Il fruttosio comunica al cervello di continuare a mangiare

Nutrizione • 1 marzo 2017 • Commenti:

Il fruttosio è un monosaccaride che insieme al glucosio costituisce il saccarosio, il carboidrato comunemente chiamato zucchero.

Quali cibi contengono fruttosio?

Le fonti di fruttosio principali sono ovviamente la frutta (da cui prende il nome), soprattutto uva, banane e mele, le verdure, in particolare pomodori e carote, e il miele. Questo monosaccaride viene ricavato dall’amido di granturco ed è infatti presente in grandi quantità nello sciroppo di mais, sostanza molto utilizzata a livello industriale che aumenta notevolmente i tempi di conservazione degli alimenti, come bibite, dolci, succhi di frutta e cereali.

Perché il fruttosio può essere metabolicamente vantaggioso?

Il metabolismo del fruttosio è semplice da comprendere: come gli altri monosaccaridi, viene assorbito dagli enterociti presenti sulla superficie dell’intestino tenue e veicolato al fegato, dove è convertito in glucosio, la principale molecola energetica dell’organismo.

A differenza del glucosio però, il fruttosio ha un minore effetto insulino-stimolante, ovvero riduce la quantità di insulina prodotta dal pancreas in risposta a un pasto ricco di zuccheri: una sua maggiore assunzione può ridurre quindi il rischio di sviluppare insulinoresistenza e diabete mellito di tipo 2 (diabete alimentare).

Il fruttosio contenuto nella frutta e nella verdura è quindi assolutamente salutare e ne viene consigliata l’introduzione con la dieta sin da bambini.

Nuovi studi gettano ombre sugli effetti del fruttosio

Il fruttosio ha assunto con gli anni un ruolo di primo piano nelle discussioni di nutrizionisti e dietisti, in quanto viene sempre più frequentemente utilizzato come dolcificante artificiale (per esempio insieme all’aspartame e alla saccarina) all’interno di bevande e alimenti, per ridurre il consumo di saccarosio. Lo zucchero al fruttosio infatti ha un potere dolcificante molto superiore a quello classico: basta una minore quantità per rendere dolce qualsiasi alimento, così è possibile ridurre l’assunzione di glucosio e favorire il dimagrimento.

In realtà studi sempre più numerosi dimostrano che l’effetto del fruttosio aggiunto artificialmente è esattamente l’opposto, comportando una serie di alterazioni metaboliche che possono condurre a obesità, insulinoresistenza e diabete. Questo monosaccaride può infatti essere metabolizzato dal solo fegato - a differenza del glucosio che viene assorbito da tutte le cellule dell’organismo - e una sua assunzione eccessiva può causare un sovraccarico epatico, costringendo l’organo a convertirlo parzialmente in trigliceridi.

Fruttosio e cervello: qual è la connessione?

È stato ormai scientificamente dimostrato che il fruttosio può agire da stimolatore della fame se assunto al posto dello zucchero classico. A livello della corteccia telencefalica è presente un’area deputata a ridurre o aumentare l’appetito, chiamata centro della fame: a stimolare l’appetito è la riduzione delle quantità di glucosio circolante nel sangue, che, grazie all’attivazione di quest’area cerebrale, induce il soggetto ad assumere nuovi alimenti.

Una volta introdotto un alimento dolce, la sensazione gustativa comunica al cervello che si sta immettendo una certa quantità di glucosio nell’organismo, preparandolo ad assorbirlo e a metabolizzarlo per ricavarne energia. Quando però la sensazione di dolce è associata alla sola assunzione di fruttosio, il cervello percepirà che in realtà il glucosio non è stato introdotto, generando un aumento dell’appetito per soddisfare la fisiologica richiesta di calorie.

Alla luce di queste nuove ricerche, il fruttosio non induce quindi una perdita di peso, bensì determina uno squilibrio dietetico associato ad aumento ponderale, obesità ed aumentato rischio di diabete alimentare.

Devo quindi evitare il fruttosio?

Assolutamente no! I cibi naturali contenenti fruttosio, come frutta, verdura e miele, possono essere mangiati in grande quantità, in quanto gli effetti negativi sono eliminati e invertiti dalla contemporanea presenza di glucosio e altri nutrienti organici.

Vanno però evitate bevande e sciroppi a base di solo fruttosio, in quanto il loro effetto paradosso sui centri regolatori della fame del cervello genera nell’equilibrio metabolico conseguenze negative e ancora da approfondire.

Esperto

Vuoi un suggerimento medico? Contatta i nostri dottori!

Trova subito un dottore »

Commenti: (0)