La stenosi meatale dalla A alla Z

Urologia • 26 marzo 2017 • Commenti:

Le malattie che colpiscono gli organi dell’apparato urinario sono molto diffuse nella popolazione e spesso vengono sottovalutate da chi ne soffre, sia per mancanza di informazione che per motivi legati all’imbarazzo. Uno delle patologie studiate dall’urologia è la stenosi meatale, una malattia frequente soprattutto tra i maschi circoncisi. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Che cos’è la stenosi meatale e cosa ne provoca l’insorgenza

Con il termine stenosi meatale si intende il restringimento (stenosi) del meato esterno dell’uretra, il condotto attraverso il quale l’urina (e lo sperma negli uomini) fuoriesce all’esterno. Il risultato è un ostacolo che disturba lo svuotamento della vescica e causa disfunzioni alle basse vie urinarie.

Questa patologia colpisce più frequentemente gli uomini rispetto alle donne ed è stato notato che la prevalenza aumenta nei soggetti circoncisi (20%), rendendo la stenosi meatale un problema piuttosto comune. La causa risiederebbe in una situazione di ischemia come risultato di un danno al frenulo durante l’operazione di circoncisione, e ad una cicatrizzazione dell’apertura dell’uretra.

Se la maggioranza dei casi di stenosi meatale negli uomini è dovuta alla circoncisione, nelle donne questa patologia è presente fin dalla nascita (stenosi meatale congenita).

Altre cause di insorgenza di stenosi meatale sono:

  • fimosi (condizione in cui il prepuzio di un uomo non riesce a scoprire interamente il glande);

  • presenza di lichen sclerosus, (disturbo di origine sconosciuta che provoca delle macchie bianche intorno ai genitali e può portare alla formazione di piccole cicatrici).

  • cateterizzazione prolungata;

  • precedente intervento di correzione dell’ipospadia (una condizione congenita dovuta ad uno sviluppo incompleto dell’uretra e del pene).

Come si manifesta la stenosi meatale

I sintomi della stenosi meatale sono correlati al parziale blocco del flusso di urina, tra cui:

 

  • dolore e/o bruciore durante la minzione;

  • urgenza urinaria (bisogno improvviso e irrefrenabile di urinare);

  • aumentata frequenza delle minzioni;

  • anomalie di forza e direzione del flusso urinario: il getto diventa progressivamente debole e spesso intermittente;

  • emorragie di lieve entità a fine minzione.

 

Coloro che soffrono di stenosi meatale, inoltre, sono più suscettibili alle infezioni delle vie urinarie a causa del restringimento del meato urinario e all’incontinenza.

 

La diagnosi di stenosi meatale è più facile negli uomini per le loro caratteristiche anatomiche, in quanto solitamente è necessaria solo l’anamnesi e un esame fisico per inquadrare il problema: nei maschi, infatti, è possibile notare il restringimento dell’apertura del meato urinario ad occhio nudo, mentre nella donna è spesso impossibile a causa della conformazione anatomica.

Qualora l’esame fisico non dovesse bastare, il medico potrebbe avvalersi di:

Come si cura la stenosi meatale

Il trattamento della stenosi meatale è differenziato a seconda del sesso: per le femmine spesso è sufficiente una prestazione ambulatoriale di dilatazione dell’apertura dell’uretra in anestesia locale, mentre per gli uomini è necessario un trattamento chirurgico detto meatoplastica, che può essere:

- semplice (intervento in un unico tempo) o complessa (due tempi chirurgici);

    - con o senza l’utilizzo di innesti cutanei.

Questi interventi durano dai 30 minuti a un’ora, a seconda delle tecniche utilizzate. La meatoplastica garantisce un risultato più durature nel tempo, sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico, rispetto ad altri trattamenti, quali la meatotomia con dilatazione mediante cateteri.

La chirurgia della stenosi meatale è associata ad una alta percentuale di successi, nonostante non sia esente da possibili complicazioni, come:

  • ischemia dell’innesto cutaneo;

  • ematoma ed edema del pene;

  • cicatrice peninea;

  • deiscenza della ferita e possibile infezione.

Nella maggior parte dei casi, la minzione a seguito dell’intervento si regolarizza e il dolore progressivamente regredisce. É normale, però, percepire sensazioni fastidiose i primi giorni dopo l’intervento, e questa situazione può essere alleviata dall’utilizzo di farmaci analgesici o bagni caldi, se non controindicato. È suggerito, inoltre, l’utilizzo di gel lubrificanti sulla ferita per le prime due settimane per ridurre il fastidio.

La stenosi del meato urinario è un problema che non va sottovalutato, perché se non riconosciuto precocemente e trattato in maniera adeguata, può portare ad un blocco totale del flusso dell’urina, causando problematiche serie. Nei bambini circoncisi, bisogna avere cura di mantenere il pannolino il più asciutto e pulito possibile, evitando di esporre il pene ad agenti irritanti. 

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