Endometriosi: come influisce su fertilità e gravidanza?

Ginecologia • 23 gennaio 2017 • Commenti:

Cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una patologia femminile complessa, legata alla presenza anormale dell’endometrio (cioè il tessuto di rivestimento delle pareti interne dell’utero) in altri organi, principalmente nell’apparato genitale, anche se essa può interessare anche altre aree, quali intestino, peritoneo o vescica.

Si tratta di una malattia cronica, potenzialmente invalidante, che causa spesso sanguinamento, infiammazione e formazione di tessuto cicatriziale negli organi interessati. Ha un’incidenza di circa il 10% della popolazione femminile e si manifesta di norma, anche se con gradi diversi, tra la prima mestruazione e la menopausa. Infatti il sanguinamento del tessuto endometriale è attivato dagli sbalzi ormonali legati al ciclo mestruale ed è pertanto tipicamente associato all’età fertile. Il tessuto endometriale, inoltre, tende ad aumentare con il tempo, anche se tale fenomeno è in generale caratterizzato da una velocità variabile in base all’età.

Un aspetto di questa patologia che vale la pena di sottolineare è che si tratta di un campo di ricerca relativamente recente. Infatti, fino a pochi decenni fa la sofferenza e persino la presenza di sintomi invalidanti nel periodo mestruale erano considerati fatti quasi inevitabili, legati alla natura stessa dell’organismo femminile. Solo in anni più recenti, con l’approfondimento degli studi medici, ma anche con l’affermazione del ruolo femminile nella società, ci si è resi conto che alcune donne sono colpite da queste problematiche in una misura molto maggiore rispetto ad altre, tale da poter influire sulla vita di relazione nonché su quella lavorativa e professionale.

Endometriosi e fertilità

Anche se la malattia può essere asintomatica, di solito è associata a sintomi anche gravi, sui quali predomina il dolore pelvico in corrispondenza del periodo mestruale. L’endometriosi purtroppo è correlata anche a una ridotta possibilità di concepimento: si tratta di una delle cause di sterilità femminile e si stima che circa il 30-40% delle donne affette da endometriosi siano sterili, anche se l’argomento è attualmente oggetto di ricerche.

Non di rado, la diagnosi di endometriosi avviene proprio a seguito della constatazione della difficoltà di rimanere incinte.

Le cicatrici e le aderenze provocate dalla presenza di tessuto endometriale all’interno delle tube sembra comportare un maggior rischio di gravidanze extrauterine nelle donne colpite da questa patologia. Infatti tali aderenze, rendendo più lunga e difficoltosa la discesa dell’ovulo nell’utero, possono favorire l’impianto dell’ovulo in altre sedi.

Come abbiamo accennato, il legame tra endometriosi e infertilità non è ancora stato completamente chiarito ed è quindi tuttora oggetto di studi.

Anche se è probabile che vari meccanismi contribuiscano a rendere più difficile il concepimento, sicuramente un ruolo è rivestito dalle aderenze o dalle cisti che possono formarsi all’interno delle ovaie, riducendo quantità e qualità della riserva ovarica della donna.

Altri fattori possono essere costituiti dalla dislocazione del padiglione tubarico, che ostacola la captazione dell’ovulo, nonché dalle modificazioni subite dall’endometrio che, a seguito delle lesioni, rendono meno probabile l’annidamento dell’embrione nell’utero.

A livello di ricerca sono inoltre stati ipotizzati anche fattori di natura vascolare o immunitaria, che potrebbero anch’essi avere un ruolo nel determinare la sterilità.

L’endometriosi in gravidanza può causare problemi?

Quando però, nonostante la presenza di endometriosi, il concepimento è felicemente avvenuto e l’ovulo fecondato si è annidato nella parete uterina, è naturale chiedersi quali possano essere le possibili conseguenze e i rischi per la gravidanza in corso.

Anche qui, si deve sottolineare che l’argomento è tuttora oggetto di studi.

In un certo senso, a causa dell’elevata produzione di progesterone, la gravidanza paradossalmente rappresenta di per sé una forma di “cura” naturale dell’endometriosi.

La ricerca, finora, ha suggerito che l’endometriosi possa essere correlata a complicazioni quali maggiore rischio di aborto spontaneo o di parto pretermine. Tuttavia, al momento non esiste la certezza scientifica che questi problemi siano causati dall’endometriosi e non piuttosto da altre cause concomitanti quali, ad esempio, le cure per l’infertilità a cui le donne affette da questa patologia si sottopongono.

In questi casi, il suggerimento è senz’altro quello di farsi seguire con maggiore attenzione dal proprio ginecologo nel corso della gravidanza, magari con qualche visita e controllo in più rispetto alla norma. 

Una volta avvenuto il parto, l’assunzione di contraccettivi orali costituisce tuttora il trattamento più efficace per l’endometriosi. Anche se la pillola anticoncezionale non elimina la patologia, contribuisce però a bloccarne in larga misura l’evoluzione, nonché a ridurne i sintomi nella maggior parte di donne.

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