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Il percorso di sostegno psicologico rivolto ai minori prevede un primo colloquio iniziale con entrambi i genitori, in cui viene compreso e definito il motivo della consultazione e si raccolgono importanti informazioni sulla storia del nucleo familiare, sull'anamnesi del minore con identificazione delle principali tappe di sviluppo motorio, linguistico, sociale ed emotivo.
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Il percorso di sostegno psicologico rivolto ai minori prevede un primo colloquio iniziale con entrambi i genitori, in cui viene compreso e definito il motivo della consultazione e si raccolgono importanti informazioni sulla storia del nucleo familiare, sull'anamnesi del minore con identificazione delle principali tappe di sviluppo motorio, linguistico, sociale ed emotivo.
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Sono la dottoressa Camilla Pompeo, psicologa iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana n.9274. Mi rivolgo a bambini, adolescenti ed adulti con...
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Valentina
La dottoressa é accogliente ed empatica. Mi sono sentita veramente ascoltata e mi ha aiutato a stare meglio
Dott.ssa Camilla Pompeo
Grazie Valentina, è stato un un piacere per me vederla stare meglio. Anche i momenti di crisi possono essere superati, un caro saluto!
alessandra
La Dr.ssa Pompeo accogliente ed empatica, mi ha fatto subito sentire compresa e mi ha fornito i mezzi per affrontare le mie difficoltà. Molto attenta, scrupolosa e chiara nell'esporre le risposte. Un grazie
Dott.ssa Camilla Pompeo
Grazie Alessandra, è stato un piacere aiutarla a ritrovare le numerose risorse che già possedeva. Un caro saluto!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera, ho 33 anni e ho il “problema” di sentirmi spesso fuori luogo, di dire o fare sempre la cosa sbagliata. Ultimamente, anche se in maniera moderata, soffro di attacchi d’ansia e faccio fatica a dormire ma soprattutto vivo con un quasi perenne senso di colpa. Quando poi penso razionalmente a ciò che mi gira per la testa mi dico che sono banalità, che sono solo egoista e che c’è di peggio nella vita. Sono in un circolo vizioso dal quale non riesco ad uscire. Ho valutato di andare in terapia dallo psicologo ma non credo di avere la forza di affrontare tale percorso. Se prendessi dei farmaci tranquillanti e riuscissi a riposare di più, potrei riuscire a gestire le mie emozioni in maniera autonoma?
Salve, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo, comprendo il disagio che può sperimentare e quanto questo possa essere impattante sulla sua vita quotidiana.
L’essere umano ha la grande capacità di adattarsi anche alle situazioni di malessere ma questo non vuol dire che non si possa cercare di stare meglio e vivere più serenamente.
Credo che nel suo caso possa essere utile richiedere un consulto psicologico per indagare questo senso di colpa e di inadeguatezza che la accompagnano e valutare eventualmente la necessità di una terapia farmacologica.
Si ricordi inoltre che non sarebbe solo in un eventuale percorso psicologico e che una delle finalità di quest'ultimo sarebbe proprio quella di fare emergere nuove risorse e punti di forza della persona.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, Saluti
Dott.ssa Camilla Pompeo
buonasera mi chiamo lucrezia , ho 18 anni .
Premetto che mi identifico una ragazza e sono felice di esserlo , non ho problemi di genere quindi.
sono eterosessuale e mi piace fare cose da ragazze , uscire , truccarsi , comprare vestiti e infatti ogni giorno provo a migliorare il mio corpo .
però nel mio piccolo ho visto che mi piace atteggiarmi un po’ come un maschiaccio .
e nel mio piccolo ho visto che mi piacciono come si vestono le ragazze mascoline .
ma per esempio non mi vestirei mai come un maschio in giro , magari mi comporto un po’ come una ragazza mascolina per sentirmi più potente .
mia sorella ha detto che è normalissimo che ci siano donne mascolinissime senza essere lesbiche ne avere problemi di genere .
ho tanta confusione nella testa , e penso che sto sviluppando pensieri ossessivi che magari mi fanno anche piacere lo stile di donna mascolina .
cosa ne pensate ?
Buongiorno Lucrezia, grazie per la sua condivisione.
Mi pare di capire che lei si identifichi con il genere femminile e che il suo orientamento sessuale sia eterosessuale ma che abbia delle preoccupazioni rispetto a questi atteggiamenti che definisce da “maschiaccio”. Questi aspetti non si escludono l’un l’altro, posso coesistere senza dover necessariamente implicare qualcosa di aggiuntivo.
La sua è comunque un’età caratterizzata da grandi domande relative alla propria identità e se sente che queste preoccupazioni stiano diventando eccessive, le consiglierei di rivolgersi a un professionista in modo da poter vivere serenamente questa fase di interrogativi e di esplorazione delle molteplici parti di sé.
Le auguro una buona giornata, resto a disposizione per evenutali chiarimenti.
Un caro saluto, dott.ssa Camilla Pompeo
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