Buona sera, Ho 22 anni e sono disperato. Sono omosessuale e non riesco a sopportare questa condizi

22 risposte
Buona sera,
Ho 22 anni e sono disperato. Sono omosessuale e non riesco a sopportare questa condizione. Ho trascorso l'infanzia e l'adolescenza in un estremo isolamento sociale che mi ha portato a sviluppare profondi complessi di inferiorità che si ripercuotono su ogni aspetto della mia vita. Ho avuto pochissime esperienze sessuali. Non sono mai riuscito a raggiungere l'orgasmo.
Ogni volta che sono costretto a interagire con qualcuno in qualunque posto mi trovi mi assale un'ansia assurda che mi paralizza del tutto... non riesco a parlare, a relazionarmici, perché temo che possano capire... da un gesto, dalla voce o da un atteggiamento... Ho evitato per oltre un anno di andare a tagliarmi i capelli...
La sensazione di disagio è di gran lunga maggiore quando mi trovo a dover parlare con altri ragazzi. Non sono assertivo, ma eccessivamente accomodante e molto spaventato dall'eventualità che ogni discussione possa diventare violenta. Mi vergogno profondamente di tutto questo. Ho 22 anni, ma sembra che ne abbia 10...
Quando vedo gli altri ragazzi che sono in giro con gli amici o le fidanzate, penso: "Oh è così che vorrei essere". Un maschio, un uomo, quello che io non potrò mai essere...
Non c'è mai stato un giorno in cui non mi sia sentito triste, solo, arrabbiato...
Mi guardo indietro e vedo il vuoto. Una vita non vissuta. Guardo in avanti e non vedo un futuro. Sono costantemente in preda ai cattivi pensieri, alla paura, alle ossessioni... Non so che fare. Mi sento immobile, mentre tutto il resto attorno a me va avanti...
Buongiorno, mi rendo conto che è molto difficile fare i conti con la propria realtà e vivere paragonandola a quello che si vorrebbe essere. In questa condizione è chiaro che ogni giorno è carico di tristezza e frustrazione. Ma se il tuo orientamento sessuale è diverso da quello dei tuoi amici puoi solo iniziare a guardare a come vuoi immaginare la tua vita nella tua realtà. Attento al tuo senso autocritico, molte volte si può essere molto più duri verso se stessi di quanto lo sia la realtà, gli altri. Questo aspetto potrebbe essere importante affrontarlo e risolverlo con un professionista.

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Buongiorno
Possiamo essere solo ciò che siamo e possiamo partire solo da ciò che siamo, tu rifiutando il tuo orientamento sessuale e vergognandoti di esso e subordinando tutta la tua vita alla sfera sessuale generi un conflitto enorme con te stesso che ti porta ad una forte angoscia e un grande malessere esistenziale e a problematiche relazionali.
Devi assolutamente farti aiutare da uno psicoterapeuta e fare un percorso per superare questi problemi.
Un cordiale saluto
Salve, dalle tue parole si evince una sofferenza verso te stesso e la realtà che ti circonda, unprimo passo: accettarsi per quello che si è. E' consigliabile che ti rivolga ad uno psicologo/psicoterapeuta per cominciare ad affrontare questi disagi.
Accettare te stesso e il tuo essere meno uguale alla maggioranza è difficile ma è la strada che devi percorrere. Fatti aiutare da un terapeuta serio per ristrutturare i pensieri disfunzionali che ti impediscono di vivere appieno la tua vita, sei una persona a tutto tondo fatta di emozioni, progetti, idee, la sessualità e l'orientamento sessuale sono parte di tutto il resto. Coraggio, vivi! Dr.ssa Daniela Benvenuti
caro amico, è importante che tu conosca alcune cose sull'omosessualità: in primis, studi e statistiche ufficiali ci dicono che circa il diciotto per cento delle persone ha piena valenza omosessuale ( è una scala che và diciamo da zero a 10). Di queste il 10 % si dichiara e vive normalmente questa tipologia di sessualità, gli altri se ne vergognano e ne soffrono. Un altro studio uscito da poco su LE SCIENZE sul tema identità di genere ci dice che ci sono molti fattori che determinano la nostra identità di genere, e ce ne sono altri ancora non definiti. Ma in ogni caso non sono anomalie ma caratteristiche, come il colore degli occhi o della pelle.
Voglio dire che l'omosessualità è una normale tipologia di identità di genere. Non c'è proprio niente da " curare "Molti omosessuali dichiarati svolgono professioni di grande rilievo sociale, per dirne una uno degli ultimi comandanti generali delle forze armate americane è un omosessuale dichiarato.
Stabilito che non è una anomalia, né genetica né fisica né psichica, la difficoltà di alcuni è di accettare la loro normalità.
Questo è un problema sociale che nella nostra società ci arriva da tempi passati, quando era necessario fare molti figli, per l'agricoltura, per la guerra, etc...Oggi la società ha altre esigenze, ha bisogno di persone che, indipendentemente dal loro orientamento sessuale danno contributi professionali, e quindi gli omosessuali ( di genere femminile o maschile) sono assolutamente adeguati.
L'orientamento sessuale è un fatto privato, personale, ed è un diritto sancito dalla costituzione italiana, e guarda un po, anche americana, tant'è che è assolutamente proibita, per esempio negli annunci di lavoro, alcuna discriminazione di alcun tipo.
Quindi cerca l'aiuto di un bravo psicologo che Ti aiuti a riflettere su tutto questo e accettare te stesso con orgoglio.
Auguri e felicità.
Buongiorno, non so se è il suo caso ma spesso emerge come l’omofobia interiorizzata sia più insidiosa dell’omofobia esterna proprio perché appartiene al mondo interno e non è visibile esteriormente: si originano profondi conflitti interiori tra le proprie pulsioni e i giudizi negativi ad esse associati, facendo vivere alla persona, vittima di sé stessa, un pesante senso di inferiorità. Come un nemico interno l’omofobia interiorizzata porta la persona omosessuale a vergognarsi di sé stessa, a combattere e negare ciò che sente. Il disagio che porta è significativo per una richiesta d'aiuto psicologico, soprattutto psicoterapeutico. Le permetterà di coscersi meglio e accettarsi maggiormente. Aumentare l'autostima e il proprio senso di efficacia. Questo non può che tradursi in un migliore benessere e in una migliore qualità di vita.
Potrebbe essere un percorso, impegnativo e lungo ma potenzialmente risolutivo per ridurre ansia e tensioni, amarsi ed accogliersi per ciò che è e per ciò che saprà creare e progettare nel presente e nel futuro.
Tanti auguri!
Omar V
Buonasera, credo che la lettura del suo malessere possa essere la non accettazione di ciò che è, la non conoscenza di ciò che lei è,il disamore e il disagio che prova nella sua stessa pelle verso sé stesso, la rabbia che ritorce contro se stesso. La strada per rifiorire e vivere meglio passa per l'iniziare a sciogliere i nodi di sofferenza che avrà accumulato durante il suo cammino e l'iniziare a capire ciò che oggi è, amandosi. Consideri di recarsi a un consulto psicologico per intraprendere un percorso. Saluti.
Buonasera,
da ciò che scrive si evince una grande sofferenza che si porta con sè. Le consiglio caldamente di intraprendere un percorso di psicoterapia in modo da superare tutto questo e riprogettare il futuro il modo diverso a suo vantaggio.
dott Tealdi
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Caro ragazzo, conosco bene i conflitti di cui parla. Non deve considerarli come un malesseri suoi personali, quanto piuttosto come un vero e proprio "cancro della società". Una piaga, rimasuglio di un secoli di ignoranza scientifica e retaggi cattolico-cristiani da cui il nostro paese purtroppo è ancora abitato. la buona notizia è che lei è consapevole di ciò che desidera e che percepisce il disagio dato dal non accettare il suo desiderio, questo le permetterà di affrontarlo. Mi rendo conto della situazione penosa e frustrante di cui si sente quotidianamente di far parte, tuttavia quella è solo una faccia della medaglia. Una volta trovato il terapeuta adatto a lei scoprirà pian piano che c'è tutto un mondo di cui deve ancora fare conoscenza, un mondo fatto di benessere, di gioie e... di piacere addirittura! Il maestro Aldo Carotenuto un giorno disse: "non chiedere mai a nessuno il permesso di essere te stesso, perchè ti verrà negato". La invito a rifletterci, augurandomi che riesca a far appello alle sue risorse e alla sua intelligenza per rivendicare il benessere che le spetta di diritto. E' un percorso eroico, ma assolutamente possibile. I miei migliori auguri.
Buongiorno,
capisco come può sentirsi in una società in cui l'omonegatività è ancora ben radicata, a dispetto dei diritti che le nuove leggi stanno cercando di far valere. Purtroppo noi tutti cresciamo in una determinata cultura e questa sta alla base delle nostre credenze e ci arma di stereotipi e di pregiudizi. I suoi complessi di inferiorità, l'ansia nei confronti delle relazioni soprattutto con persone di sesso maschile e la paura di mostrare o, addirittura, che sia visibile la sua omosessualità, sono tutte forme che evidenziano l'interiorizzazione dell'omofobia o omonegatività sociale, ovvero dei pregiudizi e stereotipi che la società ha nei confronti delle persone omosessuali. È molto difficile sentirsi adeguati e liberi di esprimere se stessi in un ambiente che risulta essere ostile, è più facile cercare di nascondere ciò che si è e vivere la propria sessualità come qualcosa di separato da sé, a scapito del proprio benessere psicologico e di relazioni sociali soddisfacenti, anche a livello sessuale. Sicuramente, un percorso con uno psicologo può aiutare a integrare le sue parti identitarie, favorendo l'accettazione della propria diversità e il suo benessere psicologico, sociale e relazionale.
Buongiorno,
lei è molto giovane e ha davanti tante possibilità di vita e di realizzazione eppure si sente disperato perché non si sente giusto in quanto omosessuale.
Un percorso terapeutico può aiutarla molto a trovare il coraggio di accettarsi e vivere la bellezza della sua vita senza pensare di doversi uniformare ad una vita che non è la sua.
Non resti in questa situazione di sofferenza.
Il primo passo è chiedere aiuto.
Saluti
dott.ssa Iulia Murrocu
Buongiorno caro giovane, innanzitutto grazie per aver posto la domanda e per esserti legittimato nel descrivere il tuo disagio. Non riuscire ad accogliere se' stessi e' difficile sul piano mentale emotivo e anche fisico. Sicuramente il sistema in cui viviamo non aiuta molto in questo, siamo sempre circondati dal giudizio, bombardati da messaggi mediatici giudicanti e sentirsi liberi di ESSERE se' stessi diventa spesso una faccenda complessa. Hai tutta la mia comprensione. Sei giovane e sicuramente hai tante RISORSE che al momento forse non riconosci in te stesso dato il tuo vissuto emotivo. Un professionista puo' aiutarti a prendere davvero consapevolezza di te, di chi SEI, delle tue RISORSE dei tuoi talenti, puo' facilitarti nel fornirti diversi punti di vista e nel darti altri spunti di riflessione. Ognuno di noi e' unico e inimitabile a volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che con professionalita', pazienza e dedizione ci aiuti a vedere cio' che non vediamo al momento.
A disposizione per altri chiarimenti.
Dott.ssa Monica Pesenti.
Salve, dalle sue parole emerge una profonda sofferenza che credo si porti dietro da un bel po' di tempo. Lei è certamente molto giovane e questo significa che ha il tempo per poter comprendere quale sia la strada migliore per sentire finalmente di vivere la sua vita a pieno e senza vergogna e sensi di colpa. Non si capisce bene se abbia avuto modo in questo tempo di condividere questi suoi pensieri con qualcuno (famiglia, amici...) ma è indubbio che l'isolamento di cui parla non solo non è piacevole, ma soprattutto è rischioso proprio a proposito di quanto lei accenna rispetto a sentimenti depressivi e rabbiosi. Il consiglio è quello di intraprendere una psicoterpia e di farlo adesso! Sono certa che attraverso un percorso in cui rappresentare ed elaborare gli stati emotivi che accompagnano queste sue questioni, potrà finalmente sentirsi più autentico, come persona e come uomo e a quel punto non sarà più la sua scelta sessuale a definirla, ma una rappresentazione più piena di se stesso. Resto a disposizione per eventuali indicazioni. Coraggio! Azzurra Aloisi
Buongiorno,
Dalle sue parole comprendo molta sofferenza che si dirama e concretizza in diverse problematiche.
Ritengo che un passo importante sia quello volto all'accettazione e alla valorizzazione di sé che, a catena, porterebbe miglioramenti nelle altre sfere di vita.
La cosa più impprtante da capire, prima di accettarsi, è perché non lo facciamo quali pensieri, scopi, credenze ci guidano.
Le consiglio quindi un percorso di psicoterapia sia per poter comprendere le origini della problematica sia per poterle far fronte.
Saluti Dottoressa Ciacci
Ciao, capisco la tua grande sofferenza e la difficoltà che senti. Il mio consiglio é di rivolgerti ad uno psicologo che possa aiutarti a sviluppare tutte le risorse che hai e che in questo momento sembrano bloccate. Un percorso psicologico può esserti utile a rinsaldare la fiducia in te stesso e a guardare al futuro con entusiasmo e forza, pieno di energia vitale. Te lo auguro davvero.
Buongiorno. Certamente vivere all'interno di un contesto caratterizzato da norme culturali implicite eteronormative Può facilmente comportare un vissuto di estraneità, non appartenenza, divergenza rispetto a una supposta maggioranza. In questo momento Lei si trova bloccato tra una una storia di vita che non può significare se non in negativo è un orizzonte d'attesa invisibile, bloccato, alla luce dell'impossibilità di progettarsi secondo identità. È congelato nel presente e quando il futuro collassa sul presente e si chiudono le possibilità d'azione è normale e legittimo provare un sentimento di umore negativo. La lettura più semplice di tutto questo è quella che adotta Lei, alla luce dell'orientamento affettivo. Tuttavia essere una persona omosessuale non toglie nulla al Suo essere uomo/maschio ne al Suo poter essere felice e appagamento dal punto di vista affettivo, relazionale e sessuale. Diventa quindi particolarmente importante, nel suo caso, trovare un significato piu identitario alle esperienze negative che ha vissuto, che sicuramente sono state complicate dal fatto che il contesto attuale è ancora caratterizzato purtroppo da omofobia, in parte da Lei interiorizzata. Ma leggere il tutto con questa unica spiegazione non apre possibilità d'azione, non favorisce un riposizionamento identitario, e soprattutto, è probabilmente fuorviante. È necessario un lavoro affermativo sull'identità affettiva, che consenta di vedere l'orientamento sessuale come più identitario e meno sinonimo di una serie di difficoltà che poco hanno a che fare (ad es, il tema della mascolinità). Si rivolga a un terapeuta che applichi un approccio affermativo dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, e che sia competente su questi temi, per poter vivere al meglio e questa sfumatura di sè che È assolutamente legittima, valida, e soprattutto, non toglie nulla alla Sua possibilità di essere felice e realizzato. In bocca al lupo! Cordialità; DMP
Salve nella mia pratica clinica ho visto molte situazioni simili alla sua.
Purtroppo l'omosessualità è vissuta ancor oggi come un asituazione problematica. Ciò che spesso impedisce di stare sereni o felici sono situazioni che la persona ha vissuto in passato, rispetto anche ad episodi di bullismo. purtoppo le persone gay fin dalla scuola sono molto prese di mira dai compagni stessi. A tutto ciò si aggiunge spesso una non accettazione da parte della famiglia. Le consiglio di fare un buon percorso terapeutico e vedrà che tutto questo si dissolverà.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Salve,
credo che abbia bisogno di parlarne con uno psicoterapeuta con il quale iniziare un percorso per lavorare su se stesso e sulle sue paure ed insicurezze.
Saluti.
Carissimo utente, la sua lettera è carica di sofferenza, ansia dubbi e paure. L'aspetto dal mio punto di vista più rilevante è la non accettazione di ciò che lei è. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e iniziare un percorso per prendersi cura di sé e volersi bene per ciò che lei è. Nel caso sono a disposizione.
Un caro saluto
Salve, tra il passato ed il futuro guardi il presente, l'unica cosa certa.
La invito a intraprendere un percorso di psicoterapia per trovare le risposte che cerca. In questo modo le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, è importante potersi accettare. Per farlo potrebbe esserle utile un percorso con un professionista.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Alessandro D'Agostini

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