qualcosa a cui non sta facendo caso. Per farlo, l'ansia usa il corpo per metterci in allerta. Nel suo caso specifico utilizza l'apparato digerente, con la sensazione di espellere qualcosa; potrebbe essere legato all'emozione del disgusto. E' interessante anche notare la stagionalità degli attacchi. Provi a riflettere su questo. La psicoterapia cognitivo comportamentale è elettiva per i disturbi d'ansia, andando a lavorare sui pensieri distorti e/o i comportamenti disfunzionali alla base.
Buongiorno, le rispondo da psicologa, ma anche da "esperta" di reflusso!
1. il reflusso gastroesofageo può provocare tachicardia
2. la tachicardia può generare ansia
3. le due cose insieme possono aumentare sia il reflusso che l'ansia, che a sua volta può far emergere altri sintomi...

Non dice da quanto usa il pantoprazolo: ci vuole un po' perchè sia utile (il gaviscon invece aiuta subito, ma non cura") ma su questo deve chiedere alla gastroenterologa.

Le suggerisco di valutare i processi ansiosi con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, per identificare le motivazioni legate alla patologia fisica (sia come causa dei peggioramenti, sia come effetto dei sintomi da reflusso) e quelle legate alla sua personalità.
Tecniche specifiche di sviluppo della consapevolezza delle emozioni possono aiutarla a identificare le diverse cause e a gestirle al meglio.
Cordiali saluti
Alessandra Tedeschi
Buongiorno, al di là della sintomatologia che sicuramente fa bene a trattare con uno specialista e alla luce dello sviluppo storico che il problema ha avuto nella sua vita, sento di suggerirle un colloquio psicologico per indagare la sofferenza nell'area emotiva che potrebbe avere diverse implicazioni nella problematica proposta. Cordiali saluti
Salve, oltre a curare il sintomo le suggerisco di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta che può aiutarla a capire se il suo reflusso e non solo (nausea, sudarella ...) non sia un modo del suo fisico per esprimere la mancanza di equilibrio tra i suoi pensieri, il suo sentire ed il corpo.
Insomma campanelli di allarme che le stanno comunicando che, forse, è il momento giusto per mettere un pò di ordine nella sua vita. Di solitolo stomaco è collegato a stati di ansia e stress!

Un saluto
Salve continui con la cura farmacologica, ma dia voce anche al suo vissuto psicologico tramite un percorso con uno specialista.
cordiali saluti
Dott.ssa Giangreco
Agrigento
E' molto probabile si tratti di un disturbo psicosomatico. Occorre unire alla terapia farmacologica una psicoterapia ad orientamento psicoanalitico per decifrare meglio il linguaggio del corpo anche attraverso i sogni.
Buongiorno, i sintomi che descrive, come scritto anche dai colleghi sopra, potrebbero essere anche di tipo psicosomatico. Fa benissimo ad essere seguita in ambito medico, così da fare tutti i controlli ritenuti utili, ma le consiglio nello stesso tempo anche una consulenza psicologica. Spesso, infatti, dietro a sintomi somatici, si nascondono problematiche o preoccupazioni interne non risolte.
Resto a sua disposizione per qualunque domanda ulteriore.
La saluto cordialmente, dott.ssa Paola De Martino
Buongiorno, premesso che ha fatto molto bene a prendersi cura dei disturbi dati dal reflusso seguendo le cure di una gastroenterologa che sarà opportuno continuare a seguire, nel suo messaggio mi ha colpito il riportare due date ben precise in concomitanza delle quali ha vissuto forse ansia e angoscia. Questa associazione di date e disturbo acuto probabilmente non è casuale. Sarebbe importante per lei intraprendere un percorso psicologico per ricostruire quando il suo corpo ‘decide’ di darle forti segnali. Comprendere le origini di un malessere profondo richiede costanza nel seguire un percorso terapeutico ma i risultati di un tale percorso possono giungere a sciogliere nodi importanti della sua vita, nodi che in questo momento il suo corpo non ignora e sui quali periodicamente richiama la sua attenzione. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta
Salve. Il suo"problema"necessita di una valutazione approfondita sia sul piano strettamente medico che psicologico. Naturalmente dia al momento a tutte le indagini di tipo medico e le relative cure, tuttavia le suggerisco una valutazione e psicologica della sua situazione personale. Sbroglierà di sicuro una "matassa psicosomatica" che rischia di diventare sempre più fastidiosa.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno, le informazioni che ci fornisce sono poche per fare una diagnosi. Il primo passo, che già sta facendo, è verificare se i sintomi sono sintomo di un problema gastroenterologico o anche di intolleranze ( ad esempio intolleranza al lattosio da sintomi di reflusso e flatulenza). Approfondisca con il suo gastroenterologo. Da un punto di vista psicologico può iniziare a riflettere su quando e come i sintomi si sono presentati per la prima volta, quale è stato evento che ha preceduto insorgenza dei sintomi e cercare di notare cosa accade prima che il sintomo si manifesta. Sono piccoli suggerimenti ma se continuano a manifestarsi i sintomi e ad aumentare di frequenza la invito a rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Buona giornata. Dott.ssa Casile
Salve. Sarebbe importante capire se e cosa è accaduto nell'intervallo tra i due episodi che riferisce. Forse una riflessione sul suo vissuto e sul mondo emotivo sarebbe opportuna anche con l'ausilio di uno specialista. Indagando lo stato ansioso oltre a quanto ha ben fatto rivolgendosi al gastroenterologo in merito al reflusso. Le auguro di stare bene presto.
In questi casi per prima cosa, come ha fatto, è bene valutare l'eventuale presenza di una problematica organica, una volta esclusa questa, potrebbe essere utile effettuare anche una breve consulenza con uno specialista psicologo per capire se e in che misura vi siano componenti di natura psicologica che influiscono o peggiorano o addirittura l'hanno predisposta allo sviluppo di questa sintomatologia. Nel caso potrà valutare l'opportunità di approfondire.
Un caro saluto
Moira Tomei
Buongiorno, potrebbe essere utile iniziare a riflettere al momento/periodo in cui ha iniziato ad avere questi disturbi. Si potrebbe supporre che il suo corpo stia esprimendo una emotività che lei ora come ora non riconosce.
Un caro saluto.

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