Isterectomia: cause, convalescenza ed effetti collaterali

Ginecologia • 17 gennaio 2017 • Commenti:

L'isterectomia è l'intervento di asportazione dell'utero. La procedura può interessare solo l'utero oppure coinvolgere le strutture adiacenti come tube e ovaie (in questo caso, prende il nome di isteroannessiectomia), essere totale (se viene asportata anche la cervice, ovvero la zona che si connette alla vagina) oppure parziale (se la cervice viene lasciata in sede).

Quando è indicato l'intervento di isterectomia?

L'isterectomia può avere finalità sia diagnostica che terapeutica e spesso le due finalità combaciano. L'isterectomia a scopo terapeutico viene realizzata solo nei casi in cui l'approccio chirurgico sia l'unico possibile: in ogni caso, è fondamentale verificare la capacità della donna di sostenere l'intervento e la sua efficacia nel migliorare lo stato di salute della paziente.

Una volta avvenuta l'asportazione dell'utero, questo viene inviato a specialisti che lo analizzano e confermano le patologie che hanno reso necessario l'intervento, permettendo di ottenere una diagnosi definitiva.

Le principali cause che portano all'intervento di isterectomia sono:

  • tumori dell'utero
  • fibromi uterini
  • endometriosi
  • prolasso uterino
  • emorragia
  • trauma
  • perforazione
  • lacerazione

L'isterectomia a scopo di prevenzione del cancro della cervice uterina nelle donne con predisposizione genetica oppure eseguita a scopo anticoncezionale (sterilizzazione) sono molto dibattute e poco praticate.

Come avviene l'intervento

L'intervento di isterectomia può essere eseguito con due tecniche:

  • per via laparoscopica: si effettuano piccoli tagli nell'addome e vi si introducono gli strumenti, seguendo la procedura su uno schermo;
  • per via laparotomica: si incide l'addome e si accede alla cavità del bacino con le mani e gli strumenti.

La scelta della tecnica dipende da diversi fattori e richiede un'attenta valutazione del ginecologo.

Convalescenza in seguito all'isterectomia

La guarigione in seguito all'intervento di isterectomia richiede tempi che variano in base a diversi fattori:

  • tipo di tecnica applicato;

  • condizioni di salute della donna;
  • malattia o condizione per cui l'intervento è stato realizzato;
  • farmaci assunti: alcuni medicinali, come il cortisone, rallentano la cicatrizzazione delle ferite chirurgiche;
  • presenza di fattori che rallentano la guarigione, come immobilizzazione a letto, infezioni, alterazioni neurologiche, etc.

Stimare il tempo necessario per la guarigione richiede un'ottima conoscenza della donna da parte del ginecologo e un'attenta valutazione dei fattori citati.

Quali sono le possibili complicazioni dell'isterectomia?

L'intervento chirurgico può comportare la comparsa di alcune complicazioni, sia a breve che a lungo termine.

Le più frequenti sono:

  • sterilità: l'assenza dell'utero rende impossibile l'instaurarsi della gravidanza;
  • perdite di sangue: possono essere sia di lieve entità che gravi e mettere a rischio la vita della donna;
  • infezioni: l'intervento chirurgico, lo stress e l'assunzione di farmaci durante il ricovero e la guarigione possono contribuire ad abbassare le difese immunitarie e rendere la paziente più suscettibile allo sviluppo di infezioni, anche gravi;
  • disturbi intestinali: nelle fasi successive all'intervento, si può verificare un rallentamento dei movimenti dell'intestino e può comparire stitichezza. Talvolta può presentarsi diarrea, dovuta ai farmaci assunti;
  • incontinenza urinaria: l'asportazione dell'utero può causare modificazioni della vescica e delle vie urinarie con comparsa di difficoltà a trattenere l'urina;
  • il ricovero in ambiente ospedaliero e l'assunzione di farmaci aumentano il rischio di alcune complicazioni tipiche degli interventi chirurgici, come:
  • infezioni da microrganismi caratteristici degli ospedali;
  • trombosi;
  • depressione;
  • lesioni della pelle dovute alla posizione sdraiata nel letto (piaghe da decubito).

Come facilitare la guarigione

Il processo di guarigione può essere accelerato osservando alcuni consigli.

  • Alzarsi dal letto appena possibile riduce la durata del ricovero e il rischio di complicazioni legate all'ambiente ospedaliero e alla permanenza a letto, come la trombosi.
  • Ridurre gli sforzi fisici, come il sollevamento di oggetti pesanti, che determinano un aumento della pressione nell'addome e sottopongono a sforzo intenso i muscoli addominali. Questo sforzo crea una trazione sui lembi della ferita e rallenta la cicatrizzazione,
  • La corretta igiene e detersione della ferita è fondamentale per ridurre il rischio di infezioni dell'incisione chirurgica.
  • L'abbondante idratazione e una dieta ricca in fibre garantiscono la regolarità della funzionalità intestinale e urinaria.

Nella fase di convalescenza, può essere necessario assumere farmaci, ad esempio antibiotici, antinfiammatori e antidolorifici. L'applicazione di pomate contenenti vitamina E o prodotti naturali (come l'olio di mandorle o il burro di karité) favorisce la guarigione della ferita e la formazione della cicatrice.

L'isterectomia costituisce uno strumento indispensabile nella pratica ginecologica perché consente la diagnosi di diversi problemi e il trattamento di un grande numero di patologie dell'utero; tuttavia, spesso si accompagna a complicazioni e a lunghi tempi di convalescenza. L’indicazione all’isterectomia deve essere attentamente valutata dallo specialista e adattata alle caratteristiche della paziente.

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