Tutto ciò che dovresti sapere sul recupero dopo un parto cesareo

Ostetricia • 13 marzo 2017 • Commenti:

Il taglio cesareo, o parto cesareo, è un intervento chirurgico utilizzato per permettere la nascita del feto nel caso in cui un parto per via vaginale risulti impossibile o altamente rischioso per la madre o il bambino.

Questo tipo di intervento, operato tramite un’incisione a livello del basso ventre su addome ed utero materno, può essere programmato e deciso prima dell'inizio del travaglio oppure operato d’urgenza, se le condizioni della madre o del feto lo rendano necessario in seguito a complicazioni durante il parto.

Quando si ricorre al parto cesareo?

Il parto cesareo è una procedura chirurgica che presenta dei rischi e viene quindi eseguito solo nel caso in cui il ginecologo ritenga il parto vaginale ancora più rischioso.
Le condizioni che determinano il ricorso al taglio cesareo possono essere relative a problemi del feto, della madre o di entrambi, e spesso sono presenti più problematiche simultaneamente.

Ad esempio, possono essere presenti delle anomalie nelle contrazioni uterine che divengono irregolari nell’intensità o scoordinate, una situazione che determina solitamente un rallentamento, o addirittura l’arresto, della dilatazione del collo uterino, ed una difficoltosa fuoriuscita del feto. A volte queste complicazioni possono essere corrette tramite l’utilizzo di farmaci o rompendo artificialmente il sacco amniotico, se però queste procedure non portano ai risultati sperati può rendersi necessario il completamento del parto tramite taglio cesareo.

Un’altra problematica diffusa può essere uno scorretto posizionamento del feto, che non presenta la testa rivolta verso l’utero. In questo caso è quasi sempre necessario operare tramite parto cesareo poiché un parto naturale risulterebbe decisamente rischioso. Un’ultima situazione che spesso porta all’utilizzo del taglio cesareo è la gravidanza gemellare, infatti, salvo pochi casi, il parto cesareo risulta più sicuro rispetto ad un parto vaginale, soprattutto se uno dei due feti è in una posizione anomala.

Quanto dura e cosa comporta il recupero dopo un parto cesareo?

I tempi di recupero che seguono un taglio cesareo sono analoghi a quelli di un parto vaginale, anche se generalmente è necessaria una degenza ospedaliera più lunga, di circa 5 giorni. Ad ogni modo, in assenza di complicazioni, la deambulazione ed il consumo di cibi e bevande leggeri sono consentiti alla madre già il giorno successivo all'intervento, senza limitare la neomamma nel al letto d’ospedale ed all’utilizzo di flebo. Questi accorgimenti permettono di riacquistare più rapidamente le forze e prevenire la trombosi venosa profonda, che spesso compare in seguito a lunghi periodi di immobilità.

Dopo il parto cesareo si verificano frequentemente dei sanguinamenti, detti lochiazioni. Generalmente sono più lievi nei giorni subito successivi al parto aumentando gradualmente di intensità, e possono durare fino a 40 giorni analogamente a quanto avviene dopo un parto vaginale. Queste perdite ematiche appaiono inizialmente di colore rosso acceso, poiché ricche di sangue, mentre col tempo risultano sempre più giallognole e sierose. Le lochiazioni sono conseguenze assolutamente fisiologiche del parto e non richiedono controllo medico, salvo rari casi in cui risultino particolarmente abbondanti.

In seguito al parto cesareo è inoltre comune la presenza di dolore o bruciore nelle regioni in cui è stata effettuata l'incisione. Queste manifestazioni sono dovute ai processi di guarigione della cicatrice del taglio cesareo e possono determinare difficoltà nell’adempimento di alcuni banali movimenti, in particolare quando si cambia posizione o ci si alza dal letto. Per alleviare il dolore è possibile assumere un analgesico, se suggerito dal medico, ma in ogni caso la sintomatologia dolorosa è destinata a diminuire di intensità e scomparire entro un periodo variabile che va da una settimana fino ad un mese. Questi dolori possono però comportare alcune difficoltà per la madre nel gestire il neonato, in particolare durante i primi giorni dalla nascita.

E per il bambino?

Per quanto riguarda il neonato, invece, il parto cesareo può a volte comportare dei problemi respiratori dopo la nascita e l'allattamento può risultare più difficoltoso, ma semplicemente a causa dei dolori provocati dai punti di sutura e dalla cicatrice del taglio. Infatti il parto cesareo non influisce sulla produzione del latte e non esclude l'allattamento, che anzi è importante iniziare il prima possibile dal momento che risulta portare benefici sia al neonato che alla mamma.

Il completo recupero del benessere fisico dopo un taglio cesareo si ottiene dopo circa due settimane, anche se per lo svolgimento di attività sportive e per consumare rapporti sessuali è normalmente consigliabile attendere almeno un mese.

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