Bambino di 7 anni frequenta la seconda elementare.A casa spesso si rifiuta di fare i compiti con seg

23 risposte
Bambino di 7 anni frequenta la seconda elementare.A casa spesso si rifiuta di fare i compiti con seguito di capricci e pianti disperati.Inutile sia l' atteggiamento comprensivo sia quello punitivo fino a quando non decide di smettere e mettersi al lavoro.Il bambino non ha difficoltà di apprendimento ,ha ottimi risultati in tutte le materie escluso disegno perché pare non ami applicarsi. Uno psicologo può dare dei suggermenti? Grazie
Gent.ma sia con la punizione che con la richiesta di fare i compiti i bambini ottengono una forma di attenzione. Probabilmente ciò che lei descrive è una dinamica di potere, che andrebbe prima decifrata e poi compresa. Impossibile dare dei consigli generici, è la vostra relazione, unica e irripetibile, che forse si sta evolvendo cn lo sviluppo e la crescita

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Buonasera, partendo dal presupposto che i bambini non fanno capricci, e dal fatto che il comportamento le pone interrogativi, provi , quando riesce, a mantenere la calma e chiedere a suo figlio cosa succede. Gli faccia articolare tante ipotesi e spiegazioni e cerchi di non capire troppo presto.
Un buon libro per genitori’ come crescere un bambino felice e farne un adulto maturo’ di F. Doltó. È chiaramente solo una bussola non una soluzione
Buona serata e buon lavoro
Dr. Simona Zaghini
Buongiorno, il comportamento di un bambino va contestualizzato all’interno della sfera familiare ( relazioni, eventi, cambiamenti, fasi evolutive.... )Provi a consultare un collega che si occupa di psicologia dell’età evolutiva, potrebbero bastare poche sedute per capire meglio cosa sta capitando al suo piccolo per affrontare e superare insieme queste sue difficoltà . Cari saluti
Gentile, è complesso fare valutazioni senza ulteriori approfondimenti e informazioni, quello che c'è da dire è che c'è un vissuto emotivo che va ascoltato e che il bambino sta esprimendo in questi modi apparentemente così complessi da decifrare. Una valutazione approfondita e un supporto professionale possono giovare. Saluti.
Buongiorno, il capriccio richiama spesso una richiesta di attenzione. È difficile potere capire, senza conoscere la storia del bambino e della famiglia, quale scopo esso voglia assumere. In linea di massima però consiglierei non sempre la punizione del comportamento sbagliato quanto il rinforzo di quello positivo. Quando il bambino fa le cose a dovere(qualsiasi esse siano) è lí che bisogna rinforzare, lodandolo, talvolta premiandolo(affettivamente più che materialmente). Permette così di consolidare il vostro rapporto in positivo e non sempre in sfida (come spesso accade in tante famiglie). Ciò non toglie che sarebbe opportuno conoscere il bambino e la sua famiglia per essere davvero di aiuto. Saluti
Credo sia importante capire perché si comporta così. Forse è una richiesta d'attenzione. Avete provato a non farvi carico apparente del problema e a dirgli di prendersi la responsabilità di andare a scuola l'indomani senza aver fatto i compiti?
Salve, verrebbe da pensare che il bambino stia esprimendo, attraverso l’atteggiamento ostile nei confronti dei compiti a casa, qualche sua difficoltà più profonda che potrebbe essere legata a dinamiche relazionali ed affettive. I compiti scolastici in fondo sono compiti evolutivi e di crescita e può darsi che il bambino senta una pressione che non riesce a tollerare. Le consiglio di prendere in considerazione una consultazione psicologica per approfondire Tali aspetti; nella mia esperienza accade spesso che sia sufficiente comprendere il significato profondo che c’è dietro alcuni comportamenti affinché questi non si cristallizzino. Resto a disposizione per eventuali indicazioni. Saluti. Dott.ssa Aloisi
Salve, ricordiamo che i capricci non sono altro che una richiesta di attenzione, provi ad andare oltre l'ostacolo immediato dei compiti.
Tutti abbiamo dei Bisogni fondamentali nella nostro esistenza, che vanno dall'essere capito, ascoltati e valorizzati.
Confrontarsi con un collega può essere utile per avere delle direttive in merito e lavorare sulla relazione affettiva.
Dr.ssa Virginia Arnone
Gentile signora
L'atteggiamento che suo figlio ha nei confronti dei compiti è comune anche ad altri bambini. È importante capire come vive questo momento: è solo un dovere? L'impengo richiede uno sforzo troppo grande per lui? Pensa che sta rinunciando al gioco per qualcosa che non gli interessa? È molto importante che il bambino associ ai compiti emozioni e sentimenti positivi. Ha solo 7 anni e deve abituarsi a sostenere un lavoro individuale che richiede impegno, attenzione e concentrazione. Ci sono tanti modi per affrontare i compiti, anche divertenti, interessanti e gratificanti. Forse è importante rivedere il metodo che si utilizza nel lavoro a casa. È anche importante mettere insieme ciò che lei osserva a casa con quello che la maestra invece osserva a scuola.
Un cordiale saluto
Buongiorno, come le hanno già detto alcuni colleghi il termine capriccio viene spesso abusato. I bambini esprimono i loro bisogni nel modo che attira di più l'attenzione degli adulti, la nostra parte deve essere quella di capire cosa ci stanno chiedendo in modo da soddisfare il loro bisogno e insegnare loro un modo più adeguato di esprimersi. In questo vi può aiutare uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Resto a disposizione. Saluti
il bambino socializza?ha problemi di sonno?E' iper attivo?
Si sola ?Forse dall'analisi di questi fattori possiamo capire,assieme ai disegni e ai tests,se ha bisogno di un intervento educativo soft o piu' assertivo.Non escludo sindrome di Asperger
con i piu' cordiali saluti
alessandra lancellotti
Gentile signora, capisco il momento di difficoltà ma è impossibile anche solo ipotizzare un’idea diagnostica da quello che descrive. Un comportamento di un bambino va collocato all’interno delle relazioni e dell’ambiente nei quali vive. Se si trovasse in difficoltà può chiedere a uno psichiatra o uno psicoterapeuta specializzato nell’eta Evolutiva o a un neuropsichiatra infantile, affinché possa fare una valutazione . Cordai saluti
Buon giorno credo sia inutile ripetere quello che hanno già detto i colleghi. Ha espresso molto bene e in maniera precisa il comportamento del bambino che nelle situazioni che vive come fonti di disagio lo portano a manifestare atteggiamenti definiti spesso come capricci. Il capriccio può tranquillamente essere la conseguenza di un vissuto di disagio non compreso o che non riesce a esprimere come vorrebbe. Credo che la figura di uno psicologo dell'età evolutiva possa essere per lui funzionale al fine di aiutarlo meglio a esprimere questi suoi vissuti di disagio. Cordialmente Gian Piero Grandi
Buongiorno credo che la sequenza di comportamento così precisamente descritto da lei è difficile da decifrare in quanto non è contestualizzato ... pertanto la rimanderei ad una acquisizione di ulteriori informazioni in merito .
Daria Casiraghi psicologa clinica, psicoterapeuta
Buonasera, come detto dai colleghi, probabilmente ciò che viene definito capriccio è un modo per inviare segnali di un qualche disagio. Le consiglio un consulto psicologico per aiutare suo figlio ad esprimere le sue emozioni, e perché no anche voi genitori a comprendere maggiormente le dinamiche relazionali a volte difficili con i figli.
Sono a disposizione qualora avesse bisogno.
Cordiali saluti, dott.ssa Paola De Martino
Come già espresso dai colleghi la situazione avrebbe bisogno di ulteriori chiarimenti. Mi ha colpito la schematicità del suo messaggio. Dritto al punto! Molto diretto. Provi a considerare come lei si sente a non avere il controllo di suo figlio. E si affidi a un collega possibilmente sistemico-relazionale. Auguri. D.ssa Laura Izzi Torino
Buongiorno, mi spiace ma credo sia molto difficile darle suggerimenti generali. Le consiglierei di parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, per capire meglio la dinamica e costruire assieme la strada da seguire.
MM
buonasera a mio avviso se si fa questa domanda é legittimo quanto meno concedersi di uincpntrare un professionista, inquanto mi arriva un bisogno di rassicurazione da parte sua, comprensibilissimo vista la situazione . se ha desiderio di un confronto di persona può contattarmi e sarò lieta di accoglierla
Buongiorno, le informazioni disponibili non sono sufficienti a farsi un'idea. L'opposizione del bambino allo svolgimento dei compiti pomeridiani è l'unico elemento che viene fornito come patologico. Ma proprio questo comportamento potrebbe non esserlo, ossia potrebbe essere quel comportamento che consente al bambino di esprimere una soggettività, "posso anche dire di no". Del resto se va bene a scuola perchè farne un problema? Per quanto riguarda la disaffezione per il disegno, in questo momento potrebbe non interessargli, oppure non si sente capace di inventare in proprio, forse ha troppa paura di sbagliare. Lasciate che un po' possa protestare e disubbidire e fatelo sentire amato anche quando non riesce. Cordiali saluti PG
Buongiorno, la gestione dei compiti a casa da parte dei genitori spesso non è così semplice come si possa pensare e ancora di più lo diventa se il bambino manifesta dei chiari comportamenti oppositivi. È difficile senza un'analisi accurata della situazione dare una risposta. Sicuramente il bambino manifesta tramite i suoi comportamenti un disagio emotivo che però non sappiamo a cosa sia dovuto. Per questo motivo Le consiglio una valutazione sia degli aspetti emotivi che di quelli legati agli apprendimenti del bambino. Il fatto che suo figlio vada bene a scuola, infatti, se da una parte può rassicurare, dall'altra non è garanzia della presenza di una difficoltà dell'apprendimento che ora il bambino riesce a compensare ma facendo molta fatica. Una valutazione potrà aiutaraLa a comprendere meglio i comportamenti del suo bambino e soprattutto a non far circolare la vostra relazione solo intorno alla lotta per i compiti. Buona giornata, Simona Cavallaro.
buongiorno gentilissima, come hanno già espresso i colleghi il comportamento del bambino va capito e contestualizzato. Nonostante non abbia problemi di apprendimento è possibile che percepisca comunque ancora la fatica dell'adattamento all'impegno. Penso che sarebbe utile lavorare comunque sulla motivazione al compito gratificando il bambino per i piccoli step intermedi che riesce a raggiungere nello svolgimento delle incombenze scolastiche. E' importante cioà non dare per scontato che il bambino stia facendo il proprio dovere ma incoraggiarlo rinforzando il suo impegno. cordiali saluti Carmen Molinari
Salve, le consiglio di approfondire la questione con un professionista, parlarne e confrontarsi le farà scoprire la strada giusta da percorrere.
Le fornisca maggiori dettagli della vita del piccolo, sicuramente saprà aiutarla.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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