Quali sono le cause del dolore alle ovaie? come viene diagnosticato?
Ginecologia • 17 gennaio 2017 • Commenti:
Molte donne riferiscono dolore alle ovaie, che può comparire in relazione alla fase del ciclo mestruale oppure indipendentemente da esso.
Le ovaie sono localizzate ai lati dell'utero, all'interno dello scavo pelvico e
il dolore ovarico può accompagnarsi ad altri sintomi:
- dolore addominale, che può estendersi all’inguine, al gluteo e alla coscia;
- crampi;
- sanguinamento vaginale di entità variabile;
- secrezioni vaginali;
- dolore durante i rapporti sessuali.
Il dolore alle ovaie può essere dovuto a molteplici cause.
- L'ovulazione è la causa più frequente e il dolore può comparire al fianco destro o sinistro ed estendersi all'inguine. Generalmente, insorge in prossimità del 14° giorno successivo alla fine delle mestruazioni. Può essere intenso ed accompagnarsi ad altri sintomi, come nausea, crampi addominali, vomito e perdita di muco filamentoso e denso dalla vagina. Persiste per 1-2 giorni, poi scompare.
- La gravidanza, nelle prime fasi, può presentarsi con un dolore ovarico nella sede in cui è avvenuta la fecondazione. Anche in questo caso, scompare in pochi giorni.
- Anche nella sindrome premestruale può essere presente dolore ovarico.
- La sindrome dell’ovaio policistico, o policistosi ovarica, si accompagna a dolore ovarico. Possono associarsi altri sintomi, come:
- aumento di peso e obesità;
- alterazioni del ciclo mestruale (come ciclo irregolare, mestruazioni abbondanti e dolorose);
- crescita di peli in eccesso;
- alterazioni della pelle (appare più scura e spesso con acne);
- alterato metabolismo degli zuccheri e diabete.
- L’endometriosi può causare dolore alle ovaie. L’endometriosi è una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto uterino in regioni diverse dall’utero, tra cui le ovaie. In corrispondenza delle mestruazioni, queste aree di tessuto uterino anomalo sanguinano e producono infiammazione e dolore.
- Malattie infettive o a trasmissione sessuale, come la clamidia e la gonorrea, possono produrre un’infiammazione che causa la comparsa di dolore dell’ovaio.
- Tumori dell’ovaio, fibromi uterini e menopausa sono cause possibili, ma meno frequenti, di dolore ovarico.
In alcuni casi, il dolore ovarico è il segnale di una condizione grave, che richiede un trattamentourgente. In questi casi, è indispensabile ricorrere alla consultazione con un medico nel minor tempo possibile. Sono esempi la gravidanza extrauterina, la torsione ovarica e la malattia infiammatoria pelvica e, in questi casi, i sintomi si presentano in maniera improvvisa, il dolore è forte e la sua intensità aumenta rapidamente.
Approccio al dolore ovarico e diagnosi della condizione responsabile
Nel caso in cui si presenti dolore ovarico, è necessario eseguire alcuni esami per definirne la causa.
- Visita ginecologica
- Un’accurata visita ginecologica permette al medico di ottenere un rapido inquadramento del problema della donna. Infatti, attraverso la visita, è possibile ricercare la presenza di secrezioni vaginali, sanguinamenti e masse addominali. Inoltre, è possibile capire le caratteristiche del dolore della donna (come l’intensità e le modalità con cui compare) e indagare sulla presenza di sintomi associati.
- Esami del sangue e delle urine
- Gli esami del sangue e delle urine, comprensivi di dosaggi degli ormoni, permettono di inquadrare la funzionalità delle ovaie e di identificare eventuali altri disturbi presenti. Possono essere completati da un test di gravidanza, ovvero dalla ricerca dell’ormone gonadotropina corionica nelle urine e nel sangue. Questi esami sono di semplice esecuzione e consentono di ottenere numerose informazioni sulla salute della donna.
- Un particolare esame del sangue, detto emocoltura, può evidenziare la presenza di microrganismi potenzialmente responsabili di infezioni a carico delle ovaie.
- Ecografia dell'addome e della pelvi
- Un’ecografia dell’addome e dello scavo pelvico consente di visualizzare le strutture dell’utero e delle ovaie e di individuare eventuali anomalie (masse tumorali, fibromi uterini, cisti, follicoli, etc.). Per visualizzare meglio le ovaie, il ginecologo potrà eseguire un’ecografia transvaginale, che evidenzia meglio gli organi interessati.
- Indagini successive
- In seguito a questi primi accertamenti, il ginecologo potrà procedere a richiedere ulteriori indagini più specifiche, mirate all’identificazione di un determinato problema di salute. Nel sospetto di una patologia precisa, quindi, sarà lo specialista (in accordo con la paziente) a definire il percorso diagnostico più corretto. Le indagini successive possono consistere in:
- TAC, che permette di visualizzare con precisione le strutture degli organi interni;
- biopsia: indispensabile per la diagnosi di tumori o dell’endometriosi;
- isteroscopia: permette di visualizzare l’utero attraverso una sonda.
In conclusione, il dolore alle ovaie è molto comune nelle donne, sia da solo che in associazione ad altri sintomi. Generalmente è correlato al ciclo mestruale (sia all’ovulazione che alla sindrome premestruale) e si riduce in pochi giorni in modo spontaneo. Talvolta può essere necessario rivolgersi ad un medico nel sospetto di una patologia più rilevante.