Test del diabete in gravidanza

Esperto Laura SartorioGinecologia • 13 febbraio 2017 • Commenti:

Lo stato di gravidanza genera nel corpo della mamma un naturale processo di adattamento, finalizzato a garantire il nutrimento al feto e a preparare la madre al parto e all’allattamento.

A livello metabolico si assiste, naturalmente, alla diminuzione di produzione di insulina con l’aumento degli zuccheri (glucosio) nel sangue, specialmente immediatamente dopo i pasti.

Tale naturale stato di resistenza alla produzione di insulina è di fondamentale importanza per garantire l’apporto di zuccheri al feto.

Qual è la funzione dell’insulina nel corpo?

Corretti livelli di insulina garantiscono una regolare "entrata" di zuccheri nelle cellule ed il mantenimento dei livelli di glicemia (zuccheri) nel sangue.

Un aumento dell'insulina si accompagna a un aumento delle entrate di zucchero nelle cellule e una diminuzione dei livelli nel sangue: ipoglicemia; al contrario una diminuzione dell'insulina porta ad una diminuzione dell'entrata di zuccheri nelle cellule e quindi ad un aumento dei livelli nel sangue: diabete o iperglicemia.

Quando la secrezione di insulina in gravidanza non è abbastanza da contrastare il fisiologico stato di insulino resistenza, si creano i presupposti per il diabete gestazionale.

Innanzitutto è necessario definire il diabete gestazionale.

Si definisce diabete gestazionale quello che insorge nella seconda metà della gravidanza e si risolve, generalmente, con il termine dello stato di gestazione. Interessa circa il 5 % delle gravidanze e solitamente per compensarlo è sufficiente praticare attività fisica regolare e seguire un’adeguata dieta con riduzione di pane, pasta e dolci.

Tale situazione si potrebbe definire intolleranza ai carboidrati in gravidanza.

Del 5% sopra menzionato, circa il 10% delle donne richiede la terapia insulinica per bilanciare la normale quantità di zucchero circolante nel sangue, in questo caso si parla di diabete gestazionale insulinodipendente.

Una mancata regolazione dell’eccesso di livello di zuccheri nel sangue in gravidanza è correlata ad un aumento di rischio ipertensivo, morti endouterine, rischio di macrosomia (feto con peso eccessivo) con maggiore rischio di parto operativo e aumento di liquido amniotico con conseguente maggior rischio di difficoltà nell’insorgenza spontanea del travaglio di parto e di emorragie del post parto.

Diabete gestazionale: i fattori di rischio

Alcuni elementi che possono far pensare alla possibile insorgenza del diabete gestazionale sono:

  • l’età superiore a 35 anni;

  • la familiarità per diabete;

  • una precedente gravidanza con diabete insulinodipendente o intolleranza ai carboidrati;

  • un elevato peso corporeo della madre;

  • la provenienza da alcune aree geografiche quali Asia mediorientale, Caraibi, e Medioriente, a causa di una variazione dalla dieta.

Quali gli esami necessari per la diagnosi e quali donne devono eseguirli?

Fra i primi esami prescritti dall’ostetrica in gravidanza è necessario valutare la glicemia basale a digiuno, attraverso un semplice esame del sangue, i valori di glicemia riscontrati permettono di valutare, insieme ai fattori di rischio prima elencati, se è necessario eseguire il test dell’OGTT e a quante settimane è richiesto.

L’OGTT verifica i valori di glicemia nel sangue prima, dopo un’ora e dopo due dall’assunzione di 75 gr di glucosio disciolto in acqua e consente di capire in modo definitivo se c’è o non c’è il diabete gestazionale.

Dott.ssa Laura Sartorio

www.assistenzaostetricavitalart.it

 

Esperto

Laura Sartorio ostetrica, terapeuta, osteopata Dott.ssa

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