Tutto quello che dovete sapere sulla retinopatia diabetica

Endocrinologia • 17 febbraio 2017 • Commenti:

La retinopatia diabetica è una delle complicanze croniche più comuni nei pazienti affetti da diabete. È una complicanza molto grave, perché può portare fino alla cecità, e per questo va diagnosticata per tempo e trattata con molta attenzione.

Un po' di dati sulla retinopatia diabetica

I numeri che riguardano la diffusione della retinopatia diabetica sono davvero alti: si stima che circa un terzo dei diabetici soffra di un qualche tipo di patologia della retina collegata alla loro malattia. Per fortuna, però, solo il 7% dei diabetici (cifra comunque decisamente significativa) soffre di retinopatia proliferativa, quella che può veramente mettere in pericolo la vista. Si tratta della prima causa di cecità e di ipovisione tra i pazienti in età lavorativa nei Paesi sviluppati e ne parleremo meglio più avanti.

Come si sviluppa?

Il diabete è una condizione patologica, a volta causata dall'obesità, per cui l'organismo non è più in grado di usare in maniera corretta gli zuccheri, che si accumulano nel sangue provocando la glicemia alta. Al contrario, quando sono lontani dai pasti o non seguono una dieta corretta, i pazienti diabetici possono soffrire di glicemia bassa, ovvero possono avere una quantità di zucchero nel sangue eccessivamente ridotta. Questi scompensi nella quantità di glucosio nel sangue possono portare fino al coma diabetico.

L'iperglicemia in particolare provoca dei danni ai vasi sanguigni, in particolare a quelli più piccoli (patologia chiamata microangiopatia diabetica), tra cui ci sono i capillari che portano il sangue alla retina e questo causa una graduale diminuzione della vista.

Quali diabetici sono più vulnerabili?

Come tutte le complicanze croniche del diabete, anche la retinopatia è collegata alla lunghezza del tempo in cui il paziente convive con la malattia e al grado di compenso metabolico: in generale, prima il diabete insorge e più i pazienti sono vulnerabili alla retinopatia.

  • il diabete di tipo 1, quello che normalmente insorge prima dei 30 anni ed è dipendente dall'insulina, ha maggior probabilità di portare alle retinopatie. Circa il 4% dei pazienti che soffrono di questo tipo di diabete sono ciechi dal punto di vista legale. La percentuale in cui viene riscontrata la retinopatia dopo 20 anni dall'insorgenza della malattia è molto alta;

  • il diabete di tipo 2, che di solito insorge dopo i 30 anni e non è insulinodipendente, ha una probabilità inferiore di condurre all'insorgenza della retinopatia, poiché il 2% dei pazienti che ne soffre sono legalmente ciechi, ma solo nel 30% di questi la cecità è attribuibile alla retinopatia da diabete.

I due tipi di retinopatia diabetica

La retinopatia diabetica può essere di due tipi:

  • non profilerante: in questo caso i vasi sanguigni sono deboli in alcune zone e possono produrre delle emorragie. Questa forma di retinopatia diabetica può provocare un edema o un'ischemia della retina, cioè rispettivamente una perdita di liquido oppure un'occlusione dei capillari. Quest'ultimo caso può provocare il passaggio della retinopatia alla forma più pericolosa, quella proliferante;

  • proliferante: a causa dell'occlusione di molti vasi, la retina presenta ampie zone di sofferenza. A questo punto viene stimolata la produzione di nuovi vasi per supplire a quelli mancanti, ma i capillari che si formano risultano fragili e crescono in modo casuale sulla superficie della retina. Possono provocare facilmente delle emorragie, che a loro volta formano tessuto cicatriziale. Progressivamente, la retina può raggrinzirsi e/o staccarsi, rendendo i pazienti ciechi.

Come si diagnostica, come si previene e come si cura

Il miglior modo per prevenire la retinopatia diabetica è curare con attenzione la malattia che la provoca, seguendo un opportuno trattamento diabete, con  farmaci adeguati una dieta bilanciata. Per diagnosticare in anticipo questa malattia della retina, i pazienti affetti da diabete dovrebbero effettuare controlli regolari, anche quando non c'è la presenza di sintomi. La tecnica che permette di prendere in esame l'intera superficie della retina è detta oftalmoscopia binoculare indiretta.

Per quanto riguarda la cura, il trattamento più efficace rimane quello preventivo, attraverso il controllo della glicemia e l'assunzione di medicine per il controllo del diabete. Quando la malattia è comparsa, si può agire attraverso un trattamento laser, con cui ridurre l'edema e distruggere le aree ischemiche, migliorando la vista e rallentando l'avanzare della degenerazione dei vasi sanguigni.

 

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