Trattamento dell'ematuria

Urologia • 26 marzo 2017 • Commenti:

Con il termine ematuria si indica la presenza nelle urine di globuli rossi, le cellule più numerose del sangue. L’ematuria colpisce fino a un decimo della popolazione generale, si presenta in genere senza dolore e può essere differenziata in ematuria macroscopica (macroematuria) e microscopica (microematuria)

Si parla di macroematuria quando è apprezzabile a occhio nudo, poiché caratterizzata dall’emissione di urine di colore variabile ed anomalo, per esempio rosso vivo o “lavatura di carne”. Generalmente è un evento improvviso vissuto dal paziente con grande apprensione e rappresenta spesso un segno di patologia dell’apparato urinario in atto, che sia essa banale come le cistiti, o più rilevante clinicamente come le glomerulonefriti, le calcolosi e le neoplasie.

Si parla di microematuria quando la presenza di sangue non è percepibile a occhio nudo, ma diagnosticabile solo attraverso un esame microscopico del sedimento urinario. Spesso rappresenta un reperto occasionale nel corso di analisi routinarie delle urine e non sempre ha un reale significato patologico.

Quali possono essere le cause di ematuria?

Le cause che possono determinare la comparsa di ematuria nei pazienti sono numerose e, per semplicità, possono essere divise in quattro grosse classi:

  • glomerulari, che corrispondono a patologie che colpiscono i glomeruli renali, cioè le strutture deputate alla filtrazione del sangue.  Tra queste ricordiamo la maggior parte delle glomerulonefriti e la sindrome di Alport;

  • vascolari, come le anomalie della coagulazione, la trombosi della vena renale e le malformazioni arterovenose renali;

  • interstiziali, ovvero patologie che colpiscono l’interstizio renale, quali le nefriti interstiziali o la tubercolosi;

  • extrarenali, come la calcolosi ureterale, cistiti, prostatiti e addirittura un esercizio fisico particolarmente intenso.

È bene ricordare anche l’esistenza della cosiddetta pseudoematuria, condizione in cui la presenza di globuli rossi nelle urine non è dovuta a patologie renali e delle vie urinarie (per esempio contaminazione delle urine con sangue proveniente da altri distretti, come nelle donne in fase mestruale) o il colore rosso ha un’altra spiegazione (ad esempio malattie metaboliche, assunzione di vegetali come le carote rosse e le barbabietole o di alcuni farmaci, come antinfiammatori, antibiotici, ecc.).

Come scopro se il sangue nelle urine dipende da una malattia?

Per identificare la causa della presenza di sangue nelle urine è necessario procedere con una serie di indagini, cominciando dalla raccolta dell’anamnesi del soggetto (storia di fumo di sigaretta, precedenti calcoli renali, recente assunzione di farmaci ecc.) e da un accurato esame obiettivo generale. I sintomi lamentati dal paziente possono infatti aiutare a determinare la causa della perdita di sangue: il dolore può indicare un trauma o un tumore di grosse dimensioni, la febbre indica tipicamente un’infezione e un getto urinario diminuito, associato o meno a un incompleto svuotamento della vescica, può indicare una iperplasia prostatica benigna.

Valutare la fase della minzione in cui la fuoriuscita di urina rossa si manifesta può essere utile per discriminare fra le cause del problema: l’ematuria iniziale (all’inizio della minzione) indica generalmente un’alterazione a livello dell’uretra, della vescica e negli uomini anche della prostata, l’ematuria terminale (alla fine della minzione) indica problemi a livello dell’uretere o del rene e l’ematuria totale (durante tutta la minzione) può essere associata a qualsiasi patologia che determini una perdita ematica molto abbondante.

È comunque sempre necessario ripetere l’esame delle urine dopo una settimana, poiché il riscontro occasionale di ematuria non richiede ulteriori indagini.

Un risultato nuovamente positivo rende necessario un esame citologico delle urine, per ricercare la presenza di eventuali cellule tumorali, un’urinocoltura per rilevare eventuali infezioni e un’ecografia per identificare la presenza di calcoli o ostruzioni delle vie urinarie.

Infine, quando la causa dell’ematuria macro o microscopica non può essere altrimenti identificata, si esegue una TAC, che permette di avere immagini più dettagliate dell’intero apparato urinario, o una cistoscopia, che permette di visualizzare lo stato di uretra e vescica.

Qual è il miglior trattamento del sangue nelle urine?

Non esiste un trattamento univoco dell’ematuria: la terapia va impostata accuratamente in base alla causa identificata.

Analizziamo il trattamento delle cause più frequenti di ematuria:

  • ematuria da trauma: il trattamento dipenderà dalla gravità del trauma stesso, ovvero semplice monitoraggio clinico se lieve, intervento chirurgico di riparazione o di rimozione se grave;

  • ematuria da infezione delle vie urinarie: trattamento antibiotico in base all’antibiogramma;

  • ematuria da calcoli: se minori di 5 mm di diametro normalmente si attende che vengano espulsi spontaneamente, se di dimensioni maggiori si procede alla litotrissia o rimozione endoscopica;

  • ematuria da iperplasia prostatica benigna: alfabloccanti per indurre un rilassamento della muscolatura prostatica ed eventuale trattamento dell’iperplasia;

  • ematuria da tumore: valutare il trattamento in base alle dimensioni, alla localizzazione e alla malignità della lesione.

Esperto

Vuoi un suggerimento medico? Contatta i nostri dottori!

Trova subito un dottore »

Commenti: (0)