Posturale: la soluzione ai problemi della colonna vertebrale

Esperto Simona ColicchiaFisioterapia • 11 luglio 2016 • Commenti:

Cosa significa "postura"?

La postura è il risultato dell’adattamento personale di ogni individuo agli stimoli dell’ambiente. Ogni persona nasce con una propria struttura fisica determinata geneticamente.

Durante la nostra vita però tanti altri fattori vanno a influenzare la nostra postura: le abitudini, il modo in cui stiamo seduti, il modo in cui dormiamo, il lavoro, lo sport, ma anche il materasso su cui dormiamo, le scarpe che portiamo.

Inoltre a condizionare la nostra postura partecipa un altro elemento non meno importante, quello emotivo.
Le alterazioni della postura infatti possono essere legate anche a un evento non propriamente fisico (trauma), ma al nostro modo di reagire agli stimoli emotivi.

La colonna vertebrale è la parte del corpo che più di tutte risente delle alterazioni della postura. Essendo costituita da 24 ossa mobili, ha una grande capacità di adattarsi ad un eventuale squilibrio o ad un gesto che si compie male. Se quest’adattamento della colonna vertebrale si protrae per un periodo di tempo piuttosto lungo, si determinano delle retrazioni muscolari in grado di modificare la postura.

Rieducazione posturale individuale

La Rieducazione Posturale Individuale inizia con un’attenta raccolta dell’anamnesi del paziente ed un’accurata valutazione delle indagini strumentali (radiografie, TC, risonanze magnetiche ed ecografie) a cui segue la valutazione posturale vera e propria: si individuerà così il trattamento adatto per la  risoluzione del problema.

Esistono diverse “scuole” di posturale, tutte molto valide, e tutte con un punto in comune: per correggere la postura è necessario individuare non solo l’origine del problema, ma anche quali sono le strutture muscolari che ne hanno risentito, per cercare di ricreare l’equilibrio che hanno perso.

Le indicazioni più comuni per una seduta di posturale sono tutti i problemi legati alla colonna vertebrale: cervicalgia, dorsalgia, lombalgia, sciatalgia, protrusioni discali, ernie, discopatie, scoliosi, rigidità, dolore.

La frequenza è di una seduta a settimana, salvo diverse indicazioni. Generalmente dopo la prima seduta si avverte un senso di stanchezza (più o meno come dopo un’ora di palestra); già dalla seconda, terza seduta, si avverte che qualcosa sta cambiando in meglio. Quando i risultati si avvertono e si mantengono da una settimana all’altra si può diminuire la frequenza, stabilendo di caso in caso con il terapista come procedere.

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