Dott.ssa Cecilia Bagnoli

I colloqui clinici sono momenti di privata ed intima condivisione della propria storia, delle proprie fatiche quotidiane, dei propri vissuti emotivi in particolari situazioni, del proprio modo di sentire e di vivere. Attraverso il colloquio il paziente si racconta e lo psicologo ascolta, accoglie, prova a comprendere e a restituire le proprie impressioni. Sono momenti in cui la persona, acquisita una certa fiducia - questione spesso non facile e meritevole di tempo e pazienza - può raccontare dei propri disagi, esterni ed interni a sé, trovando uno spazio di ascolto diverso da quello quotidiano che si ritaglia con parenti e amici, e dotato della peculiarità di essere un ascolto attento non solo alle parole, ma anche a ciò che rimane non detto. Attraverso l'ascolto e l'interpretazione, lo psicologo può aiutare il paziente a prendere consapevolezza di alcune parti di sé che meritano di essere meglio esplorate e comprese. L'interpretazione non è e non dev'essere aggressiva ed affrettata, motivo per cui è bene concedersi, da ambo le parti, il tempo di conoscersi e di comprendersi. Gradualmente, la persona avverte dentro di sé la consapevolezza di avere uno spazio proprio ed unico in cui portare le proprie esperienze e i propri vissuti, e sperimenta una sensazione di contenimento che lo rassicura in merito ai propri problemi. Sperimenta poi, a mano a mano che si procede, un netto miglioramento del proprio stato di benessere psicologico.

La consulenza online è un primo momento conoscitivo tra lo psicologo e il paziente, finalizzato alla comprensione della situazione che lo ha portato a richiederla e comprendere insieme la modalità migliore per lavorare insieme. Non tutti i pazienti si trovano a proprio agio con questa modalità: per qualcuno, lo schermo ha una funzione difensiva rispetto all'incontro fisico con il professionista, oppure, in altri casi, risulta essere un ostacolo all'instaurarsi di una buona relazione terapeutica. Provare è il modo migliore di scoprire se questo tipo di modalità fa al caso proprio. Ci sono infatti situazioni dove la distanza geografica o qualche forma di impedimento fisico, anche momentaneo, non rendono possibile al paziente presentarsi fisicamente presso lo studio del professionista. La funzione di un percorso di sostegno psicologico online rimane comunque aderente ai medesimi obiettivi di un percorso svolto di persona: si lavora nello stesso modo e ci si prefiggono i medesimi obiettivi che si stabilirebbero in un percorso svolto in presenza. L'efficacia si sperimenterà comunque, se il paziente si sente a proprio agio con questo tipo di modalità di interazione con lo psicologo.

I colloqui clinici sono momenti di privata ed intima condivisione della propria storia, delle proprie fatiche quotidiane, dei propri vissuti emotivi in particolari situazioni, del proprio modo di sentire e di vivere. Attraverso il colloquio il paziente si racconta e lo psicologo ascolta, accoglie, prova a comprendere e a restituire le proprie impressioni. Sono momenti in cui la persona, acquisita una certa fiducia - questione spesso non facile e meritevole di tempo e pazienza - può raccontare dei propri disagi, esterni ed interni a sé, trovando uno spazio di ascolto diverso da quello quotidiano che si ritaglia con parenti e amici, e dotato della peculiarità di essere un ascolto attento non solo alle parole, ma anche a ciò che rimane non detto. Attraverso l'ascolto e l'interpretazione, lo psicologo può aiutare il paziente a prendere consapevolezza di alcune parti di sé che meritano di essere meglio esplorate e comprese. L'interpretazione non è e non dev'essere aggressiva ed affrettata, motivo per cui è bene concedersi, da ambo le parti, il tempo di conoscersi e di comprendersi. Gradualmente, la persona avverte dentro di sé la consapevolezza di avere uno spazio proprio ed unico in cui portare le proprie esperienze e i propri vissuti, e sperimenta una sensazione di contenimento che lo rassicura in merito ai propri problemi. Sperimenta poi, a mano a mano che si procede, un netto miglioramento del proprio stato di benessere psicologico.

Anche qui, la modalità online dev'essere attentamente valutata insieme al professionista per comprendere se sia quella migliore per ottenere beneficio dal percorso. I colloqui psicologici di coppia possono riguardare sia le richieste poste dai genitori di un minore (bambino o adolescente), sia le richieste poste da due persone legate da una relazione sentimentale che intendono rivolgersi ad un professionista per capire e migliorare il proprio rapporto. Nel primo caso, quando la richiesta è posta da due genitori intenzionati a portare il proprio figlio o la propria figlia all'attenzione clinica, è fondamentale che al primo colloquio si presentino solo loro due, al fine di comprendere ed esplorare le ragioni che li hanno portati a richiedere un supporto per il minore a loro carico. Nel secondo caso, lo svolgimento dei colloqui di coppia sarà incentrato sulle problematiche riguardanti la loro relazione. A seguito di alcuni primi colloqui finalizzati a ripercorrere le rispettive storie personali e la propria storia di coppia, una volta inquadrate le aree meritevoli di intervento, si lavorerà, a seconda dei casi, nella direzione di migliorare la comunicazione tra i membri, aiutarli a comprendersi reciprocamente, favorire un clima di coppia più sereno e disteso, riconoscere i bisogni dell'uno e dell'altro e aiutarsi a comunicare l'uno/a verso l'altro/a le questioni che sentono essere importanti per se stessi e per la loro relazione. Può essere davvero un'occasione unica per comprendersi e migliorarsi, favorendo una maggiore stabilità e solidità della coppia.

Il primo colloquio corrisponde al primo contatto a tu per tu con il professionista ed è il momento in cui il paziente espone le ragioni che lo hanno portato a richiedere tale prestazione. Sarà un momento conoscitivo per entrambe le parti, durante il quale, a seguito del racconto del paziente e della restituzione dello psicologo, si deciderà se e come proseguire calendarizzando altri colloqui. La modalità di svolgimento dei colloqui online dovrà essere accuratamente pensata e valutata, al fine di stabilire se sia utile e congeniale ad un buon lavoro psicologico, a seconda di com'è fatto il paziente.

Il sostegno alla genitorialità può essere rivolto ad entrambi o solo ad un genitore. Si configura come un percorso volto a sostenere i genitori nelle loro funzioni, quando si trovano alle prese con alcune più o meno gravi difficoltà di gestione delle problematiche e/o della crescita del/della figlio/a. Può essere uno spazio fondamentale per confrontarsi con un professionista rispetto al proprio modo di essere genitore e rispetto alle difficoltà che incontra quotidianamente, potendo fare proprie nuove consapevolezze e nuovi strumenti utili a migliorare il proprio modo di sentirsi genitore. La modalità online di svolgimento dei colloqui dovrà essere opportunamente riflettuta e valutata in modo tale da stabilire se sia utile al/ai pazienti.

I colloqui clinici sono momenti di privata ed intima condivisione della propria storia, delle proprie fatiche quotidiane, dei propri vissuti emotivi in particolari situazioni, del proprio modo di sentire e di vivere. Attraverso il colloquio il paziente si racconta e lo psicologo ascolta, accoglie, prova a comprendere e a restituire le proprie impressioni. Sono momenti in cui la persona, acquisita una certa fiducia - questione spesso non facile e meritevole di tempo e pazienza - può raccontare dei propri disagi, esterni ed interni a sé, trovando uno spazio di ascolto diverso da quello quotidiano che si ritaglia con parenti e amici, e dotato della peculiarità di essere un ascolto attento non solo alle parole, ma anche a ciò che rimane non detto. Attraverso l'ascolto e l'interpretazione, lo psicologo può aiutare il paziente a prendere consapevolezza di alcune parti di sé che meritano di essere meglio esplorate e comprese. L'interpretazione non è e non dev'essere aggressiva ed affrettata, motivo per cui è bene concedersi, da ambo le parti, il tempo di conoscersi e di comprendersi. Gradualmente, la persona avverte dentro di sé la consapevolezza di avere uno spazio proprio ed unico in cui portare le proprie esperienze e i propri vissuti, e sperimenta una sensazione di contenimento che lo rassicura in merito ai propri problemi. Sperimenta poi, a mano a mano che si procede, un netto miglioramento del proprio stato di benessere psicologico.

I colloqui con gli adolescenti devono essere preceduti da tre colloqui svolti solamente con i genitori: per trattare i minori, infatti, è necessario ottenere il consenso informato da chi esercita su di lui/lei la responsabilità genitoriale, come previsto dalla Legge 154/13 Art. 316 del Codice Civile. Ma oltre a questo aspetto burocratico, poter parlare con i genitori prima di vedere il minore è fondamentale per il clinico al fine di ottenere tutte le informazioni utili a comprendere il disagio del minore e la sua storia personale e familiare, così da avere un quadro completo di come i genitori vivono il/la figlio/a e dell'ambiente in cui è cresciuto e si è sviluppato. I genitori, sono e rimangono infatti i massimi esperti del/della proprio/a figlio/a, dunque nessuno meglio di loro potrà spiegare accuratamente la situazione che stanno vivendo con lui/lei e dare al clinico tutti gli elementi utili per lavorare successivamente con lui/lei al meglio. Importante è poter svolgere, con cadenza mensile, un incontro con i genitori per confrontarsi sull'andamento della situazione portata dal figlio e sostenerli nelle loro funzioni.